Chiuso in piazza S.Efisio a Oristano bar frequentato da pregiudicati.

Questa mattina, la Polizia di Stato di Oristano ha eseguito il provvedimento del questore di chiusura per 15 giorni del “Mich Bar”, in piazza Sant’Efisio, a Oristano.
Il bar è stato ritenuto un ritrovo abituale di persone pregiudicate che, secondo la Polizia, costituisce un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, e per evitare situazioni potenzialmente pericolose è stato chiuso il bar.
L’operazione è stata effettuata dal personale della Squadra Amministrativa della Questura, con il supporto della Sezione Volanti, con gli agenti che, come detto, hanno dato applicazione al decreto del Questore di Oristano che ha disposto la sospensione della licenza del “Mich Bar”.
L’attività della Polizia di Stato, con l’operazione denominata “Alto Impatto”, aveva portato, nei giorni scorsi, all’identificazione all’interno del locale di alcuni pregiudicati, e al ritrovamento e al sequestro di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio. da qui il provvedimento di chiusura del questore.

Il nuovo Parco sportivo di Torangius, a Oristano, si presenta alla città. Sabato 17 maggio, i cancelli dell’impianto apriranno, alle 15.30, per far entrare cittadini, sportivi, famiglie e chiunque voglia conoscere la nuova infrastruttura che il Comune mette a disposizione della città. Tra campi di calcio, tennis, padel, pattinaggio, pallacanestro, beach tennis e beach volley e camminamenti, sabato pomeriggio, fino a sera, circa 60 società accoglieranno i visitatori con esibizioni di una quarantina di discipline sportive. In anteprima, di mattina, sulla scia dell’interesse suscitato dalla presenza a Oristano della nazionale di pallamano per le qualificazioni agli Europei, due classi degli istituti comprensivi cittadini effettueranno uno stage insieme ai tecnici federali. “Questa non vuole essere una inaugurazione, ma la presentazione di un moderno complesso polisportivo che dopo anni di lavoro mettiamo finalmente a disposizione del quartiere di Torangius e dell’intera città – ha detto il sindaco Massimiliano Sanna -. C’è ancora qualche intervento da completare, ma questo non impedisce la fruizione delle aree già ultimate”. “Il nuovo Parco sportivo di Torangius, su un’area di 65 mila metri quadrati dove già insisteva il vecchio impianto, vede la luce grazie a un investimento complessivo di un milione e mezzo di euro – ha precisato l’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete -. Un primo finanziamento di 600 mila euro è servito per la riqualificazione della struttura esistente compresi gli spogliatoi, il campo di calcio a 5 e il campo da basket, mentre un secondo stanziamento di 900 mila euro è stato impiegato per realizzare i camminamenti, l’impianto di illuminazione, due campi da tennis, due campi da padel di cui uno coperto, una pista di pattinaggio a rotelle, un campo da beach tennis, due spogliatoi, un’area fitness, un’area picnic e un campo da beach volley”. “Oristano città europea dello sport 2019 continua a promuovere e investire sulla pratica sportiva – ha sottolineato l’assessore allo Sport Antonio Franceschi -. Questa è una città di grandi campioni, con una forte vocazione in campo sportivo, che è confermata da tanti elementi: dai suoi campioni, dai tanti praticanti, da tanti dirigenti che con passione e sacrificio organizzano importanti eventi. Il Comune ha investito molto sul fronte dell’impiantistica: negli ultimi anni ha riaperto la piscina e il campo Coni, riqualificato il campo Tharros e inaugurato un palazzetto moderno e funzionale che tutta l’Isola ammira. Oggi offriamo al pubblico una nuova perla, che sabato dimostrerà tutte le sue potenzialità in varie discipline. Per il completamento della struttura rimane da ultimare la pavimentazione dei campi da tennis. Con la presentazione di sabato vogliamo far conoscere le potenzialità dell’impianto per promuoverlo anche in vista del prossimo bando per la gestione che sarà pubblicato sulla base di uno studio di fattibilità realizzato nei mesi scorsi”. La realizzazione del primo nucleo del centro sportivo di Torangius risale al 1986 con il campo di calcio a 11, spogliatoi, campi di pallavolo, basket e tennis. I primi lavori furono realizzati grazie ai finanziamenti dei campionati mondiali di calcio di “Italia 90”. Da allora sono stati realizzati numerosi interventi ad iniziare dalla palestra e dalle gradinate scoperte dei campi da calcio e da pallamano nel 1994 e successivamente della recinzione esterna.

