Ott 04

Giustizia a Oristano: lo spettacolo dell‘Accusa.

Dopo gli arresti di Antonio Succu e Augusto Cherchi, esponenti del Partito dei sardi, il leader del partito, Paolo Maninchedda, è intervenuto oggi sul blog “Sardegna e Libertà” per dire  la sua sulla vicenda.

“Ripeto ciò che vado dicendo da anni. Da solo. Senza paura.

Perché una Procura della Repubblica fa una conferenza stampa?
Secondo l’ordinamento della Repubblica italiana, il Procuratore sostiene, a nome dello Stato, l’onere dell’accusa nel processo.
Gli interlocutori dei Procuratori sono dunque i Giudici.
Invece il Procuratore di Oristano ha fatto una conferenza stampa per comunicare all’opinione pubblica una tesi d’accusa che ha addirittura supportato degli arresti.

La domanda è: chi dice che le accuse sono fondate?

La seconda domanda è: chi dice che le ambiziose e funamboliche ricostruzioni della Polizia Giudiziaria sono aderenti ai fatti? Queste narrazioni con enormi premesse e piccole conclusioni, da quali fatti sono supportate? Chi stabilisce che un’ardita deduzione è una certezza e invece una semplice constatazione è falsa?

La Legge dice che a verificare la veridicità delle accuse sono i Giudici, non i Procuratori.
La Legge dice che i Procuratori agiscono nel processo, non fuori dal processo e che devono confrontarsi con la difesa. O mi sbaglio?

La Legge dice che la Polizia Giudiziaria agisce al servizio della Procura, non fa conferenze stampa. O mi sbaglio?

Dov’era la difesa nella conferenza stampa di ieri?

Perché la Procura si sente in dovere di comunicare le proprie accuse all’opinione pubblica prima che siano vagliate da un Giudice?
Capirei una conferenza stampa dopo un rinvio a Giudizio, o dopo una sentenza di primo grado, ma al momento dell’attuazione di provvedimenti di custodia cautelare, all’inizio di un processo, perché si sente il bisogno di parlare all’opinione pubblica, cioè a un soggetto che per legge non è l’interlocutore di un Procuratore.

Non posso esprimermi sui moventi morali, giuridici e pratici della conferenza stampa della Procura di Oristano. Non sono in grado di ricostruirli né di intuirli.

Ma so valutarne gli effetti.
La Procura con la conferenza stampa ha amplificato le sue ragioni, ha cercato il consenso (obiettivo tipicamente politico) del popolo sul suo operato, ha moltiplicato la sua immagine in uno specchio prospettico. Il procedimento, molto noto in letteratura, è produrre un evento in cui sembri che ciò che afferma uno è condiviso e affermato da molti.

Ma noi siamo letterati e sappiamo che è solo uno che parla e ancora non si sa se abbia o non abbia ragione, ha solo la forza di imporsi in questo momento. Contempla se stesso, come Narciso.

Poi c’è la strategia della paura.

Si pensa che facendo paura a persone buone e oneste ne si piega lo spirito di libertà. Niente di più sbagliato: chi ha il cuore sano, la coscienza a posto, il coraggio integro, non ha paura. Sta dritto ed è proprio questo che dà fastidio.

Sono amico, intimamente amico, spiritualmente, affettuosamente e profondamente amico di Antonio Succu e Augusto Cherchi. Non ho alcun pudore a dire che li amo e li stimo profondamente, come sa fare un uomo educato a non avere paura del suo cuore.

E infine c’è l’esperienza della storia.

Chi conosce che cosa è avvenuto in tanti processi in sede di rinvio a giudizio, a distanza di anni dall’inizio delle indagini annunciate come censure di gravi reati? Quanti sanno che tanti processi annunciati come clamorosi si sono conclusi con clamorose assoluzioni?

La Procura non fa conferenze stampa su ciò che la smentisce, ma le fa sulle sue ipotesi di accusa. Perché?

Qualcuno fa statistiche sul rapporto tra accuse e assoluzioni?
No. E perché?

Qualcuno fa statistiche sulla qualità dell’indagine giudiziaria alla luce delle sentenze dei Giudici? No.

Esiste un parlamentare, dico uno, che ponga al Ministro della Giustizia questa semplice domanda: “In ragione di quale legge i Procuratori, i corpi di Polizia e la Guardia di Finanza fanno le conferenze stampa sulle loro di accuse?

