Gen 19

“Sartiglia, la leggenda del cavaliere immortale” sul Corriere della Sera.

La Sartiglia rimbalza sulla cronaca nazionale con un ampio articolo, corredato da foto, pubblicato oggi su uno dei più importanti quotidiani nazionali, “Il Corriere della Sera”, a cura di Marco Gasperetti.

“Sartiglia, la leggenda del cavaliere immortale”. A Oristano lo straordinario spettacolo che unisce uomini e cavalli in una sfida per conquistare una stella. Così Gasperetti ha intitolato e racchiuso in poche battute quanto avviene in una delle manifestazioni equestri più belle del mondo. Per la Sartiglia una “pubblicità” nazionale del tutto inaspettata, e quanto mai gradita, dovuta soprattutto agli ottimi rapporti che ha con i colleghi il capo Ufficio stampa del Comune di Oristano che, guarda caso, coincide anche con quello della Fondazione Sa Sartiglia.

Questo l’articolo di Marco Gasperetti:
“Più che un salto indietro nella storia, che evidentemente c’è e t’abbaglia, hai la sensazione d’essere aldilà del tempo e dello spazio. In un luogo liminale, una Sardegna altra. Vedi le maschere bianche dei 120 cavalieri, i loro costumi, le bardature dei cavalli, ascolti suoni mai sentiti prima, percepisci vibrazioni ataviche. E ti chiedi se questa rappresentazione arriva davvero, come racconta la storia, dalla corsa memorabile organizzata in onore di Carlo V, durante i fasti del Cinquecento e chissà, forse ancor prima, oppure se un’improbabile realtà virtuale ha plasmato per te questa scena memorabile.

Siamo a Oristano, nel mezzo del Carnevale. Ma le maschere e i costumi che sfilano in via del Duomo e in via Mazzini e cavalli e cavalieri che da lì a poco gareggeranno nell’unica corsa alla stella del Mediterraneo, non sono soltanto parte di una festa carnascialesca, ma Palio, con riti immutati e immutabili, corporazioni (che qui sono chiamate gremi), cerimonie religiose, riti propiziatori, incroci di spade e investiture del Componidori, ovvero il «prescelto» che insieme ai luogotenenti guiderà il corteo dei cavalieri verso la via del Duomo e poi sarà il primo a saggiare con il suo destriero il terreno galoppando con la spada tesa per infilzare la stella e dare il via alla grande kermesse.

Eccola qui la Sartiglia, Palio e Carnevale, corsa e storia raccontata, arte, cultura e teatralità che trasforma Oristano in una città senza tempo e senza luogo. Il rito si ripete anche quest’anno, domenica 11 e martedì 13 febbraio, in quel tratto di Sardegna che l’inverno trasforma e a volte rende ancora più bello. Essere protagonisti (perché anche gli spettatori lo sono) alla Sartiglia, significa visitare cose meravigliose che nel periodo più freddo dell’anno svelano particolari inconsueti, raccontano storie immaginifiche. La costa del Sinis, che da San Giovanni raggiunge Putzu Idu e S’Archittu. Che svela tesori nascosti, come Is Arutas, la spiaggia dei chicchi di riso, in realtà granelli di quarzo bianchi, ma a volte anche colorati di rosa, meraviglia della natura. Al museo di Cabras non si può non incontrare i Giganti di Mont’e Prama. Sono 38 sculture nuragiche, alte sino a due metri e mezzo, in parte ancora misteriose. Hanno forme tra le più disparate: ci sono pugilatori, arcieri, guerrieri. A Santa Cristina, una trentina di chilometri a nord di Oristano, c’è la luna del pozzo. O meglio un pozzo sacro anch’esso dell’età nuragica. E’ stato costruito in modo che durate alcune giornate, nelle sue acque, si rifletta la luna. E poi come non immergersi nel centro storico di Oristano e nella cattedrale di Santa Maria Assunta, o nei vicoli medievali della città?

La Sartiglia è una festa carnevalesca, ma in qualche modo si avvicina per coinvolgimento anche al palio di Siena. I luoghi sono diversi, così come le culture, le prospettive. Ma provate a chiedere a un oristanese e a un senese che cosa sono Sartiglia e Palio. Vi risponderanno con le stesse parole. «La Sartiglia è Oristano». «Il Palio è Siena». Si corre sempre l’ultima domenica e il martedì di Carnevale. La domenica l’organizzazione delle fasi tradizionali è affidata al gremio dei contadini, mentre il martedì la cura è assegnata ai falegnami. S’inizia con la vestizione del Componidori verso le 11 e alle 13.30 si passa alla corsa alla stella, cioè i cavalieri al galoppo sfidano la sorte e cercano con la spada di infilzare la stella di metallo con un foro al centro appesa lungo la via Duomo. Chi vince? Nessuno, ma il cavaliere che coglie la stella avrà piccoli premi ma soprattutto quel cimelio gli entrerà nel cuore per sempre e come da tradizione sarà di buon auspicio per tutta Oristano.

