Per il 15° anno Torre Grande premiata con la bandiera blu.

Questa mattina, a Roma, nella sede del Cnr, si è tenuta la cerimonia di premiazione delle località scelte dalla Foundation for Environmental Education (Fee) che quest’anno potranno fregiarsi del prestigioso riconoscimento.
“Il riconoscimento della Bandiera Blu per il quindicesimo anno consecutivo è un risultato che ci riempie d’orgoglio e testimonia il lavoro costante e la serietà dell’amministrazione, delle strutture comunali e degli operatori turistici – ha dichiarato il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna –. Anche grazie a questo riconoscimento possiamo promuovere una crescita turistica responsabile e di qualità. Siamo certi che con il completamento dei lavori di riqualificazione del lungomare, ormai a buon punto, la qualità della nostra località marina migliorerà sensibilmente dando ancora più significato alla nostra Bandiera blu”.
“Siamo particolarmente soddisfatti – ha aggiunto l’assessora all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda –, perché questo risultato è frutto di un impegno ininterrotto su più fronti: dalla tutela delle acque alla gestione dei rifiuti, passando per le politiche di mobilità sostenibile e di educazione ambientale. La Bandiera blu è uno stimolo e una responsabilità a fare sempre meglio. Continueremo a impegnarci, valorizzando le nostre risorse naturali e coinvolgendo cittadini e visitatori in un percorso condiviso di rispetto dell’ambiente”.
La Bandiera blu, che per Oristano è stata ritirata dall’Aassessora Valentina de Seneen, attesta, tra l’altro, mare eccellente negli ultimi quattro anni, efficienza della depurazione e della gestione dei rifiuti e, nel complesso, qualità ambientale del territorio.
Quest’anno va a 246 Comuni rivieraschi (erano 236 nel 2024) e 84 approdi turistici, per complessive 487 spiagge, che corrispondono a circa l’11,5% dei lidi premiati a livello mondiale. Le Bandiere Blu sui laghi scendono a 22, con un Comune che non riconferma il riconoscimento. Quindici le nuove entrate e cinque i Comuni non riconfermati: la Liguria perde una Bandiera e ottiene 33 località; la Puglia sale a 27 riconoscimenti, con 3 nuovi ingressi; con 23 Bandiere Blu c’è poi la Calabria che conquista tre nuovi ingressi.
In Sardegna, oltre Torre Grande, le località premiate sono Badesi, Castelsardo, Sorso, Sassari, Santa Teresa Gallura, Aglientu, Trinità d’Agultu e Vignola, La Maddalena, Palau, Budoni, San Teodoro, Tortolì, Bari Sardo, Quartu Sant’Elena e Sant’Antioco.
La Bandiera Blu viene assegnata sulla base di 32 criteri, aggiornati periodicamente, che spingono le amministrazioni locali a migliorare la gestione del territorio e a salvaguardare l’ambiente. Alla valutazione contribuiscono diversi enti istituzionali, tra cui i ministeri del Turismo, dell’Agricoltura, dell’Ambiente, l’Istituto Superiore di Sanità, il Cnr, le Università della Tuscia e per Stranieri di Perugia, e organizzazioni private come i sindacati balneari (Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti).
Tra gli indicatori valutati: l’esistenza e l’efficienza degli impianti di depurazione, la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti, l’accessibilità, la sicurezza dei bagnanti, la cura dell’arredo urbano e delle spiagge, la mobilità sostenibile, l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e le iniziative per la vivibilità estiva. Non bisogna inoltre dimenticare l’azione di sensibilizzazione affinché i Comuni portino avanti un processo di certificazione delle attività istituzionali e delle strutture turistiche presenti sul territorio.
“Quest’anno abbiamo chiesto alle amministrazioni comunali di redigere e presentare un Piano di Azione per la Sostenibilità, con le attività realizzate e programmate nel triennio 2025-2027 – ha spiegato Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia -. Gli obiettivi individuati per il triennio 2025-27 sono cinque: Mobilità sostenibile, Città e comunità sostenibili, Vita sulla terra, Vita sott’acqua e Lotta contro il cambiamento climatico”.

