Ott 18

A Oristano approvato il progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La giunta Lutzu ha approvato un progetto da 130 mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche in alcune zone di Oristano e frazioni.

La delibera dell’esecutivo riguarda la fattibilità tecnica ed economica e il progetto definitivo ed esecutivo finanziato dal Ministero per lo sviluppo economico attraverso il Decreto Crescita.

“Il progetto si concentrerà sull’eliminazione delle barriere architettoniche dalle strade ed in particolare dai marciapiedi – ha spiegato il sindaco Andrea Lutzu -. L’obiettivo è eliminare tutti quegli ostacoli che non consentono o rendono difficoltosa la circolazione pedonale negli abitati della città e delle frazioni. L’attenzione si focalizza sulle cosiddette barriere urbane, ovvero l’insieme di tutti quegli ostacoli che si oppongono alla regolare circolazione dei soggetti con difficoltà motorie (disabili, anziani, gestanti), quali attraversamenti pedonali, dislivelli, accessi alle strutture, inadeguatezza dei percorsi pedonali”.

Con questo intervento si interverrà principalmente in tre zone della città, a Nuraxinieddu e a San Quirico. A Oristano, nel tratto compreso tra le vie Sardegna, Leoncavallo e Bellini, transita la maggior parte degli alunni che frequentano la scuola elementare di via Bellini. Sono vie che presentano marciapiedi di larghezza insufficiente, assenza quasi totale di rampe in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, parti di marciapiedi e di carreggiata divelti dalle radici delle alberature; la stessa via Bellini collega poi la dorsale di via Sardegna al mercato civico con contiguo parcheggio multipiano ed al centro della città.

A Nuraxinieddu, nella via San Giacomo, all’altezza dell’intersezione con la S.S. 292, dove si trova la fermata del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, che funge da via di accesso pedonale all’abitato della frazione, mancano le rampe in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, e i marciapiedi e la carreggiata sono stati divelti dalle radici di grosse essenze di eucalipto.

Nella piazza centrale di San Quirico, dove viene effettuata la fermata del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, che avviene sulla strada, con conseguente pericolosità per l’incolumità dei pendolari, è prevista la realizzazione di un’adeguata area di sosta con le opere accessorie per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Potatura delle piante, pulizia delle aree verdi pubbliche e sistemazione degli spazi comuni. Sono in via di conclusione gli interventi disposti dal Comune, e realizzati dalla “Oristano servizi”, nell’area di piazza Abruzzi. Nelle scorse settimane erano stati i residenti, attraverso una petizione, a segnalare la necessità di una serie di interventi di manutenzione nella zona. Il sindaco Lutzu, pochi giorni dopo, ha incontrato una loro delegazione per conoscere le richieste dalla viva voce degli interessati, e immediatamente dopo ha concordato le azioni da realizzare attraverso la società in house Oristano servizi. “Sono stati sollevati una serie di problemi reali, a cui abbiamo cercato di dare una risposta immediata – ha detto il sindaco -. In questi due anni siamo già intervenuti con l’illuminazione pubblica, soprattutto in via Calabria. In questi giorni, oltre alle pulizie e alla sistemazione del verde, abbiamo sollecitato una maggiore vigilanza da parte della Polizia locale per garantire il rispetto della zona a traffico limitato, ma anche per prevenire le azioni dei vandali. Tra le azioni previste c’è anche la messa in sicurezza di un palo dell’illuminazione inclinato a causa dell’urto con un automezzo”. “Abbiamo realizzato gli interventi più urgenti per rendere vivibile a gradevole la piazza – ha conlcuso Lutzu -, ma è ovvio che occorrano altre azioni da parte del Comune con il concorso e la collaborazione dei cittadini”.