Sono cose che ripeto da anni, ma che oggi ripeto con maggiore e ulteriore convinzione.

Agli uomini liberi e buoni perseguitati da una cultura del sospetto e da un potere esorbitante, dedico la canzone con cui gli schiavi d’America hanno combattuto per la libertà che, in traduzione libera, dice: ” E prima di essere schiavo / sarò sepolto nella mia tomba. / E tornerò a casa dal mio Signore e sarò libero, / e sarò libero”. (Paolo Maninchedda, www.sardegnaeliberta.it).

Intanto, è stato sospeso dalla carica, per effetto della legge Severino, il sindaco di Macomer, Antonio Succu (Pds), finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione della Guardia di finanza di Oristano che avrebbe smantellato un sistema di assunzioni pilotate all’ospedale San Martino in cambio di voti. Il provvedimento è stato disposto dal prefetto di Nuoro, Anna Aida Bruzzese. Insieme al sindaco di Macomer sono ai domiciliari l’ex consigliere regionale del Pds Augusto Cherchi (all’epoca dei fatti i due esponenti politici erano primari al San Martino di Oristano), il caposala e il capo del personale del San Martino, Salvatore Manai e Giovanni Piras. La prossima settimana inizieranno gli interrogatori di garanzia.

Il 20,1% dei detenuti nelle carceri in Sardegna è in attesa del giudizio definitivo. Sono complessivamente 463 (su un totale di 2.295 di cui 691 stranieri) i reclusi che non hanno completato l’iter giudiziario. In particolare sono 285 (12,4%) i ristretti in attesa di primo giudizio e 178 (7,7%) tra appellanti, ricorrenti o in entrambe le condizioni. E’ il quadro fornito dalla presidente dell’associazione “Socialismo diritti riforme”, Maria Grazia Caligaris, secondo i dati del ministero della Giustizia al 30 settembre. “Il resoconto ministeriale – ha sottolineato Caligaris – evidenzia ancora una volta un consistente aumento di ristretti (erano 2.281 il 31 agosto), l’eccedenza di detenuti oltre il limite regolamentare, in 3 Istituti su 10, e la saturazione dei posti disponibili nella casa di reclusione oristanese di Massama (265 su 265). La situazione più difficile si registra nella casa circondariale di Uta, con 584 reclusi (140 stranieri; 23 donne) per 561 posti regolamentari (il 31 agosto erano presenti 562 persone private della libertà). In difficoltà anche la casa circondariale di Bancali (Sassari) con 461 ristretti (167 stranieri; 14 donne) per 454 posti. Non è rosea neppure la situazione di Nuoro, dove sono presenti 277 detenuti (19 stranieri) per circa 285 posti (giacché una sezione è in ristrutturazione). Al San Daniele di Lanusei ci sono 34 ristretti per 33 posti. Prossime alla saturazione anche la casa di reclusione di Alghero (149 su 156) e di Tempio (156 su 168)”. “Non si può infine tralasciare di considerare – ha concluso la presidente di Sdr – che è ancora inadeguato il numero degli agenti penitenziari, degli educatori e dei direttori (4 per 10 istituti, tutti con doppi e tripli incarichi). Una problematica quella del personale che però non sembra preoccupare il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il ministero della Giustizia”.

Il consiglio comunale di Oristano ha approvato un ordine del giorno dei consiglieri di minoranza Federico, Sanna, Obinu, Pecoraro, Puddu, Pusceddu e Angioi, con la quale si sollecita la definizione della permuta con la Assl per l’Hospice con Palazzo Paderi e altre proprietà. Il documento, presentato in aula da Francesco Federico (indipendente), impegna il sindaco e la giunta “…ad attivarsi presso la Assl e in ogni opportuna sede, affinché, l’Hospice, la quinta struttura di tal genere in Sardegna, possa garantire i più adeguati livelli di assistenza ai degenti. Analogo impegno per attivare attivino le utili procedure e ogni opportuna condotta volta al perfezionamento della permuta e, più precisamente, a consentire al Comune di Oristano di entrare in possesso della porzione di Palazzo Paderi e, nel contempo, consentire alla Assl di entrare in possesso dell’Hospice, nel rispetto del principio di neutralità finanziaria, e di ulteriori eventuali beni di proprietà della Assl che la stessa potrà conferire per colmare la differenza economica (quali per esempio l’area parcheggio di via Michele Pira, l’area sita nella zona di via Marconi interessata dai progetti di Oristano Est, l’area del prolungamento di via F.lli Cairoli ubicata nelle immediate adiacenze della scuola Primaria di Sa Rodia)”.

