Dic 06

Aveva ucciso la moglie nel sonno a martellate, condannato a 21 anni di carcere.

Condanna a 21 anni di reclusione per Giorgio Meneghel, il 54enne reo confesso dell’omicidio della moglie, Daniela Cadeddu, 51 anni, con la quale viveva da separato in casa in uno stabile di via Roma, a Zeddiani.

I giudici della Corte d’Assise di Cagliari hanno ritenuto equivalenti le attenuanti e le aggravanti, e hanno inflitto a Meneghel tre anni in meno rispetto alla condanna a 24 anni richiesto dal Pm Sara Ghiani.

Il femminicidio risale al 5 febbraio del 2022, quando la donna venne uccisa nel sonno a martellate con almeno due colpi fatali. Dopo l’uccisione della consorte fu lo stesso Meneghel a chiamare il 112, confessando il delitto e attendendo l’arrivo dei Carabinieri, ai quali fece trovare anche l’arma del delitto.

A novembre dello scorso anno, il 54enne era stato rinviato a giudizio dopo che una perizia psichiatrica aveva stabilito che al momento di compiere il delitto era capace di intendere e volere.
Giorgio Meneghel, difeso dall’avvocato Francesca Accardi, non ha mai fornito un vero e proprio movente dell’omicidio, dicendo soltanto che quel gesto era “l’unica via d’uscita” dai problemi economici e di salute suoi e della moglie; un peso che non riusciva più a sopportare.

L’udienza di questa mattina è durata pochissimo, con la Corte che si è ritirata in camera di consiglio e dopo poco meno di 2 ore è arrivata la sentenza.

Per tutto il tempo Meneghel, presente in aula come nelle precedenti udienze, è rimasto impassibile. Solo alla lettura della sentenza è apparso sorpreso, probabilmente per lo sconto di pena di tre anni.
“La Corte – ha sottolineato l’avvocato Accardi – ha compreso il contesto di sofferenza e disagio in cui un fatto così terribile è maturato”.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.

I Vigili del fuoco di Oristano con due squadre, una dalla sede centrale ed una del distaccamento di Abbasanta, e con il supporto di due autobotti, sono intervenuti per  l’incendio di una bisarca carico di vetture, sulla 131, nei pressi di Santa Cristina. Appena si è accordo dell’e fiamme, che si sarebbero sviluppate dalla parte posteriore per poi interessare tutta la bisarca, l’autista ha accostato il mezzo al bordo della strada e ha telefonato ai Vigili del fuoco. Nonostante l’intervento immediato, la bisarca e quattro auto sono state distrutte. La viabilità è stata interrotta mentre la Polstrada ha fatto deviare il traffico per permettere alle squadre dei pompieri di spegnere le fiamme e mettere in sicurezza il mezzo e l’area interessata.

