Giu 05

Rilancio dell’ospedale San Martino e nessuna divisione tra Oristano, Bosa e Ghilarza.

Il consiglio comunale di Oristano ha approvato, all’unanimità, una mozione urgente per il ripristino e la tutela dell’efficienza dei servizi sanitari dell’ospedale San Martino.

La mozione, presentata dai consiglieri Anna Maria Uras, Giuseppe Puddu e Patrizia Cadau, impegna la giunta e il sindaco, anche nella sua funzione di presidente del Comitato di distretto socio sanitario, ad attivarsi affinché vengano chiarite le azioni da intraprendere per ripristinare i servizi sanitari sottratti al territorio.

Il documento chiede anche un impegno nelle sedi istituzionali regionali e nazionali perché l’ospedale San Martino riacquisti piena autonomia e funzionalità, garantendo una adeguata, costante, efficiente e completa assistenza territoriale.

Illustrando la mozione, Annamaria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) ha chiesto una forte presa di posizione dell’amministrazione contro il preoccupante depotenziamento dell’ospedale San Martino. “Ci sono tante disfunzioni e disservizi -ha detto Uras – che toccano tutti i reparti, dall’oncologia alla chirurgia, diagnostica, ematologia e ginecologia. Questa mozione ha mosso gli animi e suscitato una presa di consapevolezza. Ho parlato con molti medici e tutti sono concordi nel dire che il San Martino deve riprendere a funzionare e ad assicurare i servizi come faceva in passato. In questi anni abbiamo fatto scappare i migliori professionisti che operavano all’ospedale di Oristano verso altri presidi ospedalieri, professionisti che poi non sono stati rimpiazzati”.

Il subentro della Ats – si legge nella mozione -, lungi dal migliorare il servizio, ha svuotato e depotenziato i servizi del presidio ospedaliero cittadino. I servizi ancora funzionanti sopravvivono grazie alla ormai stremata disponibilità degli operatori medici, infermieristici e paramedici, costretti a gestire quotidiane emergenze in una assurda carenza di personale e strumentazione.

“Chiediamo quattro cose – ha concluso Annamaria Uras -: nomina di un primario di chirurgia generale, ripristino di emodinamica 24 ore su 24, endoscopia diagnostica con adeguato organico, adeguate sale parto”

“Bisogna assicurare la giusta attenzione alla tematica della salute in Sardegna – ha detto Giuseppe Puddu (La Civica Oristano) -. Ci sono carenze di organizzazione nella gestione della sanità che determinano una scarsa qualità dei servizi sanitari sardi. La provincia di Oristano è in coda a tutti i dodici parametri sanitari di una indagine pubblicata dal Sole 24 Ore sui servizi sanitari territoriali. Questa è una conseguenza della disastrosa scelta della razionalizzazione della spesa ospedaliera. La riforma sanitaria della giunta Pigliaru ha determinato effetti disastrosi: non portando ad alcun risparmio, provocando la crisi della qualità dell’assistenza e una crescente sfiducia dei cittadini sardi. Sono pronto a dimettermi, i consigli comunali e i sindaci lo dovrebbero fare per far sentire il dolore di questo territorio e denunciare questa grave situazione”.

Anche Luca Faedda (Forza Italia) ha sollecitato gesti forti per dare voce ai problemi del territorio. “Da quando in quest’aula incontrammo l’assessore regionale alla Sanità – ha sottolineato Faedda -, la situazione è solo peggiorata. Le dimissioni di una consiglio comunale servono perché la nostra voce deve essere sentita. La riforma sanitaria va rivista, lo hanno detto tutti in campagna elettorale, e mi auguro che sia davvero così. Non è possibile sentire che l’ospedale è sotto organico ma ci sono medici disoccupati”.

“Chiediamo che il San Martino sia efficiente e che il ruolo centrale di Oristano sia riconosciuto ragionieristico – ha aggiunto Angelo Angioi (La Civica Oristano) -. Non vogliamo che il rilancio del San Martino sia chiesto a discapito di altri presidi, e non vogliamo che si tagli solo in base a un criterio. La riforma però non ha tagliato dappertutto, da alcune parti si è tagliato e da altri ha dato più fondi”.

Per Francesco Federico (indipendente) “…la sanità pubblica sta vivendo momenti di grave emergenza a discapito dei cittadini. Questo è frutto dei tagli ai bilanci, degli sprechi che ci sono stati e continuano a esserci, a una programmazione inadeguata. Dobbiamo coinvolgere i nostri rappresentanti ai vari livelli istituzionali per difendere il sistema sanitario territoriale. Ma sono convinto che non ci debba essere contrapposizione tra l’ospedale di Oristano e gli altri della provincia. Ci deve essere una unità di intenti a difesa della sanità che deve essere garantita con la presenza dei presidi nel territorio”.

“Occorrono manifestazioni eclatanti e plateali per denunciare questa situazione – ha detto Andrea Riccio (Progres) -. Di fronte allo smantellamento del sistema sanitario oristanese servono azioni forti. Non ci devono essere questioni di campanile e tutti dobbiamo impegnarci per il potenziamento di tutti gli ospedali della provincia”.