E’ stato invece respinto l’ordine del giorno del gruppo La Civica Oristano sui lavori al mercato civico di via Mazzini. Il documento è stato presentato da Lorenzo Pusceddu che, dopo aver ricordato la lunga storia del progetto, ha chiesto il cronoprogramma esatto dei lavori, e che l’assessore ai lavori pubblici riferisca mensilmente in aula sullo stato dei lavori. L’ordine del giorno impegnava sindaco e giunta a non concedere più la zona parcheggi e i marciapiedi di via Mariano IV alle attività di cantiere, a limitare la chiusura della strada ad esigenze momentanee e straordinarie, a ripristinare il giusto decoro e a garantire una celere conclusione dei lavori del parcheggio e del nuovo mercato civico. Il presidente della commissione Lavori pubblici, Luca Faedda, ha relazionato sui lavori della commissione, spiegando che non sono previste ulteriori spese oltre a quelle già stanziate e appaltate, e che i lavori di completamento del parcheggio sono previsti a breve. Francesco Federico ha ricordato che già un anno fa in consiglio fu chiesta l’istituzione di una commissione di indagine e che, in quella occasione, furono date delle scadenze che non sono state rispettate. Angelo Angioi ha evidenziato come sul Comune penda la spada di Damocle del ricorso e di una causa civile con richiesta di risarcimento danni dell’impresa appaltatrice a cui è stato revocato l’incarico. Giuseppe Puddu ha chiesto trasparenza negli atti e che l’amministrazione eserciti un pressing continuo per il rispetto dei contratti e perché il mercato apra. Antonio Iatalese ha espresso preoccupazione per gli operatori del mercato, ma ha manifestato fiducia nel nuovo corso che ha intrapreso l’appalto dopo il nuovo affidamento all’impresa Pellegrini. Maria Obinu ha chiesto ragguagli sul progetto e sollecitato informazioni precise su un appalto importantissimo per la città.

Il consiglio comunale si è occupato anche delle interpellanze prese tate dai consiglieri. Giuseppe Puddu ha illustrato quella de La Civica Oristano sui lavori nel vecchio palazzetto dello sport di Sa Rodia, ricordando i molteplici problemi della struttura dove occorre rifare il tetto ed effettuare numerosi lavori di manutenzione. L’assessore allo sport, Francesco Pinna, ha ricordato che già un anno fa furono sistemate la copertura e le grondaie, garantendo la normale attività sportiva nel 2019. Pinna ha evidenziato che i ritardi nell’esecuzione di lavori definitivi e risolutivi nella copertura struttura derivano dalla revoca di un finanziamento della Regione del 2016. “Questa Giunta – ha detto Pinna – si è immediatamente attivata per trovare nuove risorse e con la programmazione territoriale sono stati recuperati 200 mila euro per gli interventi più urgenti”.

Giuseppe Puddu ha illustrato anche l’interpellanza sulla gestione del nuovo Palazzetto dello sport di Sa Rodia. “A seguito dei collaudi – ha sostenuto Puddu – sono emerse perplessità sulla struttura e sul fatto che possa accogliere competizioni internazionali di pallavolo. Il punto più delicato è che manca una gestione; l’amministrazione è in forte ritardo sulla gestione del palazzetto”. Per il Sindaco Andrea Lutzu “…si sono volute fare polemiche gratuite in un momento di festa della città. Oristano oggi ha un palasport che tutti ci invidiano, un impianto all’avanguardia che è stato inaugurato con un evento internazionale e che in futuro ne potrà ospitare altri”. Il sindaco ha poi ricordato la storia del progetto del nuovo palazzetto, iniziata nel 2008 con l’assegnazione del finanziamento da 6 milioni di euro, proseguita nel 2011 con la progettazione e nel 2014 con l’aggiudicazione dell’appalto per progettazione esecutiva e realizzazione lavoro. “Appena insediati abbiamo recuperato nuove risorse per arredi e attrezzature, sistemazione aree esterne e adeguamento a norme Coni – ha precisato Lutzu -. I tre finanziamenti da 200 mila, 396 mila e 60 mila euro sono stati erogati nel primo semestre 2019. I lavori si sono conclusi, il collaudo effettuato e la struttura aperta e inaugurata con un evento internazionale. Ritardi non ce ne sono stati. Per la gestione si sta lavorando nella consapevolezza delle tante difficoltà che ci sono, si pensa a una procedura di partnernariato pubblico-privato e alla pubblicazione di un bando per raccogliere manifestazioni di interesse”. Infine, sulle competizioni internazionali, il sindaco ha precisato che “…in questo palazzetto non si possono fare le olimpiadi, ma si possono giocare partite di serie A di pallavolo e pallacanestro. Solo per una finale nazionale di pallavolo occorre un palazzetto da almeno 4000 posti, il nostro è da 3000. Quindi non è l’altezza che limita, ma la capienza”. Angelo Angioi ha replicato lamentando la scarsa chiarezza sull’affidamento della gestione.

