Dic 21

L’assessore che voleva i pieni poteri e non ha i pieni saperi (di Paolo Maninchedda).

“L’Assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna ha scritto ieri al ministro dell’Agricoltura con queste parole: “Nessun impegno è stato finora mantenuto”.

E ciò – sottolinea l’assessore Murgia – sta comportando nell’Isola un enorme disagio, tenendo conto che le persone occupate nel comparto ovicaprino sardo sono ben più numerose dei dipendenti dell’Ilva di Taranto, con unindotto ancor maggiore. Salvare centinaia di posti di lavoro è un dovere. Solo che per le acciaierie inquinanti lo Stato ha stanziato miliardi di euro, mentre per un sistema economico che tutela e difende l’ambiente non si intende spendere neppure un soldo”.

Qualcuno spieghi all’assessore che vuole controllare ogni atto degli impiegati del suo assessorato, che la Regione ha, in materia di agricoltura, competenza primaria. Cioè, ha pieni poteri. Ciò che può fare la Regione in agricoltura è più di quello che può fare il Governo. Ma questo, l’assessore, non lo sa o non vuole saperlo.

Qualcuno spieghi all’assessore che è seduta su una montagna di denaro – fatta di risorse regionali e europee – che non sa spendere, che ha alle sue dipendenze tre agenzie (Agris, Laore e Argea) e che controlla tutti i Consorzi di Bonifica della Sardegna. Non si governa individuando un nemico; si governa avendo un’idea, chiarezza di obiettivi e capacità di coordinamento delle risorse finanziarie e umane, producendo motivazione più che obbedienza. L’unica cosa seria su cui il governo si era impegnato erano i 14 milioni per il ritiro delle scorte per gli indigenti. Lo ha fatto. Il resto, ed è tantissimo, lo deve fare la Regione, se sa che cosa si deve fare ed è capace di realizzarlo. A guardare ciò che non ha fatto e rovinato sull’Organismo pagatore, si deve rispondere che non sa in quale luogo è seduta, quali responsabilità comporta, quale fatica di comprensione, prima dell’azione, sia necessaria.

Qualcuno spieghi all’assessore che la sua Giunta esiste grazie alla vittoria elettorale di Salvini che promise il latte a un euro, cioè la definizione in sede politica del prezzo di un prodotto. Sia Salvini che i partiti dell’alleanza di centrodestrra sapevano che era una bugia; non è che adesso c’è una giovane Alice che pretende che qualcuno dichiari vero ciò che a tutti era chiaro essere falso. La Giunta di cui l’assessore fa parte, sin dal principio ha affermato la sua esplicita contrarietà alle buone pratiche.

Ricorda l’assessore che il suo Presidente dichiarò, sulla peste suina, “Basta con gli incappucciati”? Si ricorda il costante e perdurante schieramento delle politiche regionali sulle politiche della Coldiretti, con un allineamento acritico imbarazzante che sta ingessando le istituzioni sarde?”.  (Paolo Maninchedda, www.sardegnaeliberta.it).