Cinque scali, 210 navi e mezzo milione di passeggeri. Ecco i numeri dell’industria delle crociere in Sardegna, per il 2019, presentati dall’Autorità di sistema portuale nell’Isola in occasione dell’Italian Cruise Day. Cagliari chiuderà l’anno con circa 300mila passeggeri rispetto ai 394 mila del 2018, Olbia passa dai 110mila della scorsa stagione ai 134 mila di quella ancora in corso. Il dato più significativo resta quello di Porto Torres, che balza da circa 8.500 crocieristi dell’anno passato agli attuali 56mila. Crescite record anche per Golfo Aranci, con 1.800 passeggeri rispetto ai 290 del 2018, e Oristano-Santa Giusta, che raggiunge nel 2019 quota 950 rispetto agli 88 dell’anno scorso. Si rafforza l’esperienza del multiscalo: l’Isola è riuscita a registrare anche tre toccate nave consecutive nello stesso itinerario. Obiettivo da raggiungere resta quello dell’home port (porti da dove partono e arrivano le crociere), ma servono maggiori collegamenti verso la Sardegna e una stimolazione della domanda da parte delle istituzioni e degli stessi operatori turistici. Il sistema portuale sardo si distingue anche per l’attenzione verso la sostenibilità ambientale: l’Authority, con la realizzazione degli impianti di gas naturale liquefatto, si conferma tra le prime realtà italiane a offrire il servizio di bunkeraggio a impatto zero: il primo a partire è stato lo scalo di Oristano, seguiranno Cagliari e Porto Torres. “Abbiamo già scoperto le prime carte per far fronte alle dinamiche del settore – ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale della Sardegna, Massimo Deiana -, tra tutte il multiscalo, ma abbiamo ancora altri assi da calare per portare i nostri porti in vetta alle classifiche e centrare l’obiettivo dell’home port”. Secondo il numero uno di Risposta Turismo, Francesco Di Cesare, nonostante la flessione registrata rispetto al 2018 “…Cagliari è entrata stabilmente tra le mete più importanti della crocieristica mediterranea, una realtà conosciuta e con un buon portafoglio clienti”. Quanto al multiscalo, per Di Cesare l’operazione può riuscire se “…i porti di destinazione si presentino in modo differenziato”.

Domenica 20 ottobre, il centro storico di Oristano ospiterà la rievocazione storica ispirata alla vita degli antichi abitanti di Tzur (Tharros). L’iniziativa è dell’associazione Tzur, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, che l’ha inserita nel calendario di Oristanottobreventi. La rievocazione vuole proporre un tuffo nella vita quotidiana fino all’età del bronzo con gli antichi abitanti Tzur. Si inizierà alle 16, nella sala consiliare del Comune di Oristano, con la presentazione del libro di Clelia Martuzzu “Un volo nel passato”, edito da Edizioni Condaghes. Si proseguirà, alle 17, con la sfilata in costume degli antichi abitanti di Tzur. Sarà una rievocazione storica nelle vie del centro di Oristano, con costumi, armi e attrezzi del periodo nuragico. Alle 18.15, a palazzo degli Scolopi, la conferenza dal titolo “Il mestiere dell’archeologo. Storia e vita quotidiana della società nuragica”, a cura di Alfonso Stiglitz.

Venerdì 18, fino alle 21 (con dibattiti, tavole rotonde, problematiche medico-legali) e domenica 19 ottobre (con varie sessioni), dalle 9 alle 17. 30, al Centro congressi di Arborea, si terrà il 40° Congresso NSoSOT (Nuova società sarda di Ortopedia e Traumatologia, che è l’associazione di riferimento nel ambito della specialità ortopedica e traumatologia in Sardegna) e l’11° Congresso OTODI (Associazione Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri d’Italia) Sardegna . “ll tema scelto – ha detto il presidente del Congresso, Andrea Ruiu, nonchè presidente Otodi e vicepresidente Nsosot) – riguarda il trattamento delle “fratture periprotesiche di anca, ginocchio e spalla”, chirurgia particolarmente complessa in costante incremento, in relazione al numero sempre maggiore di protesi impiantate e all’aumentata sopravvivenza. Sarà, quindi, utile uno scambio di esperienze tra i nostri centri ortopedici regionali, che verrà arricchito dal contributo di illustri colleghi provenienti da centri nazionali, che concorrerà sicuramente a migliorare le nostre conoscenze sull’argomento. Ci sarà spazio – ha detto ancora Ruiu – anche per discutere sul trattamento precoce delle fratture di femore nei pazienti over 65 (argomento molto dibattuto e con aspetti clinici e organizzativi complessi), indicatore monitorato dal Pne (Piano nazionale esiti) del Ministero della Salute. Sullo stesso tema è previsto un corso per infermieri, fisioterapisti, tecnici ortopedici e di radiologia medica, dal titolo “La presa in carico del paziente anziano fratturato dal Pronto Soccorso alla dimissione”.

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