Sempre Puddu ha illustrato l’interpellanza sul rischio di definanziamento e ritardi nei lavori di riqualificazione e potenziamento del porticciolo di Torre Grande. “Si parla di questi lavori almeno da 15 anni – ha detto Giuseppe Puddu -. La riqualificazione è stata programmata in due lotti (1 milione 925 mila euro il primo, un milione 769 mila euro per l’escavo), ma è stato realizzato solo un piccolo escavo da 13 mila metri cubi. Sappiamo che è stato approvato il progetto preliminare, assegnata la progettazione definitiva, poi non si hanno altre notizie. Sono stati fatti rilievi e campionature ma non si sa che fine ha fatto il dragaggio. Il porticciolo è in condizioni non più accettabili, le risorse non sono sufficienti, e invece occorrono risorse ingenti. Le risorse che stiamo spendendo saranno buttate per interventi non adeguati”. Il sindaco Lutzu ha risposto ricordando che il finanziamento concesso alcuni anni fa era stato perso ma, fortunatamente, è stato recuperato. Lutzu ha smentito che ci sia il rischio di perdere il finanziamento: “È una notizia priva di fondamento – ha sostenuto il sindaco. Stiamo entrando nella fase operative per le opere a terra, mentre per il dragaggio il progetto definitivo è stato trasmesso alla Regione. Ci rendiamo conto che per un intervento di dragaggio definitivo occorrerebbero una ventina di milioni, mentre abbiamo a disposizione 5 milioni complessivi che sono evidentemente insufficienti, ma ci stiamo adoperando per recuperare nuove risorse per affrontare definitivamente il problema”.

Il consiglio comunale, infine, su proposta dell’Assessore al Bilancio Massimiliano Sanna, ha ratificato una delibera di giunta di variazione al bilancio di previsione. La manovra è di 183 mila euro, di cui 168 mila di maggiori entrate (bonifica amianto in edifici pubblici, integrazione servizi sociali per inserimento minori in struttura, assistenza educativa scolastica) e 15 mila euro di minori spese.

I Carabinieri di Sedilo hanno arrestato un 48enne del paese perchè, dopo una perquisizione nella sua abitazione, hanno trovato circa 70 piante di cannabis indica, alte tra 20 e 120 centimetri, e sulle quali erano già presenti delle infiorescenze. I Carabinieri hanno sequestrato le piante e arrestato (ai domiciliari) il sedilese, che è stato poi giudicato per direttissima. Il 48enne ha patteggiato la pena ed è stato condannato a 11 mesi di reclusione e 3000 euro di multa, pena sospesa.

