Ott 26

ConnEtica, interazioni tra digitale ed etica, a Oristano dal 4 al 6 novembre.

Da giovedì 4 a sabato 6 novembre, a Oristano, l’associazione culturale “Oristano e Oltre” organizza la prima edizione di “ConnEtica – Il festival delle interazioni tra digitale ed etica”.

Istituzioni, scuola, professionisti e studiosi, dialogheranno sul digitale e sulla necessità di un’etica ritrovata. Ma anche di architettura, di luoghi di e in trasformazione di un paesaggio che si plasma intorno al futuro. Durante la tre giorni di questa prima edizione del festival si parlerà di connessioni, di punti di interazione, di luoghi di e in trasformazione ma anche di nodi di evoluzione e cambiamento.

ConnEtica è un festival che vuole essere, prima di tutto, un’occasione d’incontro e confronto ma anche spazio per laboratori e fucina del presente. Un presente, però, proiettato verso un futuro più consapevole, più etico e quindi più connesso.

Perché a Oristano? La sua posizione strategica, al centro dell’Isola, si rivela un luogo ideale per possibili connessioni internazionali, crocevia tra mondi lontani, lontanissimi ma in realtà così vicini. Ed qui, in questa città, che ConnEtica può tradursi in un grande movimento, capace di muovere persone e idee, simbolo di quel concetto produttivo di cultura digitale.

Cosa si farà? Diversi incontri che vedranno coinvolti attivamente diversi soggetti: dalle istituzioni, ai giornalisti, studiosi, esponenti teorici e non appartenenti a questo mondo digitale. Insieme, coinvolgendo anche le scuole del territorio, affronteranno e svilupperanno un dialogo attivo sul digitale e sulla necessità di un’etica ritrovata in questo spazio difficile da delineare nel suo concetto non fisico. Un dialogo che sarà occasione di confronti filosofici ma anche pratici, da un punto di vista non solo concettuale/intellettuale ma anche progettuale/pratico. Tre giorni di evento per parlare di digitale ed etica, di interazioni con la scuola e il mondo produttivo e le nuove professioni, ma anche per discutere sull’architettura del paesaggio, in continua evoluzione e che si plasma intorno alle nuove abitudini del futuro.

Il festival ruota attorno a tre temi principali: La Società dell’Infosfera, Scuola e Lavoro, La città dei 15 minuti. Interverranno: Luciano Floridi, Elena Pavan, Paolo Sirena, Giorgia Soleri, Vittorio Pelligra, Antonello Cabras, Roberto Sedda, Nicola Sanna, Umberto Cocco, Ester Cois, Stefano Usai, Ivan Blecic, Stefano Paschina, Francesco Sonis, Carmelo Di Bartolo, Ivana Pais, Arnaldo Cecchini, Caterina Giannattasio, Oriol Nel-lo.

Con la rivoluzione digitale e la successiva immersione in un nuovo ambiente chiamato Infosfera, l’uomo perde anche la convinzione di essere il controllore delle informazioni, considerato che i software, esseri non intelligenti ma terribilmente performanti, sono in grado di controllare le informazioni in maniera centinaia di volte più efficienti dell’uomo. È un discorso di come l’uomo si sta modificando antropologicamente a seguito di una rivoluzione che ha avviato, ma che spesso non riesce a controllare.

In particolare, il Festival prende spunto dal saggio del filosofo Luciano Floridi “Il verde e il blu”, che contiene molte proposte interessanti in vista della progettazione di una Società equa e sostenibile nell’epoca del digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’Internet delle Cose: il “verde” del mondo della vita, in tutti i suoi aspetti, sociale, culturale ed economico e ambientale, e il “blu” della Società Digitale. Creando una sinergia tra questi due aspetti, all’interno di una infrastruttura etica adeguata, sarà possibile progettare una Società equa e sostenibile, che non sia travolta e resa schiava dalla potenza del digitale.

In particolare, con il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Terralba, che fa parte del De Castro di Oristano–Terralba, e dell’International School di Milano, saranno presentati i risultati di due laboratori, di cui uno il venerdì mattina  e l’altro sabato mattina, sui seguenti temi: 1) Videogiochi dinamici sul territorio e le sue attività; 2) La città dei 15 minuti. “La città leggera”.

