Set 15

Alcune modifiche al Codice della Strada contestate dall’Aci anche in Sardegna.

Anche in Sardegna l’Automobile club contesta alcune delle modifiche che verranno apportate al Codice della strada. In particolare, la durata fissa del giallo su tutti i semafori, il metodo di posizionamento degli autovelox nelle città e le norme differenti da comune a comune.

“L’Aci è sempre soddisfatta quando il legislatore si occupa di sicurezza stradale – osserva il presidente dell’Automobile club di Oristano Mario Maulu -, soprattutto se interviene per semplificare il Codice della Strada, trasformandolo in un Codice dei comportamenti che indichi come ci si deve comportare quando ci si muove su una strada.

Questa volta, però, ci si muove nella direzione opposta. A iniziare, ad esempio, dalla durata del giallo. Scrivere nel Codice che la durata del giallo debba essere almeno di 3 secondi perché può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui 3 secondi, come se fossero tutti uguali, è a mio avviso un errore.  L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, infatti, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio”.

L’Aci contesta anche la possibilità di istallare autovelox anche sulle strade locali dove vige il limite orario di 30 Km/h.  “L’autovelox è un utile strumento per controllare e limitare la velocità degli utenti nei punti più critici o pericolosi – aggiunge Mario Maulu -, dove è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza. È, viceversa, diseducativo, quando non addirittura pericoloso, installarlo solo per fare cassa e quando non è correttamente segnalato”.

Particolare attenzione meritano, poi, tutti i provvedimenti riguardanti le biciclette. “Siamo contrari a che le bici circolino contromano – spiega Mario Maulu -, o che possano transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico. I dati di incidentalità ci dicono che si tratta di pratiche estremamente pericolose: il ciclista è esposto al rischio 50 volte in più rispetto a un veicolo a quattro ruote.  Inoltre, a leggere la proposta, sembrerebbe che in città basti imporre il limite di 30 km/h e la bicicletta possa fare tutto: avere la precedenza su tutti, procedere in senso di marcia opposto a quello dei veicoli, andare appaiati e magari sorpassare. Queste modifiche alla mobilità ciclabile potrebbero avere, infatti, un effetto diseducativo”.

Sembrerebbe, inoltre, che anche gli operatori ecologici potranno elevare le contravvenzioni o far rimuovere i veicoli.  “Ci auguriamo che le cose non stiano così – aggiunge Mario Maulu – e che la proposta riguardi solo l’ampliamento delle funzioni degli ausiliari del traffico che, ricordiamo, devono limitarsi a segnalare l’infrazione alla Polizia locale. Né vogliamo prendere in considerazione la possibilità che queste nuove figure si sostituiscano al Corpo di Polizia Municipale”.

Per l’Aci risulta comunque positiva, a detta di Mario Maulu, l’attenzione alla sicurezza in ambito urbano, dove sono ancora troppi numerosi gli incidenti e i morti.

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