Apr 02

Ha preso il via da Oristano il “Grand Motor Trail 2019”.

Questa mattina è partito da Oristano il “Grand Motor Trail 2019”, un giro d’Italia di 1600 chilometri che unisce 8 città, comuni e comunità dello Sport Aces Europe 2019.

 Il Grand Trail Motoristico, che sarà compiuto da una blasonata Sport Car e da due Suv “tender”, ha preso il via dalla città di Eleonora, Città europea dello sport 2019, e si concluderà a Livigno il 13 aprile. A bordo della vettura, accanto al driver, si alterneranno gli atleti olimpionici e nazionali del progetto “Allenarsi per il Futuro”, l’iniziativa di Responsabilità sociale d’impresa per la formazione e l’inserimento al lavoro dei giovani promosso da Bosch e Randstad.

Gli atleti sono i tedofori, a cui è affidato il compito di dare il via alle iniziative delle città, comuni e comunità insignite del premio dell’associazione delle Capitali Europee dello Sport. Ogni tappa del Grand Motor Trail è caratterizzata dall’incontro tra i campioni e gli studenti delle scuole per trasmettere, attraverso i principali valori dei testimonial sportivi, la passione, l’impegno, la responsabilità e, soprattutto, l’allenamento mentale per superare le sfide della vita.

I tedofori del Grand Motor Trail sono: la campionessa di volley e medaglia d’oro Rachele Sangiuliano, l’alpinista che ha scalato tutte le vette degli 8000 metri Marco Confortola, la tennista vincitrice del Roland Garros Mara Santangelo, l’olimpionica di ginnastica Daniela Masseroni, il campione di ciclismo su strada Claudio Chiappucci, il pilota di velocità Gian Maria Gabbiani, e il campione del mondo di apnea Mike Maric che a Oristano ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico.

La prima edizione del Grand Motor Trail Aces Italia 2019 ha lo spirito di un giro d’Italia, per collegare le città italiane che nel 2019 hanno ottenuto il riconoscimento della Federazione delle Capitali Europee dello Sport (Aces Europe) con la sua delegazione di Aces Italia. Il premio, alla soglia dei primi 20 anni, è il più importante riconoscimento assegnato alle città che si sono distinte per politiche di sviluppo e integrazione sociale dei territori attraverso lo sport non professionistico.

“Il concetto della creazione di rete tra i comuni virtuosi dello sport sociale – ha spiegato il presidente di Aces Italia, Vincenzo Lupattelli – è tra i concetti ispiratori che hanno visto nascere Aces Europe, con l’intento di mettere a disposizione della grande comunità dell’Unione le esperienze che meglio hanno saputo interpretare, proprio grazie allo sport, modelli di integrazione di categorie più disagiate o fragili come anziani, disabili e migranti. Alle vetture tedofore del Grand Motor Trail Aces Italia 2019 è, dunque, affidato il compito di unire le piazze simbolo delle città premiate”.

La Blue SportCar di Aces Italia, che richiama i colori della bandiera europea, e le vetture tender del Grand Motor Trail Aces Italia 2019 percorreranno circa 1600 km, per collegare Oristano, Chianciano Terme, Comunità di Vallebona-Arco del Benessere, Vercelli, Mantova, Sesto Calende, Omegna e Livigno per consegnare ai comuni virtuosi dello sport la targa e la bandiera di European City, Town and Community of Sport.

“L’opportunità di ospitare la prima tappa di questa prestigiosa manifestazione ci è stata offerta, a Roma, in occasione dell’assegnazione del titolo di Città europea dello sport – hanno spiegato il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore allo sport Francesco Pinna -. Il Grand Motor Trail, che nasce per unire le città italiane delle buone pratiche sportive e sociali, è stato inserito nel programma delle manifestazioni di questo ricco anno di sport. Da Oristano il trail motoristico raggiungerà Chianciano passando per Roma, e si toccheranno numerose località. In ognuna ci sarà modo di conoscere meglio le città vincitrici, e tra queste anche Oristano, che consegnerà alla città che ospiterà la prossima tappa, Chianciano, una ceramica simbolo della nostra comunità”.

Il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore all’Urbanistica Gianfranco Sedda, giovedì prossimo, incontreranno una delegazione del Comitato spontaneo che si oppone al progetto di housing sociale della società Kampas, nel quartiere di San Nicola, a Oristano. “L’incontro servirà per sentire le ragioni del Comitato e, se dovesse servire, per chiarire eventuali dubbi sul progetto in discussione”, hanno spiegato il sindaco Lutzu e l’assessore Sedda. Nei giorni scorsi era stato proprio l’assessore Sedda a ritirare l’argomento dall’ordine del giorno del consiglio comunale per poter incontrare il comitato. “Se un gruppo di cittadini ha perplessità o contrarietà – ha detto Sedda – è giusto sentirne le ragioni. Per questo motivo abbiamo sospeso l’esame in aula e convocato questo incontro che servirà per un confronto sereno e costruttivo. Vogliamo conoscere la posizione del comitato e contribuire a chiarire dubbi. Sarà un incontro ristretto, ma se dovesse essere necessario potranno seguire altre occasioni di confronto pubblico con tutte le parti interessate”.

“La ristrutturazione della strada che collega Corte Baccas (Santa Giusta) con Oristano è un cantiere infinito, peggio della Statale 131”. Lo ha scritto, in una nota, il consiglire di monoranza del comune di Santa Giusta, Jeans Garau. “Il sindaco – si legge ancora nella nota – aveva annunciato, a ottobre, che l’opera sarebbe stata conclusa entro dicembre. Di questo passo è anche probabile, ma con un ritardo di due anni rispetto alle sue previsioni. Per evitare che i cittadini di Santa Giusta si lamentino e siano costretti a fare il giro del Mondo – ha scritto ancora Garau -, il sindaco ha anche permesso il transito delle auto in un cantiere aperto e privo di qualsiasi sicurezza, facendo installare anche un semaforo. I lavori vanno talmente a rilento che ogni tanto si riesce a vedere qualche operaio, saltuariamente all’opera. L’inverno è terminato ma la strada è ancora tutta da realizzare, dopo il fango e le piogge ora arriverà la polvere, se non si concluderanno i lavori. Intanto, molti preferiscono allungare il tragitto piuttosto che transitare in quel pezzo di strada pieno di buche”.

I forestali della stazione di Oristano, con il supporto dei colleghi della stazione di Seneghe e del Nucleo investigativo dell’Ispettorato di Oristano, hanno sequestrato 3500 ricci di mare, pescati abusivamente nel litorale oristanese. Durante un servizio di controllo finalizzato alla tutela delle risorse marine, un pescatore professionale subacqueo, di 56 anni, e l’accompagnatore, di 58 anni, entrambi di Narbolia, sono stati pescati con i ricci nel sacco e multati con una sanzione amministrativa di 4000 euro. Ai due è stata sequestrata anche l’attrezzatura utilizzata per la pesca, costituita da 4 bombole con respiratori, pinne, maschere subacquee ed una torcia. Il pescato è stato immediatamente riversato in mare.

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