Mar 07

A Oristano giovane aggredisce la ex compagna e viene arrestato.

 

La Polizia di Stato di Oristano ha arrestato un giovane responsabile di atti persecutori, percosse, violazione di domicilio ai danni della ex compagna, violazione del divieto di avvicinamento all’ex ragazza e dell’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza.

Le misure cautelari sono state adottate durante un procedimento penale, già in corso, per gli stessi reati.

Gli operatori dell’Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura, dopo una richiesta sulla linea di emergenza da parte della vittima, hanno raggiunto rapidamente l’abitazione della giovane, che poco prima era stata aggredita dall’ex compagno. Il giovane dopo l’aggressione era poi scappato.

Affidata la giovane alle cure dei sanitari, gli uomini della Volante hanno rintracciato il giovane nelle vicinanze della casa, dopo averlo riconosciuto grazie alla descrizione fornita dalla donna e alle fotografie da lei effettuate con il cellulare. L’uomo è stato arrestato e accompagnato nel carcere di Massama, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

“Quanto avvenuto – si legge in una nota della Questura di Oristano – costituisce una delle prime applicazioni della più recente normativa di contrasto alla violenza di genere, che ha previsto l’applicabilità dell’istituto dell’arresto in flagranza differita nei confronti degli autori dei delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi, di atti persecutori o di violazione delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.

L’istituto della flagranza differita consente, infatti, “ …di procedere all’arresto anche sulla base di documentazione videofotografica o altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica dalla quale emerga inequivocabilmente la sussistenza del reato”.

In questo caso l’arresto è stato possibile grazie alle foto scattate dalla ragazza poco prima di subire l’aggressione. Foto che sono state consegnate agli investigatori della Polizia di Stato che, sulla scorta della nuova normativa, “…le hanno potute utilizzare per eseguire la misura precautelare nei confronti del giovane, che è stato così subito condotto in carcere; allo stesso è stata anche notificata la misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore per violenza domestica”.

La Sezione per la Sicurezza Cibernetica di Oristano sta ricevendo, nell’ultimo periodo, numerose segnalazioni da parte di cittadini contattati da persone che si spacciano per operatori della Polizia postale, che richiedono, per motivi di sicurezza, movimentazioni di denaro. Il tutto aggravato dal fatto che questi truffatori sembrano utilizzare l’utenza telefonica della Polizia postale con la tecnica dello “spoofing”, per convincere le loro vittime.. Secondo la Polizia “…le tecniche utilizzate dai truffatori per carpire la fiducia delle persone sono in continua evoluzione, e uno dei più recenti schemi criminali sfrutta la naturale fiducia che il cittadino ripone nelle Forze di Polizia”. La vittima viene prima contattata, tramite un messaggio sms, apparentemente proveniente dall’istituto di credito presso cui ha il proprio conto, rendendo la comunicazione credibile. Questo messaggio avvisa l’utente di un probabile accesso abusivo al conto, da cui sarebbero in corso dei prelievi non autorizzati. Poi arriva una chiamata telefonica, che l’utente riceve da un numero identico a quello della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della provincia di residenza. E questo è possibile grazie alla tecnica dello “spoofing”, che consente ai malfattori di effettuare delle telefonate via voip, attraverso computer e dispositivi informatici, permettendo di scegliere il numero che apparirà sul display della vittima chiamata. Nell’ultimo caso è stato visualizzato il numero della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Verona. Il truffatore, spacciandosi per un operatore della Polizia Postale, invita la vittima a recarsi presso uno sportello automatico e a spostare essa stessa i propri risparmi presso dei conti correnti che gli vengono indicati e definiti come “sicuri”, in modo da evitare qualsiasi danno economico da operazioni non autorizzate. La vittima, presa dal panico, esegue le indicazioni del truffatore che, per guadagnare maggior fiducia dal malcapitato, lo invita a verificare su internet la corrispondenza del numero che ha chiamato con quello della Polizia Postale. Così la vittima, verificata la corrispondenza del numero e confidando nell’autenticità della chiamata, esegue le movimentazioni dei soldi che gli vengono indicate, ignaro di essere caduto in una truffa. La Polizia Postale in questi casi consiglia, quindi, di diffidare di chi, spacciandosi per un operatore delle Forze dell’ordine, richiede l’esecuzione di bonifici o pagamenti in qualsiasi forma. Anche perchè la Polizia Postale non richiede mai di eseguire movimentazioni di denaro, nè la comunicazione di credenziali di accesso a servizi di home banking; e in caso di dubbio, consiglia di contattare il proprio istituto di credito. Nel caso si dovesse ricevere la chiamata di una persona che si presenta come un appartenente alle Forze di polizia, si consiglia di richiedere nome, grado e la Forza di polizia di appartenenza della persona e riattaccare; ricercare, quindi, il numero di telefono della Forza di polizia che avrebbe chiamato, comporre il numero dell’Ufficio e chiedere di parlare con il nome dato dal precedente interlocutore, in modo tale da scoprire che, in realtà, si tratta di una truffa.

