Nov 29

Approvato dal consiglio comunale il rendiconto dell’Istar e della Scuola civica di musica.

Il consiglio comunale di Oristano ha approvato il rendiconto di gestione del 2021 dell’Istar e della Scuola civica di musica.

Il rendiconto dell’Istar è stato approvato. Le voci di bilancio più rilevanti in entrata sono quelle sui contributi dalla Regione per 50 mila euro e dal Comune con 8 mila euro, mentre su quello delle spese sono il compenso del direttore scientifico (24 mila euro) e per convegni, conferenze, seminari, mostre e concorsi, didattica nelle scuole per 27 mila euro.

“L’Istar – ha detto l’assessore alla Cultura, Luca Faedda – nasce per la documentazione e la ricerca scientifica, ma anche per la divulgazione. Il valore scientifico è riconosciuto a livello internazionale. Non è vero che non fa divulgazione nelle scuole, ma se si vuole dare un indirizzo più forte in questo senso il consiglio lo può fare”.

Il presidente della commissione Cultura, Antonio Iatalese, ha relazionato sui lavori della commissione che ha licenziato il rendiconto, evidenziando che “…quello dell’Istar è un lavoro indiscutibile sotto il profilo del valore scientifico, ma occorre un maggiore lavoro divulgativo nelle scuole elementari e medie”

Per Maria Obinu (Pd) “…senza nulla togliere alla grandissima competenza di chi le dirige, le istituzioni comunali si sono impallate, arenate. Manca una ricaduta a livello di divulgazione e di conoscenza della storia della città. È arrivato il momento di cambiare rotta”.

“Tutti conveniamo sull’importanza dell’Istar e ne desideriamo un rafforzamento sul piano divulgativo – ha detto Gianfranco Porcu (Psd’Az) -. Oltre alle iniziative già intraprese è auspicabile una maggiore interazione dell’Istar con le scuole della città, per introdurre lo studio della storia di Oristano nei programmi scolastici. Per questo è necessario prevedere, nei limiti delle risorse disponibili, una maggiore dotazione finanziaria nel prossimo bilancio preventivo”.

Giuseppe Obinu (Pd): “Non vogliamo una cultura arida, curiale, elitaria, iniziatica, vogliamo una cultura popolare”.

Giuliano Uras (Sardegna 20venti) ha difeso il lavoro dell’Istar, “…il cui valore altamente scientifico se lo scordano blasonate università, che invece sono ben liete di collaborare con la nostra istituzione”.

Secondo Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) “…il lavoro dell’Istar deve essere più accessibile dalla comunità, lo chiediamo sempre ma non si riesce mai a concretizzare”.

Critiche anche da parte di Umberto Marcoli (Oristano più): “L’Istar è un’istituzione validissima, ma occorre un cambiamento nella gestione della cultura in città”.

“Da tempo chiediamo un cambio di passo dell’Istar, un’istituzione che nessuno vuole mettere in discussione, ma tante volte abbiamo evidenziato la carenza dal punto di vista della divulgazione – ha detto Efisio Sanna (Oristano più) -. Il Comune deve fare la sua parte e investire risorse”.

Anche il rendiconto di gestione della Scuola Civica di Musica è stato approvato. Le voci principali del bilancio: 37mila euro dalla Regione, 9000 euro dal Comune, che ha concesso anche un contributo straordinario di 15 mila euro, e 44 mila euro dalle rette degli studenti. Tra le voci di spesa il compenso del direttore (13 mila euro) e dei docenti 71 mila euro.

L’assessore Faedda ha auspicato di fare rete con le scuole civiche dei comuni limitrofi per riuscire ad aumentare i contributi regionali, ma al momento i tentativi sono stati infruttuosi.

Antonio Iatalese (presidente della commissione Cultura) ha relazionato sui lavori della commissione che ha licenziato il rendiconto: “In commissione è emerso che per risolvere i problemi della Scuola civica di musica non è stato sufficiente riportare la sede in città, ma sarebbe utile aggregarla a quella di qualche altro comune per fare un istituto sovracomunale”.

