Oristano “Città di monnezza”. Regionali 2019: dal centrodestra porte chiuse al PdS.
La foto sopra è stata scattata nella centralissima via De Castro, a Oristano, domenica mattina. Una foto che va ad aggiungersi alle tante che gli oristanesi pubblicano giornalmente sulla rete sociale.
Istantanee, che oltre a mettere in evidenza l’inciviltà di concittadini o persone di zone limitrofe e centri vicini, di tutte le età, sottolineano quanto sia sporca la città di Eleonora e, allo stesso tempo, denunciano l’incuria, il menefreghismo e la superficialità di chi dovrebbe impedire che la città, per colpa di barbari e selvaggi, diventi un vero e proprio letamaio.
Se è vero che, per quanto riguarda la foto di via De Castro, chi ha depositato la busta dell’immondizia dentro una scatola di cartone lasciandola in balia di cani, gatti, ubriachi e teppistelli vari, può essere tacciato come minimo di maleducazione, è altrettanto vero che le persone che sono passate in quella via domenica mattina, e hanno visto i rifiuti sparsi per terra, hanno subito associato quell’immagine poco edificante allo scarso decoro generale in cui versa la città.
Non credo di essere molto lontano dal vero, se sostengo che una delle prima cose che i cittadini si aspettavano dalla nuova amministrazione era quella di una città finalmente pulita. E se lo aspettavano soprattutto dopo che l’amministrazione comunale a guida Pd con Guido Tendas sindaco, che ha preceduto quella attuale, ha avuto il benservito anche a causa dello stato di totale decadenza in cui è stata lasciata Oristano durante tutta la consiliatura.
E’ già un obbrobrio constatare come nelle periferie, frazioni e borgate sorgano puntualmente nuove discariche, se poi si accetta nel disinteresse generale (e in particolare dell’amministrazione Lutzu) che anche piazza Mariano e il centro storico (solo per fare un esempio) vengano trasformati in un cumulo di rifiuti (personalmente, e non sono il solo, ho notato buste di plastica, cartacce, tantissime bottiglie di vetro e bicchieri di carta sparsi per la strada), non mi sembra azzardato dire che Oristano, oltre a fregiarsi delle varie “bandierine blu e verde”, potrebbe meritare a ragion veduta anche il titolo di “Città di monnezza”.
Spiace constatare come dal punto di vista del decoro urbano nulla sia cambiato rispetto alla deleteria amministrazione Tendas: Oristano sporca era e sporca è rimasta.
Non sappiamo cosa riporti il contratto tra il comune e la ditta che si occupa della pulizia della città, né se per caso ci sia una clausola che preveda la possibilità, nel fine settimana (nei giorni, cioè, dove maggiormente orde di trogloditi si divertono a gettare per terra qualsiasi cosa gli passi tra le mani), di utilizzare una squadra di reperibilità (speciale, festiva, o come la si voglia chiamare) per la pulizia di piazze e strade del centro storico cittadino nelle prime ore del mattino, in modo tale da rendere la città presentabile a residenti e turisti.
Se questo non esiste bisognerebbe pensarci, oltre a piazzare nuove telecamere (ormai indispensabili) nei cosiddetti punti critici per cogliere sul fatto e multare pesantemente i cittadini incivili.
Visto che il sindaco Andrea Lutzu ha sempre sostenuto di voler ascoltare i cittadini, invece di farlo sulla rete sociale, di tanto in tanto esca dal palazzo Campus-Colonna e faccia un giro per Oristano, per constatare di persona cosa pensino sulla questione i suoi concittadini, e per verificare in quale stato di degrado “non virtuale” si trovi la città.
Centrodestra sardo ai blocchi di partenza in vista delle regionali di febbraio 2019. I coordinatori di Lega-Psd’Az, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Riformatori si sono incontrati nella sede della Lega, a Cagliari. Mancava l’Udc perché il coordinatore, Giorgio Oppi, si trovava in commissione Sanità per l’audizione dell’assessore Arru. Oltre due ore per definire il perimetro della coalizione e discutere i temi comuni a tutte le forze politiche. Innanzitutto porte sbarrate al Partito dei Sardi, mentre al nome del candidato alla presidenza si arriverà una volta definite alleanze e programma. “Partiamo da qua – ha detto il commissario della Lega per la Sardegna, Eugenio Zoffili, che coordinerà il tavolo di lavoro della coalizione -, da questi soggetti, ma siamo eventualmente aperti ad altre realtà e altre componenti in Sardegna”. “La valutazione la faremo a partire dai contenuti”, ha aggiunto Ugo Cappellacci, che ha ritirato le dimissioni da coordinatore regionale di Forza Italia e proseguirà a guidare il partito, dopo un confronto avuto con il Silvio Berlusconi. “Sul PdS sono state espresse alcune pregiudiziali”, ha dichiarato il segretario del Psd’Az, Christian Solinas. “In particolare – ha precisato il coordinatore di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu – si tratta di un ragionamento su chi ha sostenuto il centrosinistra e la giunta Pigliaru; non vogliamo realizzare ammucchiate, né dare l’idea agli elettori che c’è un clima di confusione; il perimetro è questo e si allarga con chi si riconosce come alternativa al centrosinistra e a questa giunta che ha devastato la Sardegna”. Nella coalizione anche i Riformatori: “Le due condizioni da noi poste, insularità e accise, sono state raccolte con entusiasmo – ha detto il coordinatore, Pietro Fois -. Per quanto riguarda il PdS, ha governato con il centrosinistra sino ad oggi e se ne dovrà assumere le responsabilità”. Prossimo appuntamento del tavolo, entro due settimane. “Entro i prossimi 15 giorni – ha sostenuto Chistian Solinas – la coalizione si rivedrà e valuterà i possibili allargamenti del perimetro”
