Feb 27

Il consiglio comunale di Oristano in difesa del Consorzio Uno: l’Università non si tocca!

“L’autonomia dell’Università a Oristano non si tocca”. Lo ha detto con forza il consiglio comunale di Oristano che ha puntualizzato che le istituzioni, il Comune prima tra tutte e la città sono pronte a qualsiasi iniziativa a difesa del presidio universitario.

L’ordine del giorno, proposto in conferenza dei capigruppo da Efisio Sanna e approvato all’unanimità, stabilisce l’impegno dell’assemblea civica: “Il consiglio comunale di Oristano ribadisce, senza tentennamento alcuno, che la sede universitaria rappresenta un punto di riferimento importante ed irrinunciabile a garanzia della auspicata integrazione dei percorsi di studio con la realtà socioeconomica e culturale del territorio. Il consiglio, condividendo le azioni già intraprese dal sindaco, gli dà mandato ad agire nelle sedi deputate e di concerto con le istituzioni locali e con i rappresentati istituzionali del nostro territorio, per salvaguardare l’autonomia finanziaria-gestionale del Consorzio Uno e a promuovere, nell’esclusivo interesse del territorio, ogni utile azione a tutela della sede decentrata per rafforzarne l’offerta formativa, di studio, di specializzazione e di ricerca”.

Il presidente del consiglio comunale Giuseppe Puddu, illustrando il documento, ha ricordato le tappe fondamentali della presenza universitaria a Oristano: la nascita, nel 1994, del Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari di Oristano, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Oristanese, attraverso l’istituzione e la gestione di una sede universitaria degli Atenei di Cagliari e di Sassari; la costituzione, nel 1996, del Consorzio Uno che, con le risorse finanziarie della Regione Sardegna, nasceva per supportare logisticamente, organizzativamente e amministrativamente le due Università Sarde che hanno attivato nella sede di Oristano diverse attività didattiche; il lavoro del Consorzio Uno che integra l’attività didattica istituzionale delle due Università, organizzando attività formative quali laboratori professionalizzanti, seminari, conferenze, incontri con imprese e altre istituzioni, viaggi d’istruzione e visite guidate, tirocini, al fine di offrire agli studenti iscritti ai corsi di Oristano le migliori opportunità per completare la loro formazione; l’attivazione, tra il 1996 e il 1997 , dei primi corsi di diploma universitario, successivamente trasformati in corsi di laurea triennale, in Economia e gestione dei servizi turistici e in Economia e amministrazione delle imprese.

“In 21 anni di vita presso la sede universitaria di Oristano 1317 studenti hanno conseguito la laurea triennale, 10 quella specialistica, 19 la magistrale, 78 il diploma universitario e 150 il diploma di specializzazione – ha detto il presidente Puddu -. Attualmente sono attivi 5 corsi: Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali alimentari, Tecnologie alimentari, Viticultura ed enologia e qualità e sicurezza dei prodotti alimentari, oltre alla Scuola di Specializzazione in beni archeologici. Alla fine del 2022 risultavano iscritti 531 studenti. Il Consorzio Uno è un consorzio di diritto privato che svolge attività di pubblico interesse. Le risorse per le sue attività derivano quasi esclusivamente dai contributi della Regione Sarda, in base alle disponibilità del Fondo a favore delle sedi universitarie decentrate della Sardegna, sulla base di una legge, la 5/2016, che istituisce un fondo a favore delle sedi universitarie decentrate: Consorzio della Sardegna centrale di Nuoro, Consorzio Uno Oristano e sedi suburbane di Alghero e Olbia”

Il disegno di legge collegato alla legge regionale di stabilità 2023 introduce una sostanziale modifica di quella legge, disponendo che la quota del fondo relativa al contributo degli oneri didattici sono oggetto di trasferimento diretto in favore delle Università di Cagliari e Sassari – ha precisato Puddu -. L’eventuale e presunta complessità di istruttorie volte a esaminare le voci di spesa dei docenti o le eventuali o presunte complicazioni circa l’esame dei rendiconti per poter procedere ai pagamenti del contributo annuale non giustificano la perdita di autonomia finanziaria-gestionale del Consorzio Uno, posto che lo stesso consorzio ha sempre onorato gli impegni di rendicontazione senza ricever nessun rilievo e nessuna osservazione”.

Anche dai consiglieri c’è stata una decisa alzata di scudi in difesa dell’Università.

