Apr 18

Voltafaccia del sindaco Lutzu sulla “circonvalazione”: sì a una autentica sconcezza.

A Oristano lo scempio urbanistico erroneamente definito “circonvallazione” (visto che quella proposta dalla giunta Tendas prima e dalla giunta Lutzu poi non è altro che una inutile stradaccia urbana, e per giunta pericolosa) si farà comunque.

Il consiglio comunale di Oristano ha, infatti, votato a favore di questo obbrobrio, nonostante le forti contestazioni di gran parte degli oristanesi, che avevano addirittura costituito un Comitato contrario alla “circonvallazione” (di cui si sono ora perse le tracce. ndr).

Gli interessi per le nuove lottizzazioni hanno, evidentemente, avuto la meglio sul buon senso e su quanto era stato detto dal sindaco, Andrea Lutzu, in campagna elettorale, durante la quale aveva espresso a più riprese la sua assoluta contrarietà.

Agendo in questo modo Lutzu e la sua maggioranza di centrodestra hanno dimostrato di essere totalmente inaffidabili, come lo erano stati Tendas e il centrosinistra che, proprio per questo motivo, alle ultime elezioni  comunali sono stati severamente puniti dai cittadini. La disastrosa consiliatura precedente non ha, evidentemente, insegnato nulla a Lutzu e compagnia destrorsa.

Sappiamo che è difficile mantenere in toto quanto si è promesso durante la campagna elettorale. Ma dopo essersi espressi con vigore contro la realizzazione dell’opera (e anche per questo molti cittadini hanno votato Lutzu. ndr) e, una volta in sella, far approvare la variante al Puc per realizzare un’opera inutile e dannosa, cercando di cavarsela non dandosi patenti di coerenza, è stata da parte del sindaco un’autentica presa in giro. Gli oristanesi, infatti, votando Lutzu avevano creduto in una svolta, in qualcosa di diverso dalla fallimentare esperienza targata Pd.

Quando una cosa è inutile per la comunità, invece di cedere alle pressioni, bisogna avere gli attributi per rinunciare ai finanziamenti. Così non è stato e, con questa cappellata, Lutzu ha tolto la maschera, dimostrando di essere tale e quale a coloro che lo hanno preceduto. Approvando una simile “porcata”, il sindaco Lutzu ha, infatti, mostrato di essere incoerente, contraddittorio e politicamente pusillanime. E se a meno di un anno dalla sua elezione è questo l’andazzo, ce n’è già abbastanza per far pentire i cittadini di averlo votato.

Neppure mezz’ora di pioggia intensa, nel primo pomeriggio, è bastata per allagare Oristano. Le chiamate ai Vigili del fuoco sono state centinaia per cantine, negozi e case allagate. Strade impercorribili in vari quartieri della città, con punti critici al Foro Boario (e questa non è una sorpresa), ma anche in via Sardegna, via Cagliari, via Dritta e via Mazzini, dove in alcuni negozi e piovuto dentro, con l’acqua che è penetrata dal soffitto.

I cittadini delle zone più colpite addebitano quanto accaduto non solo a Giove Pluvio ma anche alla scarsa manutenzione di caditoie e pozzetti. Oltre al classico “piove, governo ladro”, questa volta gli strali dei cittadini sono stati lanciati anche contro l’amministrazione comunale.

Oltre alla città capoluogo, disagi e allagamenti si sono avuti anche a Terralba e Santa Giusta, dove, strade allagate a parte, lungo le scale che portano alla Basilica si è formata una piccola cascata.

Venerdì 20 aprile 2018, alle 10, verrà inaugurata la nuova stagione degli Orti Urbani di Oristano. Nel quartiere di Torangius, dove gli orti sono stati assegnati tramite bando pubblico lo scorso marzo, sono attualmente 42 gli orticoltori che hanno voglia di cambiare fisionomia a una parte della città, con la coltivazione di tipo biologico. “E’ stato scelto di evitare l’uso di sostanze chimiche, concimi e fitofarmaci, per far sì che gli Orti Urbani rappresentino un piccolo ma concreto esempio di come si possa coltivare cibo sano a chilometro zero – ha detto l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri -. Gli orti hanno una forte valenza sociale, non solo perchè luoghi di aggregazione ma perchè hanno fatto riscoprire il legame con la natura anche a chi vive in città”. In uno spazio prima abbandonato, grazie all’opera dei neo orticoltori, sono sorti filari di ortaggi non lontano dai palazzi del popoloso quartiere. “Orti Urbani” è un progetto che viene sostenuto oltre che dal comune di Oristano, anche da numerosi associazioni ed enti, come l’Asl di Oristano, Osvic, Associazione ex esposti amianto, la cooperativa Il Seme, Coldiretti, Italia Nostra, Anci Nazionale, e un partner privato, Brico Ok di Oristano, che ha messo a disposizione degli ortolani le attrezzature necessarie alla sistemazione dell’area. Un segnale senza dubbio molto importante, perchè vede concretizzarsi l’intento dell’amministrazione comunale di instaurare partnership pubblico-private, per valorizzare il patrimonio e gli spazi comuni del contesto cittadino. Il progetto di orticoltura urbana ha ottenuto un largo consenso, sia per il vantaggio economico che l’autoproduzione comporta, sia per i vantaggi ambientali degli orti coltivati senza l’uso della chimica. Un ultimo, ma non certo per importanza, effetto positivo dell’esperienza degli orti di Torangius è la possibilità di svolgere attività di educazione ambientale per le scuole. “Ed è proprio quello che accadrà venerdì 20 aprile – ha sostenuto Rosita Folli dell’Associazione di promozione sociale “Energetica”, che da anni collabora con il comune di Oristano per le azioni di sensibilizzazione ed educazione alla sostenibilità -. Alcune classi della Scuola primaria “Sacro Cuore” di via Amsicora verranno in visita agli orti urbani, accompagnati da educatori ambientali, e avranno quindi l’occasione di comprendere a fondo il valore dell’iniziativa. A Torangius gli alunni del “Sacro Cuore” si confronteranno con gli orticoltori, visto che anche loro, nel cortile della scuola, coltivano gli ortaggi”.