Anche perché chi corre per infilzala è un prescelto dal Componidori che decide chi deve avere l’onore d’impugnare la spada. Infine ecco l’ultima «discesa», consentita per regolamento al capo corsa e ai suoi «compagni di pariglia». Saranno loro ad avere la possibilità di cogliere l’ultima stella, stavolta non con la spada ma con lo «stocco», cioè una lancia di legno. Infine c’è la corsa delle pariglie, ovvero spettacolari evoluzioni che vedono protagonisti cavalieri e cavalli. A questo punto il corteo si ritira spostandosi verso la sala della svestizione. E il martedì? Si ripetono riti e gare, ma stavolta è il gremio dei falegnami a curarli. Con i tamburini e i trombettieri, figure fondamentali, che annunciano le varie fasi della festa con ritmi e squilli differenti. E con una sorpresa: sono le donne, le massaieddas, ad essere protagoniste della kermesse. Hanno un potere taumaturgico. Vestendo il capo della corsa lo rendono immortale. (Marco Gasperetti, Corriere della Sera 19 gennaio 2018).

Presieduta dal prefetto di Oristano, Giuseppe Guetta, si è tenuta in Prefettura la riunione del Comitato provinciale sull’ordine e sicurezza pubblica, per esaminare tutte le misure necessarie che dovrebbero assicurare un sereno svolgimento della Sartiglia (al fatto che non si potesse effettuare hanno creduto solo pochi ingenui. ndr). Oltre al prefetto hanno preso parte all’incontro il sindaco di Oristano, il questore, i responsabili provinciali delle Forze dell’ordine, il comandante della Polizia municipale, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, il direttore dell’Ats Sardegna di Oristano, del “118”, il presidente della Fondazione “Sa Sartiglia”, il responsabile sicurezza della Fondazione, il presidente della Pro Loco, un rappresentante dell’Associazione cavalieri e i presidenti dei Gremi. Così com’è avvenuto lo scorso anno saranno posizionati i “new jersey” nelle strade limitrofe alla manifestazione, mentre i varchi di accesso per gli spettatori saranno presidiati da rappresentanti della sicurezza, messi a disposizione dalla Fondazione, che verificheranno l’entrata e l’uscita delle persone nei vari settori con delle apparecchiature conta-persone. Aspetto quest’ultimo che comporterà non pochi problemi e susciterà ulteriori polemiche. I particolari saranno, comunque, approfonditi durante la riunione della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, convocata per venerdì 26 gennaio, sempre in Prefettura. Per quanto riguarda i controlli sulle condizioni psicofisiche dei cavalieri si è deciso, ai sensi dell’ordinanza Martini, che verranno effettuati “a campione”. Nei giorni precedenti la Sartiglia, l’organizzazione sorteggerà per i controlli a campione 28 cavalieri, mentre nel corso della manifestazione ulteriori controlli saranno effettuati dall’Autorità di pubblica sicurezza. Insomma, una serie di inutili ululati alla luna, utili solo per i titoli dei giornali e nulla più.

Si riunirà domenica, alle 10.30, la commissione del Pd  che dovrà indicare i nomi dei candidati in tutti i 12 collegi della Sardegna, tre plurinominali e nove uninominali. Della commissione, presieduta dal segretario regionale, Giuseppe Luigi Cucca, fanno parte sei componenti: due dell’area soriana (Renato Soru e Tore Sanna), due dell’area Cabras-Fadda (Cesare Moriconi e Pietro Morittu) e due renziani (Sebastiano Mazzone e Siro Marrocu). I sette dovranno riempire tutte le caselle in modo che le tre anime del partito siano rappresentate equamente. Un’esigenza, questa, richiamata soprattutto dagli uomini di Soru, che hanno chiesto un posto in uno dei tre collegi considerati sicuri: i due proporzionali, Sud Sardegna e Nord Sardegna per la Camera, e il proporzionale unico per il Senato. Quella di domenica potrebbe anche essere l’unica riunione della commissione. I tempi, infatti, sono strettissimi, visto che i risultati dovranno essere comunicati prima alla direzione regionale e poi alla direzione nazionale che avrà, comunque (è bene non dimenticarlo), l’ultima parola. Tutto ciò entro il 29 gennaio, termine fissato per la presentazione delle liste presso la cancelleria della Corte d’Appello di Cagliari. Intanto, il leader della Lega, Matteo Salvini, arriverà a Cagliari mercoledì 24 gennaio, per sancire l’intesa elettorale con il Partito sardo d’Azione. L’ok allo strano connubio verrà comunicato ufficialmente da Salvini, in una conferenza stampa, alle 11, all’hotel Regina Margherita. L’accordo con la Lega dovrebbe consentire ai sardisti di ritornare in Parlamento dopo ben 22 anni. E questa, dopo aver fatto carta straccia di qualsiasi parvenza ideologica, è certamente una gran bella soddisfazione.

