Ott 12

Maltrattava la madre 89enne per avere i soldi per giocare alle slot machine: arrestato.

Un disoccupato di Riola Sardo, Alminio Corona, di 51 anni, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Oristano per maltrattamenti continuati ed estorsione nei confronti della madre 89enne.

Secondo quanto accertato dai militari, a conclusione di una indagine coordinata dal capitano Francesco Giola e conclusa nell’arco di una decina di giorni, le vessazioni andavano avanti da almeno quattro anni ed erano pressoché quotidiane.

Ogni giorno Corona chiedeva soldi alla madre per ubriacarsi e giocare alle slot machine. E se gli venivano negati, scattavano minacce, anche di morte, accompagnate da atti di violenza e danneggiamenti. Le minacce di morte non hanno risparmiato neanche altri familiari, intervenuti per convincerlo a darsi una regolata.

L’inchiesta dei Carabinieri è partita raccogliendo le chiacchiere di paese, anche se non è stato facile trovare le prove contro il 51enne. Alla fine, però, familiari, parenti e testimoni delle violenze si sono decisi a raccontare tutto.

E’ stata quindi attivata la procedura del “codice rosso”, che ha permesso al Gip del Tribunale di Oristano di firmare il provvedimento di custodia cautelare in carcere, poi eseguito dai Carabinieri. L’uomo è ora detenuto nella casa circondariale di Massama.

La speranza è che ci rimanga per molto tempo perchè, qualsiasi obbligo Corona debba rispettare una volta fuori dal carcere, l’anziana madre vivrà sempre nel terrore di vedersi apparire nuovamente di fronte questo figlio degenere.

Migliaia di persone si sono date appuntamento a Capo Frasca per protestare contro servitù, basi ed esercitazioni militari in Sardegna. Il popolo antistellette, sotto la regia del comitato coordinatore di A Foras (quarantadue movimenti organizzatori più ventuno adesioni) si è ritrovato Sant’Antonio di Santadi e si è messo in marcia verso il poligono di Capo Frasca. Decine di pullman sono arrivati da tutta la regione, ma moltissimi si sono mossi con i mezzi privati. Al punto di incontro, centinaia di bandiere, soprattutto con i 4 mori e con l’arcobaleno della pace. Poi musica e slogan per lanciare un messaggio molto chiaro: “Via i militari da porti, spiagge e mari, stop sbarchi di eserciti e armamenti”, ripetuto a gran voce e scritto su alcuni striscioni in testa al corteo. Una battaglia per la Sardegna che si intreccia con altre lotte, come ad esempio quella di “Fridays for future”, presente con una delegazione, per l’emergenza clima. Ma ci sono anche le bandiere della Palestina e gli attestati di solidarietà ai curdi. Il corteo è arrivato davanti a Capo Frasca, a trecento metri dalle reti della base militare, dove al microfono si sono susseguiti gli interventi, anche con le testimonianze delle popolazioni che devono convivere con i poligoni. “Quando vengono a trovarmi i miei bisnipoti ho paura che si prendano qualche malattia”, ha detto un’anziana donna. Nel corteo qualcuno ha cantato “bum bum bum, le reti vanno giù, entriamo nella base così non sparan più”. Ma non c’è stata nessuna invasione. Qualcuno avrebbe voluto avvicinarsi ancora di più al poligono, ma la maggior parte dei partecipanti è rimasta ad ascoltare le testimonianze nel luogo concordato per lo svolgimento della manifestazione. Niente tensioni fino al tardo pomeriggio, quando un gruppo di manifestanti si è fronteggiato con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Ma in generale, la battaglia contro la guerra si è combattuta all’insegna della pace.

Lascia un commento

Your email address will not be published.