L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni economiche delle popolazioni del Senegal, grazie allo sviluppo di una filiera di eccellenza nell’allevamento delle cozze. A beneficiarne direttamente le 375 lavoratrici di una cooperativa senegalese. È, in sintesi, il progetto di cooperazione internazionale “Pétites Noires”, che in questi giorni fa tappa in Sardegna con una delegazione senegalese del Comune di Thiaroye sur Mer, nella regione di Dakar, dove l’Associazione cooperativa Coflec intende sviluppare la filiera di eccellenza nel settore della mitilicoltura. L’obiettivo generale è favorire l’emancipazione, l’autodeterminazione, il benessere femminile e giovanile. Un risultato che si vuole raggiungere attraverso il progetto di mitilicoltura e trasformazione ittica che può contribuire a contrastare il fenomeno dell’emigrazione clandestina. Il progetto porta la firma dei Comuni di Oristano, capofila dell’iniziativa, e Thiaroye sur Mer, ed è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo nel quadro del “Progetto Reti al Lavoro” avviato dalle Regioni Piemonte e Sardegna. Sono partner l’Associazione Sandalia Onlus, le aziende Nieddittas di Arborea e Varpesca di Olbia, l’Associazione Sardegna Soccorso Oristano Vida Odv, l’Associazione Labint, MedSea Foundation, l’Associazione Coflec, il Servizio regionale e dipartimentale della pesca e la Direzione gestione e sfruttamento dei fondali marini del Senegal. La delegazione senegalese ha visitato lo stabilimento Nieddittas di Arborea per un primo scambio di informazioni utili a sviluppare buone pratiche in Senegal. Erano presenti il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e l’assessore alle Attività produttive Valentina de Seneen, Yayi Bayam Diouf (presidente Associazione cooperativa Coflec), Maria Giovanna Lai (Associazione Sandalia Onlus), Aly Cisse (Associazione Labint), Gianluigi Matta (Associazione Vida Sardegna Soccorso), Mauro Coni e James Rombi (Dipartimento Ingegneria dei Materiali sostenibili dell’Università di Cagliari), Giacomina Cadau e Mara Mangia (Sardegna Ricerche), Andrea Mura (Ufficio Cooperazione internazionale Comune di Oristano). A guidare la visita all’impianto di Arborea, Cristiana Mura (Team Qualità e Sicurezza Alimentare di Nieddittas) e Sara Fasolino (Team Marketing di Nieddittas). “Il Comune di Oristano già in passato aveva sviluppato progetti di cooperazione internazionale, tra i quali uno proprio in Senegal sulle buone pratiche della raccolta differenziata dei rifiuti – ha spiegato il sindaco Massimiliano Sanna -. Oggi, con il progetto “Pétites Noires” puntiamo al trasferimento nel paese africano delle migliori pratiche di mitilicoltura sostenibile realizzate in Sardegna. Lo facciamo attraverso un progetto di sviluppo territoriale che coinvolge una cooperativa di 375 donne pescatrici della regione di Dakar. Grazie al programma dei “Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal”, le imprese della mitilicoltura sarde potranno esportare le buone pratiche di economia circolare in Senegal. Il percorso intrapreso con l’azienda Nieddittas, in questa ottica, è fondamentale per il buon esito dell’iniziativa per i livelli di eccellenza raggiunti dall’impresa sarda”. Gli ospiti della visita agli stabilimenti Nieddittas hanno potuto conoscere da vicino le diverse fasi della lavorazione delle cozze, dalla depurazione alla selezione, fino al loro confezionamento. E naturalmente non poteva mancare una degustazione del prodotto locale che ha anche un valore concreto nel contesto del progetto. “Siamo orgogliosi di aprire le nostre porte a un gruppo di lavoro che, a migliaia di chilometri di distanza, ha messo l’allevamento delle cozze al centro di un progetto per “favorire l’emancipazione, l’autodeterminazione e il benessere femminile e giovanile attraverso la mitilicoltura e la trasformazione ittica”, contribuendo a “contrastare il fenomeno dell’emigrazione clandestina”, ha osservato Cristiana Mura di Nieddittas. “Grazie al partenariato vogliamo proporre soluzioni sostenibili per le produzioni a mare – ha aggiunto l’assessore alle Attività produttive del Comune di Oristano, Valentina De Seneen -. Il progetto si realizzerà attraverso attività d’informazione, comunicazione, formazione e iniziative di scambio con gli operatori locali, tra cui le aziende Nieddittas di Arborea e Varpesca di Olbia. Il progetto “Pétites Noires”, grazie alla componente partenariale composta da Sandalia, Vida Oristano e MedSea Foundation, ha la prospettiva di generare una ricaduta positiva in ambito regionale attraverso la realizzazione di una serie di iniziative legate al riuso e riciclo degli scarti di lavorazione della filiera ittica e agroalimentare, e di attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare”. “Pétites Noires” ha una valenza non solo economica, ma soprattutto sociale, valorizzando il ruolo delle donne in Senegal. Il Collettivo delle donne senegalesi contro l’emigrazione irregolare (Coflec) è stato fondato da Madame Yayi Bayam Diouf. Lei, che come tanti ha vissuto una triste storia di emigrazione irregolare, avendo perso il suo unico figlio in una attraversata del mare verso l’Europa alla ricerca di fortuna, ha fondato il Coflec insieme ad altre donne senegalesi per offrire una valida alternativa ai giovani africani che rischiano la vita nei viaggi della speranza, lungo le rotte dell’emigrazione.

