Set 08

Oscar Cherchi: “La modifica da Giganti in Eroi di Mont’e Prama produce solo danni”.

La denominazione delle statue di Mont’e Prama deve essere quella di “giganti” e non quella di “eroi” scelta dal Mibact.

L’appello alla Regione viene da Oscar Cherchi, consigliere regionale di Forza Italia (da poco reintegrato dopo la sospensione di 18 mesi per la condanna, in primo grado, a 4 anni di reclusione per peculato, nell’ambito dell’inchiesta dei fondi ai gruppi del consiglio regionale. ndr), che sull’argomento ha presentato un’interrogazione.

Richiesta che, peraltro, era già stata avanzata alla Regione e al Ministro dei Beni Culturali dal consiglio comunale di Oristano, che aveva votato (all’unanimità) un ordine del giorno del consigliere Andrea Riccio, perchè nelle campagne di promozione istituzionale relativamente alle statue di Mont’e Prama “…il nome utilizzato sia l’originale di Giganti e non quello di eroi”.

Nell’interrogazione Oscar Cherchi ha sostenuto che “…l’operazione si è suggellata con un protocollo d’intesa finalizzato ad una campagna promozionale per promuovere l’importante sito archeologico che ospita le statue di guerrieri, arcieri e pugilatori, con una grossa spesa per la valorizzazione della location.

Nel portale istituzionale si cancella il mito dei giganti, per trasformarli in eroi. Sia chiaro, il termine utilizzato per identificare le ciclopiche sculture è da tempo osteggiato dal dicastero della cultura.

La nuova denominazione “Gli eroi di Mont’e Prama” ingenera – ha osservato Cherchi – disorientamento e confusione. Una qualificazione bocciata dal panorama degli studiosi sardi. Una forzatura senza nessuna logica.

Si tenga conto che la denominazione “Giganti di Mont’e Prama”, costituisce ormai da decenni un brand, un marchio che accompagna merci, attività commerciali, nome di una Unione dei Comuni, oltreché un veicolo per la promozione sportiva (visto che la Dinamo Sassari si lega alla valorizzazione dei Giganti), che rende riconosciuta e riconoscibile non solo la provincia di Oristano ma tutta la Sardegna, un nome che tutti i Sardi e non solo hanno ormai registrato e fissato.

La modifica del nome produce soltanto danni, cancellando peraltro un valore dell’identità isolana. Ecco perché – ha concluso Oscar Cherchi – il mito dei Giganti non si tocca. La Regione adotti i necessari provvedimenti per l’utilizzo del marchio identificativo delle statue ritrovate nella necropoli di Cabras”.

Una lettera di tredici iscritti, delegato compreso, della lista civica “Un’Altra Oristano” è stata inviata al sindaco di Oristano, Andrea Lutzu. Nella lettera si stigmatizza il comportamento del consigliere comunale, Danilo Atzeni, che “…di sua iniziativa ha cambiato il nome della lista e ha chiesto di essere rappresentato politicamente da Pasquale Onida e Giovanni Mascia”. I sottoscrittori della lettera, dopo aver fatto notare che con la propria candidatura hanno contribuito a far eleggere un consigliere al comune di Oristano e, nel ballottaggio, all’elezione del sindaco Lutzu, sostengono come per l’iniziativa di Atzeni nessuno sia stato interpellato. La lista civica “Un’Altra Oristano” “…ritiene infondata la motivazione addotta dal consigliere Danilo Atzeni, in merito alla scelta personale di Gianni Tatti, che nulla ha a che vedere con l’amministrazione di Oristano e col venire meno dei valori e dei programmi della lista civica”. I sottoscrittori conlcudono la lettera ribadendo la loro piena fiducia nell’assessore Riccardo Meli e chiedono di essere rappresentati “…come lista “Un’Altra Oristano” e politicamente da coloro, nessuno escluso, che hanno contribuito alla ideazione e al raggiungimento degli obiettivi prefissati”.

Un turista di 58 anni ha rischiato di annegare, questa mattina, nel mare di Is Arenas, sul litorale di Narbolia. L’uomo avrebbe avuto un malore mentre faceva il bagno ed è stato visto annaspare. A salvargli la vita è stata la tempestività dei soccorsi. Dopo le prime cure in spiaggia è intervenuto l’elicottero del 118 con cui è stato trasportato all’ospedale San Martino di Oristano, dove è adesso ricoverato. Le sue condizioni non sono gravi.

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