Nov 25

Per dire no alla violenza alle donne un volo di farfalle e le scarpette rosse in ceramica.

 Comune di Oristano in prima fila, anche quest’anno, per la “Giornata internazionale contro la violenza alle donne”.

“Gli assessorati all’Artigianato, alle Politiche sociali e alla Cultura, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria e dalle misure anti-Covid, hanno varato una serie di iniziative per tenere alta l’attenzione sulla piaga sociale rappresentata dalla violenza contro le donne – ha detto il sindaco Andrea Lutzu -. Oristano è la città di Eleonora d’Arborea, che sei secoli fa promulgò la Carta de Logu, uno dei più antichi esempi di codici di leggi, rimasto in vigore fino all’800, che conteneva norme contro la violenza alle donne. È un grande esempio di civiltà giuridica, sociale e morale che mai come in questa giornata simbolo assume un valore universale”.

“All’ingresso del Palazzo Campus Colonna, su iniziativa degli assessorati all’Artigianato, ai Servizi sociali e alla Cultura, una nuova installazione in ceramica delle scarpette rosse con delle farfalle che spiccano il volo, in senso di libertà, accoglie i cittadini, per sottolineare la battaglia sociale e l’impegno civile della città della Giudicessa Eleonora d’Arborea contro la violenza e le discriminazioni di genere – ha spiegato l’assessore all’Artigianato, Maria Bonaria Zedda -. Violenza e discriminazione sono condizioni radicate nel mondo, così quest’anno abbiamo voluto dedicare l’allestimento delle scarpette rosse alla memoria dell’anniversario della tragica uccisione delle tre sorelle sudamericane Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal e della loro coraggiosa testimonianza. Nel sessantennale di quel tragico evento, assieme alla scarpetta rossa anche la farfalla vuole caratterizzare il connubio delle nostre tradizioni giuridiche, culturali e civili e quelle del nostro artigianato artistico. L’allestimento, foggiato dai ceramisti oristanesi, resterà visibile nella casa municipale come messaggio contro ogni violenza di genere”.

L’iniziativa è inserita nel più ampio programma varato a livello nazionale dall’Associazione italiana città della ceramica. Per il Presidente di AiCC, Massimo Isola, “…le città italiane della ceramica sono depositarie di antichi valori artistici e culturali che fanno comunità, ed è importante che da queste realtà parta un messaggio tanto forte e significativo contro un dramma umano e sociale così contrario ad ogni senso e legge d’umanità. Oristano è stata la prima, a lanciare l’iniziativa in accordo con l’AICC. Una primogenitura che non è casuale e deriva dalla sua storia legata a Eleonora d’Arborea e alla Carta de Logu”.

Altra iniziativa, il seminario online su “Prostituzione: una violenza senza tempo”, proposto dall’assessore ai Servizi sociali, dal Centro Antiviolenza “Donna Eleonora” del Plus di Oristano, in collaborazione con l’Associazione Prospettiva Donna. “Un importante momento di formazione e sensibilizzazione sui temi che riguardano la violenza contro le donne – ha  affermato l’assessore ai Servizi sociali, Carmen Murru -. L’emergenza sanitaria impedisce manifestazioni in presenza e per questo motivo si è pensato a una serie di seminari formativi, che sono partiti oggi con quello dedicato alla prostituzione, un tema estremamente complesso e controverso. La prostituzione costituisce da sempre la più grave forma di discriminazione subalterna delle donne e una minaccia alla loro libertà e alla loro salute”.

Ad aprire l’incontro, moderato da Patrizia Desole, presidente dell’Associazione Prospettiva Donna, sono stati gli assessori alle Politiche Sociali dei Comuni di Olbia e Oristano, Simonetta Lai e Carmen Murru, e l’assessore all’Artigianato del Comune di Oristano, Maria Bonaria Zedda. Ospiti di rilievo due esperte della materia, Vittoria Tola dell’Udi nazionale, e la sociologa Paola Lazzarini, presidente di Donne per la Chiesa.

Da sottolineare anche l’iniziativa varata dall’assessorato alla Cultura, Biblioteca comunale e Centro Antiviolenza “Donna Eleonora”, che hanno messo a disposizione un ricco catalogo di libri per informarsi e riflettere sulla violenza di genere: “Il Centro di documentazione Antiviolenza possiede una ricca e sempre aggiornata collezione di titoli che vengono catalogati e prestati dalla Biblioteca – ha osservato l’assessore alla Cultura, Massimiliano Sanna -. Il catalogo è consultabile sul portale Bibliosar http://opac.regione.sardegna.it. E la Biblioteca comunale, particolarmente sensibile al tema, offre sulle sue pagine social un’anteprima di titoli disponibili”.