Durante la notte, un violento incendio ha interessato un pagliaio all’aperto, in località ”S’aradeu”, nel territorio di Samugheo. Due squadre dei Vigili del fuoco di Sorgono e Oristano, sono intervenute per domare le fiamme che hanno interessato circa settemila balle di foraggio. Le operazioni di spegnimento sono proseguite fino alle prime luci del mattino. I Vigili del fuoco non escludono alcuna causa all’origine dell’incendio. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri di Samugheo.
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Il Sap, il Sindacato autonomo della Polizia, celebrerà lunedì 7 ottobre, a Cagliari, il nono congresso regionale. Il tema da dibattere, ritenuto dal sindacato di vitale importanza, sarà “L’operatore di Polizia; responsabilità, formazione, professionalizzazione e garanzie funzionali”. E questo perchè, secondo il Sap, i poliziotti spesso non vengono adeguatamente tutelati durante lo svolgimento delle loro funzioni. Si parlerà, inoltre, della formazione professionale degli operatori, anche grazie all’intervento del direttore del Centro addestramento di Abbasanta, unico in Italia per l’addestramento e la formazione dei poliziotti, soprattutto nel settore delle scorte e della protezione personale. Il congresso – ha detto il segretario provinciale di Oristano, Andrea Listo – sarà, quindi, un momento di confronto sia dal punto di vista lavorativo che umano e relazionale, in un periodo di estreme fragilità del sistema sociale, dove il confronto e le pubbliche relazioni vengono facilmente sostituite da relazioni virtuali sui social network, che sono spesso soggette a false interpretazioni”. Alla fine del congresso, i delegati saranno chiamati a votare il nuovo segretario “…che avrà, in un momento così delicato – ha aggiunto Listo – il compito di far valere e portare sui tavoli del Parlamento nazionale, e in campo regionale, le istanze dei poliziotti, e le vertenze sulla sicurezza che è, e rimarrà, un nodo cruciale della politica nazione e regionale”.

Domenica 6 e lunedì 7 ottobre, in piazza Eleonora, a Oristano, si terrà il “Campionato nazionale Pizzaioli – 1° Trofeo Eleonora D’Arborea”. L’iniziativa è della Confesercenti provinciale di Oristano, dell’associazione Mondo Pizza Accademy e dell’assessorato alle Attività produttive del Comune di Oristano. L’evento si sposa con una serie di iniziative portate avanti dall’amministrazione comunale, condivise in pieno da Confesercenti e dall’associazione Mondo Pizza Accademy. La mattina di domenica 6 ottobre sarà dedicata ai bambini. Giovanni Cauli, presidente dell’associazione Mondo Pizza, proporrà un laboratorio per bambini sulla mozzarella e sugli impasti, mentre nella seconda parte Cauli proporrà una dimosytrazione su particolari tipi di impasti della pizza, con spiegazioni tecniche e degustazione. Lunedì 7 ottobre, in programma l’esibizione dei pizzaioli professionisti. Per l’intera giornata i partecipanti gareggeranno proponendo pizze classiche, gourmet, verace, pisarda. Tutti potranno esibirsi con una prova e una tipologia d’impasto da loro scelto. Al termine della giornata premiazioni e degustazione.

Gran finale, a Oristano, Città Europea dello Sport 2019, della “Five + Five days in Sardegna”, gara internazionale a tappe di corsa orientamento. Al termine di 5 tappe, i vincitori delle categorie assolute sono i nazionali russi Kseniia Penzina e di Dmitry Zhitukhin. Una giornata di sole estivo, una cornice straordinaria come piazza Eleonora, una città votata allo sport come Oristano, un centro storico di pregio, sono stati gli ingredienti base del successo organizzativo di questa prima settimana internazionale di corsa orientamento in territorio sardo. La gara di Oristano si è corsa interamente all’interno delle vie del centro storico, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, del Coni di Oristano, del Comando della Polizia Municipale, con l’organizzazione coordinata dal Park World Tour Italia Ssd e dalla delegazione sarda della Federazione Italiana Sport Orientamento. Duecento atleti al via, provenienti da dodici nazioni. Sono questi alcuni numeri che hanno caratterizzato l’imponente organizzazione della “Five + Five days in Sardegna”. Nella tappa finale di Oristano, dominio degli atleti russi, con le vittorie di Kseniia Penzina, e di Dmitry Zhitukhin, con una nota di merito per la partecipazione di quasi cinquanta studenti del liceo scientifico “Mariano IV”. La corsa di orientamento, conosciuta nel mondo come orienteering o “sport dei boschi”, è una gara a cronometro su terreno vario, in cui l’atleta, munito di mappa e bussola, deve raggiungere il traguardo transitando da una serie di punti di controllo, denominate “lanterne”, obbligatoriamente nella sequenza data. La verifica dell’avvenuto passaggio avviene mediante un sistema di punzonatura. La mappa è consegnata al concorrente al momento del via. Si gareggia individualmente o in squadra. Il vincitore non è sempre l’atleta più veloce. L’orienteering impegna gambe e cervello e premia spesso colui che è in grado di orientarsi più rapidamente e di compiere le scelte di percorso migliori.

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