Regione: il recepimento del decreto “Salva casa” verso la stretta finale.

Domani o all’inizio della prossima settimana, il consiglio regionale potrebbe approvare il disegno di legge della giunta sul riordino della normativa in materia di edilizia che recepisce, anche se non totalmente, le norme del decreto del governo “Salva casa”.
Chiusa la discussione generale e approvato il passaggio agli articoli, oggi si è riunita la commissione Governo del Territorio, presieduta da Roberto Li Gioi (M5S) per esaminare i 34 emendamenti che arriveranno in aula nella seduta di domani, prevista per le 10.
Lo scontro tra maggioranza e opposizione si riferisce ad alcune disposizioni nazionali che il testo sardo non contempla, e sul rischio, paventato dalla minoranza di centrodestra, che la norma una volta approvata venga impugnata dal governo.
In particolare, l’accento è sulle misure minime per l’abitabilità dei mini alloggi, il cui recepimento è stato anche sollecitato dallo stesso ministro Salvini: la legge nazionale ammette, infatti, fino al minimo di 20 metri quadri, mentre la Sardegna intende lasciare il tetto a 28 metri.
Secondo l’assessore regionale all’Urbanistica, Francesco Spanedda, non c’è nessun rischio di stop, perché, ha ribadito, “…non stiamo entrando in campi che non sono di competenza della Regione, stiamo solo ordinando le modalità con cui queste eccezioni possono essere applicate”.

Al via il processo di riorganizzazione strutturale del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, volto a rafforzare l’efficienza e l’innovazione della governance. “Questa transizione rappresenta un’opportunità per avviare una nuova fase di gestione amministrativa, caratterizzata anche dalla creazione di nuove commissioni territoriali specifiche che garantiranno una maggiore tempestività e un’azione più incisiva rispetto all’esigenze territoriali degli utenti”. Lo ha detto Carlo Corrias, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, che così prosegue: “La riorganizzazione mira a costruire un modello amministrativo più dinamico e reattivo alle sfide contemporanee, assicurando una gestione più puntuale del territorio calibrata sulle peculiarità delle diverse aree del comprensorio. La maggioranza dei componenti del Consiglio di amministrazione ha deciso, qualche settimana fa di rassegnare le proprie dimissioni, passo reputato da loro necessario per favorire l’attuazione della nuova strategia operativa e la transizione verso un nuovo modello amministrativo più efficace e rispondente alle esigenze attuali delle imprese agricole. Nuovo modello – ha aggiunto Corrias – che vedrà un allargamento delle articolazioni amministrative, con la costituzione di due commissioni territoriali che dovranno avere aderenza operativa con il territorio. Il processo di transizione ha portato, ieri , all’elezione del nuovo Consiglio d’amministrazione composto, oltre che dal presidente Carlo Corrias, da Gianni Ferrari, Giancarlo Capraro, Maria Teresa Garau e Antonino Sanna. La nuova configurazione amministrativa – ha affermato il presidente Corrias – nasce con l’obiettivo di rafforzare la capacità di intervento e di innovazione, assicurando un’amministrazione più funzionale alle diverse esigenze dell’ente consortile, capace di affrontare le sfide future con maggiore incisività e visione strategica. Il nuovo assetto, infatti, permetterà di ottimizzare i processi decisionali e di garantire un approccio più dinamico e focalizzato, in linea con gli obiettivi strategici definiti per il futuro dell’ente.”

Negli ultimi anni si è registrato un forte aumento della popolazione di cormorani nelle zone umide dell’Oristanese, con gravi danni alle produzioni ittiche locali. L’impatto della specie protetta, aggravato dalla fragilità socio-economica del settore, ha messo in crisi numerose cooperative e consorzi di pescatori, già penalizzati da problemi strutturali e ambientali. L’amministratore della Provincia di Oristano, Battista Ghisu, ha sollecitato la Regione e l’Unione Europea a rivedere i criteri per la stima e il risarcimento dei danni provocati dai cormorani. Ghisu sottolinea come i vincoli ambientali europei (Oasi faunistiche, Sic, Zps) impongano restrizioni che rendono difficile la gestione della fauna selvatica, motivo per cui Bruxelles dovrebbe farsi carico dei danni economici. Le associazioni di categoria denunciano che i censimenti ufficiali sottostimano il numero effettivo di cormorani presenti e attivi nei compendi lagunari, compromettendo la reale quantificazione dei danni. A esempio, nel solo stagno di Cabras si stimano perdite annue superiori ai 2 milioni di euro, con un crollo dell’occupazione da 400 a 120 addetti. Oltre alla predazione del pesce adulto, si registrano gravi conseguenze anche sulla sopravvivenza degli avannotti e sull’efficacia della pesca, a causa del disturbo provocato dagli stormi. Le misure di dissuasione si sono dimostrate inefficaci. Ghisu chiede una revisione delle linee guida regionali sui censimenti e dei meccanismi di stima dei danni, considerati inadeguati e lontani dalla realtà vissuta quotidianamente dai pescatori delle lagune.

Sabato 14 giugno, Oristano accoglie una nuova edizione della “Rotarycorre”. L’evento, che anche quest’anno punta a raccogliere fondi da dedicare alla realizzazione di progetti a carattere sportivo e sociale a favore della città, giunge alla nona edizione. Il programma della manifestazione e le finalità sociali di questa edizione saranno presentati giovedì 12 giugno, alle 11, nel corso di una conferenza stampa in programma nella sala giunta del Comune di Oristano (palazzo Campus-Colonna). Saranno presenti il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna, gli assessori ai Servizi sociali e allo Sport Carmen Murru e Antonio Franceschi, Ugo Barbiero (vicepresidente Rotary), Adriana Muscas (governatore del Distretto Rotary 2080), Ugo Scanu (responsabile dell’evento), e i rappresentanti delle associazioni che collaborano all’organizzazione della manifestazione.
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