Dic 20

Servitù, accordo storico: sì, ma per i militari.

“L’accordo firmato a Roma dal presidente della Regione Pigliaru e dal ministro della Difesa Pinotti è indubbiamente storico: sì, ma per i militari, che probabilmente neanche si immaginavano di poter chiudere una partita così delicata cedendo due o tre spiaggette,

concedendo ai sardi ciò che ai sardi è già garantito per legge (come la cessione delle caserme dismesse, il blocco dell’attività dei poligoni nei mesi estivi o i pagamenti annuali degli indennizzi alle comunità danneggiate dalle servitù), e azzerando ogni possibile trattativa sui veri punti in discussione da anni, cioè la drastica riduzione dell’estensione dei poligoni e la necessità di bonificare le aree bombardate.

Il disastro è proprio questo: che con l’accordo tremendamente al ribasso inopinatamente firmato dal presidente Pigliaru, la Sardegna si è legata le mani da sola per chissà quanto tempo. Ora sarà molto più difficile proseguire un cammino di lotta che va avanti da decenni e che Pigliaru ha evidentemente tradito, non tenendo fede neanche ai suoi stessi intendimenti.

Era stato infatti lo stesso Pigliaru a dichiarare che l’obiettivo era almeno quello della chiusura di un poligono (nello specifico, quello di Capo Frasca). Di tutto ciò Pigliaru si è dimenticato, e non mi consola vedere che ciò che avevo scritto negli anni scorsi (“Basi e poligoni in Sardegna: ma il presidente Pigliaru fa il gioco dei militari?” il 10 agosto del 2014; “Ora è ufficiale: sulle servitù Pigliaru fa il gioco dei militari e dello stato italiano” il 5 settembre del 2014; “Servitù militari in Sardegna, la strategia di Pigliaru è assolutamente inefficace. Volutamente?” il 18 agosto del 2016), si è drammaticamente avverato.

Quello di Pigliaru non è dunque un fallimento, ma un tradimento del patto elettorale stipulato con i suoi elettori alle elezioni di quasi quattro anni fa. Non è il primo (ricordo anche le sue dichiarazioni pre-voto sulle fabbriche di Portovesme poi smentite dai fatti, o la promessa di nominare solo persone competenti, oltre ogni logica di appartenenza: evidentemente disattesa in modo imbarazzante) e temo non sarà neanche l’ultimo.

L’accordo con i militari è tanto più inverosimile se si pensa che avrebbe dovuto ridurre le servitù e invece di fatto le aumenta, con la vergognosa apertura di una nuova caserma a Nuoro, segno di una idea di Sardegna vecchia di almeno mezzo secolo. Negli anni 60 si credeva che servitù militari e fabbriche inquinanti sarebbero state il futuro della Sardegna: Pigliaru lo crede ancora oggi. Dopo avere detto esattamente in contrario in campagna elettorale. Vergogna.

E vergogna anche sulla sinistra sarda, che per motivi elettoralistici ora plaude a questo accordo, nascondendosi dietro parole di circostanza e pensando di poter prendere in giro i suoi elettori. Segno che se il paese e la nostra isola sono allo sbando non è solo per colpa di Renzi e del Pd”. (Vito Biolchini, www.sardegnasoprattutto.it).

