Mar 11

Il senso della vittoria per Sinistra Futura.

Si è tenuta recentemente, a Oristano, l’assemblea plenaria di Sinistra Futura. Sia per festeggiare la vittoria elettorale alle regionali, sia per compiere una analisi del voto e del suo significato, e fare il punto della situazione politica.

Dopo aver tributato alla prima donna Presidente della Sardegna, Alessandra Todde, il giusto e meritato ringraziamento “…per una vittoria che è in gran parte sua”, il presidente, Luca Pizzuto, nella sua relazione, ha fatto un richiamo forte alla responsabilità del governo, al ruolo protagonista di Sinistra Futura, al senso della organizzazione, “…alla rivendicazione del nostro ruolo progettuale, al richiamo dei valori fondanti del nostro essere “sinistra” attuale e “futura”, un’opportunità per la Sardegna in un contesto continentale (nazionale ed europeo)”.

Il dibattito è stato ampio e partecipato, con una conclusione ricca di spunti politici qualificanti, che tracciano la via maestra dei prossimi mesi di Sinistra Futura. In primo luogo, la proposta del “Congresso del Popolo Sardo”, da tenersi entro due anni, come momento costituente di una nuova visione della Sardegna.
Sinistra Futura – è stato detto durante il dibattito – sarà impegnata nella promozione attiva del progetto di governo che ha caratterizzato la campagna elettorale, “…con la consapevolezza che quella prossima sarà la parte più difficile, governare e governare bene. Lavoreremo per tradurre il nostro principio costitutivo dell’unita nella diversità nel processo di attività comune delle forze della sinistra in consiglio regionale, per un nuovo Rinascimento della Sardegna”.

Altro punto importante, la responsabilità dei consiglieri in Regione, di quelli negli enti locali, dei futuri amministratori in enti e istituzioni, nel riconoscersi in un codice etico di comportamento amministrativo e personale, insieme “…al richiamo forte al valore del primato della politica come stella polare di una rinnovata questione morale”.

L’assemblea ha poi confermato il valore della proiezione nazionale di Sinistra Futura, rivendicando l’orgoglio della nascita in Sardegna di una formazione politica che nel contesto nazionale si affaccia, con lo stesso simbolo e nome, avendo la prospettiva di una sua collocazione sovranazionale nel nuovo Partito Socialista Europeo.

“Nessuna forza politica – è stato, fra l’altro, sottolineato – cresce e matura senza una adeguata organizzazione e formazione politica, per questo Sinistra Futura ha assunto l’impegno di costituire una Scuola di Formazione Politica nel corso del 2024, ed entro aprile di costituire tutti gli organismi provinciali e strutturare la consistenza organizzativa, visto che ci aspettano le elezioni amministrative in centri grandi e piccoli, e la responsabilità che ci deriva dalle elezioni regionali non ci permette distrazioni o cedimenti. Ripetere, ovunque sia possibile, lo schema politico che ci ha portato alla vittoria in regione sarà un dovere, nella consapevolezza che l’unione delle differenze dentro un progetto di unità sarà la forza di Sinistra Futura”.

L’esperienza della lista civica “Uniti per Alessandra Todde’” non si esaurisce con le elezioni regionali, ma diventa ora un progetto politico destinato alla costruzione di un “…movimento saldamente radicato nei territori, con l’obiettivo di promuovere e favorire quelle dinamiche tipiche di una politica fatta dal basso, dall’ascolto e dal confronto, per riportare nelle istituzioni le istanze reali della comunità sarda”. L’ha deciso l’assemblea dei candidati che hanno avviato l’esperimento civico. Dalla riunione di Tramatza è arrivata anche l’indicazione dei tre consiglieri regionali in pectore, Valdo Di Nolfo, Sebastian Cocco e Giuseppe Frau, che hanno ricevuto per acclamazione il mandato di rappresentare il nascituro progetto al tavolo della coalizione regionale, in occasione degli incontri bilaterali con Alessandra Todde nei quali ci sarà anche la richiesta di un assessorato. Nel corso dei lavori è stato definito anche il percorso interno di organizzazione che si concluderà con l’elezione degli organi statutari. Infine, l’assemblea ha deliberato a favore dell’utilizzo del simbolo per la costruzione di liste civiche da presentare alle prossime elezioni amministrative a iniziare da Cagliari, Sassari e Alghero.

Una scelta giusta, quella di Alessandra Todde come candidata governatrice, premiata dal consenso personale e la responsabilità che deriva da un risultato delle urne che ha decretato il Partito democratico la forza più rappresentativa. Dall’analisi della vittoria al ringraziamento ai dirigenti e ai candidati per la scelta di lanciarsi in corsa: i dem, a Oristano, hanno riunito la direzione per fare il punto sulla situazione politica post voto. Ora è tempo della responsabilità, è l’esito, in sintesi, del dibattito tra i dirigenti. “Il verdetto delle urne – ha sottolineato il segretario del partito, Piero Comandini – ci impone inevitabilmente la costruzione di una forza di governo basata su competenze e riconoscibilità, soprattutto per affrontare senza perdere un attimo di tempo i grandi temi che affliggono i sardi: in primis sanità e trasporti, ma senza trascurare la riforma della Regione. Siamo convinti che la strada politica imboccata in Sardegna resti l’unica percorribile per ottenere una vittoria alle urne: quella di fare un’alleanza con il M5s”. E questo nonostante la battuta d’arresto dell’Abruzzo. Durante la riunione non è stato fatto alcun riferimento alla nascente giunta, ma è chiaro che i dem puntano sui quattro assessorati. La regola non scritta parla di un assessore ogni tre consiglieri eletti, attualmente 11, ma il numero potrebbe aumentare di uno a seconda del risultato ufficiale che uscirà dai tribunali e dai conteggi: un seggio resta, infatti, ballerino e potrebbe essere attribuito al Pd.

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