Apr 07

Comune di Oristano: per risolvere la crisi è necessaria una verifica politica.

Al Comune di Oristano finalmente qualcosa si è mosso, ed ora sarà impossibile accusare la coalizione di centrodestra di immobilismo.

No, non stiamo parlando di novità politiche messe in atto dalla scombiccherata giunta Sanna, che ancora non è uscita dal letargo, ma dal sussulto causato dal passaggio di tre consiglieri della maggioranza dai loro partiti al gruppo misto.

Evidentemente stanchi di questa situazione di stallo, a dare una scossa al piattume generale ci hanno pensato i consiglieri  comunali Gianfranco Licheri, Davide Tatti e Paolo Angioi, che hanno deciso di abbandonare le forze politiche di riferimento: i Riformatori per Licheri e Tatti (che era già stato espulso dal partito), e l’Udc, dove Angioi si comportava praticamente da separato in casa.

La trovata dei tre dissidenti è stata, da qualche mese a questa parte, l’unica novità “politica” di cui è stata capace la coalizione guidata dal sempre più contestato sindaco Massimiliano Sanna,  in preda da tempo ad un torpore sconcertante.

Ma come si è arrivati a questa situazione? Paolo Angioi era già in rotta da tempo con l’Udc, soprattutto dopo l’arrivo nel partito di Carmen Murru (la più votata alle Comunali) in cambio di una poltrona nell’esecutivo. Cosa questa a cui Angioi era nettamente contrario, e non lo ha certo nascosto. Tatti (subentrato a Carmen Murru) era stato espulso dai Riformatori e quindi non più coinvolto nelle scelte della maggioranza, e questo, a suo dire, lo faceva sentire una ruota di scorta.

Per quanto riguarda Licheri, che l’ex assessore all’Ambiente fosse arcistufo della situazione è un dato di fatto. Dopo aver sperato di essere proposto come candidato sindaco, ha capito che la candidatura del suo collega di partito, Massimiliano Sanna, avrebbe compromesso la possibilità di rioccupare un assessorato, nonostante avesse portato ai Riformatori un bottino di voti assolutamente rispettabile. Archiviati i desiderata in Comune, Licheri non ha nascosto la legittima ambizione di candidarsi alle prossime elezioni regionali, che ormai sono a un tiro di schioppo. Visto che però non ha ricevuto dai Riformatori la necessaria considerazione, ha pensato di trovare visibilità in un altro modo, abbandonando il partito (che, sindaco a parte, ora non ha più rappresentanti in consiglio comunale). Non è infatti, difficile ipotizzare che, essendo il gruppo misto composto da tre consiglieri, possa chiedere un posto in giunta. E il papabile, guarda caso, è proprio Gianfranco Licheri.

A sentire “radio Comune” pare che dietro questa operazione ci sia lo zampino di Mauro Solinas. Prima di tutto perché se Licheri dovesse avere un assessorato lascerebbe un posto in consiglio alla figlia di Solinas, e poi perché, di fatto, con questo blitz il buon Mauro,  lasciati i Riformatori, è ritornato prepotentemente in campo dopo essere stato per mesi fuori dai giochi.

La situazione è, quindi, abbastanza critica, considerato che attualmente i consiglieri del gruppo misto hanno dichiarato che voteranno di volta in volta secondo coscienza. Questo significa che con una maggioranza risicata, la presenza in aula dei “seguaci” di Sanna dovrà essere costante per non rischiare figure barbine, a cui il sindaco è, peraltro, abituato.

D’altro canto, la richiesta del gruppo misto non appare campata in aria, visto che Forza Italia, solo per fare un esempio, ha un solo consigliere in aula e un assessore in giunta, e che altri partiti hanno due assessori con tre consiglieri tra i banchi del consiglio.