Sabato 9 marzo, alle 17.30, nella sala consiliare del Comune di Oristano, verrà presentato il libro “La Chiesa di Santa Lucia di Oristano, i Santi Quattro Coronati e il Gremio dei Muratori”. La chiesa, attualmente dedicata a Santa Lucia, in precedenza era intitolata ai Quattro Santi Martiri Coronati e appartiene al Gremio dei Muratori di Oristano, antica Corporazione di Arte e mestieri, il cui Statuto, risalente al 1615, lo fa ritenere il più antico fra i Gremi della città di Oristano e che già dal 1600 aveva la sua cappella nella chiesa oristanese di San Francesco. Dai documenti conservati nel Convento dei Frati Francescani di Oristano risulta che il 1° novembre del 1628, il Gremio dei Muratori lasciò la Cappella della Chiesa di San Francesco, utilizzata già prima del 1600, per trasferirsi nella nuova sede, l’attuale Chiesa di Santa Lucia. Il volume è frutto della sinergia tra studiosi di diverse discipline, che ha dato origine a un importante progetto di ricerca, volto a indagare la relazione che intercorre tra l’edificio religioso e il Gremio dei Muratori, muovendosi da un patrimonio di competenze che hanno convinto storici, paleografi, architetti archeologi e storici dell’arte. Alla presentazione del libro interverranno lo storico d’arte Simone Mereu, i docenti dell’Università di Cagliari, Oliveta Schena storica mediovalista, Marcello Schirru docente di Storia dell’architettura, Nicoletta Usai docente di scienza dell’antichità, lo storico delle corporazioni delle arti e mestieri Gavino Angius e la storica d’arte Lucia Siddi. L’evento è organizzato dalla “Fondazione Giorgio Asproni”, con il patrocinio del Comune di Oristano e della Fondazione di Oristano.