Per Efisio Sanna (Oristano più) “…sui grandi temi è giusto trovare la condivisione, ma non basta parlarne, bisogna praticarla. È un dato politico gravissimo che la Regione tenti di limitare l’autonomia dell’università a Oristano, è un tentativo di usurpazione che si vuole compiere con una “normetta” che modifica una legge. L’Università va difesa, non ripetiamo oggi gli errori commessi in questi anni per la sanità”.

“L’Università a Oristano è stata una delle grandi intuizioni della politica degli anni ’90 – ha detto Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) -. Oggi siamo semplici comparse politicamente, dobbiamo attivarci per difendere il nostro patrimonio. Oltre ai continui attacchi che arrivano dalla Regione, dobbiamo però ammettere che non riusciamo a farla crescere e ad avere un vero feeling con l’Università perché mancano servizi fondamentali come la mensa e la casa dello studente, servizi fondamentali”.

“Tutti sappiamo cosa rappresenta l’Università per le città che le ospitano – ha detto Sergio Locci (Aristanis) -. Se non sapremo difendere l’università sarebbe un fatto gravissimo per la città. Dobbiamo difendere il territorio. Combattere battaglie trovando concordia sui grandi temi. Bisogna garantire il diritto alla istruzione e alla crescita individuale anche attraverso l’istruzione universitaria. Nessuno tocca l’egemonia di Cagliari, ma è giusto che esistano anche le altre sedi”.

Secondo Antonio Iatalese (Udc) “L’Università a Oristano è una realtà importante che forse non tutti vedono di buon occhio. È una realtà di successo a beneficio dei nostri giovani. Il mandante in questo caso non è la politica, la mancanza di un consigliere regionale oristanese la stiamo pagando anche in questo caso. Dobbiamo fare pressioni perché sia dia seguito a un disegno di legge che giace a Cagliari che risulterebbe fondamentale per la salvezza dell’università oristanese”.

“Questa è una università di tutto il territorio e quindi tutti i consiglieri regionali del territorio dovrebbero farsi interpreti della battaglia a sua difesa – ha puntualizzato Maria Obinu (Pd) -. Tutta l’aula deve affiancare il sindaco con forza e veemenza per tutelare il nostro territorio. Non possiamo farci scippare servizi e uffici che operano nel territorio. Dobbiamo dimostrare di essere forti e coraggiosi”.

Umberto Marcoli (Oristano più): “La percentuale di laureati in Sardegna è la penultima in Italia. In altri tempi il consiglio comunale ha dimostrato una sensibilità diversa per difendere i diritti della città. Dobbiamo difendere il territorio senza distinzione di colori e appartenenza politica. Questa città è già stata saccheggiata abbondantemente ed è arrivato il momento di dire di no”.

Francesca Marchi (Oristano più) ha ricordato l’impegno della commissione cultura che già da settembre ha avviato incontri con il Consorzio Uno: “Da subito si è capito che si prospettava un quadro preoccupante. Oggi stiamo subendo l’ennesimo scippo ai danni del territorio. L’Università è un polmone per la vita cittadina, una risorsa economica e sociale, ma è importante anche per quanto sa rendere alla città. Il Consorzio Uno non deve essere la carne da macello delle ambizioni elettorali di nessuno”.

Paolo Angioi (Udc): “Questo è l’ennesimo atto che penalizza il territorio. È una tendenza inarrestabile. Non si tratta di mettere una bandierina, dobbiamo pensare a una istruzione migliore e a corsi che mal si adattano ad altre realtà, mentre sono congeniali al nostro territorio”.

“In quasi 30 anni di vita dell’Università oristanese si è dimostrato che la nostra non è una succursale, un surrogato, una Università di serie B – ha detto Giuseppe Obinu (Pd) -. La nostra università ha dimostrato di avere maturità, competenza, voglia di esistere e di crescere”.
Per Fulvio Deriu (FdI) “siamo di fronte a un risiko in cui tutti cercano di piazzare la loro pedina a discapito di altri. Sono favorevole a garantire il diritto allo studio, ma non fermandoci solo alle peculiarità del territorio, ma pensando ai diritti degli studenti”.