Per la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, il consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò, Giovanni Satta, non saebbe uno dei promotori ma sarebbe, comunque, un elemento di spicco di una vasta associazione a delinquere specializzata nel far arrivare in Sardegna droga (cocaina ed eroina) proveniente dall’Olanda e dall’Albania, in particolare nelle zone di Olbia, soprattutto durante l’estate in Costa Smerdalda. Per questo motivo Satta è stato rinviato a giudizio insieme ad altri 5 imputati che non hanno chiesto riti alternativi. Secondo la ricostruzione del Pm Rossana Allieri, il politico (che è titolare di una rivendita di macchine) in alcune occasioni avrebbe acquistato la droga dagli albanesi, pagandola con auto che acquistava da privati e poi girava ai suoi fornitori di stupefacenti. A capo dell’organizzazione criminale la Dda indica Eugert Bici, nato a Durazzo ma residente a Olbia. Bici, questa mattina, è stato condannato con rito abbreviato a 18 anni di reclusione dalla Gup, Lucia Perra. Stessa pena per il suo braccio destro, Elis Pisha. Invece a Kleton Bici, fratello del capobanda, sono stati inflitti 12 anni, “sconto” per aver collaborato con gli inquirenti, svelando anche il contenuto del “libro mastro” e indicando proprio in Giovanni Satta uno degli acquirenti. Il consigliere regionale eletto con l’Uds e ora nel gruppo Pds’Az-La Base, e difeso dall’avvocato Angelo Merlini, si è sempre professato innocente e non ha chiesto riti alternativi dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Sarà processato il 18 aprile 2018 con altri cinque imputati. A dibattimento, il difensore è convinto di smontare la tesi accusatoria, dimostrando che i veicoli venivano regolarmente venduti e non ceduti in cambio di droga. Complessivamente, il Gup ha oggi inflitto condanne per oltre un secolo agli undici imputati che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicatoi con rito abbreviato. In due hanno patteggiato, mentre altri quattro sono stato assolti perché il fatto non sussiste. L’indagine della Dda aveva preso avvio nell’estate del 2013, e aveva portando al sequestro di 18 chili di cocaina, 4 di eroina e uno di marijuana. Una montagna di droga per un valore, immesso sul mercato, di circa due milioni di euro. Giovanni Satta era entrato in consiglio regionale per effetto di uno dei tanti ricorsi che, dal Tar alla Cassazione, hanno rivoluzionato più volte la composizione dell’assemblea sarda in questa legislatura, tanto da parlare di “aula dalle porte girevoli”, e far pensare a una modifica sostanziale della legge elettorale.

La variante urbanistica per il progetto dell’impianto termodinamico che dovrebbe sorgere a San Quirico non sarebbe necessaria perché insita nell’autorizzazione unica, il cui iter inizia adesso, dopo che la valutazione di impatto ambientale si è conclusa con esito positivo. È quanto è emerso questa sera nel corso di un incontro a Villa Devoto, a Cagliari, tra due luminari,  gli assessori regionali all’ambiente Donatella Spano e all’industria Maria Grazia Piras, e il sindaco di Oristano Andrea Lutzu. Concluso l’iter della Via, con la delibera della giunta regionale (altra perla di Pigliaru e compagnia cantante. ndr), ora si apre la nuova fase dell’autorizzazione unica con le conferenze di servizio che saranno la sede dove il comune di Oristano potrà ribadire la sua contrarietà al progetto.  “Apprezzo la disponibilità della Regione al confronto e anche se, dal punto di vista tecnico, l’iter si è concluso correttamente, ritengo che sarebbe inaccettabile se il comune di Oristano davvero non potesse decidere la pianificazione urbanistica del suo territorio – ha osservato il sindaco Andrea Lutzu -. Giudico gravissimo che, nelle conferenze di servizio che hanno accompagnato l’iter della Via, il deliberato del consiglio comunale, che ricordo si è espresso negativamente, non sia stato rappresentato conseguentemente. Nelle prossime conferenze di servizio che accompagneranno l’autorizzazione unica la nostra contrarietà emergerà in maniera inequivocabile”. Intanto, mercoledì 27 dicembre i consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea si riuniranno in seduta congiunta per dare maggior forza alla contrarietà delle due comunità al progetto della San Quirico Solar power. L’ennesima decisione unilaterale della Regione, a cui non importa un bel niente di quanto deciso da chi vive e lavora in quel territorio a vocazione agricola dove dovrebbe sorgere l’ecomostro,  rende non più procrastinabile un intervento deciso da parte di coloro a cui sta a cuore il futuro delle nuove generazioni, perché gettino le basi per l’eliminazione delle Regioni.