“Sono ormai maturi i tempi per arrivare all’elezione di un nuovo segretario e una nuova segretaria”. Piero Comandini, presidente del consiglio regionale e segretario regionale del Partito democratico, lo ha detto nella sua relazione introduttiva alla direzione del partito, nella sede di Oristano. Nessun nome sul suo successore, anche se da tempo si parla del deputato Silvio Lai, già segretario, non certo eccezionale, dal 2009 al 2014: cinque anni da segretario politicamente deludenti, che nessuno ricorda. Si tratterebbe, quindi, di un ritorno all’antico che molti non vedono di buon occhio, e proprio per questo motivo, da più parti si è chiesto di fare ricorso alle primarie. “L’avevo affermato a dicembre, il nostro Statuto parla chiaro sull’incompatibilità, ma per me è anche una questione morale – ha spiegato Comandini, nell’ultimo punto dei tre che ha sviscerato -, e ora dopo la frenata dovuta al caso decadenza della presidente Alessandra Todde e agli impegni successivi è arrivato il momento”. L’attuale segretario dem ha definito il caso dell’ordinanza del Collegio di garanzia elettorale regionale “…un golpe fatto in una stanza buia, più che una questione giuridica”. Poi, tornando alla sua uscita dal vertice del partito ha ammesso: “Non vi nego che è una scelta di dolore, perché non è facile, però la faccio, con la consapevolezza che in questa sala e fuori da questa sala ci sono donne e uomini che lo possono fare meglio di me, perché il partito è sano”. Il segretario uscente ha messo la palla in mano alla direzione regionale, proponendo l’avvio immediato “…di un percorso limpido, trasparente, breve, con una prossima direzione politica in cui discutere sulle nuove azioni che dovremmo mettere in campo come partito per il sostegno e rilancio dell’azione di governo”. La direzione politica potrebbe essere convocata intorno al 23 maggio, mentre l’assemblea regionale per l’elezione del segretario potrebbe svolgersi dopo l’election day di amministrative e referendum dell’8 e 9 giugno. Comandini ha anche riferito sulla vicenda dei commissariamenti delle aziende sanitarie, con la mancata presenza alla riunione di giunta che li ha nominati. “Nessuno strappo, nessuna crisi con la presidente Todde e la maggioranza, ma un’esigenza di sottolineare i nostri dubbi, anche se in disaccordo su qualcosa, che oggi sia sanità, domani agricoltura o trasporti. Non è stato un colpo di testa, ma una scelta ponderata. In ogni caso, quello dei commissariamenti rappresenta uno dei tasselli della riorganizzazione sanitaria, i commissari hanno un termine, in questi sei mesi ci auguriamo che qualcosa si possa fare di meglio”. Secondo il segretario, per il Pd “…la sanità non è un assessorato che appartiene a un partito, non può un solo partito farsi carico dei tantissimi problemi, per cui noi continueremo a occuparci e a discutere di sanità, all’interno ma non solo, dobbiamo farlo come coalizione per trovare le soluzioni migliori per rispondere ai problemi; il Pd è responsabile attore ma quando non è d’accordo lo deve dire e lo dice”.

Giovedì 15 maggio 2025, alle 10, nella sede del Comune di Oristano, in pubblica adunanza, è convocata la Commissione elettorale comunale per procedere alla nomina degli scrutatori da destinare agli Uffici elettorali di sezione per i referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno.

L’Associazione italiana mutismo selettivo, in collaborazione con il Comune di Oristano, organizza a Oristano un seminario informativo e formativo per comprendere e affrontare il disturbo a scuola e a casa. “Ci sono anche se non parlo”, è il titolo del seminario in programma sabato 31 maggio, alle 9.30, all’Hospitalis Sancti Antoni (ingresso da via Cagliari), a Oristano. Il mutismo selettivo è un disturbo poco conosciuto e apparentemente raro che colpisce prevalentemente i bambini, caratterizzato dall’incapacità di parlare in alcuni contesti sociali, nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Non è un fenomeno dovuto a qualche disfunzione organica o a un’incapacità correlata allo sviluppo, ma è un atteggiamento di risposta a un forte stato emotivo legato all’ansia. Nonostante vogliano farlo, i bambini con mutismo selettivo non riescono a parlare fuori casa o in presenza di estranei, si bloccano, e ciò avviene in particolare in luoghi pubblici o nei contesti sociali più ansiogeni come, ad esempio, l’asilo o la scuola. Al contrario di quanto avviene in tali contesti, a casa, negli ambienti familiari e con le persone con cui si sentono a loro agio, si esprimono normalmente e a volte sono dei grandi chiacchieroni. “Il seminario vuole essere un’occasione per aiutare a riconoscere il disturbo e per capire come affrontarlo – ha spiegato Raffaela Cocco, referente Aimuse di Oristano -. Ci rivolgiamo principalmente alle famiglie e agli insegnanti, perché è soprattutto nel contesto scolastico e familiare che è più facile individuare i segnali del mutismo selettivo. Cogliere questi segnali, saperli interpretare e capire come intervenire è fondamentale per riuscire ad affrontare e a superare il disturbo. L’Associazione italiana mutismo selettivo, che si presenta a Oristano in occasione del seminario del 31 maggio, nasce per aiutare le famiglie in questo percorso. Il mutismo selettivo può essere superato più facilmente se viene diagnosticato precocemente – ha aggiunto Raffaela Cocco -. È fondamentale instaurare una buona collaborazione tra genitori e insegnanti, senza dimenticare l’apporto fondamentale dello specialista. Aimuse si è posta l’obiettivo di creare in Italia una rete tra gli specialisti, individuando in tutte le province italiane esperti che siano in grado di intervenire con terapie adeguate per la risoluzione del disturbo. L’associazione cerca di essere punto di riferimento anche per gli operatori della sanità e della relazione di aiuto, motivo per cui anche loro potranno trovare nell’associazione un valido aiuto e un supporto per orientare il proprio aggiornamento e per avere un confronto su cosa funziona meglio quando si entra in contatto con i soggetti che soffrono di questo disturbo e le persone a loro legate”. Il programma della giornata, dopo i saluti istituzionali, prevede gli interventi di Raffaela Cocco (referente Aimuse Oristano), Donatella Pes (psicologa, direttrice Aimuse), Alessandra Manca (neuropsichiatra infantile) e Anna Paola Pes (educatrice professionale).