A Oristano, nelle sale degli edifici comunali, l’itinerario pittorico di Tonino Mattu “Crociere d’estate” prosegue ancora per un mese. L’esposizione delle opere è stata prorogata fino all’8 aprile. “Negli orari di apertura della Pinacoteca e della Biblioteca Comunale all’Hospitalis Sancti Antoni, a palazzo degli Scolopi, all’Info Point Turistico in piazza Eleonora e al Mercato civico in via Cimarosa ,si potranno ammirare i quadri a olio su tela di medio e grande formato del pittore figurativo Tonino Mattu – ha detto l’assessore alla Cultura Luca Faedda -. Le opere sono collocate in cinque punti nevralgici della città di Oristano e invitano i visitatori a compiere un viaggio dentro la città per conoscere l’arte di Tonino Mattu. Sarà una nuova forma di turismo interattivo, introdotto e promosso da queste opere da scoprire all’interno delle sedi prescelte e che aiutano a scoprire alcuni luoghi particolarmente significativi della città (per la storia, per l’economia, per il turismo, per la cultura)”. “Le sue sono sei opere dalla malinconia ora ludica e ironica, ora inquietante e disturbante – ha evidenziato Simone Cireddu, che ha curato l’esposizione -. Sono silenzi roboanti e urla a bassa voce, surrealtà sospese tra sacro e profano. Un leopardo assunto dolcemente in cielo e un ritratto coperto dalla vegetazione ci accolgono al Palazzo degli Scolopi. Un penitente vestito di dots ci sorride all’Info Point Turistico di piazza Eleonora. Una fantomatica gelateria Mattu ci attende al Mercato civico di via Cimarosa. Un secondo penitente (anche esso coperto di dots) volge estatico lo sguardo verso le stelle in Biblioteca comunale, tra i libri e l’abside dell’ex cappella dedicata all’Immacolata. In Pinacoteca comunale uno squalo severo promuove l’itinerario pittorico Crociere d’estate: 6 interventi site-specific in cui le opere a olio su tela e i luoghi della città non dialogano ma entrano in completa organica simbiosi. Perché Crociere d’estate è un itinerario pittorico in cui fondamentale è il ruolo di una lampada al neon, una scalinata, un corrimano ligneo, il tavolo del macellaio. E poi, rosse didascalie quadrate su piastrelle turchesi. Tonino Mattu sorprende con destabilizzanti scollamenti tra significanti e significati, efficaci smontaggi e rimontaggi e conseguenti risemantizzazioni. Nel contempo, con la sua, solo in apparenza, circoscritta palette dei colori dalle tonalità brune severe e controllate, evoca lo scorrere del tempo”.

La Scuola civica di musica di Oristano ha aperto le iscrizioni al corso di propedeutica musicale per bambini dai 5 ai 7 anni. Il corso ha l’obiettivo di avvicinare i bambini alla musica introducendo, con modalità ludico espressiva, i concetti di base del linguaggio musicale. I bambini vengono guidati nello sviluppo dell’ascolto, del canto, del senso ritmico e della coordinazione motoria attraverso le varie attività di gioco educativo musicale, arricchendo così il loro patrimonio espressivo. Le lezioni, tenute dalla docente Silvia Cau, avranno durata di un’ora a cadenza settimanale, il mercoledì dalle 18.30 alle 19.30, dal 13 marzo a giungo 2024, e si terranno presso la sede della Scuola Civica Musica. Il percorso di educazione alla musica prevede: attività di movimento per assimilare concetti e procedimenti musicali ed esplorare le principali caratteristiche del suono; utilizzo di strumenti a percussione; danze e piccole coreografie; primo approccio alla simbologia e alla scrittura musicale. Per informazioni si può contattare la segreteria della Scuola civica di musica di Oristano il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, o al numero di telefono 3896189463, e alla mail scuolacivicadimusica@comune.oristano.it .

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