Nov 11

Nuova ordinanza: 5 Regioni entrano in area arancione e 1 in area rossa. Sardegna gialla.

 

Per contrastare e contenere il diffondersi del virus, il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato un’ordinanza che individua le Regioni che, peggiorando, hanno cambiato “area”.

E questo in base all’analisi dei dati epidemiologici sulla diffusione dell’epidemia e agli scenari di rischio certificati nel report dell’Istituto superiore di sanità. Alcune Regioni sono così passate dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa).

Le misure previste dall’ordinanza entrano in vigore da oggi.

Nello specifico, in base alla nuova ordinanza, entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria; entra invece nell’area rossa la Provincia Autonoma di Bolzano.

Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente: Area gialla: Sardegna, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Veneto; Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria; Area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Per quanto riguarda le zone gialle, Sardegna compresa, le norme in vigore fino al 3 dicembre, sono le seguenti:
1) Limitazione alla circolazione delle persone, il coprifuoco, dalle 22 alle 5: consentiti in questa fascia oraria esclusivamente gli spostamenti “per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute”.
2) Chiusura di mostre e musei, che si aggiunge a quella di teatri e cinema già disposta dal precedente Dpcm.
3) Didattica a distanza al 100% alle superiori, salvo attività di laboratorio in presenza. Scuola in presenza alle media e alle elementari ma con uso obbligatorio di mascherina anche quando si è seduti al banco, salvo che per i bimbi al di sotto dei sei anni.
4) Bar e ristoranti chiusi alle 18, possibilità di ristorazione da asporto fino alle 22 e con consegna a domicilio fino alle 24.
5) Centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, punti vendita di alimentari, tabacchi ed edicole al loro interno.
6) Mezzi pubblici, il coefficiente massimo di riempimento sui mezzi di trasporto locale e trasporto ferroviario regionale è del 50%. Fa eccezione il trasporto scolastico.
7) Stop allo svolgimento di prove preselettive e procedure concorsuali pubbliche e private, e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni.
8) Restano chiuse le palestre, le piscine, le sale giochi e scommesse. Restano aperti i parrucchieri e i servizi alla persona.
9) Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell’emergenza) dovranno assicurare “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato” e “con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione”.
10) Resta “fortemente raccomandato” a tutti, nell’arco dell’intera giornata, di non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute.
11) C’è la possibilità, anche nelle Regioni considerate più a basso rischio, di disporre eventuali zone rosse da chiudere per stroncare eventuali focolai.

Giorgio Pia, 73 anni, è morto durante la notte, a Terralba, a causa di un incendio nella sua vecchia abitazione, in via Tola. La dinamica è ancora in fase di accertamento da parte dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco, che hanno lavorato ore per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza la casa fortemente danneggiata. Il rogo sarebbe divampato intorno alle 3 di notte e scaturito perchè il 73enne avrebbe dimenticato una candela accesa, visto che l’abitazione era priva di energia elettrica. Le fiamme si sono velocemente propagate all’interno della casa, distruggendo ogni cosa e facendo crollare il tetto, che ha sepolto Pia sotto le macerie. Alcuni residenti di via Tola si sono accorti del fumo e hanno fatto scattare l’allarme. Sul posto sono arrivate le squadre dei Vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e trovato il corpo di Giorgio Pia ormai senza vita.

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