Feb 12

Il consiglio comunale di Oristano schierato in difesa del reparto pediatria del S.Martino.

Il consiglio comunale di Oristano si è schierato a difesa del reparto di pediatria dell’ospedale San Martino. Lo ha fatto con un ordine del giorno sottoscritto da tutti i consiglieri comunali e votato all’unanimità.

L’ordine del giorno “…impegna il sindaco e la giunta a porre in essere, nei confronti dell’Azienda sanitaria locale, della Regione e dell’esecutivo nazionale qualsiasi attività volta ad ottenere risposte concrete e tempestive circa il reintegro della pianta organica del reparto di pediatria dell’Ospedale San Martino di Oristano (con particolare attenzione all’inserimento di un esperto in diabetologia pediatrica), affinchè venga assicurato il ripristino della normale operatività dello stesso, conseguentemente, sia garantita la sopravvivenza del punto nascite del reparto di ginecologia”.

L’ordine del giorno è stato presentato in aula da Antonio Iatalese (Fratelli d’Italia), “Il documento – ha detto Iatalese – nasce su richiesta dei genitori e cittadini oristanesi, che hanno dato vita a un comitato spontaneo, che ha già raccolto 30mila firme in difesa del reparto di pediatria, messo a rischio dai pensionamenti che sono intervenuti in un organico già ridotto all’osso. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza di un pediatra diabetico. Chiediamo risposte concrete per l’assunzione dei medici per rimpolpare gli organici e garantire il funzionamento del reparto”.

“Questo è l’ennesimo ordine del giorno che votiamo in quest’aula per difendere la sanità oristanese – ha detto l’indipendente Francesco Federico -. Non voglio credere però che sia necessaria l’ennesimo ordine del giorno perché il sindaco tuteli la città e i suoi diritti”.

Per Giuseppe Puddu (Fratelli d’Italia) “…parlare ancora di sanità provoca imbarazzo; lo abbiamo fatto tante volte in quest’aula e lo ha fatto il sindaco in ogni sede istituzionale. Viviamo un momento difficilissimo che ha esasperato le situazioni dei territori più in difficoltà come il nostro. Faccio appello all’unità di tutti per tentare di ottenere risultati a beneficio del territorio”.

Efisio Sanna (Pd) ha sostenuto che “…sul tema della sanità c’è stata una interruzione nella spinta di questo consiglio da quando si è costituito in aula il gruppo di Fratelli d’Italia. Dobbiamo riprendere le fila e chiederci perché tutti ci siamo rilassati un pochino su questo tema. Pensavamo che dopo il grido di dolore di questo territorio dalla Regione sarebbe arrivata una risposta con una mutualità tra territori. Di certo soluzioni come il medico in affitto è la negazione del diritto alla salute. Occorre un accordo sincero e leale come Sardegna centrale per salvare la sanità, l’economia, i trasporti e le infrastrutture”.

“È umiliante trovarci ancora qui a lamentare le gravi carenze della sanità oristanese – ha affermato Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) -. Questa volta non per lamentare carenze, ma per scongiurare il rischio della possibile chiusura di un reparto. Le responsabilità vanno cercate a vari livelli, e di organizzazione a livello locale. Ma ci vogliamo chiedere come mai l’ospedale di Oristano non è una sede appetibile? Perché c’è un fuggi fuggi? Quali sono i reali motivi?”

Maria Obinu (Pd) ha sottolineato i numerosi pronunciamenti del consiglio comunale che “…tante volte si è occupato del problema sanità, istituendo una commissione speciale, con ordini del giorno e tante iniziative. Tutti noi abbiamo responsabilità, il sindaco che è la prima autorità sanitaria per primo, ma nessuno di noi è escluso. A cosa sono servite le nostre manifestazioni, le nostre proteste, i nostri documenti? Questo ordine del giorno è ridicolo. Il sindaco non ha bisogno di questo ordine del giorno per tutelare i diritti degli oristanesi”.

“Quando si decidevano le cose importanti per la sanità, eravamo imbrigliati in situazioni in cui i nostri consiglieri regionali del passato non hanno fatto niente – ha detto Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) -. Le energie che potevano essere spese per il San Martino sono andate a San Gavino. San Gavino ci ha sottratto tutto. Quando dicevo queste cose mi hanno tacciata di campanilismo. La situazione di oggi è figlia degli errori della passata legislatura. Oggi c’è l’incapacità di porre rimedio alle scelte scellerate di allora”.

Il sindaco Andrea Lutzu ha chiuso il dibattito garantendo continuità sul suo impegno. “Io non ho mai mollato sulla sanità – ha sostenuto Lutzu – e non intendo farlo adesso. Non cado nelle provocazioni da campagna elettorale. Chi conosce la mia storia e il mio impegno non può dubitare. Tra tante emergenze, l’ultima è proprio questa della pediatria. Le ultime notizie sono arrivate nei giorni scorsi dopo che ho incontrato il Comitato (che affianchiamo nelle sue rivendicazioni) e successivamente il nuovo direttore generale della Asl, che ha garantito la pubblicazione, nei prossimi giorni, del bando, attraverso richiesta dalla Asl all’Ares, per quattro pediatri a tempo determinato e uno per un pediatra con specializzazione diabetologica. Confidiamo dunque in una soluzione del problema”.