Nel corso della riunione della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi nell’Episcopio di Oristano sotto la presidenza di monsignor Arrigo Miglio, ampio spazio è stato dedicato alla proposta di poter usare la lingua sarda nel testo integrale della Santa Messa, che si celebrerà nella cattedrale di Cagliari il prossimo 28 aprile, in occasione di “Sa Die de Sa Sardigna”. Tale proposta è pervenuta alla Ces da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro “Prego in sardu”. Durante la discussione i Vescovi hanno espresso “…convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della Giornata, per una sempre più partecipata autocoscienza del popolo sardo, circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro”. I Vescovi, poi, si sono detti onorati e felici della presenza di monsignor Angelo Becciu (Sostituto alla Segreteria di Stato di Papa Francesco), che contribuirà a dare lustro alla “festa dei Sardi” e a sottolinearne gli alti significati sociali e culturali, ai quali la Chiesa non può essere estranea. I Vescovi sono anche fortemente convinti che cultura, identità e lingua siano fortemente collegati e interdipendenti fra di loro, e che anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia possano trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre. La Ces ha, quindi, accelerato l’iter necessario per arrivare alla stesura e alla richiesta di approvazione “ad experimentum” da parte della Santa Sede di una decina di formulari, come previsto dalle leggi canoniche. Questo materiale, al quale sta lavorando il gruppo di lavoro “Prego in Sardu”, non è ancora pronto. Appena lo sarà, e dopo un’attenta lettura dell’apposita Commissione della Ces e dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, sarà inoltrato alla Santa Sede per l’approvazione. Il prossimo 28 aprile, testo guida sarà quello già usato lo scorso anno da monsignor Arrigo Miglio, con l’aggiunta di alcune parti (canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro…). Non può essere ancora inclusa la Preghiera eucaristica, cuore sostanziale della Santa Messa, per la quale l’autorità competente a valutarne la conformità e a darne l’autorizzazione è la Santa Sede. Né al singolo vescovo, né alla Conferenza Episcopale è, infatti, riconosciuto alcun potere di delega. I Vescovi sono convinti che, per il momento, la prassi introdotta e le possibili aggiunte siano un passo molto importante e significativo nella direzione da tutti auspicata, ed è, comunque, un tangibile gesto di convinta partecipazione della Chiesa sarda alla “Festa dei Sardi”.

5 comments

Vai al modulo dei commenti

    • drastico on 19 aprile 2018 at 7:43
    • Rispondi

    fare quella circonvallazione è come buttare i soldi degli oristanesi dalla finestra. che vergogna!

    • Giuseppe on 19 aprile 2018 at 8:30
    • Rispondi

    Questi sono peggio degli altri e Pig ha ragione quando dice che c’è già gente che si è pentita di averli votati. Io sono uno di quelli.

    • Vittorio on 19 aprile 2018 at 9:16
    • Rispondi

    La circonvallazione è una sconcezza davvero. Una strada pericolosa, utile solo per fare moneta con le nuove lottizzazioni.

    • Francesco on 19 aprile 2018 at 10:02
    • Rispondi

    Lutzu ha preso una barca di voti perchè molti cittadani hanno creduto a quello che ha detto in campagna elettorale. A suo favore ha inoltre giocato il fatto che gli avversari fossero inconsistenti e che lui fosse una persona seria e con una certa esperienza politica. Ora con questa cretinata Lutzu ha cancellato in parte ciò che pensavo di lui e ha detto bene Angelo quando l’ha definito inaffidabile e senza attributi, confermando quello che si diceva di lui a Oristano, e cioè che dietro di Lutzu c’era qualcuno che muoveva i fili.

    • Luca on 19 aprile 2018 at 10:39
    • Rispondi

    Lutzu ha fatto una figuraccia ma un dietro front sulla circonvallazione era prevedibile. Nel Centrodestra gli interessi prevalgono sempre! E’ proprio vero, questi signori sono uguali a Tendas e al Pd!

Lascia un commento

Your email address will not be published.