La conclusione al sindaco Massimiliano Sanna: “La nostra Università è cresciuta e devo ringraziare chi, nel corso degli anni, ha lavorato per farla crescere. Mi è dispiaciuto che il presidente Sanna si sia dimesso, perché la sua figura sarebbe stata di grande utilità in questo momento di rivendicazione nei confronti della Regione. Questa amministrazione si è immediatamente attivata per difendere l’autonomia dell’Università a Oristano, e a dimostrazione di questo proprio oggi è arrivata la convocazione in Regione per il 2 marzo quando saremo presenti in audizione dalla seconda commissione del consiglio regionale, competente per istruzione. Noi andremo per difendere la presenza universitaria a Oristano e la sua autonomia, nella convinzione che occorra dare stabilità alle risorse per l’Università. È essenziale per programmare e per far crescere la nostra Università”.

I passaggi a livello di via Ozieri e via Laconi saranno eliminati per fare spazio a due rotonde, rendendo così sicuri quegli attraversamenti. Il via libera al progetto di Rfi lo ha dato il consiglio comunale di Oristano, che ha approvato all’unanimità la delibera che fissa il vincolo preordinato all’esproprio delle aree necessarie per la realizzazione delle opere sostitutive dei passaggi a livello pubblici. L’assessore all’Urbanistica, Ivano Cuccu, ha illustrato il progetto ricordando che il Comune e Rfi nel 2019 hanno sottoscritto un accordo per rendere più sicura la tratta ferroviaria Cagliari – Golfo Aranci. “Tra i vari punti dell’intesa, uno riguarda i passaggi a livello di via Ghilarza – via Ozieri e di via Laconi. In via Ozieri sarà realizzato un sottopasso, dove potranno transitare anche i mezzi pesanti, che sarà utile anche per il polo intermodale. In via Laconi è invece previsto un sottopasso pedonale e ciclabile, ma nascerà una viabilità alternativa con una rotonda che collegherà con la viabilità che porta al Foro boario. Il progetto complessivo di Rfi è di 8 milioni di euro, e tra le altre cose prevede anche l’arretramento della recinzione della ferrovia in via Nuoro per la realizzazione di nuovi parcheggi pubblici”. Durante il dibattito che ha preceduto la votazione è stata sottolineata la necessità di eliminare i passaggi a livello, data la loro pericolosità, ma non sono mancate le perplessità sulla soluzione alternativa proposta da Rfi per via Laconi, dove la viabilità prevista risulta eccessivamente lunga. Particolarmente severi gli interventi di Antonio Iatalese (Udc) secondo cui l’accordo con Rfi è stato l’errore più grosso compiuto dalla passata amministrazione, Giuseppe Carboni (FdI) che ha lamentato lo scarso coinvolgimento dell’amministrazione locale, Gianfranco Licheri (Riformatori) che ha esortato Rfi a onorare l’accordo anche per gli altri punti, Gianfranco Porcu (Psd’Az) che ha condiviso le perplessità dicendo che avrebbe preferito una soluzione migliore, e Giuliano Uras (Sardegna 20venti) “…se fossi libero di votare secondo coscienza voterei contro, ma visto che tutto il consiglio è disponibile vota a favore. Sono perplesso ma ci adeguiamo”. Sempre su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Ivano Cuccu, il consiglio comunale ha deliberato, all’unanimità, l’approvazione definitiva dello strumento attuativo del programma integrato di riordino urbano “Oristano Ovest. Nuove connessioni per il margine occidentale di Oristano”, e annullato la procedura di variante urbanistica del tratto finale della circonvallazione Ovest. Oltre ad accogliere le osservazioni pervenute, con la delibera viene stralciato il tratto viario finale della circonvallazione Ovest dallo strumento attuativo. In apertura dei lavori il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Puddu, aveva invitato l’aula a osservare un minuto di raccoglimento per Chiara Carta: “Nell’interpretare il sentimento di cordoglio e rinnovando ai familiari della giovane Chiara Carta le attestazioni di vicinanza, facciamo nostre le espressioni scandite dall’arcivescovo Carboni nella celebrazione delle esequie: non ci è concesso entrare nella situazione di una famiglia che oggi ha diritto al silenzio, ma pure aggiungiamo alla misericordia per Chiara, così giovane e fragile, l’affetto per il suo papà Piero, dipendente della nostra amministrazione – ha detto il presidente Puddu -. Quanto accaduto suscita anche in noi il senso di turbamento che gli insegnanti e i coetanei di Chiara hanno manifestato in modo composto, dinanzi all’angoscia e ai perché senza risposta che ci interrogano come comunità e come genitori, come padri e madri, chiamati a dispensare tenerezza, sicurezza e fraterna speranza”. IlpPresidente Puddu ha voluto ricordare anche l’anniversario dell’invasione dell’Ucraina: “Rinnoviamo la nostra solidarietà a chi vive la distruzione, i lutti, i danni morali e materiali e le offese alla vita che ci ricordano l’inestimabile valore della pace. Facciamo nostro l’appello per una pace giusta. Non un sogno, ma la scelta che quanto prima si arrivi al cessate il fuoco e affinché prevalgano i negoziati, in nome della concordia, della democrazia e del diritto”.