La giunta comunale di Oristano, su proposta del sindaco Massimiliano Sanna, ha approvato la programmazione annuale del Centro internazionale per la ricerca sulle civiltà egee “Pierre Carlier” (Circe), confermando l’impegno dell’Amministrazione nella valorizzazione della ricerca archeologica e degli studi sul Mediterraneo antico. “Il Centro Circe, nel 2024, si è distinto per una ricca attività di ricerca e collaborazione scientifica internazionale che conferma anche per il 2025”, ha osservato il sindaco. A fine 2024, l’Associazione Anna De Sio ha istituito l’Anna De Sio Memorial Award, una borsa di studio, del valore di 2.250 euro, assegnata ex aequo nel gennaio 2025 a due giovani studiose provenienti dalle Università di Tarragona (Spagna) e Atene (Grecia). Nello stesso periodo, grazie a un contributo della Fondazione Mont’e Prama, sono state istituite quattro nuove borse di studio: due destinate a studiosi italiani e due a ricercatori stranieri (Spagna e Grecia). Le domande, per trascorrere periodi di ricerca presso il Circe, sono pervenute da numerosi Paesi, tra cui Belgio, Inghilterra, Polonia, Cipro e Australia. Sei i ricercatori attesi a Oristano nel 2025, quattro dei quali affiliati a università estere. Due sono già operativi presso il centro, mentre gli altri arriveranno nei prossimi mesi e resteranno fino al 15 dicembre. Tra le principali novità anche un accordo di collaborazione con il Cnr-Ispc (Istituto di Scienze del patrimonio culturale del Consiglio aazionale delle ricerche) per la realizzazione del corpus della scrittura cipro-minoica, un progetto di grande rilevanza scientifica internazionale. Attraverso un nuovo finanziamento richiesto alla Fondazione di Sardegna si intende completare la catalogazione della biblioteca di Circe, già avviata lo scorso anno con la registrazione di 3.500 volumi, e la digitalizzazione di 800 documenti. Il centro ha ospitato anche attività formative: nei mesi di marzo e aprile scorsi, una studentessa della Scuola di Specializzazione in Archeologia ha svolto un tirocinio, contribuendo all’organizzazione della biblioteca. Il patrimonio librario del centro è stato arricchito grazie alla donazione da parte di un privato di una trentina di volumi di Orientalistica. Nei giorni scorsi si è tenuta l’8ª edizione dell’Oristano Aegean Seminar, confermando la centralità di Oristano come punto di riferimento per gli studi egei. Sempre a maggio, Massimo Perna, responsabile scientifico di Circe, ha tenuto un seminario presso l’Università di Catania dedicato alle attività del centro, nell’ambito di un ciclo di incontri con studiosi internazionali impegnati nello studio delle civiltà egee. Un’opportunità importante per rafforzare la visibilità e il prestigio del Circe nel panorama scientifico globale. Nei prossimi mesi saranno attivati nuovi tirocini, sarà presentato il volume che raccoglie gli atti del Convegno internazionale “Minoici, Micenei e Ciprioti in Sardegna e nel Mediterraneo” in ricordo di Lucia Vagnetti, a cura di Fulvia Lo Schiavo e Mauro Perra. Tra gli obiettivi anche un Premio per la migliore tesi di dottorato nel settore dell’archeologia preistorica, e un progetto editoriale con la Scuola di Specializzazione in Archeologia e il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università di Sassari per un volume di studi in Onore del professor Raimondo Zucca. In programma anche la presentazione di un progetto europeo (Erc Advanced Grant), da 2 milioni e mezzo di euro, sui rapporti tra la Sardegna e l’Egitto, per indagare la presenza e il ruolo degli Shardana nel Mediterraneo della tarda età del Bronzo. Il sindaco, Massimiliano Sanna, ha espresso grande soddisfazione per i risultati raggiunti: “Il lavoro del Circe rappresenta un orgoglio per la nostra città. La sua dimensione internazionale e la rete di collaborazioni avviate contribuiscono in modo significativo alla crescita culturale e scientifica del territorio”.

