Mar 11

Coronavirus: oggi 1.696 persone contagiate in Sardegna (39 a Oristano) e 5 morti.

Leggero calo dei  contagi in Sardegna, anche se la situazione generale continua a preoccupare. Oggi i nuovi casi confermati di positività sono 1.696 (di cui 1.407 diagnosticati da antigenico).

Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 10.195 tamponi.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 18 (stesso dato di ieri). I pazienti ricoverati in area medica 308 (5 in meno di ieri). I casi di isolamento domiciliare sono 23.328 (8 in più nelle ultime 24 ore).

Si registrano 5 decessi: una donna di 71 anni e un uomo di 77, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; una donna e un uomo di 90 anni, residenti nella provincia del Sud Sardegna; e un uomo di 100 anni residente nella provincia di Sassari.

A Oristano sono stati accertati 39 nuovi casi di positività e 22 guarigioni dal Covid.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria i casi rilevati in città sono 4.894, i pazienti guariti 4.387, i casi attualmente positivi 468, e i decessi 34.

Effettuare la diagnosi di un esame radiologico a distanza, grazie all’utilizzo di un sistema di telegestione che permette di abbattere la distanza fisica fra il paziente e il medico radiologo e consente di avere un referto sicuro e attendibile in tempo reale. Alla Asl di Oristano è già operativa la procedura per la telegestione nella diagnosi per immagini in condizioni d’urgenza, definita grazie all’apporto di diversi professionisti: il direttore della struttura di Radiologia, Marcello Mocci, il responsabile del Servizio di Radiologia di Ghilarza, Lido Pinna, il tecnico di radiologia, Ferdinando Putzolu, e la specialista in fisica medica, Emanuela Tumminia. La procedura viene utilizzata per esami d’urgenza che non richiedono la somministrazione del mezzo di contrasto, in condizioni di estrema sicurezza per il paziente, come previsto dalla normativa nazionale. “Il sistema funziona in questo modo – spiega il direttore della Radiologia Marcello Mocci – il medico di pronto soccorso o di reparto richiede un esame radiologico urgente. Il tecnico sanitario di radiologia medica, presente nel luogo dell’esame, lo esegue ed invia in tempo reale le immagini, attraverso il sistema Ris-Pacs, al radiologo, che a distanza effettua la telediagnosi e rinvia il referto al mittente”. Il vantaggio è duplice: per il paziente, che può ricevere una diagnosi sicura in tempi estremamente rapidi senza dover essere trasferito, e ciò significa guadagnare minuti preziosi in situazioni d’urgenza; per il sistema sanitario, che può mettere in rete le proprie risorse professionali ottimizzandone la disponibilità, per garantire gli stessi livelli di assistenza a tutti i pazienti, anche a quelli più lontani dalle strutture ospedaliere maggiori. Il modello è quello dell’hub and spoke – prosegue il direttore del Servizio di Radiologia – un ospedale di riferimento, nel quale opera il radiologo, collegato in tempo reale per la telerefertazione d’urgenza con gli altri stabilimenti ospedalieri del territorio. Nel nostro caso, questo si declina nel rapporto fra gli ospedali di Oristano con Ghilarza e Bosa”. Altri ambiti di applicazione della teleradiologia, codificati nella procedura, sono il teleconsulto e la teleconsulenza. Il primo permette a più medici, fisicamente distanti, di comunicare tra loro attraverso un network informatico per definire la diagnosi di un caso e programmarne la terapia. La seconda è invece una prestazione professionale richiesta da un medico per avere un parere qualificato su un caso di particolare rilevanza o di difficile diagnosi. “Potenzialmente siamo in grado di collegarci e condividere i nostri dati con tutti gli ospedali del mondo, in condizioni di sicurezza e riservatezza– evidenzia il dottor Mocci – e questo significa poter usufruire di consulenze d’eccellenza senza costringere il paziente a spostarsi fisicamente, ad esempio, nella penisola o oltreoceano”. Quello della telegestione nella diagnostica per immagini è il primo passo compiuto verso la telemedicina: la procedura recentemente approvata farà da apripista ad altri ambiti, come la cardiologia o la diabetologia, nei quali l’utilizzo delle nuove tecnologie potrà rivelarsi altrettanto prezioso.

Mercoledì 16 marzo, alle 19, nella Sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni, a Oristano, sarà presentato il libro dal titolo “Lo buon Marzucco Forte in Arestano. Quando al tempo di Mariano II un personaggio della Divina Commedia viveva ad Oristano”, scritto dal curatore dell’Antiquarium Arborense Raimondo Zucca. L’opera indaga sui legami tra il sommo poeta Dante Alighieri e la città di Oristano. Nel Purgatorio della Divina Commedia figura un personaggio citato che per un certo tempo visse nella capitale del giudicato di Arborea come consigliere del giudice Mariano II. Di questo si parlerà durante la presentazione del libro che sarà accompagnata da un aperitivo culturale. Sarà presente anche l’editore Sergio Carrivale. L’evento sarà a numero limitato. È gradita la prenotazione al 0783/791262 Costo della serata 5 euro.

Il provvidenziale intervento di Marco Casu, 39 anni, portalettere di Poste Italiane del Centro di distribuzione di via Liguria, a Oristano, ha consentito di mettere in salvo una famiglia di Solarussa, nella cui abitazione si era sviluppato un principio di incendio. “Nella giornata di giovedì 10 marzo – racconta – mentre stavo effettuando il mio giro di recapito, ho notato del fumo, molto più intenso del solito, dalla canna fumaria in via Emilia 23, nell’abitazione della famiglia Madau. Mi sono subito reso conto che c’era qualcosa di anomalo. Ho provato a bussare, senza ottenere risposta e, vedendo che la porta era semi-aperta, senza esitare oltre, sono entrato. Ho da subito notato che il salone era avvolto da una intensa coltre di fumo, che la cappa del caminetto era in fiamme, e che all’interno erano presenti la signora Miriam Madau, con la sua bimba piccola di appena 4 mesi, e sua madre, di 76 anni. Le due donne, vedendomi entrare così repentinamente, si sono rese conto della gravità della situazione che, fino ad allora, non avevano percepito. Così, ho fatto uscire subito l’anziana con la bambina per metterle in sicurezza, e ho chiesto alla signora Miriam di reperire dell’acqua e delle coperte per cercare di spegnere l’incendio. Ho gettato l’acqua sul fuoco e successivamente, con l’ausilio delle coperte, ho provato a soffocare l’incendio, chiudendo la bocca del camino. Fortunatamente tutto è andato per il meglio – conclude il portalettere – e siamo riusciti a riportare in sicurezza il caminetto, l’ambiente e tutta l’abitazione. Nel frattempo sono intervenuti i Vigili del fuoco, chiamati dalla proprietaria, che hanno accertato che tutto fosse tornato alla normalità”.

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