La gestione del Festival sarà, almeno in parte e nella sua prima annualità, gestita dall’associazione “Oristano e Oltre”, dai Gruppi di Lavoro, dal Comitato Scientifico e dalla Direzione Artistica.  La prima edizione di ConnEtica nasce grazie alla collaborazione e con il patrocino del Comune di Oristano e dell’assessorato alla Cultura, e con il sostegno di Fondazione Oristano e Fondazione di Sardegna. Tra i partner anche il Consorzio Uno-l’Università a Oristano, l’Istituto “De Castro” di Oristano-Terralba, Bancaetica-Sardegna del Sud, Fondazione Finanzaetica, Prysm Lab di Riccardo Ortu e UnipolSai Assicurazioni.

“Il filo conduttore di questa tre giorni di evento – dichiara la direttrice artistica Francesca Caddeo – era creare un dialogo tra diversi attori: studiosi e imprenditori ma anche e soprattutto tra i ragazzi e fruitori comuni di una società che vive un cambio epocale. Il vero strumento che ci permette di governare questo cambiamento è la nostra capacità di restare fedeli alla parte umana. Allora ConnEtica vuole aprire un dialogo, fornire degli spunti di riflessione ma anche degli esempi pratici che permettano di vivere il cambiamento in modo dinamico senza subirlo, trasformando le situazioni in occasioni”.

“Con ConnEtica – sostiene il vicepresidente dell’associazione “Oristano e Oltre, Riccardo Scintu – ci poniamo l’ambizioso obiettivo di trasformare per tre giorni Oristano nella capitale del mondo digitale. Attraverso un corretto utilizzo delle sue incredibili risorse, è infatti possibile azzerare le distanze e valorizzare la fantasia delle persone. Tutto il festival nasce da un’idea di rinascita dopo un periodo buio, dalla voglia di vedere la nostra città protagonista, all’avanguardia e pronta ad affrontare le affascinanti sfide del nostro presente”.

“La molla che ci ha spinti a organizzare ConnEtica – precisa Giampiero Vargiu, presidente dell’associazione “Oristano e Oltre – è scattata da due esigenze che nel tempo sono diventate poi un’assunzione di responsabilità come cittadini di questa Comunità. La prima è quella definita dalla parola “Oltre”: questa non va assunta solo nella sua accezione geografica, ma anche nell’ambizione di proiettare le nostre Comunità in quello che sta succedendo nel mondo. L’idea era quella di creare un evento così di valenza nazionale, uno sguardo verso quanto nel mondo viene sviluppato e ricondotto alla cultura, in generale, convinti che questo approccio possa rafforzare l’identità della comunità oristanese nel confronto con il mondo. La seconda, invece, ci è stata suggerita in particolare dal saggio di Luciano Floridi “Il verde e il blu” e che contiene molti spunti interessanti in vista di una progettazione nell’epoca del digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’Internet delle cose. Il “verde” del mondo della vita e il “blu” della società digitale insieme formano una sinergia, all’interno di un’infrastruttura etica adeguata, in grado di progettare una società equa e sostenibile, che non sia travolta e resa schiava dalla potenza del digitale”.

“Il Festival – spiega Massimiliano Sanna, assessore alla cultura del Comune di Oristano – affronta tematiche fondamentali per la società in cui viviamo. Va dato merito agli organizzatori di aver dato il giusto spazio all’approfondimento di questi temi, dedicando tre giorni densi di incontri e confronti tra professionisti del settore che parleranno di digitale ed etica sotto ogni aspetto. Il digitale oggi è importantissimo, ma è assolutamente necessario ricondurlo in un ambito etico”.

“L’evento – afferma Andrea Lutzu, sindaco di Oristano – arriva in un momento in cui il nostro Paese tenta di uscire dalla pandemia, vuole recuperare i suoi spazi e i suoi tempi, ma deve imporsi di ripartire ispirandosi a nuovi modelli di crescita sostenibile. Il confronto tra i professionisti chiamati a confrontarsi per tre giorni a Oristano sarà uno stimolo per tutti noi a trovare elementi di unione e condivisione delle nuove politiche sociali e culturali. Mi piace, inoltre, osservare come questa ampia riflessione si inserisca in una cornice locale dove programmi come “Oristano est”, “Qualità dell’abitare” per le frazioni e il Pnrr hanno l’ambizione di incidere profondamente nel tessuto sociale e culturale della nostra città”.

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