In consiglio comunale, a Oristano, è iniziato l’esame del bilancio di previsione 2024/2026. E’ stato l’assessore al Bilancio, Luca Faedda, a presentare la manovra finanziaria evidenziandone gli aspetti principali. “Il Decreto ministeriale del luglio 2023 ha vincolato gli enti all’approvazione del bilancio di previsione entro il 31 dicembre di ogni anno – ha detto l’assessore Faedda -. Questo è un elemento positivo perché l’approvazione del bilancio consente di prendere impegni che si traduce nella opportunità di garantire servizi ai cittadini da subito, evitando il ricorso all’esercizio provvisorio che vincola la spesa dell’ente. Nel solco degli indirizzi di giunta manteniamo inalterata la pressione fiscale – ha sottolineato Faedda -. Il documento rappresenta fedelmente la situazione finanziaria e contabile dell’ente”. La programmazione finanziaria per l’esercizio 2024 per quanto concerne l’Imu e la Tari prevede le stesse aliquote del 2023, e che per l’addizionale comunale Irpef le aliquote sono quelle stabilite dal consiglio comunale a maggio 2022. Il bilancio 2024 chiude con un totale complessivo di 159 milioni 705 mila euro, quello 2025 con un totale complessivo di 187 milioni 685 mila euro, e quello 2026 con un totale di 149 milioni 833 mila euro. Nel previsionale 2024 sono iscritti i diversi investimenti previsti dal piano triennale delle opere pubbliche: 15 milioni 286 mila euro 690 per il 2024, 45 milioni 963 per il 2025, e 8 milioni 685 mila euro per il 2026. Le principali voci di delle entrate per il 2024 sono: 17 milioni 314 mila euro (competenza) e 35 milioni 536 mila euro (cassa) per quelle correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa; 28 milioni 979 mila euro per i trasferimenti correnti (tra cui 2 milioni 129 mila euro dallo Stato e 25 milioni 230 mila euro dalla Regione); 7 milioni 233 mila euro per le entrate extratributarie; 25 milioni 848 mila euro per le entrate in conto capitale; 82 mila euro per le entrate derivanti da riduzioni di attività finanziarie; 82 mila euro per accensione prestiti. Nel dettaglio dall’Imu si prevede un incasso di 6 milioni 900 mila euro, dalla Tari di 5 milioni 854 mila euro ,e dall’imposta di soggiorno 250 mila euro. Le principali voci di spesa per il 2024 sono: spese correnti 51 milioni 564 mila euro (di cui 10 milioni 861 mila euro per il personale); spese in conto capitale 25 milioni 778 mila euro; 82 mila euro spese per incremento attività finanziarie; rimborso prestiti un milione 554 mila euro; chiusura anticipazioni 11 milioni 968 mila euro. L’assessore Faedda ha chiuso l’illustrazione del documento contabile sottolineando l’importanza del contributo da 3 milioni e mezzo di euro concesso dalla Regione, che consente al Comune di abbattere le voci di spesa e il disavanzo, liberando risorse finanziare utili per un programmazione più attenta. In consiglio comunale, l’esame del bilancio di previsione era stato preceduto dall’approvazione a maggioranza delle aliquote e delle detrazioni per l’Imu 2024. Era stato lo stesso assessore Faedda a illustrare la proposta di delibera all’aula, confermando per l’anno d’imposta 2024 le tipologie, aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’Imu approvate per l’anno di imposta 2023.

L’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Oristano ha approvato la graduatoria definitiva del Reis (Reddito di inclusione sociale). Risultano ammesse definitivamente 67 istanze, mentre sono 176 le istanze ammesse con riserva (in vista della presentazione dell’attestazione rilasciata dall’Inps inerente l’esito dell’istanza per il Reddito di cittadinanza) e 142 quelle non ammesse per assenza dei requisiti.

E’ stato pubblicato il bando di selezione per l’individuazione del direttore della Fondazione Mont’e Prama, l’istituzione che gestisce il patrimonio costituito dalle statue dei Giganti, l’area archeologica di Tharros, la Torre di San Giovanni e l’ipogeo di San Salvatore. Il direttore, responsabile della struttura organizzativa, avrà il compito di portare avanti gli obiettivi fondanti dell’Ente, ovvero la promozione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali del Sini -Terra di Mont’e Prama. Questa figura professionale sarà individuata attraverso una selezione pubblica con una procedura comparativa: un’apposita commissione, una volta ricevute le domande di partecipazione, proseguirà con i colloqui previsti per la selezione e formulerà una terna di candidati idonei. Fra questi, sarà poi il Cda a nominare il nuovo direttore, che resterà in carica per un periodo di tre anni, eventualmente prorogabile. Tra le numerose le mansioni c’è la preparazione e lo svolgimento delle attività nell’ambito dei programmi e delle risorse attribuite, il coordinamento del buon funzionamento dei settori di attività della Fondazione, nel rispetto delle prerogative dei responsabili delle aree funzionali, l’elaborazione di proposte operative, relativamente a programmi culturali e di promozione del territorio. “Quella del direttore è una figura fondamentale all’interno della struttura della Fondazione, in quanto – ha spiegato il presidente Anthony Muroni – si tratta di un soggetto che detiene una grande responsabilità per la programmazione e la crescita culturale della realtà museale di Cabras, facendo da collante tra la comunità e la Fondazione stessa. Attendiamo fiduciosi le candidature da parte di tutti coloro che posseggono le competenze necessarie per ricoprire tale ruolos ma è un requisito indispensabile quello di prendere a cuore il grande progetto di crescita e sviluppo del territorio”, La domanda di ammissione alla procedura selettiva deve essere inviata entro le ore 23,59 del 2 gennaio 2024. Il bando e il modulo di partecipazione sono pubblicati nel sito web istituzionale della Fondazione Mont’e Prama (https://monteprama.it/) nella sezione Bandi di concorso di amministrazione trasparente.