Con la riunione di venerdì scorso, a Palazzo degli Scolopi, ha preso il via il percorso per la costituzione dell’ente gestore dell’Ilab food di Oristano. Presieduta dal sindaco Massimiliano Sanna e dall’assessore alle attività produttive Rossana Fozzi, moderata dal Luca Lanini (esperto di Sinloc e professore di logistica e marketing agroalimentare presso l’Università Cattolica), l’incontro ha visto un’ampia partecipazione di soggetti pubblici e privati che hanno manifestato grande interesse per il progetto dell’Ilab food e per la struttura di governance che dovrebbe gestirne le attività. Molti hanno dato disponibilità a far parte di un comitato promotore che possa facilitare la nascita dell’ente gestore. “L’incontro di oggi si apre ad un’ampia rappresentanza di soggetti pubblici e privati per compiere un ulteriore passo avanti nel progetto dell’Ilab food – ha detto il sindaco Sanna -. Vogliamo un percorso partecipato e condiviso per la costituzione di un ente gestore che abbia come obbiettivo una governance dinamica ed efficace. Grazie ad un apposito finanziamento del Por Sardegna 2014-2020 abbiamo già avviato alcune azioni specifiche nell’ambito di questo progetto. Siamo intervenuti nei settori della pesca e dell’acquacoltura, per lo sviluppo e la valorizzazione delle produzioni tipiche e locali, il trasferimento delle competenze digitali per la commercializzazione dei prodotti del settore agroalimentare nelle piccole e medie imprese, e la valorizzazione delle produzioni con approccio innovativo in cucina. Abbiamo anche individuato una sede fisica per l’Ilab food Oristano che, nell’ambito delle risorse messe a disposizione del Pnrr, è interessata da un progetto di ristrutturazione e funzionalizzazione”. “La valenza strategica dell’Ilab food è sotto gli occhi di tutti, per il territorio oristanese e per l’intera regione – ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive Rossana Fozzi -. Occorre che la gestione sia affidata ad un soggetto capace di aggregare le migliori sinergie pubbliche e private per gestire ed orientare l’Ilab verso attività innovative e di servizio per le aziende del settore agroalimentare. Questo primo incontro ha come finalità il coinvolgimento dei diversi soggetti pubblici e privati interessati a intraprendere un percorso finalizzato alla costituzione di un organismo misto al quale affidare la gestione dell’Ilab. I soggetti convocati oggi rappresentano un primo gruppo di attori potenzialmente interessati. Una prossima riunione operativa verrà stabilita entro metà aprile, e avrà come obiettivo la definizione delle regole di adesione al progetto con criteri non discriminatori, favorendo il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo del progetto”. A Luca Lanini, di Sinloc, il compito di presentare il modello di governance, che prevede una gestione mista pubblico-privata, che garantisca la collaborazione fra le attività di indirizzo e controllo del pubblico da un lato, e le strategie di business e le capacità operative del privato dall’altro, calmierando gli svantaggi di un modello solo pubblico o solo privato. Sono stati previsti un comitato tecnico-scientifico, un comitato di pilotaggio e un consiglio di amministrazione, mentre le attività operative saranno incentrate sulla creazione di una rete di laboratori, uno per ogni cluster, coordinati dal Consorzio. Sono, inoltre, state individuate le attività di supporto, servizi trasversali a supporto delle attività dei cluster e di tutti i partner che riguardano tutto ciò che deve accompagnare la crescita e il consolidamento delle attività fino alla commercializzazione. L’incontro è servito anche per presentare i cluster avviati dai soggetti attuatori: la Fondazione Imc ha presentato quelli sul muggine e sulle ostriche, il Consorzio Uno quello del paniere alimentare costituito dagli assi di ricerca dedicati alla vernaccia e ai formaggi a pasta morbida, mentre QoBi ha illustrato il marketplace.

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