“L’importanza di questo argomento deve indurci a togliere la maglietta politica e indossare quella a difesa della sanità dell’intero territorio – ha esortato Vincenzo Pecoraro (La Civica Oristano) -. Il sindaco è responsabile della salute della popolazione del territorio, il consiglio comunale condivide questa responsabilità. Questo ci deve responsabilizzare e portare ad assumere impegni precisi. La sanità, non è una opzione dipendente dalla finanza pubblica, ma è un diritto esigibile della persona e quindi non sottoposto a condizioni. L’ospedale San Martino dovrebbe assumere a pieno titolo il ruolo di Dea, Dipartimento emergenza e accettazione di primo livello – ha aggiunto Pecoraro -, con tutti i reparti che gli competono: unità intensiva coronarica che funzioni 24 ore su 24, una traumatologia che faccia anche ortopedia, chirurgia, medicina polispecialistica, radiologia e oncologia in grado di operare al meglio. La corsa al risparmio è colpevole di questa situazione: spendiamo per la sanità il 30% in meno della Germania e della Francia”.

“Da un anno e mezzo sono presidente del distretto sanitario – ha ricordato il sindaco Andrea Lutzu -. In questo tempo abbiamo fatto battaglie molto dure e assunto posizioni altrettanto decise. Abbiamo ottenuto anche risultati per pediatria e microcitemia e anestesisti, ma occorre insistere e questa mozione è giustissima, perché è il momento di rialzare la testa e farci sentire. Eliminiamo qualsiasi parvenza di divisione tra gli ospedali di Oristano, Bosa e Ghilarza. Bisogna ragionare in termini generali per il bene del territorio. Propongo dunque – ha concluso Lutzu – una nuova riflessione approfondita e una delibera che dia indirizzi sulla sanità oristanese, su ciò che riteniamo giusto per il territorio e che chiediamo alla Regione”.

Il consiglio comunale di Oristano ha approvato, sempre all’unanimità, anche una mozione per la promozione del bilinguismo e l’utilizzo del sardo nel Comune di Oristano. La mozione dei consiglieri Riccio, Masia, Cadau, Pecoraro, Puddu, Uras, Federico, Obinu e Sanna, chiede che il presidente del Consiglio comunale a) apra ogni seduta del consiglio comunale in sardo; b) che la giunta comunale avvii un percorso per giungere alla pubblicazione sull’albo pretorio istituzionale delle delibere della giunta e del consiglio in lingua sardae in lingua italiana, c) che i lavoratori del Comune di Oristano all’occorrenza utilizzino la lingua sarda nelle relazioni con il pubblico; d) che lo statuto dell’ente e il regolamento del consiglio comunale vengano adeguati. Andrea Riccio (Progres), primo firmatario della mozione, illustrando in sardo il documento, ha spiegato che “…a tutti i livelli è stata messa in evidenza l’importanza di non disperdere questo straordinario patrimonio culturale e sociale di cui disponiamo. Sono numerose le leggi europee e italiane che vanno in questa direzione. La valorizzazione della lingua sarda è dunque importante per dare ai nostri figli il seme perché questa cultura non si esaurisca”. Angelo Angioi (La Civica Oristano) ha rilevato i limiti statutari e regolamentari che condizionano l’utilizzo della lingua sarda nell’ambito dell’istituzione comunale “…anche nella discussione in consiglio comunale”. Maria Obinu (Pd), ricordando che le leggi regionali garantiscono il bilinguismo che fa sì che lingua sarda venga utilizzata nei tribunali e negli atti amministrativi, ha evidenziato che assicurare l’adeguato utilizzo della lingua. “La tematica è importante – ha sottolineato Antonio Iatalese (Forza Italia) –, ma esiste un problema di disponibilità di risorse per attuare la mozione e riuscire a utilizzare la lingua sarda come tutti auspichiamo”. L’assessore alla Cultura, Massimiliano Sanna, dicendosi favorevole a intraprendere un percorso per promuovere la lingua sarda, ha ricordato che in città “…ci sono scuole che promuovono iniziative utili per la promozione della lingua sarda. In Provincia è attivo l’ufficio per la lingua sarda, che già supporta gli uffici comunali nella traduzione di alcuni testi. Vengono, inoltre, organizzati corsi per la lingua sarda per i dipendenti comunali. Ma crediamo che si possa e si debba fare ancora di più per promuovere l’utilizzo della lingua sarda anche nelle istituzioni”.