Con l’opera drammaturgica inedita dal titolo “La scomparsa del testamento”, l’oristanese Simona Piras ha vinto la prima edizione del Premio Letterario del Fondo pittori, scultori, musicisti e attori drammatici, indetto dall’Inps per testi inediti in lingua italiana. A Roma, nella sede dell’Istituto di previdenza, a palazzo Wedekind, si è svolta la cerimonia di premiazione, alla presenza di Micaela Gelera (commissario straordinario dell’Inps), Vincenzo Caridi (direttore generale Inps) e Stefano Ugo Quaranta (direttore credito e welfare Inps). Il concorso, indetto dall’Inps con l’intento di promuovere l’arte letteraria, era finalizzato alla selezione e premiazione di tre testi inediti in lingua italiana (uno per ciascuna delle categorie romanzo, raccolta di racconti, opera drammaturgica), che sviluppassero la tematica: “solidarietà, educazione e lavoro come fondamento di una pace duratura”. I premi sono stati consegnati da Andrea Sinni, presidente della commissione, e Gianfranco Bartalotta, docente di Storia del Teatro e del Cinema presso l’Università degli Studi di Roma 3. Nelle tre sezioni in cui si articolava il premio, Simona Piras ha vinto tra le opere drammaturgiche con “La scomparsa del testamento”; Franco Casale ha ottenuto il riconoscimento tra i romanzi con “Piccoli spaventi di bellezza”; e Sara Pilone per la sezione raccolta di racconti con “Quando sono cominciati questi sogni”. “La scomparsa del testamento” narra la storia di cinque fratelli che si dividono in occasione della prematura morte della madre, e si ritrovano dopo molti anni alla lettura del testamento del padre. Per poter accedere alla ricca eredità dovranno però rispettare alcune condizioni imposte dal padre che li costringerà a cambiare vita. “Commedia in cinque atti, articolata in scene ben individuate nel copione, un tessuto narrativo complesso di spessore su dinamiche relazionali familiari con un linguaggio recitativo in italiano corretto, anche nella scrittura – si legge nella motivazione della giuria per il premio assegnato all’autrice oristanese -. Un racconto, che discende da un soggetto, già affrontato in opere similari, di una riunione di famiglia, a seguito della morte di un genitore; narrazione in questo caso esaustiva per aver trattato in modo appropriato temi come lavoro, solidarietà, disabilità e perfezionato con richiami a sorpresa nelle battute finali. Nel complesso, quindi, risulta essere l’opera più rispondente sia alla tematica che ai criteri redazionali, richiesti per la stesura di un manoscritto teatrale, in quanto articolato e suddiviso in atti e scene, ben strutturato con introduzione, nodo e conclusione”. A ciascuna opera vincitrice è stato riconosciuto un premio di 5 mila euro e un contributo di altri 5 mila euro per la pubblicazione del testo. Nel caso dell’opera drammaturgica il contributo potrà essere utilizzato in alternativa per la pubblicazione del testo o per la sua rappresentazione. Simona Piras è alla sua prima opera drammaturgica. In precedenza aveva pubblicato il romanzo “Uno sguardo nel buio”. È di prossima uscita un’opera biografica dedicata alla storia del figlio scomparso.

Lascia un commento

Your email address will not be published.