Transizione energetica: per l’arcivescovo Carboni bisogna coinvolgere la popolazione.
“In questi ultimi mesi si è aggiunta la preoccupazione, non di poco conto, sollevata dalla discussione e dalle scelte in riferimento alla transizione energetica e alla scelta dell’energia rinnovabile”.
Lo ha detto nell’omelia durante la messa per la festa del Rimedio, l’arcivescovo di Oristano, Roberto Carboni.
“La mobilitazione di tanti cittadini – ha aggiunto l’arcivescovo – dichiara la necessità di un maggior coinvolgimento della popolazione in vista di decisioni che toccheranno tutti e specialmente le future generazioni.
Credo sia opportuna una riflessione onesta, ben documentata e competente, evitando ulteriori abusi e ferite alla nostra Isola. Auspico, insieme a voi, che chi deve occuparsi, a vari livelli di responsabilità, della cosa pubblica, difenda la nostra terra e faccia gli interessi dei cittadini”.
Ma non solo. Carboni si è occupato anche di altri temi pratici. “Conosciamo tutti – ha sottolineato l’arcivescovo di Oristano – la lunga litania di fatiche che deve affrontare la nostra terra di Sardegna: le difficoltà croniche che riguardano i trasporti, l’annuale, ripetitivo e doloroso copione degli incendi.
La preoccupazione costante della gente, specialmente gli anziani e gli abitanti delle zone interne, riguardo la precarietà del servizio sanitario, la mancanza di medici, la fatica di trovare soluzioni per un problema annoso. A questo si aggiunge lo spopolamento progressivo delle aree interne.
I sindaci di queste comunità tentano nuove vie e pensano soluzioni, ma è chiaro che sarebbe opportuna una riflessione approfondita e una progettazione ampia che coinvolga maggiormente altre istituzioni.
Anche la Chiesa è coinvolta in questi problemi, e cerca di non abbandonare i piccoli paesi, ma di mantenere la sua presenza e di farsi vicina alla gente, sapendo, per esempio, che la celebrazione delle feste religiose in queste piccole comunità manifesta la fede ma è anche un evento unificante, comunitario e identitario.
La festa del Rimedio – ha spiegato Carboni – è legata in modo speciale alla città di Oristano. Abbiamo affetto per questa città che però deve ancora manifestare al meglio la propria vocazione all’accoglienza, valorizzare la propria bellezza, non avere timore della creatività. Non è necessario fare qui l’elenco delle cose che dovrebbero funzionare meglio e che ciascuno di noi vede quotidianamente camminando per le strade.
Sono consapevole che ogni cittadino è chiamato al rispetto del luogo in cui vive, a fare la propria parte con senso civico, non solo a esigere ma anche a dare, a fare in prima persona. Non ci sono ricette facili, ma certo un ingrediente necessario è puntare al bene dei cittadini.
Tutto questo presentiamo oggi qui alla Nostra Signora del Rimedio, e non deve destare meraviglia se in un contesto liturgico parlo di questi temi e tocco problemi molto concreti”.
La gestione del rischio maremoto è stata oggetto della pianificazione provinciale firmata dal prefetto Salvatore Angieri. Il piano si inserisce nell’ambito delle attività dedicate alla gestione delle emergenze di protezione civile, portate avanti dall’Ufficio di Gabinetto della Prefettura. “È importante l’attenta gestione del rischio derivante da possibili maremoti ai fini della salvaguardia della popolazione lungo le coste, anche considerata la particolare natura di tale tipologia di evento”. Il documento, redatto sulla scorta delle indicazioni nazionali in materia, rappresenta lo strumento operativo con cui sono state definite le competenze dei diversi organismi coinvolti. “La pianificazione – chiarisce il prefetto – è stata preceduta da un’attività di indirizzo agli enti che intervengono nella gestione dell’emergenza. In particolare, i sindaci dei Comuni costieri hanno un compito diretto di informazione e comunicazione in funzione del ruolo che rivestono. Assicurare una capillare attività di informazione alla cittadinanza, circa le norme di comportamento da seguire in caso di allertamento, rappresenta uno strumento efficace per la consapevolezza del rischio”.
La Lilt di Oristano avvierà, a novembre, un percorso di gruppo gratuito per la disassuefazione dal fumo per coloro che vogliono smettere di fumare. A differenza degli ultimi percorsi proposti, questa volta si terrà, in presenza, presso la sede della Lilt, in via Sardegna 67, a Oristano. L’abitudine al fumo continua ad essere molto diffusa, anche perché socialmente tollerata, con i fumatori che non ne riconoscono precocemente i danni per la salute. Smettere di fumare, a qualsiasi età, è la più importante decisione per proteggere la propria salute e prevenire le patologie da fumo correlate. Il tabagismo non è più considerato un “semplice vizio”, ma una complessa malattia con dipendenza patologica sia dalla nicotina che da altri aspetti sociali e psico-comportamentali. Ogni anno sono oltre 8 milioni le persone che, nel mondo, muoiono a causa di patologie correlate al consumo di tabacco. In Italia questa cattiva abitudine rappresenta la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile. Il tabagismo è, infatti, responsabile del 30% di tutti i tipi di cancro. Il percorso di disassuefazione dal fumo, tenuto da psicologhe formate ed esperte, ha lo scopo di aiutare il fumatore ad accrescere la consapevolezza del proprio atteggiamento nei confronti del fumo, approfondire le motivazioni, e individuare comportamenti alternativi e adeguati per rinviare il momento del fumo, fino ad eliminarlo. Sono disponibili solo 15 posti. Per poter partecipare sarà necessario fare richiesta, entro il 15 ottobre, inviando un messaggio al numero 340-6109281 con su scritto “Gruppo disassuefazione fumo”, seguito da nome e cognome. In seguito, gli interessati saranno ricontattati per fissare un primo colloquio individuale per valutare la motivazione e constatare se il percorso di gruppo è il più indicato per aiutarli a smettere.
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