“L’obbiettivo di raggiungere intese con altri comuni non è mai stato ottenuto e invece sarebbe molto importante”, ha rimarcato Francesco Federico (Oristano democratica e possibile). “La Scuola civica sta perdendo iscritti e sta naufragando”, ha detto Maria Obinu (Pd), mentre Francesca Marchi (Oristano più) ha evidenziato che “nonostante fosse stato annunciato che i corsi sarebbero iniziati a novembre, i colloqui per le selezioni dei docenti sono iniziati solo nei giorni scorsi. Bisogna riflettere su quanto l’istituzione sia efficiente e valida”. Per Gian Michele Guiso (Psd’Az) la Scuola civica di musica ha un ruolo sociale: “È uno strumento a diposizione del sistema culturale che dobbiamo valorizzare. È un’attività che merita”. Il dibattito è stato chiuso da Umberto Marcoli (Oristano più): “Bisogna avere la capacità di non accontentarsi, dobbiamo capire l’importanza di avere coraggio di programmare e non di accontentarsi”.

Nella seduta di ieri, il consiglio ha anche discusso l’interpellanza dei consiglieri Della Volpe, Sanna, Marcoli, Marchi, M.Obinu, G.Obinu, Daga e Federico sulle risorse a valere sul Pnrr e lo stato dell’arte dell’Ufficio Europa. Carla Della Volpe (Oristano più) ha illustrato l’interpellanza chiedendo notizie sui programmi dell’amministrazione in merito alla creazione dell’Ufficio Europa e alla sua riorganizzazione, e al rafforzamento dell’ufficio programmazione, e sull’assetto organizzativo in relazione alla gestione dei finanziamenti del Pnrr e l’ammontare delle risorse a valere sul nuovo ciclo di programmazione 2021-27: “Il Pnrr rappresenta un’opportunità storica per la città, sia per le risorse che mette in campo e perché potrà consentire d’incidere sul cambiamento e nella modernizzazione dell’ente. Dobbiamo essere capaci di coglierla”.

Il sindaco Massimiliano Sanna ha riposto condividendo la valutazione sull’importanza del Pnrr e dell’attenzione che occorre dedicare al tema per cogliere ogni opportunità. “Per questo motivo – ha detto il sindaco – una struttura apposita sarà dedicata alla gestione del Pnrr. Ne faranno parte 11 addetti: 3 tecnici forniti dall’Agenzia per la coesione territoriale, altri 7 istruttori tecnici e 1 amministrativo per i quali si stanno completando le procedure concorsuali. Si sta ricostituendo anche lo Sportello Europa con il reclutamento di un funzionario e un collaboratore di supporto”.

Il consiglio comunale di Oristano ha istituito la commissione consiliare permanente per l’equità di genere e le pari opportunità. L’organismo, a differenza di quanto accadeva in passato, nasce in seno al Consiglio comunale, con una articolazione analoga a quella delle altre commissioni permanenti: 3 rappresentanti di maggioranza e 2 di minoranza. L’istituzione è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, che ha anche eletto i componenti: Stefania Orrù (Fratelli d’Italia), Francesco Pinna (Udc) e Roberto Pisanu (Sardegna 20venti) per la maggioranza; Francesca Marchi (Oristano più) e Carla Della Vope (Oristano più) per la minoranza. L’assessore Rossana Fozzi ha ricordato che finora la commissione è stata composta da un’ampia rappresentanza espressione della società civile oltre che del consiglio comunale, ma proprio il numero elevato spesso ne ha condizionato l’operatività. “La nuova commissione – ha detto Fozzi – avrà carattere permanente, come le altre 8 commissioni consiliari, ma si doterà di un proprio disciplinare per il coinvolgimento attivo della rappresentanza della società civile”. Maria Obinu (Pd) ha sottolineato l’importanza del cambiamento per dare maggiore dignità alla commissione, ma si è detta delusa della votazione, e ha chiesto che la presidenza dell’organismo sia assegnata alla minoranza (?). Per Francesca Marchi (Oristano più) quanto accade ancora oggi, anche in politica, conferma la necessità di una commissione per l’equità di genere e le pari opportunità.

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