Ascolto dei bisogni dei cittadini, patto con il sociale, prevenzione, messa a terra del Pnrr. Sono queste le direttrici su cui intende orientare le politiche sanitarie il commissario straordinario della Asl 5 di Oristano, Federico Argiolas, che oggi nella sede legale di via Carducci ha riunito la presidenza della conferenza territoriale socio-sanitaria. Argiolas ha incontrato l’amministratore straordinario della Provincia Battista Ghisu, la vicesindaca del Comune di Oristano Maria Bonaria Zedda, i sindaci di San Vero Milis Luigi Tedeschi, di Ales Francesco Mereu, e di Ghilarza Stefano Licheri (presidenti rispettivamente dei comitati dei distretti di Oristano, Ales-Terralba e Ghilarza-Bosa). Presenti anche la direttrice amministrativa della Asl 5 Rosalba Muscas, quella della struttura per l’integrazione ospedale-territorio Marilena Muggianu, il direttore del distretto di Ghilarza-Bosa Sergio Obinu, e quello facente funzioni di Ales-Terralba Michele Meloni. “La prevenzione è poco visibile, ma fondamentale, in particolare per le fasce più fragili: bambini, giovani, anziani – ha spiegato Argiolas -. La provincia di Oristano ha l’indice di vecchiaia più alto della Sardegna (con un rapporto di tre ultrasessantacinquenni per ogni giovane sotto i 14 anni, contro una media nazionale di due over 65 ogni under 14), per cui vanno realizzati degli spazi sanitari dedicati alla popolazione più fragile”. Attenzione anche alla salute mentale e alla promozione dei corretti stili di vita. “E’ necessaria un’alleanza fra istituzioni e terzo settore, e con il mondo del volontariato per costruire nuove progettualità”, ha aggiunto il neocommissario. Argiolas ha poi parlato della necessità di rinsaldare un dialogo con i cittadini, rispetto alla carenza dei medici di famiglia: “Oggi il 16 per cento della popolazione della provincia di Oristano non ha un medico di famiglia – ha detto Argiolas – ed è una tendenza difficile da invertire nel breve periodo. Possiamo però lavorare sui tavoli regionali e nazionali per rendere maggiormente attrattivo il territorio, mettendo in atto sinergie per realizzare strutture di accoglienza e meccanismi di incentivo economico per i professionisti che scelgono di restare nei territori più sguarniti”. Una partita importante è poi legata all’utilizzo dei fondi del Pnrr, che possano dare gambe ai progetti degli ospedali di comunità e delle case della salute. L’appello è stato raccolto dai rappresentanti del territorio che, all’unanimità, si sono detti pronti a collaborare con il commissario della Asl 5 per migliorare i servizi sanitari e socio-sanitari sul territorio. “Piena disponibilità, ha assicurato il sindaco di San Vero Milis Tedeschi, che ha richiesto un’attenzione particolare al problema dei medici di famiglia. Massimo sostegno anche dall’amministratore della provincia, Battista Ghisu, che ha sottolineato la necessità di lavorare insieme “…alla soluzione di problemi con radici profonde e lontane nel tempo, su cui occorre evitare speculazioni politiche”. Il sindaco di Ales Mereu ha ricordato l’impegno della Asl 5 per superare la carenza dei medici di famiglia attraverso il progetto degli Ascot, mentre sulla necessità di arricchire l’ospedale San Martino di ulteriori professionalità è intervenuta la vicesindaca di Oristano, Maria Bonaria Zedda. Il primo cittadino di Ghilarza Licheri ha avanzato la proposta di realizzare delle strutture in grado di ospitare aggregazioni di medici che “…lavorando in rete, possano garantire ai pazienti una copertura sanitaria il più ampia possibile”. “Si è trattato di un primo incontro di presentazione, a cui ne seguirà uno a stretto giro, durante il quale saranno approfonditi i diversi temi messi in campo”, ha chiarito Argiolas, che ha ribadito ai rappresentanti istituzionali del territorio la volontà di lavorare insieme, rapidamente, per affrontare le questioni più urgenti sul territorio.