Insomma, una situazione più che complicata, a cui il sindaco in primis deve cercare di porre rimedio, dato che non può fare affidamento sulla voce dei partiti, che a Oristano (sinistra compresa) non hanno mai toccato un livello così basso. Le cosiddette forze politiche, infatti, sono ormai soltanto autoreferenziali e lontane anni luce dai bisogni dei cittadini che, avendo perso la fiducia nella politica in generale  e nei suoi interpreti in particolare (che in città  contano come il due di picche), disertano costantemente le urne, dato che a rappresentarli c’è il nulla.

Allora come può il sindaco Sanna uscire fuori da questo deprecabile contesto? Prima di tutto trovando gli attributi (politicamente parlando) che finora ha dimostrato di non avere, e chiedere immediatamente una verifica politica, ponendo i partiti della maggioranza di fronte alle loro responsabilità. E se i partiti fanno orecchie da mercante abbassare la serranda e mandare tutti a casa.

Ma qual è il rischio di una decisione così estrema?  Il pericolo è che le prossime elezioni le vinca il centrosinistra, nonostante finora non abbia fatto sfracelli in consiglio comunale, adottando una opposizione scontata, superficiale e più che insufficiente, politicamente da zero in pagella.

Nonostante questo, il centrodestra non deve dimenticare che le uniche volte che, senza andare al giurassico, il centrosinistra ha vinto le Comunali è stato dopo che in città, a seguito della fine anticipata della consiliatura, è arrivato il commissario. E’ accaduto sia con Scarpa che con Tendas, e questo fatto dovrebbe far meditare quanti, anche all’interno della stessa maggioranza destrorsa, sperano che il sindaco si dimetta al più presto. E Oristano, intanto, sprofonda.

PS: chissà cosa sta pensando in questi giorni Andrea Lutzu…

Erano in tanti, molti reduci della vecchia Democrazia Cristiana, la Balena bianca, che a Oristano arrivava a conquistare sino al 50% dei consensi elettorali. Si sono ritrovati per ricordare la figura del senatore Lucio Abis che proprio di quella Democrazia Cristiana era stato leader, e al quale adesso hanno deciso di dedicare l’associazione culturale “Lucio Abis”. Tanti volti noti oristanesi, ma non solo, questo pomeriggio al Centro culturale di via Carpaccio. Tanti protagonisti di decenni di politica locale e regionale che con Abis hanno condiviso progetti, idee e valori. Scopo del neonato sodalizio sarà “…ricordare la figura e l’opera di Lucio Abis attraverso attività e iniziative politiche e culturali – quali convegni e dibattiti – che sviluppino i temi che sono stati oggetto della sua attività politica, istituzionale e culturale; raccogliere in modo sistematico i fatti rilevanti che hanno caratterizzato la sua figura di uomo politico durante la sua attività parlamentare, regionale, nazionale e locale; e promuovere attività di studio e di ricerca politico/culturale con particolare attenzione alla formazione delle giovani generazioni”. L’idea, sollecitata da diversi amici, è nata dopo la presentazione, a Villaurbana, del libro di Giovanna Bibiana Orrù “Il senatore Lucio Abis – La famiglia, l’attività politica e l’ascesa nella Democrazia Cristiana”. Soci fondatori sono la nipote Simona Abis, docente di Finanza alla Columbia University di New York, tornata a Oristano per l’occasione; Pietro Arca, ex consigliere regionale, sindaco di Sorradile e già sindaco di Oristano; e Mario Mallica, ex sindaco di Santu Lussurgiu. A ricordare la figura del senatore Abis questo pomeriggio sono intervenuti Nando Pinna, ex sindaco Abbasanta; Fausto Mura, presidente dell’associazione Nino Carrus; Sandro Usai, ex consigliere regionale e presidente del Consorzio industriale e della Camera di commercio di Cagliari; Tino Melis, ex sindaco di Santa Giusta; Franco Cuccu, ex consigliere regionale ed ex assessore comunale e provinciale; Gian Valerio Sanna, ex assessore regionale ed ex presidente della Provincia di Oristano; Maurizio Mallocci e Miranda Cancedda, ex sindaci di Albagiara. Durante la prima riunione dell’associazione, dall’ex assessore regionale Gian Valerio Sanna è arrivata la proposta di un comitato scientifico che ricerchi gli atti parlamentari delle sette legislature del senatore Abis e del lavoro in Consiglio regionale. Il senatore Lucio Abis è stato un importante rappresentante delle istituzioni ed esponente di primo piano della Democrazia Cristiana. La sua carriera politica cominciò nel paese natale, Villaurbana, come consigliere comunale. Nel 1957 fu eletto consigliere regionale e venne rieletto per ulteriori tre legislature. Nel 1958 divenne Sindaco di Villaurbana. Nel 1963 fu Assessore al Lavoro e Pubblica Istruzione nella Giunta regionale presieduta da Efisio Corrias e nel 1973 Assessore alla Rinascita nella Giunta presieduta da Nino Giagu De Martini. Eletto Presidente della Regione il 2 febbraio 1970, rimase in carica fino al 5 novembre dello stesso anno. In seguito fu nominato Assessore all’Agricoltura. Abis è stato quindi senatore della Repubblica per sei legislature dall’aprile 1972 al marzo 1994 eletto nel collegio di Oristano. Durante il mandato parlamentare, fu più volte membro della compagine governativa. Sottosegretario al ministero del Tesoro nei governi Moro IV e V e Andreotti III, e sottosegretario al ministero del Bilancio e Programmazione Economica nei governi Andreotti IV e V, Cossiga I e II e Forlani, è stato ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie nei gabinetti Spadolini I e Spadolini II (giugno 1981 – novembre 1982) e ministro per i rapporti con il Parlamento nel governo Fanfani V (dicembre 1982 – giugno 1983). Nell’XI legislatura, ha ricoperto l’incarico di presidente della commissione parlamentare Bilancio e Tesoro del Senato della Repubblica. È considerato il padre della provincia di Oristano della cui legge istitutiva nel 1974 è stato relatore e proponente. Lucio Abis è morto il 20 dicembre 2014, a Oristano, all’età di 88 anni. (Elia Sanna, linkoristano.it).

