Set 06

Medici di base: anche il presidente dell’Ordine dei medici pungola la Regione.

“La carenza di medici operanti per il Servizio sanitario regionale ha raggiunto nel territorio dell’Assl di Oristano un livello assolutamente insostenibile, privando molti cittadini della necessaria assistenza sanitaria anche per quel che riguarda la medicina di base”.

Lo ha scritto il presidente dell’Ordine dei medici di Oristano, Antonio Sulis, in una lettera indirizzata all’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru.

“Facendo seguito alla nota diffusa dal sindaco di Oristano, che denuncia la mancanza di ben otto medici di assistenza primaria nella sola città capoluogo – ha scritto Sulis -, evidenziamo che in tutta la provincia le sedi carenti, per i pensionamenti degli ultimi anni, sono 26: 4 dal 2014, 8 dal 2015, 6 dal 2016 e 8 dal 2017.

In questi giorni, inoltre, ha cessato l’attività per raggiunti limiti di età l’unico medico di base con ambulatorio nella frazione di Sili-Oristano (oltre 2.000 abitanti). Riceviamo di conseguenza numerosissime segnalazioni da parte di cittadini, molti anziani con problemi di mobilità, che si trovano improvvisamente senza medico e chiedono di poter ottemperare ad una eventuale nuova scelta.

Attualmente, però, il 98% dei medici operanti nell’ambito ha raggiunto il massimale, e i restanti non possono effettuare l’attività professionale in quella frazione. Analoghe situazioni sono riscontrabili in vari comuni della provincia. La Assl di Oristano può solo, in certi casi, provvedere ad assegnare incarichi per 12 mesi, il che crea indubbio disagio ai cittadini, destinati successivamente a cambiare medico, e non consente agli aspiranti titolari di assumere l’incarico definitivo. Vi è inoltre un danno non indifferente per l’ente previdenziale dei medici per i contributi non versati.

L’Ordine dei Medici – ha scritto ancora Sulis , nel denunciare la grave situazione, fa appello all’assessorato affinché provveda quanto prima alla pubblicazione sul Buras di tutte le località carenti per l’Assistenza Primaria, viste anche le grosse difficoltà che tutti i comparti della sanità pubblica oristanese stanno soffrendo in questo momento e che stanno realmente minando il diritto alla salute dei cittadini, ad iniziare dall’assistenza ospedaliera”.

Una dispensa informativa sulle vaccinazioni nell’infanzia per informare in maniera scientifica, completa e obiettiva sul tema. Curato dal Consultorio familiare di Terralba, l’opuscolo sarà presto disponibile in tutti i Consultori della Assl di Oristano e può già essere consultato online sul sito www.asloristano.it o sui social (pagina Facebook ‘Assl Oristano’ o profilo Twitter @Ats_Sardegna). Nella pubblicazione è possibile trovare informazioni sugli effetti di virus e batteri nell’organismo del bambino non vaccinato e in quello vaccinato, su cosa sia l’immunità di gregge e sull’inutilità e i danni della vaccinazione a macchia di leopardo. Vengono passate in rassegna tutte le patologie per cui attualmente è possibile effettuare la vaccinazione (poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo, pneumococco, rotavirus, morbillo, rosolia, parotite, varicella, meningococco C e B e papilloma virus): per ciascuna infezione vengono evidenziate le modalità di trasmissione, l’incidenza e la mortalità della malattia prima e dopo la vaccinazione, gli effetti, il tipo di vaccino utilizzato e gli eventuali effetti collaterali delle vaccinazioni. Quella di Oristano è una provincia che registra storicamente una elevata copertura vaccinale: i dati più recenti, relativi ai nati nel 2015, indicano che per tutti i vaccini obbligatori è stata raggiunta e in alcuni casi superata la soglia del 95%, garantendo così l’immunità di gregge e proteggendo dalla circolazione dei virus. Tuttavia, in considerazione del crescente numero di persone che a livello globale non aderiscono alle campagne di vaccinazione pediatrica per via di timori spesso diffusi da fonti prive di attendibilità e fondamento scientifico attraverso la rete ed i social, l’obiettivo dei Consultori familiari è quello di non abbassare la guardia e di fornire alle famiglie uno strumento per saperne di più e trovare risposte qualificate a eventuali dubbi e perplessità sul tema.

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Un giro d’affari di oltre 355 mila euro, il 90% localizzato nell’Isola, 9 mila presenze in quasi 40 giorni di attività, vendite in crescita del 4% rispetto al 2107 per un totale di 200 mila euro, compresi gli introiti dei biglietti, e una spesa media per visitatore aumentata del 6%.
Sono i numeri della Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna, che si è chiusa a Mogoro, confermandosi un importante volano per l’economia stagionale del territorio. Quanto ai settori, l’incremento maggiore nelle vendite è stato registrato dalla coltelleria (+48%), a seguire oreficeria (39%) e metalli (29%). Bene anche l’intreccio, il ricamo e il vetro, ma anche l’agroalimentare, che ha segnato un +13% rispetto al 2017. I canali di comunicazione web-social della Fiera hanno fatto da un traino importante. Gli utenti che hanno visitato il sito web sono cresciuti del 35%, passando da 4.000 a 5.500 unità, le pagine viste sono state più di 24.000 (+38%) con un tempo di permanenza medio di 2.08 minuti e 3,4 pagine viste per sessione. Facebook invece ha registrato un incremento di like del 15%, con una copertura di 1.500.000 (visualizzazioni) solo negli ultimi tre mesi.

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