Apr 08

Medico del S. Martino positivo al coronavirus. Precisazioni della Assl di Oristano.

Un medico dell’ospedale San Martino di Oristano è risultato positivo al Coronavirus. Secondo la Assl di Oristano questo caso di positività non ha nulla a che vedere con il paziente dializzato risultato positivo.

Sono, infatti, risultati tutti negativi i venticinque tamponi effettuati fra gli operatori dell’Unità operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale San Martino di Oristano.

“In riferimento – sostiene la Assl di Oristano – ad alcuni articoli relativi al caso di un paziente dell’ospedale San Martino risultato positivo al Coronavirus, con particolare riguardo a quelli che paventano un presunto contagio avvenuto a partire dallo stesso nosocomio, si precisa quanto segue:

L’ospedale San Martino, dall’insorgere dell’emergenza Coronavirus, adotta scrupolosamente tutte le procedure indicate per prevenire il rischio di un contagio all’interno dei propri reparti, e così è avvenuto anche in questo caso. Nel dettaglio il servizio di Dialisi, che ha preso in carico il soggetto risultato poi positivo, misura la temperatura corporea di ogni paziente al suo ingresso in reparto, lo dota di mascherina chirurgica e calzari, ne cura tutte le norme igieniche (lavaggio mani e braccia) idonee a escludere un possibile contagio e li fa entrare uno alla volta negli spogliatoi per evitare contatti. Se il paziente che deve dializzare presenta uno stato febbrile o proviene da una casa di riposo o è ricoverato in ospedale, viene sottoposto a dialisi in un ambiente separato dagli altri pazienti, come ulteriore precauzione. Se invece si tratta di un caso sospetto – con sintomatologia Covid, ma non ancora accertato dagli esami di laboratorio – il paziente viene dializzato nella tenda posta all’esterno del Servizio Dialisi, per evitare qualsiasi contaminazione con l’ospedale.

Per ciò che riguarda il personale, gli operatori sanitari dall’inizio dell’emergenza sono dotati dei dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherina, occhiali, calzari e sovra camice) necessari a proteggere se stessi, ma anche i pazienti da ogni eventuale contagio. È da sottolineare inoltre che, sempre dall’inizio dell’emergenza, l’ospedale è stato chiuso ad accompagnatori e visitatori.

Nel caso specifico, durante la sua permanenza in ospedale il paziente risultato poi positivo non ha presentato una sintomatologia riconducibile a Covid, ma è stato sottoposto a dialisi in ambienti separati da altri pazienti per via di patologie pregresse che ne imponevano l’isolamento, e per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute è stato ricoverato nel reparto di Medicina sempre in isolamento, ma sempre in assenza di sintomi riconducibili a Coronavirus. Solo una volta dimesso, il personale sanitario è stato informato che uno stretto contatto del paziente era risultato positivo al Covid e si trovava ricoverato in un’altra struttura ospedaliera, per cui si è proceduto a effettuare il tampone sul paziente, che è risultato positivo. Allo stato dei fatti non è possibile sapere se il paziente trattato al San Martino fosse positivo durante il suo ricovero o abbia contratto il virus successivamente.

In via precauzionale, come impongono i protocolli, si è proceduto a effettuare il tampone su tutti gli operatori sanitari venuti in contatto con il paziente affetto da Covid: i 25 tamponi effettuati nell’Unità operativa di Dialisi sono risultati tutti negativi.

Dalla ricostruzione della vicenda è dunque plausibile ritenere che il paziente non si sia infettato nella Dialisi dell’ospedale San Martino di Oristano, dove ad oggi non sono stati diagnosticate altre positività, né fra i pazienti, né fra gli operatori sanitari, ma che abbia contratto la patologia venendo a contatto con un soggetto positivo del tutto esterno alla struttura.

Sono 975 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 8.493 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 143, di cui 31 in terapia intensiva, mentre 697 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 48 pazienti guariti, più altri 28 guariti clinicamente. Salgono a 59 i decessi. Sul territorio, dei 975 casi positivi complessivamente accertati, 151 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 74 nel Sud Sardegna, 29 (+1) a Oristano (di cui 13 casi in città), 67 (+2) a Nuoro, 654 (+34) a Sassari. Intanto, dal 14 marzo sono 21.737 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 995 controlli: 275 nell’area di Cagliari, 39 Iglesias, 69 Oristano, 189 Sassari, 143 Tempio, 202 Nuoro, 78 Lanusei. Sono state sanzionate 23 persone (11 a Cagliari, 3 a Sassari, 3 ad Oristano, 2 a Tempio, 2 a Lanusei, 1 ad Iglesias, 1 a Nuoro), per un totale (dal 14 marzo) di 397. Inoltre, nello scalo di Porro Torres, sono stati controllati 18 passeggeri in arrivo da Genova.

“In un momento di difficoltà è stata scritta una pagina positiva della politica sarda, con il contributo di tutte le forze politiche”. Così il presidente della Regione, ha espresso  Christian Solinas,soddisfazione per l’approvazione del pacchetto economico di sostegno alle famiglie sarde danneggiate dalla crisi. “Un risultato – ha sottolineato – ottenuto grazie all’impegno unanime di tutte le componenti politiche del consiglio regionale. Si tratta di un impegno enorme: 120 milioni di euro, che sono la base per consentire alla Sardegna di resistere al drammatico momento di crisi, dice il Presidente Solinas, e per prepararsi a far ripartire la nostra economia”. “Il consiglio – ha aggiunto l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino – è andato oltre gli schieramenti e ha approvato un impegno straordinario a favore della famiglia. 800 euro mensili ai nuclei familiari, aperto anche ai titolari di partite Iva delle attività sospese a causa dell’emergenza e ai lavoratori precari. Per le famiglie con più di tre componenti è prevista una somma aggiuntiva di 100 euro per ogni persona. Il contributo sarà erogato attraverso i Comuni. La giunta – ha spiegato Fasolino – si impegna a definire quanto prima i criteri, per fare in modo che gli aiuti arrivino a tutti e nessuno sia escluso. La priorità è dare un contributo dignitoso alle famiglie in questa fase di emergenza”.