Si chiama Olio giovane, è un prodotto di categoria superiore, un extravergine di oliva confezionato in 102 bottiglie da mezzo litro, ma la sua particolarità più che nelle caratteristiche di qualità, comunque altissime, sta nel fatto che è stato interamente prodotto dai ragazzi dello Spazio Giovani ‟Flavio Busonera” di Oristano. Quindici giovani sono stati protagonisti durante tutta la filiera dell’olio d’oliva, dalla raccolta al confezionamento del prodotto trasformato, sino alla sua distribuzione nell’ambito della comunità locale, grazie a un’idea dell’Associazione “Nel Sinis” e realizzata dallo Spazio Giovani con la collaborazione dell’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Oristano. I ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, hanno partecipato alle attività educative promosse presso il Centro di Aggregazione Giovanile Flavio Busonera, impegnati nella realizzazione del progetto. “Lo Spazio giovani si qualifica ancora una volta per l’originalità e la qualità delle sue iniziative – osserva il Sindaco Andrea Lutzu -. Coinvolgere un gruppo di ragazzi in un’attività come questa, dalla produzione, al confezionamento e alla vendita dell’olio, è un progetto di grande valenza. Il mio plauso a tutti i protagonisti”. “Il progetto “Olio Giovane” si pone come strumento, ideato e creato per i giovani, per la valorizzazione delle risorse e produzioni locali – dice l’assessore alle Politiche giovanili Gianna De Lorenzo -. L’idea era quella di fornire ai ragazzi la possibilità di sperimentare, attraverso un percorso esperienziale, nuovi strumenti utili e immediatamente spendibili ai fini del loro percorso formativo e di crescita. I ragazzi sono stati direttamente coinvolti nell’intera filiera dell’olio come piccoli giovani produttori e imprenditori (raccolta delle olive, produzione dell’olio mediante visita all’oleificio, studio della grafica per l’etichettatura e diffusione del prodotto). Il risultato del lavoro ha prodotto l’olio che è stato confezionato in 102 bottiglie da mezzo litro presso il frantoio oleario Arintec di Simaxis”. Su ciascuna bottiglia sono state applicate specifiche etichette contenenti grafiche studiate e realizzate dai giovani durante le attività di laboratorio al Centro. Il marchio vuol essere un supporto alle azioni dei giovani e un riconoscimento di qualità, per i giovani, per gli adulti e per tutti coloro che sosterranno le iniziative (ristoratori, attività commerciali, etc.). “Il ricavato dalle vendite sarà destinato al finanziamento di nuovi progetti, proposte, viaggi e manifestazioni volute dai ragazzi in accordo con le linee guida educative dello Spazio Giovani – spiega Antonio Ricciu, responsabile del centro -. “Olio giovane” vuol essere il punto di partenza di una serie di incontri e iniziative che vedranno i giovani protagonisti attivi nella comunità, quali cittadini responsabili e custodi del patrimonio culturale e del territorio in cui vivono.  Stiamo ricevendo numerose proposte da parte di operatori, produttori e proprietari di oliveti, interessati a stringere nuove collaborazioni con l’Associazione e con il Centro per potenziare e incoraggiare iniziative future”.

Il comune di Oristano ha approvato la graduatoria provvisoria dei beneficiari dei contributi per il canone di locazione per l’annualità 2017. La graduatoria (non disponibile on line per rispetto della privacy) è consultabile all’Ufficio Plus (0783 791477) e all’Urp del comune di Oristano, a palazzo degli Scolopi, dai richiedenti o da un delegato munito di apposita autorizzazione secondo il modello pubblicato sul sito istituzionale www.comune.oristano.it  . Gli eventuali ricorsi dovranno essere presentati entro il 20 gennaio 2018 al dirigente del Settore Amministrativo e Servizi alla persona del comune di Oristano. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Plus (tel. 0783-791276, mail ilaria.piludu@comune.oristano.it), istruttore amministrativo Ilaria Piludu, responsabile del procedimento Renzo Sitzia.

