Mag 29

La vicenda di Paolo Palumbo si tinge di giallo.

Si tinge di giallo la vicenda di Paolo Palumbo, il ventunenne chef sardo malato di Sla che sta portando avanti una personale battaglia contro la malattia, finora incurabile, che lo ha colpito tre anni fa.

Al momento attuale l’unica speranza di vincere la sua battaglia contro la Sla è la possibilità di accedere alla terapia sperimentale Brainstorm, in Israele. Un obiettivo che sembrava ormai scontato dopo le dichiarazioni della stessa famiglia Palumbo, che davano per fatto l’inserimento di Paolo nella sperimentazione.

La BrainStorm Cell Therapeutics ha però spiegato, con una nota sul suo sito, di non aver mai dato al giovane alcuna autorizzazione per sottoporlo alla sperimentazione, né in Israele, né altrove: “Abbiamo la più grande compassione per il paziente e la sua famiglia, ma Brainstorm non è coinvolto in questo processo”.

“Solo un intoppo burocratico. Ci è stato assicurato da Gerusalemme che l’accaduto è dovuto a una mancata comunicazione tra le cliniche in Israele e Usa”, ha replicato lo chef su Facebook.

Paolo Palumbo ha poi spiegato, in attesa della rettifica ufficiale da parte della Brainstorm Cell Therapeutics, che “…è la stessa Presidenza del Consiglio a mantenere i contatti con la clinica dove mi sottoporrò alla sperimentazione”.

Ma si tratta solo di un equivoco o di una vera e propria truffa? Il giallo sull’accesso dello chef oristanese sardo malato di Sla, Paolo Palumbo, alla terapia innovativa Brainstorm ha, infatti, avuto una svolta inaspettata, e tutte la vicenda potrebbe finire nelle aule giudiziarie, visto che sia la famiglia che il neurologo sardo, che segue Paolo e che ha tenuto i contatti via mail per l’accesso alla terapia, potrebbero presentare una denuncia.

Gli ultimi sviluppi della vicenda, dopo la presa di posizione dell’azienda, che aveva negato di avere dato il via libera alla sperimentazione per il paziente oristanese, che aveva spiegato l’accaduto come un “intoppo burocratico”, sono sulle pagine dei quotidiani regionali.

E’ stato sentito il neurologo dell’Hadassah Medical Center di Gerusalemme, Dimitrios Karussis, che era stato citato dalla stampa locale quale referente della terapia sperimentale: “Non ho assolutamente alcun collegamento con questo paziente. L’intera storia è completamente falsa, con citazioni immaginarie e la posta che appare come mia proviene da un indirizzo falso. Che non ha assolutamente alcun rapporto con me”, si legge nelle risposte date via mail ai quotidiani, e anzi chiede una “…rettifica e le scuse da parte di tutti coloro che sono coinvolti in questa storia”.

Ad annunciare l’ok alla sperimentazione era stato lo stesso Palumbo sulla sua pagine Fb, lo scorso 24 aprile, dopo 14 giorni di sciopero della fame per sollecitare le istituzioni a dargli la possibilità di accedere a quelle cure avanzate: “Ciao a tutti, diciamo che è ufficiale. Ho ricevuto la mail dove vengo accettato per essere sottoposto alla sperimentazione in Israele del protocollo Brainstorm”.

Ora tutto ruota attorno allo scambio di queste mail, delle quali probabilmente, si occuperanno i vari legali e gli inquirenti. Nel frattempo la gara di solidarietà sulla piattaforma on line GoFundMe per raccogliere 900mila euro per il viaggio di Palumbo in Israele è arrivata a quota 158.754 euro. “Se non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo – ha detto alla Nuova Sardegna il fratello di Paolo, Rosario -, mi sembra il minimo restituire i soldi a tutti”.

“Non sapevo quello che stava succedendo”. Con queste parole l’imputata minorenne ha negato di sapere che Manuel Careddu sarebbe stato ucciso. La giovane, accusata in concorso dell’omicidio del 18enne di Macomer massacrato sulle rive del lago Omodeo, l’11 settembre 2018, ha ricostruito la propria verità davanti al giudice del Tribunale dei Minori di Cagliari, dove si sta celebrando il processo con rito abbreviato e a porte chiuse. L’imputata, 16enne all’epoca dei fatti, ha ricostruito l’intera serata, e alla fine è crollata e ha chiesto scusa alla famiglia di Manuel. Scuse che però non sarebbero state accettate dalla mamma e dal padre del giovane ucciso. Nell’aula delle udienze del Tribunale dei Minori erano prese ti anche i familiari dei due giovani imputati, difesi dagli avvocati Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia. Dopo la giovane, ha rilasciato delle dichiarazioi spontanee l’altro imputato minorenne. Il ragazzo ha detto che non sapeva nulla del piano omicida ma di essere a concoscenza che nei confronti di Manuel Careddu ea stato pianificato soltanto un avvertimento. Il processo riprendera giovedì 30 maggio.

Dal 3 al 5 giugno, il Teatro San Martino di Oristano ospiterà una mostra dedicata ai 112 anni dalla nascita di Antonio Garau. Il noto commediografo oristanese nacque il 3 giugno 1907 e morì il 20 febbraio 1988. Per decenni è stato protagonista della cultura sarda, grazie a una ricca produzione teatrale, in veste di attore, scrittore, scenografo, truccatore e regista. La mostra, a cura del Centro documentale Antonio Garau, diretto da Antonio Marchi, e in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, propone una ricca raccolta di fotografie, locandine, libri, copioni e cimeli delle sue 13 commedie. Saranno esposti anche i burattini di Antonio Marchi realizzati per la commedia Pibiri Sardu. La mostra aprirà da lunedì 3 a mercoledì 5 giugno, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Lunedì 3 giugno, alle 18, è previsto un momento celebrativo, alla presenza delle autorità comunali, e sarà proiettata la commedia “Basciura”, realizzata con la regia di Antonio Marchi, e portata in scena in occasione del centenario dalla nascita di Garau, a San Vero Congius, nei luoghi descritti da Antonio Garau.

