Feb 27

In formato ridotto ma è sempre Sartiglia.

Senza corsa alla stella, né pariglie, ma con lo stesso fascino che da secoli la rende unica. La Sartiglia è tornata a Oristano, in formato ridotto e dopo un anno di blocco assoluto a causa del Covid, restituendo al suo popolo le emozioni di sempre.

Una bella giornata di sole e l’affetto degli oristanesi, tantissimi lungo le strade della città e soprattutto nella centralissima via Duomo, teatro tradizionale della manifestazione, hanno accompagnato la prima giornata della Sartiglia 2022, quella del Gremio dei Contadini.

La pandemia ha concesso spazio solo ad alcuni momenti della giostra: la vestizione di su Componidori, Francesco Loi, nella sede del Gremio di San Giovanni in via Aristana, il corteo di 105 cavalieri per le vie della città e davanti alla Cattedrale di Santa Maria l’incrocio delle spade con la benedizione con Sa Pippia ‘e Maiu.

Ma sono stati momenti di grande intensità, seguiti con la stessa emozione di sempre da chi ha potuto farlo in presenza e da chi invece ha preferito farlo attraverso una delle tante dirette, televisive, via web e sui social, o dai uno dei maxi schermi posizionati in città, a cura dell’assessorato comunale alla Cultura e della Fondazione Oristano.

Le musiche dei tamburini e dei trombettieri hanno accompagnato tutti i momenti, scandendo ogni movimento e sottolineando la solennità dei gesti rituali.

Per gli oristanesi la mattinata è filata via mentre il banditore annunciava il prossimo inizio della Sartiglia e il Gremio accompagnava il Capocorsa alla volta di via Aristana per indossare gli abiti di Su Componidori.

Sotto l’occhio attento del Presidente del Gremio, s’Oberaius majoris Michele Pinna, accompagnato da s’Oberaiu de cascia Salvatore Carta, e delle priorissas Federica Faedda e Giuseppina Soddu, e davanti a un pubblico limitatissimo, la vestizione di Francesco Loi è stata affidata alle abili mani delle massaieddas. A loro, le donne del Gremio, da sempre tocca il compito di trasformare il cavaliere in componidori, il protagonista assoluto della giornata, attraverso un preciso rituale che ha il suo apice nel momento in cui il Capocorsa indossa la maschera e poco dopo sale sul suo cavallo per mettersi alla guida del corteo dei cavalieri.

Anche oggi è stato così e Francesco Loi è stato impeccabile, elegante e autorevole, insieme a su segundu cumponi Luca Figus, e a su terzu Daniele Ferrari.

In via Duomo con Luca Figus ha suggellato la giornata con il triplice incrocio delle spade e ha concluso con la benedizione al pubblico e alla città con sa Pippia ‘e maiu. Gesti che si tramandano da secoli e che quest’anno gli oristanesi hanno vissuto con un’emozione ancora più intensa perché sono stati gli unici consentiti in considerazione dell’emergenza sanitaria.
Prima della conclusione della Sartiglia dei contadini, per Francesco Loi c’è stato ancora il tempo di recuperare la testa del corteo e di sfilare per le vie del centro cittadino e ritornare nella sede del Gremio per la svestizione.

Domani si replica con la Sartigliedda dei bambini, a cura della Pro loco, mentre martedì si terrà la Sartiglia del Gremio dei Falegnami, che sarà guidata da Su Componidori Livio Urru.

 

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