Riprendere il filo delle relazioni sindacali con Cgil e Uil, e intervenire non solo sulle vertenze aperte “creando un argine”, ma anche sulle “infrastrutture, sul piano per le zone interne, il recupero dei centri storici e sulle opportunità per creare lavoro e sviluppo, anche grazie al programma regionale Lavoras”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Sarda, Gavino Carta, durante i lavori del comitato esecutivo dell’organizzazione sindacale al centro polifunzionale di Santa Cristina, a Paulilatino. “Le infrastrutture rappresentano la base dello sviluppo, sia quelle materiali, come l’energia e i trasporti, sia quelle immateriali come i servizi sanitari e l’istruzione – ha aggiunto Carta -. Ora c’è il rischio che la campagna elettorale metta un po’ in secondo piano la programmazione delle risorse, soprattutto la spesa, ma nonostante questo noi siamo chiamati a porre le questioni più urgenti alla politica”. Carta ha posto l’accento soprattutto sul tema delle zone interne “…la cui situazione è drammatica. Eppure rappresentano una grande opportunità per creare lo sviluppo del sistema regionale. Anche lo stesso riconoscimento dell’insularità e le iniziative per rifondare un riequilibrio territoriale, definiscono lo sviluppo delle zone interne tra linee di intervento prioritarie. Occorre, però, marciare velocemente con la programmazione e attivare le risorse e gli interventi che sia funzionali allo sviluppo della Sardegna”.

“Attenti al lupo” è la campagna di prevenzione per i pericoli della rete, che l’Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) sta divulgando nelle scuole medie e Primarie della provincia di Oristano. L’associazione di volontariato e promozione sociale, sostenuta dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl, illustrerà ai ragazzi, anche avvalendosi della collaborazione di un esperto in sicurezza informatica, quali sono le tante trappole che l’web nasconde e come ci si difende. Il progetto è stato presentato alla stampa da Massimo Murtas, Graziella Cremascoli, Anna Rita Cadeddu e dal consulente informatico Fancesco Demartis. Secondo Demartis, circa il 90% dei genitori ignora quali siano i reali pericoli cui possono andare incontro i figli navigando   su internet. Cyberbullismo e adescamento da parte di pedofili sono solo alcuni esempi di quanto può accadere ai giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie. Per scongiurare il pericolo, oltre alla sensibilizzazione dei ragazzi anche attraverso la distribuzione nelle scuole di cinquemila volantini, realizzati da Nanni Di cesare e Maurizio Abis, l’Anteas ha in animo di attuare, entro breve tempo, ulteriori progetti.

Domenica 21 gennaio, alle 17.30, presso il Museo Diocesano Arborense, a Oristano, verrà inaugurata la mostra “Baracche, burattini, scenografie: Pinocchio raccontato da Antonio Marchi”. La storia del burattino più famoso prende vita attraverso il lavoro e il racconto di Antonio Marchi. A centotrentacinque anni dalla prima edizione, Pinocchio di Carlo Collodi si rivela (secondo il parere di numerosi studiosi e saggisti, tra i quali il Cardinale Giacomo Biffi) un vero “capolavoro teologico e di introspezione”. Pinocchio non contiene, infatti, il solo intrattenimento giocoso proprio dell’evasione e dello svago, ma un messaggio che svela “il mistero centrale dell’universo”. La sua storia custodisce e tramanda ben più di un codice di comportamento per i più piccoli: racconta l’esperienza umana e il senso stesso dell’esistenza, ovvero la rivelazione cristiana, la verità cattolica, attraverso il racconto fiabesco. Un testo che si mostra oggi più che fondamentale nel processo di crescita, in una società concentrata su aspetti secondari e superficiali, spesso privi di concretezza. L’artista e burattinaio, Antonio Marchi, personalità tra le più significative del panorama artistico oristanese, ha iniziato la sua esperienza artistica negli anni sessanta come ragazzo di bottega del grande pittore Carlo Contini, per divenire maestro del disegno e dell’acquerello, di pittura e scultura, della lavorazione dell’argilla, ideatore e creatore di particolari manufatti (comprese macchine e strutture scenografiche) che costituiscono il variegato mondo dei suoi burattini. La mostra ospiterà ceramiche e acquarelli dell’artista, oltre che baracche e scenografie del racconto di Pinocchio (la bottega di Geppetto, il teatro di Mangiafuoco, il bosco, la casa della Fata). Nel corso della mostra, animata dal burattinaio Antonio Marchi, i bambini verranno coinvolti e saranno protagonisti del gioco, raccontando le loro fiabe del cuore nei piccoli teatrini. Potranno poi ammirare il laboratorio del burattinaio con il tavolo da lavoro, gli attrezzi e i materiali per la costruzione dei burattini in legno e argilla. Per tutta la durata della mostra, ogni domenica pomeriggio, alle 16, Antonio Marchi curerà l’animazione dedicata ai bambini: “Dieci minuti per un racconto”. La mostra sarà visitabile fino alla domenica 4 marzo col seguente orario: il giovedì e il venerdì dalle 17 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

Lascia un commento

Your email address will not be published.