Il sindaco di Oristano ha firmato una nuova ordinanza che stabilisce le misure di prevenzione e di controllo della West Nile Disease (Febbre del Nilo occidentale), del virus Usutu e, in generale, di altre malattie virali trasmesse da insetti vettori, in particolare da zanzare. L’ordinanza, confermando le misure già in corso, ricorda che l’intero territorio della Regione Sardegna è classificato tra le aree ad alto rischio di trasmissione del virus della West Nile Disease, in quanto si sono ripetutamente osservati episodi di infezione nell’uomo e negli animali. La sorveglianza attuata su uccelli stanziali e selvatici, su zanzare, cavalli e uomo, ha evidenziato, ormai da diversi anni, la circolazione del virus della West Nile e del virus Usutu, soprattutto dal periodo tardo primaverile al periodo autunnale. Si sottolinea in particolare che, anche nel corso di quest’anno, nel territorio della Provincia di Oristano, è stata confermata la circolazione del virus di West Nile. Essendo una malattia trasmessa tramite le zanzare infette, che fungono da vettori del virus, si manifesta con un andamento per lo più stagionale, in particolare nel periodo dell’anno coincidente con la massima attività degli insetti pungitori (mediamente, da aprile a dicembre).
Il sindaco ordina, dunque, agli enti competenti in materia di sanità pubblica, emergenze sanitarie, tutela ambientale, gestione del territorio:
di potenziare l’informazione affinché le persone che vivono o lavorano nell’area provinciale interessata da circolazione virale adottino le misure più idonee per ridurre il rischio di essere punte dalle zanzare e collaborino alle attività di rimozione dei focolai larvali e all’effettuazione dei trattamenti larvicidi nelle acque stagnati presenti anche nelle aree private;
di intensificare le attività di bonifica e di igiene ambientale mediante eliminazione dei focolai larvali rimovibili, trattamenti larvicidi e/o copertura dei focolai non rimovibili presenti nel territorio su suolo pubblico (ristagni d’acqua presso caditoie, tombini, bocche di lupo, ecc.);
in presenza di cluster di 2 o più casi umani di forme neuroinvasive di West Nile o di Usutu, la cui correlazione spaziotemporale sia stata confermata mediante indagine epidemiologica, occorre intensificare le attività di contrasto al vettore su tutta l’area interessata, che va calcolata a partire dalle abitazioni più esterne del cluster di casi e con metodologie ed ambiti dettagliati nell’Allegato 8 del Piano nazionale Arbovirosi, prevedendo: l’intensificazione delle attività di eliminazione dei focolai larvali e degli interventi larvicidi nei focolai non rimovibili; in ambiente estesamente o mediamente urbanizzato procedere eventualmente con interventi adulticidi straordinari;
di valutare l’applicazione di interventi mirati di disinfestazione con adulticidi in particolari siti ove si concentrano soggetti a maggior rischio di contrarre o sviluppare forme neuroinvasive di Wnd (ospedali, strutture residenziali protette, centri di aggregazione per anziani ecc.) o in occasione di eventi che possano richiamare grandi numeri di persone (feste, fiere o sagre) che si svolgano tra il crepuscolo e la notte (l’attività di controllo dei vettori andrà eseguita secondo le indicazioni del Piano Nazionale Arbovirosi);
di collaborare per il posizionamento delle trappole per la ricerca entomologica nelle sedi indicate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e dal Servizio veterinario della Asl Oristano;
di collaborare con la Provincia di Oristano e con il Comune per tutte le operazioni connesse alle operazioni di disinfestazione e di lotta agli insetti vettori,
di segnalare al Servizio Veterinario Sanità Animale della ASL di Oristano, ai numeri di telefono 0783 317767 (Oristano), 0783 91774 (Ales), 0785 560361 (Ghilarza), la presenza di uccelli morti o moribondi affinché si possano eseguire gli esami di laboratorio per l’accertamento dei virus trasmessi da insetti vettori.