Venerdì 31 maggio, alle 17, la Biblioteca comunale di Oristano ospita “Nati per leggere e nati per la musica – Letture, suoni e coccole insieme, fin da piccoli”. L’incontro è rivolto a tutte le famiglie con bambini in età prescolare e agli adulti che se ne prendono cura. Maria Antonietta Grimaldi, pediatra responsabile del Consultorio familiare di Oristano e membro dell’Associazione culturale pediatri, parlerà dei benefici della lettura condivisa e della musica nello sviluppo psicofisico del bambino. La bibliotecaria e membro dell’Osservatorio nazionale per l’editoria Nati per leggere, Elena Masala, parlerà dell’editoria per bambini dai 0 ai 6 anni tra generi e libri, dalle novità ai classici sempreverdi, tra cui i 20 titoli selezionati “nati per essere letti”. Giuliana Manca, esperta di editoria e nuove tecnologie per l’infanzia, presenterà alcuni esempi di utilizzo con i piccoli del digitale legato al libro, ma anche informazioni e spunti nelle guide e nei siti Nati per leggere e Nati per la musica. Simona Farris, educatrice e volontaria di Nati per leggere, illustrerà le esperienze di volontariato nella promozione della lettura. La serata, che sarà accompagnata dagli intermezzi musicali di Eleonora Statzu, si concluderà con letture a bassa voce, a cura degli adulti e dei bambini presenti.

Una serata per parlare di prevenzione dei tumori e stili di vita a rischio, con particolare riferimento al fumo e alla sedentarietà, quella organizzata, venerdì 31 maggio, alle 17.30, al Museo della bonifica di Arborea (Ex Mulino Corso Italia) da Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), Comune di Arborea e Assl Oristano, con il patrocinio dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Sardegna. Una data simbolica, quella del 31 maggio, quando si celebrerà la “Giornata Mondiale senza Tabacco”, che quest’anno vede Anci e Lilt uniti per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione del fumo sia per la nostra salute, sia per il rispetto dell’ambiente. Non è casuale neppure che l’evento si svolga ad Arborea, cittadina che, grazie alla partecipazione attiva dell’amministrazione comunale, ha dimostrato una particolare sensibilità nei confronti dei temi della salute, della prevenzione e del rispetto dell’ambiente. Il tabacco infatti non rappresenta solo un problema per l’uomo (in Italia, dove si contano oltre 12 milioni di fumatori, il fumo è responsabile del 30% delle morti) ma anche per l’ecosistema. L’enorme quantità di mozziconi abbandonati per strada, non biodegradabili, confluisce nelle acque marine, contribuendo al loro inquinamento, e l’intero ciclo di produzione delle sigarette, dalla deforestazione allo smaltimento, rappresenta una minaccia per l’ambiente. In un anno in cui la voce della sedicenne Greta Thunberg ha scosso le coscienze sui rischi che il nostro pianeta sta correndo, l’iniziativa di venerdì vuole informare sul duplice rischio del fumo, per l’uomo e per la Terra, e lanciare una “chiamata all’azione” perché ciascuno contribuisca attraverso il proprio stile di vita (dicendo no alla sigaretta) a salvare la propria salute e quella del pianeta. Ma quella di venerdì sarà anche l’occasione per la sensibilizzazione contro la sedentarietà, e per presentare l’iniziativa “I Gruppi di Cammino”, promossa dalla Assl di Oristano, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione, che proprio da Arborea prenderà le prime mosse. Si tratta di gruppi di persone eterogenei (il target di riferimento è dai 55 anni in su, fascia d’età a maggiore rischio di sedentarietà, ma l’adesione è aperta e gratuita per tutti) che, con la guida di un allenatore specializzato laureato in Scienze motorie, svolgeranno collettivamente due volte la settimana una camminata di circa 30 minuti su percorsi sicuri e testati. I Gruppi di Cammino sono la risposta alla sedentarietà, un fenomeno che in Sardegna interessa oltre il 36% della popolazione e cresce di pari passo con l’aumentare dell’età. Promuovere l’attività fisica significa migliorare la qualità della vita e il benessere psicologico, ridurre il rischio di sviluppare patologie muscolo-scheletriche e dimezzare la probabilità di contrarre malattie cardiovascolari, tumori e diabete. Un ricco programma, quello di venerdì, che sarà introdotto dal sindaco del Comune di Arborea, Manuela Pintus, componente del Comitato esecutivo Anci Sardegna, e da Eralda Licheri, presidente della Lilt provinciale. Interverranno, fra gli altri, anche Antonello Gallus, responsabile del Servizio di radiologia territoriale della Assl Oristano e vicepresidente Lilt, che parlerà del nesso tra tabacco e malattie; la psicologa Lilt Sabrina Vidili, che illustrerà i fattori psicosociali legati alla dipendenza; Rita Serpi, medico di Igiene pubblica della Assl oristanese, che presenterà i Gruppi di Cammino insieme ai rappresentanti Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti); e Paolo Sanneris, presidente della Pro Loco di Arborea, assciazoone da sempre impegnata a sostegno delle iniziative di prevenzione oncologica.

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