Nov 02

I Giganti di Mont’e Prama trasformati in robot alla Goldrake.

I miti, le leggende e la storia della Sardegna diventano un fumetto e i Giganti di Mont’e Prama – le antiche statue dei guerrieri e degli arcieri di pietra ritrovate a Cabras – si trasformano in robot alla Goldrake per difendere la terra.

È l’idea dello sceneggiatore Marcello Lasio e dei disegnatori Jean Claudio Vinci e Maurizio Nonnis, tutti sardi, appartenenti all’associazione “Chine Vanti” di San Gavino Monreale, presentata in questi giorni in un fumetto distribuito alla manifestazione internazionale “Lucca Comics”.

I tre autori si sono ispirati alle importanti scoperte archeologiche di Mont’e Prama, per realizzare un romanzo a fumetti che unisce le tradizioni sarde ai cartoni animati degli anni ’70, come Jeeg Robot d’Acciaio. Come nei cartoni animati, il plot è quello dei più classici: gigantesche creature demoniache attaccano la terra con l’intento di sterminare l’intera umanità, mentre le grandi potenze mondiali cercano di organizzare una difesa efficace. Contestualmente l’adolescente Jonathan, protagonista del fumetto, attiva un potente manufatto che gli permette di richiamare, dalle viscere della terra, un formidabile gigante, fatto di pietra con il quale combatte per difendere la terra.

“L’idea nasce dalla mia esigenza di raccontare una storia che parlasse di “robottoni”, come quelli che vedevo in Tv da bambino – ha sottolineato Marcello Lasio, sceneggiatore e creatore letterario -. I Giganti di Mont’e Prama mi hanno concesso quest’opportunità”. A tracciare le linee del personaggio ci ha pensato Jean Claudio Vinci.

“Marcello mi parlò di un fumetto che mischiava Devilman, Jeeg e i Brebus, in chiave horror e per un pubblico adulto – ha raccontato il disegnatore -. Durante la lavorazione aggiustammo un po’ il tiro, decidendo di rivolgerci a un pubblico più giovane, ma le venature horror sono rimaste quasi intatte”.

Al team si è poi affiancato il disegnatore Maurizio Nonnis. “Le fonti d’ispirazione sono molteplici: tutta la produzione di Go Nagai, L’attacco dei Giganti (Hajime Isayama) e chiaramente Il Gigante di Ferro della Warner Bro”. Adesso la Sardegna ha anche i propri robot di carta. (Ansa).

L’Alzheimer è una malattia del cervello che causa una perdita di memoria progressiva. Per anni è mancato un modo pratico per rilevarlo, ma nuove prove suggeriscono che una scansione oculare non invasiva potrebbe individuare i primi segni della condizione. Alla122esima riunione annuale dell’American Academy of Ophthalmology, due gruppi di ricerca hanno presentato studi che suggeriscono che i cambiamenti nei vasi sanguigni negli occhi possono indicare l’Alzheimer prima che compaiano i sintomi. La tecnica di imaging oculare al centro di entrambi gli studi è chiamata optical coherence tomography angiography (OCTA). Utilizza le onde luminose per l’immagine della retina in sezioni trasversali. E’ un processo di scansione non invasivo che richiede meno di 30 secondi, ma può fornire ai ricercatori una vista dettagliata anche delle più piccole vene negli occhi. Per il loro studio, i ricercatori della Duke University hanno confrontato le scansioni OCTA di persone sane con le scansioni di persone con Alzheimer o con lievi deficit cognitivi. Hanno notato che solo le scansioni delle persone con Alzheimer hanno rivelato la perdita di alcuni piccoli vasi sanguigni retinici e un assottigliamento di uno strato specifico della retina. I ricercatori dello Sheba Medical Center israeliano hanno adottato un approccio diverso per il loro studio OCTA. Hanno confrontato le scansioni OCTA di persone con una storia familiare di Alzheimer con quelli di persone senza storia familiare della malattia. Le scansioni OCTA hanno rivelato che lo strato più interno della retina era più sottile nelle persone con una storia familiare di Alzheimer. In questo momento, i nostri migliori strumenti per individuare precocemente il morbo di Alzheimer sono costosi scansioni cerebrali o tecniche potenzialmente dannosi. Tuttavia, i trattamenti hanno più probabilità di essere efficaci se applicati precocemente, il che significa che la diagnosi precoce è la chiave del nostro successo nel combattere questa malattia. Sulla base dei risultati di questi studi, OCTA potrebbe essere la soluzione rapida e poco costosa di screening per l’Alzheimer che stavamo aspettando. (Beppe Grillo, www.beppegrillo.it).

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