Inoltre, si ordina ai privati cittadini, ai responsabili di attività industriali, artigianali, commerciali, di coltivazione di piante e fiori e di altre attività agricole, specialmente se all’interno dell’area urbana o in aderenza ad essa:
di non abbandonare neanche temporaneamente negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione (copertoni, bottiglie, lattine, bidoni, barattoli, sottovasi, ecc.) nei quali possa ristagnare acqua in quanto potenziale sede di sviluppo delle larve di zanzare;
di procedere, in presenza di oggetti che possano accumulare acqua, di contenitori e serbatoi, alla loro protezione o chiusura mediante teli o coperchi e, qualora non praticabile, favorire per quanto possibile il regolare ricambio di acqua o lo svuotamento settimanale o regolari trattamenti larvicidi per evitare lo sviluppo dei focolai di larve di zanzare nelle acque stagnanti (con particolare attenzione ai sottovasi di piante e fiori nelle aree private o cimiteriali). Tutti i contenitori utilizzati saltuariamente (es. innaffiatoi o simili) dovranno essere capovolti o sistemati in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia;
di eseguire frequenti pulizie e svuotamenti dell’acqua presente nelle caditoie ovvero in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche o altre raccolte di acqua stagnante, ricorrendo, qualora non sia sufficiente la bonifica ambientale volta alla rimozione dei focolai di sviluppo delle larve di zanzare, al trattamento con prodotti larvicidi con cadenza regolare (e all’occorrenza, un trattamento entro 7 giorni dopo ogni precipitazione atmosferica previa pulizia);
di svuotare le fontane e le piscine non in esercizio o, in ogni caso, evitare il ristagno di acqua;
di tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque piovane o di qualsiasi altra provenienza;
di provvedere alla sistemazione del suolo in modo da evitare, per quanto possibile, raccolte di acqua come, per esempio, in caso di attività di scavo nei cantieri, in campo agricolo ecc.
Infine, l’ordinanza raccomanda ai cittadini di adottare le misure più idonee per ridurre il rischio delle punture di zanzare e per ridurne al minimo la popolazione:
all’aperto, in particolare dal crepuscolo e sino all’alba, indossare abbigliamento protettivo di colore chiaro che copra la maggior parte del corpo (camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghi, calze);
di utilizzare all’aperto, con moderazione, insetto repellenti cutanei da spruzzare o spalmare sulle parti scoperte del corpo; è necessario, comunque, attenersi scrupolosamente alle norme indicate sui foglietti illustrativi dei prodotti repellenti, non utilizzarli sulle mucose o su regioni cutanee in presenza di lesioni e porre particolare attenzione al loro impiego sui bambini e donne in gravidanza e in allattamento;
di alloggiare in stanze dotate di zanzariere alle finestre ed alle porte d’ingresso avendo cura di controllare che queste siano integre e ben chiuse;
in caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi;
in caso di rinvenimento di uccelli morti o moribondi per strada, in un parco o in qualsiasi altro luogo, segnalarne la presenza al Servizio Veterinario della Asl di Oristano ai numeri di telefono 0783 317767 (Oristano), 0783 91774 (Ales), 0785 560361 (Ghilarza) affinché si possano eseguire gli esami di laboratorio per l’accertamento dei virus trasmessi da insetti vettori.
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