Apr 24

Le tante domande che il Giornalismo Sardo non osa fare al presidente Solinas.

Temo che, quando in Sardegna l’emergenza sarà finita, bisognerà aggiungere nel computo delle vittime del Coronavirus anche le forze politiche che dicono di essere all’opposizione della giunta Solinas, e un certo modo di fare giornalismo, quello attento più ai diritti dei lettori che non alle esigenze dei poteri.

La sparizione del centrosinistra e dei 5 Stelle è nelle cose: eclissati, collassati, mai realmente pervenuti. Ogni tanto un grido, come di un escursionista che in montagna vuole tranquillizzare i suoi compagni di gita spariti alla vista, poi nulla più. Per usare la metafora del virus, inconsistenza politica di certi partiti e di certi politici da asintomatica è diventata sintomatica. La febbre è degenerata, ed ora l’opposizione è silente: sarà in rianimazione o, all’insaputa di tutti, si sono svolti già i funerali?

Nella sua capacità di controllare e verificare l’azione dell’amministrazione regionale, anche il Giornalismo Sardo (uso volutamente le maiuscole, per distinguere il giornalismo di chi ha i mezzi e non li usa da quello che a mani nude prova a fare ciò che può) ha sollevato fin da subito bandiera bianca.

Non si disturba il manovratore e non si parla al conducente: se non per fargli dire ciò che vuole e tranquillizzare tutti, in un profluvio di slides e dati, abilmente manipolati per evitare di mettere in evidenza le clamorose falle del sistema. Anche in questo caso, ogni tanto un articolo, una mezza parola coraggiosa, una critica, in un continuum però di comunicati copia incolla e di interviste in cui le domande impressionano, per pochezza, più delle risposte del politico di turno.

Lo scontro tra politica e Giornalismo Sardo è dunque, come sempre, simulato. Anche perché in assenza di lettori (il trend negativo è costante e la colpa chiaramente è di Telegram…) e di inserzionisti pubblicitari (la crisi colpirà duramente il settore), meglio tenersi buona la Regione, la quale già ha sventolato sotto gli occhi degli editori i bigliettoni fruscianti delle campagne di comunicazione prossime venture (non glielo vogliamo ricordare ai sardi che si devono lavare le mani?).

Al Giornalismo Sardo non interessa dunque come la politica spende i soldi, soprattutto in questo momento speciale. Il Fatto Quotidiano ci dice che la Regione ha pagato milioni di mascherine al triplo del prezzo spuntato dalla Aou di Sassari negli stessi giorni e per gli stessi prodotti? Due colonnine (per avallare, chiaramente, la versione governativa) bastano e avanzano. Oppure cali il silenzio. Il Giornalismo Sardo (sempre quello con le maiuscole bene in vista) non vuole apparire maleducato, né mettere in difficoltà con la sua insolenza amici e parenti che lavorano in Regione.

E quindi perché farsi domande? Perché chiedere conto a qualcuno del fatto che in Sardegna si fanno così pochi tamponi? Siamo penultimi in Italia (ce lo dice Sardinia Post). E i 40 mila test virali decisi dalla giunta Solinas, quanto costeranno? Serviranno realmente o è solo un modo per fare ammuina? E la fornitura dei test da quali società sarà garantita? E in questa decisione, qual è stato il ruolo del Comitato Tecnico Scientifico? E gli esimi professori del Comitato quando renderanno noti i loro rapporti con le case farmaceutiche?

Ci sarebbero anche tante altre domande da fare al presidente Solinas, all’assessore Nieddu e a tutti coloro che hanno un ruolo importante. Ma al momento non sono arrivate né dall’opposizione né dal Giornalismo Sardo. Attendiamo fiduciosi. (Vito Biolchini, www.vitobiolchini.it).

Sono 1.257 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 19.889 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 114, di cui 19 in terapia intensiva, mentre 690 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 293 pazienti guariti (+11 rispetto al dato precedente), più altri 58 guariti clinicamente. Salgono a 102 i decessi. Sul territorio, dei 1.257 casi positivi complessivamente accertati, 229 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 91 (+1) nel Sud Sardegna, 52 a Oristano, 74 a Nuoro, 811 (+1) a Sassari.

Domenica 26 aprile alle 18, sulla pagina Facebook e sul canale Youtube Ente Concerti Oristano, sarà visibile il terzo appuntamento video di “Domenica in concerto a casa”. L’ospite di questa settimana sarà la pianista cagliaritana Maria Lucia Costa. “Domenica in concerto a casa” è un modo diverso di stare vicino ai soci e, più in generale, al pubblico dei social; di farci compagnia in questo periodo di isolamento e di far conoscere gli artisti che si sono esibiti nelle passate stagioni concertistiche o che si si esibiranno nel cartellone 2020. “Domenica in concerto a casa” è organizzata dall’Ente Concerti “Alba Pani Passino”, con il patrocinio della Regione, della Fondazione di Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e Turismo, e del Comune di Oristano. Programma: Ludwig van Beethoven, Variazioni su un tema originale WoO77 in sol Maggiore; Mario Castelnuovo-Tedesco, dalla Suite 1924 “Rapsodia Napoletana”: Notte ‘e Luna.

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