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, da oggi saranno illuminate di arancione le caserme dell’Arma dei Carabinieri. Caserme che ospitano le 150 stanze del progetto “Una stanza tutte per sé”, nato per assistere la donna nel delicato momento della denuncia per le violenze subite, grazie alla collaborazione tra l’Arma e il Soroptimist International d’Italia (l’associazione di donne impegnate per l’avanzamento della condizione femminile nella società), e sottoscritto il 25 novembre del 2019. “Una stanza tutta per sé” è un ambiente allestito da personale specializzato perchè la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare le emozioni negative vissute. “Una stanza tutta per sé”, oltre a tener conto della psicologia dei colori e delle immagini, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata, che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva. In ogni caserma, dove lo spazio lo ha consentito, è stato previsto un angolo per l’accoglienza o lo svago dei bambini che accompagnano la mamma, che potrebbero essere stati oggetto di violenza diretta o assistita. L’invito a una maggiore sensibilizzazione verso la violenza di genere e l’attività dei club locali del Soroptimist hanno consentito al progetto di estendersi in poco tempo in moltissime caserme italiane. Caserme che oggi sono simbolicamente illuminate di arancione, secondo quanto previsto dalla campagna internazionale “Orange the World”, a cui anche l’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist hanno aderito.

Il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per l’attività di writing e street art. In aula l’argomento è stato illustrato dall’assessore alle Politiche giovanili, Maria Bonaria Zedda, che ha spiegato l’importanza di una disciplina per un’attività artistica, riconosciuta a livello internazionale, ma che necessita di una regolamentazione che impedisca gli abusi e favorisca la tutela del decoro urbano. Il regolamento riconosce e disciplina la cultura e le attività riguardanti l’esercizio e la realizzazione di opere con qualunque tecnica (pittura, spray) inerenti il Graffitismo o Writing e la Street Art su beni di proprietà del Comune di Oristano (muri di edifici pubblici, recinzioni, ecc.), ovvero di altri soggetti, anche privati, che ne autorizzino l’uso. Con il nuovo regolamento, che nasce su proposta della Consulta giovani ed è stato poi definito dalla commissione consiliare e dall’assessorato alle Politiche giovanili, il Comune di Oristano “…riconosce il fenomeno dei Writers e della Street Art come espressione creativa dei giovani, ne valorizza le varie forme, ne consente lo svolgimento nell’ambito del territorio comunale per creare un rapporto costruttivo tra le istituzioni pubbliche e i giovani al fine di arginare gli atti di vandalismo in città e a promuovere la corretta e legale espressione del Writing e della Street Art, dando ai giovani la possibilità di esprimere la propria creatività all’interno di spazi preventivamente individuati e assegnati”. “L’arte di strada, non può più considerarsi un fenomeno circoscritto, ma ha assunto dimensioni mondiali – ha detto l’assessore Zedda -. Da qui la necessità di raccogliere delle regole che disciplinino la materia e valorizzino l’estro dei ragazzi. Un regolamento che nasce con 12 articoli che disciplinano il raffitismo e la street art su beni di proprietà comunale o anche di privati che potrebbero farne richiesta, ma che potrà essere modificato in futuro raccogliendo le nuove esigenze che si dovessero presentare. Una cornice legale è necessaria per contrastare il vandalismo e preservare il decoro urbano. Il regolamento disciplina l’individuazione degli spazi da dedicare a questa attività, che può essere a cura della Consulta giovanile, di enti pubblici o di privati, e classifica gli spazi in diverse tipologie: muri liberi, muri mostra e muri progetto. Il regolamento istituisce anche un albo comunale degli artisti, singoli o in forma associata, e prevede anche sanzioni a carico dei trasgressori”. Il regolamento dedica un articolo al tema della limitazione artistica e precisa che “…il Comune di Oristano rispetta e garantisce la libertà di espressione artistica dei writers, purché non vengano realizzate opere offensive, discriminatorie, contrarie al decoro o alla pubblica decenza. Inoltre, è vietato veicolare messaggi pubblicitari e politici espliciti, salvo il diritto di satira come dalla Costituzione. Gli spazi utilizzati in qualunque caso non possono contenere immagini, disegni, scritte offensive e contrarie alla morale pubblica e al costume, né contenere riferimenti razzisti, xenofobi e delle diverse religioni. Sarà cura dell’assegnatario rispettare le norma di igiene e decoro e smaltire correttamente i rifiuti prodotti nel corso della realizzazione delle opere”.

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