5 comments

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    • Giorgio on 11 aprile 2023 at 7:24
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    Molto bene. Aggiungerei che sicuramente troveranno la quadra per farli entrare in giunta e risiglare nuovi accordi, ma non di sottogoverno. Le indennità sono alte.
    La colpa di tutto ciò? A prendere voti sempre i soliti che, evidentemente, ben assistiti da parentado numeroso, ma senza competenza, i risultati sono chiari. La sinistra si accontenta di prendere 350 voti di preferenza e non vincere. Povera oristano

    • drastico on 11 aprile 2023 at 11:40
    • Rispondi

    sindaco e maggioranza rischiano di far fare un figurone persino a una opposizione inesistente. il comune non era mai caduto così in basso. povera oristano davvero!

    • Peppe on 11 aprile 2023 at 14:09
    • Rispondi

    Quando le ambizioni e gli interessi personali prevalgono sull’obiettivo comune, cioè sull’agire per il bene della città, significa che non c’è più collante, che non esiste più il manico e che la coalizione che guida il Comune non ha futuro.

    • Sergio on 11 aprile 2023 at 14:25
    • Rispondi

    Concordo al cento per cento con Pig.
    Anche se non ho mai votato Andrea Lutzu riconosco che tra il sindaco attuale Massimiliano Sanna e il precedente c’è una distanza siderale.
    Lutzu, a volte anche sbagliando, almeno decideva. Massimiliano Sanna ogni volta che apre bocca sbaglia e quando deve decidere non sa che pesci prendere e rinvia.
    Per i tre del gruppo misto è inutile che dicano che dietro non c’è Mauro Solinas nè un disegno preordinato, tanto non sono credibili.

    • fabrizio on 11 aprile 2023 at 16:01
    • Rispondi

    Alle elezioni comunali quasi sempre si vota più la persona che il partito, ma se io ti voto anche perchè rappresenti il partito che io sostengo se poi cambi casacca mi sento preso in giro. A mio parere Angioi, Licheri e Tatti non hanno fatto una bella figura.

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