Dic 22

Aveva ucciso lo zio a coltellate, nipote condannato a 15 anni e 10 mesi.

Giancarlo “Renato” Fonsatti, 56 anni, è stato condannato, con rito abbreviato, a 15 anni e 10 mesi, perché reo confesso di aver ucciso a coltellate, nell’agosto dello scorso anno, ad Arborea, lo zio Paolo Fonsatti, 73 anni, sottufficiale dell’Esercito in pensione.

Il corpo di Paolo Fonsatti, ucciso con sette coltellate, era stato ritrovato nella sua abitazione, ad Arborea, e le indagini degli inquirenti si erano subito indirizzate verso il nipote Giancarlo (noto come Renato), che a più riprese pare chiedesse dei soldi allo zio. Un rifiuto secco potrebbe aver fatto esplodere la furia omicida, anche se un vero movente per il delitto non è mai emerso.

Era stato proprio il nipote a chiamare i Carabinieri, dicendo che due uomini erano entrati nell’abitazione dello zio con lo scopo di rapinarlo, e nel parapiglia che ne era scaturito Paolo Fonsatti era stato colpito a coltellate.

Gli inquirenti non avevano creduto minimamente a quanto raccontato da Giancarlo Fossati, visto che nell’abitazione, oltre a quelle dello zio, erano state trovate solo le impronte del nipote.

A questo punto, messo alle strette, Giancarlo “Renato” Fonsatti aveva confessato l’omicidio dello zio e aveva accompagnato i Carabinieri presso lo stagno di Santa Giusta, nel punto dove aveva buttato via il coltello con cui aveva colpito l’ex sottufficiale dell’Esercito.

Oggi il processo con rito abbreviato e la condanna a 15 anni e 10 mesi, mentre il Pm, Silvia Mascia, aveva richiesto la condanna dell’imputato a 15 anni e 6 mesi, e il difensore, l’avvocato Carlo Figus, il minimo della pena.

Antonio Francesco Vidili, 73 anni, di Scano Montiferro, è stato condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione per tentato omicidio. Tutto sarebbe scaturito da una discussione sorta tra Vidili e dei vicini di casa, Francesco Puggioni e Francesco Farina, il cui vociare nella cantina dove si trovavano aveva fortemente infastidito l’imputato. Dalle parole si era poi passati ai fatti e Farina aveva colpito Vidili con una stampella. Quest’ultimo era rientrato nella sua abitazione e dopo aver preso una roncola aveva tentato di aggredire i due, colpendo ad un braccio Francesco Puggioni. Da qui l’accusa di tentato omicidio. Nel processo odierno, il difensore di Antonio Francesco Vidili, l’avvocato Antonello Spada, ha chiesto di derubricare il reato da tentato omicidio in lesioni, spiegando che Vidili era solito alzare un po’ troppo il gomito e questo l’avrebbe portato a quel tipo di reazione. Del tutto differente la richiesta del Pm Valerio Bagattini, che ha chiesto la condanna di Vidili a 13 anni e 6 mesi per tentato omicidio. Richiesta a cui si è associata la parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Franca Obino.

L’unità operativa di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano, diretta da Andrea Montis, ha attivato l’ambulatorio fisiatrico di primo livello per le prime visite e per quelle di controllo. Il servizio, già operativo da novembre, prende in carico i pazienti esterni per la diagnosi e la terapia, a cura del medico fisiatra, di patologie o sindromi dolorose che determinano disabilità della persona. Nel dettaglio, le prestazioni offerte sono costituite dalla visita fisiatrica di primo livello ed eventuali trattamenti e prescrizioni di procedure diagnostiche e/o terapia farmacologica, fisica e riabilitativa ritenute dal medico necessarie per il paziente. L’ambulatorio, aperto tutti i martedì dalle ore 9 alle 13, ed è situato al terzo piano del blocco P. Vi si accede su appuntamento, tramite prenotazione al Cup (Centro unico di prenotazione), chiamando ai numeri 1533 da rete fissa, o 0783 317293 da cellulare, operativi dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. L’apertura del nuovo servizio da parte dell’equipe della Neuroriabilitazione (uno dei poli di riferimento nel panorama sanitario regionale) rientra in un più ampio progetto di implementazione e arricchimento delle cure riabilitative, finalizzato ad assicurare al paziente un percorso sistematico e integrato fra ospedale e territorio che metta in rete le strutture riabilitative della provincia.

Nell’Isola contagi Covid in calo. Nelle ultime 24 ore si registrano 361 ulteriori casi confermati di positività (- 148), di cui 312 diagnosticati con test antigenico. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 2.305 tamponi, con un tasso di positività del 15,6%. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 7 (+ 1), quelli in area medica sono 122 (- 2). I casi di isolamento domiciliare scendono a 6.014 (- 202). Si registra un decesso nella Asl di Cagliari.

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