Due nuove poltrone per la chemioterapia sono state donate, questa mattina, al reparto di Oncologia-Ematologia dell’ospedale San Martino di Oristano, dal motoclub “Motor School” di Riola sardo, con il sostegno dell’associazione polisportiva locale e del gruppo “Amici di Chicco”. “Questa iniziativa è nata a seguito della morte del nostro segretario e amico, Chicco Angius, scomparso a causa di un male inguaribile – ha spiegato il presidente del Motor School, Guido Fulvio Maiorca – . In sua memoria abbiamo promosso una raccolta fondi per l’acquisto delle poltrone per la chemioterapia, nella speranza che altri pazienti ne possano beneficiare”. Voglio esprimere un sentito ringraziamento al motoclub di Riola per questo gesto di generosità e sensibilità – ha detto il direttore dell’Oncologia-Ematologia del San Martino, Luigi Curreli -. Si tratta di un’altra donazione, dopo quelle ricevute nei mesi scorsi dalle associazioni Ail (Associazione italiana leucemie) e Komunque Donne, che non solo ci gratifica per il lavoro che svolgiamo quotidianamente, ma soprattutto che permetterà ai nostri pazienti di praticare delle terapie impegnative, che richiedono lungo tempo, in un ambiente più confortevole e comodo”.

I Carabinieri di Cagliari hanno arrestato un 38enne della provincia di Oristano e un 44enne residente nel Sassarese, accusati di traffico di droga.I due avrebbero fatto parte di un gruppo criminale specializzato nella coltivazione e nel traffico di droga, anche con collegamenti in Lombardia. Gli arresti sono il capitolo conclusivo di un’indagine condotta dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari, partita nel settembre 2020 quando furono sequestrate 1.220 piante di cannabis, riconducibili a un soggetto già noto alle Forze dell’ordine. Da quel primo riscontro, i Carabinieri hanno “…mappato una fitta rete di piantagioni distribuite nell’entroterra sardo, acquisendo gravi indizi in ordine all’intera filiera, dalla coltivazione alla prima lavorazione, fino alla logistica necessaria per spedire i carichi sulla penisola”. Il gruppo criminale, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva collegamenti stabili con la provincia di Bergamo “…terminale privilegiato di numerose spedizioni camuffate da pacchi commerciali – hanno sottolineato gli investigatori – e all’intenzione del gruppo di estendere la distribuzione verso ulteriori piazze del Nord Italia, in particolare in Piemonte”. L’organizzazione avrebbe gestito diverse coltivazioni, avvalendosi di contatti fidati e utilizzando canali di comunicazione non facilmente intercettabili.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ghilarza, insieme ai colleghi del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” hanno arrestato, in flagranza di reato, un ventunenne già noto alle Forze dell’ordine. Al giovane, dopo una perquisizione personale e domiciliare, sono stati trovati 4 involucri di cellophane contenenti 216 grammi di cocaina e 5,6 grammi di marijuana nascosti nel cortile dell’abitazione, e denaro contante. La droga e i soldi sono stati sequestrati, mentre il ragazzo è stato processato per direttissima, con il giudice che ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari.
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