Set 09

Climatariani scelgono cosa mangiare in base a ciò che è meno dannoso per l’ambiente.

Quali sono le buone abitudini alimentari che dovremmo osservare per fermare l’emergenza climatica? Ce ne sono diverse, ma c’è qualcuno che si è già portato avanti.

Quando si va a fare compere e i criteri hanno poco a che fare con il prezzo o il marchio, si cercano cibi stagionali, che sono prodotti in modo responsabile; si scelgono i marchi che incoraggiano il riutilizzo degli imballaggi, non ci si avvicina alla plastica.

Ecco, chi segue una dieta di questo tipo sceglie di essere salutare per se stessi, ma anche per il resto del pianeta. E inconsapevolmente, fa parte del gruppo di persone conosciute come “climatarians” (climatariani o climatisti). Cioè quelli che “scelgono cosa mangiare in base a ciò che è meno dannoso per l’ambiente” (secondo la definizione secondo la definizione del British Cambridge Dictionary).

Il New York Times ha incluso il concetto nella sua lista di parole nuove nel 2015, ma risale al 2009. Oggi è diventato un modello di condotta condiviso da moltissime persone.

Chi entra nel concetto di dieta climatica è diverso da un vegano. Climatariano e vegano non sono sinonimi, perché consumare solo frutta, legumi e verdure non garantisce il rispetto per l’ambiente, soprattutto se ogni fetta di mandarino è avvolta nella plastica. Ovviamente anche i carnivori hanno una grossa fetta di responsabilità.

Uno degli alimenti che contribuisce maggiormente ai cambiamenti climatici è la carne, in particolare la carne bovina. Uno studio del Barilla Center for Food and Nutrition indica che produrre 1 chilo di carne equivale ad immettere 31 chili di anidride carbonica. Anche i dati della FAO sono rivelatori. Il bestiame, in particolare quello industriale, è responsabile del 14,5% dei gas serra. Inquina più di tutte le auto, i treni, le navi e gli aerei che viaggiano in tutto il mondo. Genera anche il 92% delle emissioni di ammoniaca, che acidifica il suolo, diminuendone la qualità.

Quale prospettiva adottare allora? La chiave è in ciò che vogliamo consumare. Abbiamo davvero bisogno di un avocado proveniente dal Perù o di un mango del Brasile? È necessario bere un succo d’arancia quando non è periodo di arance? Perché non vengono sostituite con altri prodotti stagionali e che hanno vitamina C?

Dobbiamo essere consapevoli di ciò che mettiamo in bocca, sapendo da dove viene, come viene prodotto, chi danneggia ciò che mangiamo o chi ha lavorato per portarlo fino a noi; come sono stati trattati persone e animali. La salute dell’essere umano e quella del pianeta vanno di pari passo, ed è proprio scegliere il tipo di cibo da mettere nel piatto che cambia le cose.

Ovviamente per essere un climatista serve tempo. Non ci sono scaffali in cui sono collocati tutti i prodotti sostenibili. E forse questo è il vero punto. Sulle nostre etichette c’è davvero poco. Andrebbe previsto un sistema che includa “tutte” le informazioni sul prodotto. www.beppegrillo.it, disegno di Gavin Roarke Sullivan).

Dovrebbe essere un turista russo, di circa 50 anni, in vacanza nella nostra provincia, l’uomo annegato a S’Archittu venerdì 6 settembre. Manca ancora la conferma della sua identità ma l’arcano dovrebbe essere ormai risolto. Secondo alcuni testimoni, il turista stava scattando delle foto sulle rocce del cosiddetto “Scoglio del Genovese”, quando è stato travolto da un’onda, ed è caduto in mare. Il russo era alloggiato in un albergo di Porto Alabe, nella marina di Tresnuraghes, dove era giunto con un’auto presa a noleggio. Sono stati i proprietari dell’Hotel Fluxus a segnalare ai Carabinieri la scomparsa del russo, dopo essere stati raggiunti telefonicamente da alcuni parenti del turista, preoccupati perchè non lo sentivano da vari giorni. I Carabinieri di Oristano hanno subito avviato le indagini, mettendosi in contatto con l’ambasciata russa per le opportune verifiche, ma pare che ormai non ci siano più dubbi.

Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha formalizzato questa mattina la nomina del nuovo assessore comunale con delega ai servizi sociali, plus, politiche abitative, associazionismo e zona franca, Carmen Murru. Il nuovo assessore succede a Francesca Loi, che aveva rassegnato le dimissioni dall’incarico per motivi personali e professionali. “Ringrazio l’assessore uscente Francesca Loi – ha detto il sindaco -, per l’eccellente lavoro svolto in un settore delicatissimo, perché è quello che è più a diretto a contatto con i reali bisogni della gente. Sono certo che, con il necessario sostegno della giunta, del consiglio e degli uffici, il nuovo assessore saprà gestire l’assessorato con altrettanta sensibilità e scrupolo, e le formulo i migliori auguri di buon lavoro”. Carmen Murru, 25 anni, oristanese, è laureata in Biotecnologie industriali, con specializzazione in scienze degli alimenti e della nutrizione. Alle ultime elezioni amministrative era candidata nella lista di Fortza Paris.

La Fondazione Oristano (già Fondazione Sa Sartiglia Onlus) è tra i soggetti selezionati dal Dipartimento della gioventù e del Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione di progetti con volontari di servizio civile nazionale. Il progetto, dal titolo “Identità: valore su cui costruire il futuro! Un percorso virtuale e partecipato all’interno della città di Oristano”, si propone di contribuire alla conoscenza e alla promozione del territorio, attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale, materiale e immateriale, con particolare attenzione per gli elementi identitari, che caratterizzano la comunità oristanese e che consentono di attivare e promuovere nelle persone il senso di appartenenza alla comunità stessa. La durata è di 12 mesi e prevede l’impiego di sei volontari/e. Possono presentare domanda i cittadini italiani che abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età. Le domande di partecipazione possono essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it . Le domande di partecipazione devono essere presentate entro le ore 14 del 10 ottobre.

 

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