Il Consiglio comunale nell’ultima seduta ha approvato anche il nuovo regolamento per l’assegnazione della cittadinanza onoraria e il conferimento delle civiche benemerenze.

Martedì 15 febbraio, alle 10, nella sala consiliare del Comune di Oristano, e in diretta streaming, sarà presentato alla città il Bando del Fondo Creo. Il progetto, inserito tra le iniziative istituzionali volte a promuovere lo sviluppo socio-economico del proprio territorio, è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Partner dell’iniziativa CreO (Credito Oristanese) sono il Banco di Sardegna e l’Ente Nazionale per il Microcredito. Il Bando pubblicato il primo febbraio scorso prevede, oltre all’erogazione del microcredito, la possibilità di ricevere un voucher d’avvio d’impresa a fondo perduto, pari al 20% dell’importo finanziato, quest’ultimo non può superare i 50 mila euro. “Comune, Banco di Sardegna e Ente Nazionale per il Microcredito operano insieme in una sfida volta a riqualificare un ambito cittadino esteso come quello di Oristano Est nel quale si stanno realizzando una serie di interventi infrastrutturali che necessitano di vitalità grazie anche alle imprese che verranno rilanciate o saranno agevolate a localizzarsi con sedi operative in quell’area – ha osservato il sindaco Andrea Lutzu -. L’incontro di martedì servirà per presentare i contenuti del bando al mondo produttivo cittadino (imprese, professionisti, associazioni di categoria, istituzioni) e favorire l’utilizzo di questa importante misura, strategica per lo sviluppo della città”. “Creo è nato come fondo di dotazione a sostegno dei finanziamenti alle imprese e ai professionisti e ha lo scopo di creare opportunità di crescita e di sviluppo dei soggetti che operano o che intendono operare nell’area di Oristano Est – ha aggiunto l’assessore al Bilancio e alla programmazione Angelo Angioi -. Finanziamo anche attività di tutoraggio svolte da professionisti iscritti nell’apposito elenco dell’Ente nazionale per il Microcredito”. Per Giannina Balia, responsabile della direzione territoriale Sardegna Centro del Banco di Sardegna, “…il fondo Creo può senz’altro essere uno strumento strategico per il Territorio: per il Banco di Sardegna, la cui storia e le cui attività sono profondamente intrecciate con lo sviluppo dell’Isola, è importantissimo sostenere e promuovere insieme al Comune di Oristano questa iniziativa. Siamo quindi pronti, come sempre, a dare il nostro fattivo contributo, con la nostra esperienza e consulenza, a tutti coloro che vorranno lavorare per lo sviluppo del Territorio di Oristano e delle sue attività”. Le domande possono essere presentate presso i due sportelli del Banco di Sardegna di Oristano attraverso l’ausilio dei tutor.

La Questura di Oristano ha siglato con il Cam (Centro di ascolto per uomini maltrattanti) del nord Sardegna un protocollo d’intesa denominato “Zeus”. L’accordo di collaborazione, firmato dal questore Giuseppe Giardina e dal presidente Cam Sardegna Nicoletta Malesa, prevede che “…le persone sottoposte ad ammonimento per atti persecutori e per violenza domestica vengano rese edotte, durante la notifica del provvedimento, della facoltà di rivolgersi al Cam, per essere inseriti in un percorso di consapevolezza del disvalore sociale e penale delle azioni poste in essere con la condotta oggetto di provvedimento”. Il protocollo d’intesa, finalizzato ad indirizzare l’autore delle condotte violente in un percorso di cambiamento, è orientato al rispetto della compagna, attraverso l’assunzione di responsabilità dei propri comportamenti, non giustificandoli. L’obiettivo è, dunque, quello di intervenire direttamente su chi opera violenza, per prevenire e arginare episodi che spesso degenerano in veri e propri reati penali. Il Cam Sardegna, si avvale di un equipe di lavoro multidisciplinare e opera in condivisione delle linee guida “Work Whit Perpetrators of Domestic Violence in Europe WWP” (parte del programma Daphne II), e comunicherà con la Questura di Oristano in merito al percorso dell’uomo. Con l’adozione del protocollo “Zeus” si rafforza il sistema di prevenzione basato su un modello di rete virtuoso che coinvolge tutte le istituzioni quotidianamente impegnate contro la violenza domestica o di genere. L’accordo rappresenta un traguardo fondamentale nella lotta, contrasto e prevenzione della violenza sulle donne. “Si sono appena celebrati in Sardegna i funerali di un’altra donna vittima di femminicidio – ha detto Nicoletta Malesa -. Non si può e non si deve abbassare la guardia; la violenza sulle donne è un fenomeno trasversale che ci riguarda tutti. Questa giornata rappresenta un altro tassello nella determinazione di azioni concrete, che vanno portate avanti ogni giorno, instancabilmente”.

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