La Conferenza Episcopale Sarda, riunitasi recentemente a Donigala, presso il Centro di Spiritualità del Rimedio, ha affrontato diverse questioni relative alla Facoltà Teologica della Sardegna, il Seminario Regionale, e l’accorpamento degli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero. In apertura, il presidente Arrigo Miglio, ricordando la 28^ Settimana sociale dei Cattolici, ha sottolineato le numerose testimonianze di apprezzamento per l’organizzazione e ha sottolineato il percorso di preparazione fatto da tutta la Regione Ecclesiastica, soprattutto con i sei seminari di studio. Si tratta di una preziosa eredità per il futuro, sia in termini di contenuti e di prospettive pastorali, sia per la qualità dei delegati provenienti dalle diverse Diocesi sarde. Proseguendo la riflessione sulla lingua sarda nella Liturgia, ripresa con unanime volontà dei vescovi da oltre un anno, si è fatto il punto sullo stato attuale dei lavori portati avanti da un’associazione di esperti, d’intesa con la Conferenza Episcopale Sarda. Ad essi era stato affidato il compito di predisporre la traduzione dei testi dell’ordinario della Santa Messa (le parti fisse), e una decina di parti proprie relative alle feste del Signore, della Madonna e dei Santi. Una buona parte dei testi è stata già predisposta nella variante campidanese e in quella logudorese, mentre altri devono essere ancora completati. I testi verranno esaminati e valutati da una commissione, presieduta da Ignazio Sanna, vescovo delegato per la Liturgia, e composta da alcuni specialisti nelle materie interessate, Liturgia, Sacra Scrittura e Linguistica sarda. La commissione riferirà alla Conferenza, prima che questa approvi e inoltri alla Santa Sede la richiesta di un’approvazione “ad experimentum”. L’accelerazione data alla questione dalla Conferenza Episcopale risponde a un’esigenza diffusa nella Regione e dall’imput dato a suo tempo dal Concilio Plenario Sardo. Naturalmente l’ultima parola spetterà alla Santa Sede, autorità suprema in questa come in tutte le questioni di maggior peso della Chiesa. Nel corso della seduta la Conferenza ha proceduto anche al conferimento della delega per due importanti settori pastorali al nuovo arcivescovo di Sassari, Gian Franco Saba: quella della Cultura e delle Comunicazioni sociali, finora ricoperta da Paolo Atzei, e quella per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso finora ricoperta da Roberto Carboni. Inoltre, Ignazio Serra, dell’Arcidiocesi di Oristano, è stato nominato incaricato regionale per il Turismo; Giorgio Lisci, della Diocesi di Ales-Terralba, è il nuovo incaricato regionale per la Pastorale della Salute; mentre Giulio Madeddu, dell’Arcidiocesi di Cagliari, è il consulente ecclesiastico della sezione sarda dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi).

Il Questore di Oristano, Giovanni Aliquò, e alcuni operatori della Polizia di Stato hanno incontrato i bambini ricoverati presso il reparto di Pediatria nell’Ospedale “San Martino” di Oristano. Il Questore ha consegnato ai piccoli degenti i doni dell’Admi (Associazione dei dipendenti del Ministero dell’Interno) per Natale. I bambini sono stati poi coinvolti in giochi di società, elaborazione di disegni e puzzle, per trascorrere del tempo in tutta spensieratezza. L’Admi ha anche consegnato alla maestra Tuveri il materiale didattico da utilizzare nel reparto. Per l’Associazione dipendenti Ministero dell’Interno, quello che si sta per concludere è stato un anno pieno di soddisfazioni, in particolare per la sezione di Oristano. Nel periodo tra ottobre e dicembre 2016, alcuni responsabili dell’Associazione hanno portato generi di prima necessità nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto, mentre nel mese di febbraio 2017, Pietro Piccioni (responsabile regionale e della provincia di Oristano dell’Admi), insieme al direttivo nazionale, si è recato presso la Congregazione dei Missionari di San Carlo (Scalabriniani), a Loreto, dove era momentaneamente ospitato l’Istituto comprensivo “Monsignor Paoletti” di Pieve Torina, trasferitosi a Loreto per le lesioni riportate dal plesso scolastico a causa del terremoto. Piccioni, insieme agli altri componenti il direttivo nazionale, ha consegnato il materiale didattico raccolto in tutte le sezioni Admi, e in particolare nella provincia di Oristano. L’Admi ricorda che chiunque voglia sostenere l’Associazione, per far si che queste iniziative possano continuare nel tempo, può sottoscrivere o rinnovare la tessera (al costo di 15 euro) e mettersi in contatto con l’Admi all’indirizzo e-mail: admi.oristano@gmail.com .

3 comments

    • drastico on 20 dicembre 2017 at 18:17
    • Rispondi

    volevo applaudire i geni della regione che hanno dato il “via” libera al termodinamico. dopo questa genialata proporrei la regione per il nobel dell’idiozia.

    • Salvatore on 20 dicembre 2017 at 19:56
    • Rispondi

    Termodinamico: la conferma che la madre degli imbecilli è sempe incinta.

    • Chicco on 20 dicembre 2017 at 21:18
    • Rispondi

    accidenti che regalone che ha fatto chi ha permesso tutto questo… 75 tonnellate di legna ogni giorno bruciate per inquinare un’area agricola a S. Quirico

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