A Oristano prosegue la distribuzione delle mascherine realizzate dai volontari in collaborazione con il Comune. Poiché la quantità disponibile attualmente non consente di soddisfare da subito le esigenze di tutta la cittadinanza, si è ritenuto necessario, prioritariamente, destinarle agli anziani sopra i 65 anni e ai soggetti che quotidianamente assistono e si prendono cura di persone sopra i 65 anni e persone con disabilità o con gravi problemi di salute. Assolta questa esigenza, compatibilmente col materiale disponibile, si cercherà di estendere la consegna al resto della popolazione. La mascherina sarà consegnata con un foglio informativo riguardante le istruzioni per la sanificazione da effettuare prima dell’uso. Per la richiesta e la consegna delle mascherine occorre rivolgersi alla Prociv Arci Oristano, al numero di telefono 3515430401, dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 19, oppure al Comune di Oristaon allo 0783 791627 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. “In questo momento di estrema difficoltà e fragilità chiediamo a chiunque fosse disponibile alla donazione del materiale e al confezionamento delle mascherine di rivolgersi al numero del Comune di Oristano dedicato all’emergenza Covid-19, lo 0783/791759, per lasciare i propri dati e manifestare la propria disponibilità – osserva il vicesindaco Massimiliano Sanna -. Il sostegno e l’aiuto di pochi è fondamentale e da un valore al grande senso di comunità che è intrinseco in ognuno di noi. Ringraziamo infine tutti coloro che ci stanno sostenendo nella realizzazione di questa indispensabile iniziativa, fondamentale per affrontare, con minore preoccupazione, questo difficilissimo e drammatico tempo di avversità”.

Lo “Spazio Giovani” anche durante l’emergenza Coronavirus continua a garantire l’attività.
Skype, whatsapp, videochiamate e più in generale il web, attraverso smatrphone, computer e tablet, sono gli strumenti attraverso i quali gli operatori del Centro garantiscono i servizi agli iscritti. Numerose le attività avviate: dallo spazio compiti agli incontri sul web, da sessioni di allenamento a incontri educativi su vari temi fino a consulenze specifiche per le famiglie. “Un ricco ventaglio di servizi che in questo momento possono essere di grande aiuto ai giovani che non hanno modo di svolgere le loro attività abituali – osserva l’assessore alle Politiche giovanili, Maria Bonaria Zedda -. Da un sostegno al supporto allo studio a una diversa forma di socializzazione per curare le amicizie e i rapporti già instaurati attraverso la partecipazione alle attività del Centro. Cambiano le modalità, ma l’offerta dello Spazio Giovani prosegue anche in queste settimane”.
Spazio compiti – Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13, uno spazio virtuale è dedicato al supporto allo studio, all’esecuzione delle consegne scolastiche e all’apprendimento delle metodologie di studio efficaci.
Incontriamoci sul Web – Il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 16:30 alle 17:30, uno spazio virtuale viene messo a disposizione degli iscritti per facilitare la libera comunicazione (ascolto, incontro, riflessione, comprensione) e l’aggregazione. In collegamento con un educatore saranno trattati temi d’interesse giovanile legati al cambiamento dello stile di vita e del tempo libero in relazione all’attuale situazione epidemiologica.
Alleniamoci da casa – Ogni martedì, alle 17, condivisione di contenuti multimediali (video e immagini) e suggerimenti per eseguire sessioni di allenamento individuali domestiche.
Impariamo dal web – Ogni giovedì, alle 17, visione di materiali multimediali dai contenuti educativi quali: valori sociali, ecologia, sana alimentazione, ciclofficina, riciclo creativo.
Consulenze educative online – Ogni giovedì, alle 18, on line uno spazio d’ascolto attraverso il quale i genitori possono confrontarsi con l’educatore su dubbi e perplessità che i propri figli stanno affrontando dovendo rimanere confinati in casa per tutta la durata del periodo di quarantena.
“I servizi garantiti dal Centro Giovani durante i periodi ordinari sono di grande importanza per i n ostri giovani. I percorsi e le modalità attivati in questo periodo di grave crisi lo sono ancora di più – prosegue l’Assessore Zedda -. Ritengo fondamentale che l’attività di un Centro possa e debba continuare, con mezzi e modalità differenziate e in linea come le esigenze di tanti giovani costretti, come tutti, a stare casa. Oggi, fortunatamente, la tecnologia ci consente di strutturare un’offerta di servizi capace di intercettare i bisogni dei giovani”. “In queste settimane sono prevenute numerose richieste di supporto via web da parte degli utenti – spiega il Coordinatore del Centro, Antonio Ricciu -. Oltre ai giovani anche tanti genitori si sono rivolti a noi per chiedere confronto e supporto con gli educatori al fine di elaborare soluzioni utili per una gestione positiva delle attività e del tempo. Tra le richieste anche quella di mantenere vivo il contatto con il personale che si occupa delle attività motorie e sportive, così come degli altri servizi offerti in via ordinaria dal Centro”.

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