Si svolgeranno in tutta Italia, l’8 e il 9 giugno, le Giornate dei Musei ecclesiastici “Se scambio cambio”, iniziativa promossa dall’associazione Musei Ecclesiastici Italiani. In occasione del tradizionale appuntamento delle Giornate Amei, i musei soci di tutta la Penisola organizzano “aperture straordinarie” per accogliere gratuitamente (o con biglietto ridotto) i propri visitatori, e coinvolgerli in un fitto e diversificato calendario di eventi – mostre, visite guidate, conferenze – ispirato dallo slogan “Se scambio cambio”. Per l’occasione anche il Museo Diocesano Arborense accoglierà gratuitamente i visitatori chiedendo loro di portare in cambio dell’ingresso gratuito un bene non deperibile (pasta, biscotti, riso, zucchero etc.) o un’offerta, che saranno destinate alle suore della Comunità di Vita Contemplativa Nostra Signora di Bonaria. Il Museo sarà aperto, sabato 8 giugno, dalle 17 alle 20, e domenica 9 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. I visitatori potranno visitare le collezioni del Museo e le mostre temporanee “Philocalia e lo specchio di Narciso” dell’artista Jacopo Scassellati, e Tesori di Fede (ultima settimana di apertura), e allo stesso tempo contribuire all’inserimento delle suore dell’Istituto Serve del Signore e della Vergine di Matarà, arrivate da poco in città e da qualche giorno stabilitesi nel Monastero delle Clarisse Cappuccine. Oltre all’accesso gratuito i visitatori riceveranno in cambio una cartolina o una piccola guida delle opere presenti nel museo. Le due giornate concludono la settimana “Aperti al Mab. Musei Archivi Biblioteche ecclesiastici” organizzata dalla Cei, alla quale l’Arcidiocesi di Oristano partecipa con l’iniziativa “Tesori di carta”, aprendo alle visite guidate, nella mattina di sabato 8 giugno, l’Archivio Storico Diocesano, la Biblioteca del Seminario Arcivescovile e il Museo Diocesano Arborense (visite guidate ore 9.30 e 10.30, prenotazione al tel 342 5887847).

Confcommercio, in collaborazione con il Comune di Oristano, propone ai commercianti del centro cittadino la 12^ Edizione di “Shopping Sotto le Stelle”. La manifestazione, se si raccolgono le quote in numero sufficiente a coprire il budget di spesa, si realizzerà per gli otto martedì di luglio e agosto.La quota di partecipazione quest’anno è stata ridotta. L’anno scorso chi chiedeva di occupare il suolo pubblico pagava 200 euro, quest’anno ne pagherà 180, e, se non ha bisogno del suolo pubblico, 150 euro. Si proporrà a tutti di aderire con orario continuato, e ogni esercente potrà organizzare iniziative di intrattenimento e spettacolo, accollandosi tutti gli adempimenti necessari e coordinandosi con i vicini per evitare sovrapposizioni e frastuoni, spesso poco graditi anche ai residenti. Si conferma la volontà di creare una vasta area pedonale, e pertanto, in base alle adesioni, si chiederà all’amministrazione l’autorizzazione per la chiusura al traffico con rimozione delle auto. Onde evitare disguidi a turisti, visitatori e residenti, nella comunicazione si presterà maggiore attenzione all’indicazione delle aree parcheggio adiacenti il centro, spesso poco utilizzate. Anche le strutture ricettive della provincia saranno interessate e riceveranno del materiale informativo e promozionale, per coinvolgere i vacanzieri a vivere una notte di “Shopping Sotto Le Stelle”. Per aderire i commercianti hanno tempo fino a sabato 15 giugno. “Shopping Sotto le Stelle” è un progetto di marketing finalizzato a favorire i consumi e rilanciare la vivibilità del centro cittadino – ha detto Nando Faedda, presidente Confcommercio Oristano -. Con la riduzione delle quote, conseguente a una gestione più efficiente dell’iniziativa, speriamo di avere più aderenti, Shopping Sotto Le Stelle, infatti, ha tanto più successo quante sono le imprese che offrono prodotti e servizi diversi, così da proporre al cliente-visitatore una miscellanea su misura per ogni esigenza. Confidiamo che gli sforzi organizzativi e burocratici legati alla realizzazione di Shopping siano ripagati da un buon numero di aderenti e da una nuova e ricca edizione dell’evento dell’estate oristanese”.

La Tyrsos Cup è giunta alla 13^ edizione. Domenica 9 giugno si terrà la prima giornata, mentre le altre giornate si svolgeranno sabato 15 e domenica 16 giugno, nei campi di San Nicola e della Tharros. Il successo delle passate edizioni e la presenza di un altissimo numero di squadre e di calciatori provenienti da tutta l’isola nel prestigioso torneo farà di Oristano la capitale sarda del calcio giovanile. Anche per questa edizione gli organizzatori della Oristano Calcio (con il contributo dell’assessorato allo Sport del Comune, della Provincia, del Coni e della Figc) proporranno la formula vincente delle prime edizioni, con 50 squadre provenienti da tutta la regione, 120 partite e 750 giovani atleti nati tra il 2005 e il 2014. Il torneo è riservato alle categoria giovanissimi (6 squadre), esordienti (8 squadre), pulcini misti (16 squadre), primi calci (12 squadre) e piccoli amici (8 squadre). La manifestazione rientra nel calendario di “Oristano Città europea dello Sport 2019”.

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