I Carabinieri del Comando Provinciale di Oristano hanno svolto un servizio coordinato, che ha interessato tutto il territorio della Provincia, finalizzato a combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti, servizi anti rapina nei confronti di esercizi commerciali e istituti di credito del territorio, controlli in materia di armi e persone sottoposte a misure cautelari. Al servizio hanno preso parte, complessivamente, 40 militari e 20 auto delle Compagnie di Oristano, Ghilarza, Mogoro, e del Reparto Operativo di Oristano. A Riola Sardo, i Carabinieri delle stazioni di Riola e San Vero Milis hanno arrestato, in flagranza di reato, un disoccupato , di 49 anni, di Riola Sardo. L’uomo è stato bloccato mentre consegnava un grammo di eroina a un altro disoccupato di San Vero. L’arrestato è stato sottoposto a perquisizione personale, poi estesa anche al suo domicilio, dove i militari dell’Arma hanno trovato 220 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per confezionare la sostanza stupefacente. Condotto davanti al giudice, il 49 enne ha patteggiato 1 anno, 9 mesi e 10 giorni di reclusione, seimila euro di multa e arresti domiciliari. L’acquirente dello stupefacente è stato invece segnalato alla Prefettura.
I Carabinieri di Oristano hanno arrestato un serbo di 33 anni, residente a Porto Torres, perchè dopo il permesso premio non ha fatto rientro alla casa circondariale di Sassari, dove stava scontando una pena definitiva. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Massama.
A Narbolia, i Carabinieri hanno deferito per porto abusivo di coltello e danneggiamento una donna del paese, di 32 anni, perchè è stata trovata in possesso di un coltello di genere proibito, col cui, secondo il proprietario dell’auto, aveva squarciato in precedenza le gomme della macchina.
I Carabinieri di San Vero Milis hanno denunciato a piede libero un 43 enne, perchè trovato in possesso di un telefono cellulare risultato rubato il 2 agosto scorso, e tre munizioni per arma comune da sparo detenute illegalmente.
Altra denuncia a piede libero a Marrubiu, nei confronti di un disoccupato di 27 anni, perchè aveva un coltello di genere proibito.
A Oristano, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile, hanno trovato e sequestrato 5 dosi di marijuana nascoste in una fioriera in una piazza.
I Carabinieri della stazione di Asuni, hanno denunciato a piede libero, a Usellus, una donna di 47 anni, per guida in stato di ebbrezza. Alla donna è stata ritirata la patente.
A Mogoro, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile, hanno segnalato al Prefetto di Oristano due giovani cagliaritani, perchè avevano un piccolo involucro in cellophane contenente “hashish”.

Le forti precipitazioni di queste ore nell’Oristanese hano creato forti disagi in tuttoil territorio della provincia. Due persone sono rimaste isolate nella propria azienda agricola, nelle campagne tra Samugheo e Busachi, a causa di un torrente che si è ingrossato per le abbondanti piogge. L’acqua ha di fatto impedito ai due di abbandonare la propria tenuta e per recuperarli è dovuto intervenire l’elicottero Drago VF61 dei Vigili del fuoco di Oristano.

Per il maltempo allarme anche a Bosa per la piena del fiume Temo che si è ingrossato pericolosamente. Le forti precipitazioni che si sono susseguite durante la notte in tutto il bacino a monte della cittadina, con 50 mm di pioggia, si sono riversate sul fiume che ora è oltre 1,30 cm sul livello del mare. Nel bellissimo borgo della Planargia, il Temo non ha creato danni, ma ha allagato le banchine delle barche della piccola pesca, mentre è esondato nelle campagne circostanti, raggiungendo, in alcuni casi, anche un metro di altezza in località Su Adu. Il Centro operativo comunale (Coc) è in stato di allerta da ieri, quando la portata della diga a monte del fiume ha superato i 76 metri cubi al secondo. Questa mattina, attorno alle 10,30 si è raggiunti i 330 mc al secondo, corrispondenti ad un livello di 28 metri di altezza del bacino. “Stiamo monitorando la situazione che è in continua evoluzione – ha spiegato il sindaco di Bosa, Piero Casula -. Sono, ifatti, attese nuove piogge e tutta la macchina operativa è in campo”.

Il Comune di Oristano ha disposto la chiusura del ponte sommergibile di Silì. La misura è stata adottata a titolo precauzionale (fino a cessate esigenze), a causa dell’innalzamento del livello del fiume Tirso, per il rilascio prudenziale dell’acqua dalla diga, che potrebbe provocare allagamenti in golena. Il servizio dighe dell’Enas ha comunicato l’attivazione della fase di allerta per rischio idraulico a valle: “Visti gli apporti al serbatoio artificiale di Nuraghe Pranu Antoni, si comunica l’attivazione della fase di allerta per rischio idraulico a valle”. E sempre per il rilascio precauzionale dell’acqua dalla diga ecco com’era stamattina Fordongianus nei pressi delle antiche terme.

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