“Noi non abbiamo mai chiesto di sederci al tavolo del centrodestra”, ha detto il segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda, replicando all’indisponibilità dei centrodestrorsiorsi al dialogo con il partito indipendentista a causa della sua attuale partecipazione nella maggioranza che sostiene la giunta Pigliaru. “Abbiamo sempre lavorato per far dialogare i sardi che hanno votato fino a oggi centrodestra e centrosinistra, nel nome degli interessi nazionali dei sardi. Sono onorato di essere riconosciuto come avversario, sebbene non abbia richiesto dei esserlo, perché questo avviene in ragione della mia militanza in favore dell’unità dei sardi. Anche nei metodi siamo diversi – ha aggiunto Manichedda -, noi cerchiamo di unire i sardi dal basso, come accadrà il 23 settembre, ad Abbassanta, al centro congressi Losa, altri fanno tavoli verticistici. In ogni caso, continueremo nel tentativo di unire i sardi per una proposta nazionale alle prossime regionali, con la stessa serenità e forza avuta sino ad oggi. Peraltro – ha concluso Manihcedda -, chi sta preparando la rivolta fiscale contro il governo italiano ha qualche difficoltà a sedersi ai tavoli dove si dimentica che l’attuale governo che sta facendo la Finanziaria non ha in mente di restituire 1,6 miliardi di accantonamenti che i precedenti governi italiani non hanno restituito alla Sardegna”
Il fenomeno della schiuma bianca sul Lago Omodeo è sotto osservazione da parte del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale e dei tecnici dell’Arpas. I tecnici dell’Agenzia regionale della protezione dell’ambiente effettueranno nuovi campionamenti che, una volta analizzati, saranno confrontati con quelli che vengono regolarmente prelevati dall’Agenzia. Intanto, mentre sull’Omodeo stanno già operando gli uomini del Corpo Forestale, sull’argomento è intervenuto anche l’ex parlamentare e leader di Unidos, Mauro Pili.“Quando in un fiume, il Tirso, si scarica di tutto, passando dagli scarichi fognari e inquinanti delle zone industriali, vedi Ottana, a depuratori mal funzionanti, ecco il drammatico risultato. Le distese inquinanti di schiuma bianca – ha scritto Pili su Facebook –, che stanno imperversando sul lago Omodeo, sono la rappresentazione più grave dell’inquinamento a cui è sottoposto il Tirso e non solo. Il bene acqua, le sue falde, sorgenti, corsi, sono un bene fondamentale per la nostra terra. Occorre agire e subito contro negligenze e irresponsabilità, contro i crimini verso l’ambiente”.
Quattro uomini e una donna arrestati, e una piantagione da quasi mille piante di marijuana sradicata e sequestrata. E’ il bilancio di una operazione condotta dal Reparto Operativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Oristano tra Neoneli e Sanluri. Il blitz è avvenuto in collaborazione con due squadroni dei Cacciatori di Sardegna in una vallata impervia nelle campagne di Neoneli. I risultati dell’operazione sono stati illustrati, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore della Repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso, dal comandante provinciale dell’Arma Domenico Cristaldi, dal comandante del Reparto Operativo David Egidi e dal comandante dei Cacciatori Alfonso Musumeci. In carcere sono finiti un postino in pensione, titolare di un ovile vicino alla piantagione, Davide Corda, 50 anni di Neoneli; Fabrizio Scintu, 36 anni, di Gergei; Ignazino Pianu di 46 anni, Salvatore Cadeddu 43 anni, e la convivente di quest’ultimo, Catrin Desogus, tutti residenti a Sanluri. Corda e Scintu sono stati rinchiusi nel carcere di Massama, mentre Pianu, Cadeddu e Desogus in quello di Uta. “C’era il rischio di uno scontro armato, ma tutto si è risolto senza sparare un colpo, e alla fine il risultato è stato superiore alle aspettative”, è stato detto durante la conferenza stampa, spiegando che il blitz era scattato per l’esecuzione di due ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Oristano. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati un fucile a due canne, per il quale è scattata la denuncia a piede libero per detenzione illegale a carico di un giovane di Neoneli, e una pistola calibro 7,65 trovata dentro uno zaino nascosto vicino alla piantagione, di cui al momento non si è potuti risalire al proprietario. La presenza di un’arma era stata segnalata agli inquirenti con una telefonata anonima al 112, e proprio per questo si era temuto un possibile scontro a fuoco. Invece, i custodi della piantagione, che vivevano sul posto e potevano contare su una tenda dormitorio e un’altra con tanto di cucina da campo, sono stati colti di sorpresa, e tutto per le Forze dell’ordine si è risolto per il meglio.
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