Nov 06

Coronavirus: nessun decesso e 76 ulteriori contagi (11 in provincia e 2 a Oristano).

Di nuovo nessun decesso e un leggero calo dei contagi da Covid19 in Sardegna, dove si registrano oggi 76 ulteriori casi confermati di positività, sulla base di 2.079 persone testate.

Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 9635 test, per un tasso di positività dello 0,7%.

Resta stabile sia il numero dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva (che sono 6), che quello dei ricoverati in area medica (45). Sono, invece, 56 in più rispetto alle scorse 24 ore i casi di isolamento domiciliare (1.434 in tutto).

Dei 76 casi odierni, 11 sono stati registrati in provincia di Oristano, 13 nell’Area metropolitana di Cagliari, 38 in provincia di Sassari, 9 in quella di Nuoro e 5 nel Sud Sardegna.

A Oristano si sono registrati 2 nuovi contagi, mentre sono ferme le guarigioni.

I casi di positività accertati sinora in città sono dunque 1.319, i pazienti guariti 1.255, i pazienti positivi 33, e i decessi 28.

La sanità sarda, e in particolare quella dell’Oristanese, è tornata ancora una volta tra i banchi della Camera dei Deputati. La parlamentare oristanese del Movimento 5 Stelle, Lucia Scanu, ha invitato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a rispondere sulle iniziative che il Governo intende adottare “…per garantire un servizio sanitario pienamente efficiente, consentire un livello adeguato di personale, ed evitare la chiusura dei presidi ospedalieri e ambulatoriali della Sardegna”. Nell’interrogazione Scanu ricorda che, secondo le ultime stime, in tutta l’isola mancano 1.500 tra medici ed infermieri. “Si tratta di un dato che tende a crescere, perché l’età media del personale sanitario è elevata e le due università sarde non riescono a stare dietro ai pensionamenti – ha spiegato la deputata del M5S – con un trend che, se non sarà invertito, vedrà la Sardegna costretta, nel giro di pochi anni, a dare un altro taglio a prestazioni ed assistenza di base. A Oristano la grave carenza di organico e il progressivo depotenziamento dei servizi sta portando ad una situazione precaria, che traghetterà il nosocomio del San Martino verso la chiusura. La carenza di personale si attesta al 30% e dai reparti arrivano notizie sempre più tragiche: Pediatria ha necessità di 12 medici, oggi ne sono presenti 8 e a gennaio 2022 diventeranno 4. Questa drastica riduzione darà il colpo di grazia ai servizi fondamentali per i nuovi nati, per l’assistenza ai ricoverati e al punto nascita. Sono certamente positive – ha concluso Lucia Scanu – le notizie dell’arrivo di medici per cercare di coprire alcuni dei reparti di particolare rilevanza, come emodinamica, neurologia, pediatria, sia quelle sullo stanziamento di fondi per incentivare i medici ad accettare sedi disagiate, e l’annunciata apertura di un reparto di oculistica. Eppure, attualmente l’ospedale San Martino rischia la chiusura per carenza di personale e anche i pochi che restano sono stremati dai turni massacranti con gravi disservizi per la popolazione”.

Nel quartiere del Sacro Cuore e nelle zone servite dal pozzo di via Milis, a Oristano, l’erogazione dell’acqua sta tornando alla normalità. Ieri sera, i tecnici di Abbanoa avevano riscontrato una elevata percentuale di torbidità dell’acqua e avevano inibito il funzionamento del pozzo, con la conseguenza che l’intero distretto temporaneamente non è stato alimentato, con inevitabili disservizi alle utenze. Le squadre tecniche di Abbanoa sono intervenute per risolvere il problema e hanno garantito il normale approvvigionamento idrico alla zona.

“Prentzas Apertas”, ovvero frantoi aperti a Seneghe. Dal 17 al 19 dicembre, il paese del Montiferru sarà teatro di incontri dedicati all’olio di oliva, con 26 ospiti, esperti del settore, una decina di aziende coinvolte, degustazioni, percorsi esperienziali, e anche la proiezione di un documentario sul tema. Una festa dell’olio nuovo, del buon cibo e del buon bere, in storiche case del paese: Aragonese, Pili e Addis. Un’occasione di incontro fra pubblico e privato, per dar vita ad azioni condivise di sviluppo etico e sostenibile di questa preziosa risorsa e dell’agroalimentare in generale, in un dialogo tra tradizione e innovazione. La kermesse, giunta alla sedicesima edizione, ritorna nel borgo dove ogni settembre risuonano i versi della poesia, con un sottotitolo significativo: “L’olio d’oliva, tra simbologia e connessioni”. “Abbiamo ripensato l’evento con un focus speciale sul ruolo dei produttori del territorio, sui temi della sostenibilità, sulle esperienze gastronomiche e naturalmente sulle tradizioni di un’area di eccellenza in Sardegna per la produzione agroalimentare di qualità”,  ha spiegato Vincenza Pala, presidente della Pro Loco che organizza la manifestazione. Seneghe vuole aprirsi sempre più al mondo, attraverso lo scambio di conoscenze e esperienze di tecniche di olivicoltura innovative e collaborazioni fra le parti interessate locali, nazionali e internazionali. Tanti gli obiettivi. Promuovere lo sviluppo enogastronomico e commerciale tra le nuove generazioni – ha aggiunto Addis -, implementare la progettazione e la pianificazione strategica degli operatori economico-culturali del territorio, incentivare la competitività del tessuto economico locale, lo sviluppo di partenariati e la costruzione di reti nazionali e internazionali”.

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