Mar 30

Pronto soccorso pienamente operativo. Tamponi negativi. Un caso a Nurachi.

Hanno dato tutti esito negativo al Coronavirus i tamponi effettuati nei giorni scorsi sui pazienti e sul personale (medico, infermieristico, oss) dell’hospice di Oristano.

Le verifiche (35 in tutto le persone esaminate) si erano rese necessarie per escludere un possibile contagio a seguito della rilevazione di una positività in un contatto di una persona ricoverata nella struttura.

Esito negativo anche per i tamponi prelevati a cinque dei sei pazienti che nella notte di sabato 28 marzo erano stati presi in carico dal Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano.

L’unico caso risultato positivo al Coronavirus fra i sei (si tratta di una persona di Nurachi), si trova in isolamento domiciliare e il servizio di Igiene Pubblica sta provvedendo in queste ore ad effettuare il tampone sui suoi contatti, che sono già stati posti in quarantena e sono sotto stretta sorveglianza da parte del persone medico.

ùLa negatività dei tamponi sui pazienti nell’area Covid dell’ospedale ha permesso di liberare l’area del Pronto Soccorso, che è tornato pienamente operativo. La Assl di Oristano ha poi smentito anche un possibile decesso collegato al Coronavirus.

Sul versante della sicurezza sono arrivati, a Oristano, nei giorni scorsi ulteriori quantitativi di dispositivi di protezione individuale (Dpi), che si sta provvedendo a distribuire al personale dei tre ospedali di Oristano, Ghilarza e Bosa, e ai medici di continuità assistenziale (guardia medica). Tutte forniture che consentiranno al personale di operare in condizioni di sicurezza per fronteggiare l’emergenza.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono 682 (44 in più rispetto a ieri) i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza, mentre sale a 28 (1 in più) il numero dei decessi. In totale sono stati eseguiti 4.993 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 137, di cui 24 in terapia intensiva, mentre 485 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 18 pazienti guariti, più altri 14 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 682 casi positivi complessivamente accertati, 103 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto al dato precedente), 58 (+3) nel Sud Sardegna, 10 (+1) a Oristano, 57 a Nuoro, 454 (+39) a Sassari.

“Nei giorni scorsi la Protezione civile regionale ha lavorato senza pause per allestire le strutture pre-triage davanti agli ospedali e quelle a supporto dei reparti ospedalieri, delle carceri, di porti ed aeroporti. Un grande lavoro a riprova della dedizione, della professionalità e dell’efficienza della macchina messa in campo dalla Regione”. Così il governatore, Christian Solinas, ha illustrato le attività di supporto logistico realizzate dalla Protezione civile dell’isola per l’emergenza Covid19, in raccordo con il sistema sanitario regionale e con l’aiuto dei volontari. Sono stati allestiti 18 pre-triage esterni nelle tre strutture sanitarie di Cagliari (Santissima Trinità, Brotzu e Marino), al Policlinico di Monserrato e negli ospedali di Oristano, Carbonia, Iglesias, San Gavino, Nuoro, Isili, Olbia, Sassari, Alghero, Ozieri, Siniscola, Sorgono e Muravera; cinque strutture a supporto dei centri dialisi ed emodinamica (SS. Trinità di Cagliari, ospedali di Oristano, Carbonia, San Gavino e Nuoro), quattro a supporto dei reparti ospedalieri (Oncologia al SS. Trinità di Cagliari, Ginecologia al SS. Annunziata di Sassari, al San Francesco di Nuoro ed all’Aou di Sassari). Oltre a quattro strutture a supporto degli istituti carcerari (Oristano, Uta, Badu ‘e Carros,Bancali) e otto postazioni nei porti ed aeroporti per controllare i passeggeri in transito. “Si tratta di strutture che svolgeranno un ruolo fondamentale di controllo preventivo dei pazienti con problemi alle vie respiratorie – ha detto il governatore Solinas -, garantendo maggiore sicurezza sia agli operatori del Pronto soccorso che agli utenti, oltre a liberare spazi indispensabili all’interno delle strutture sanitarie. Inoltre, ribadendo l’importanza dei controlli dei viaggiatori, gli scali portuali e aeroportuali hanno spazi adeguati per garantire l’osservanza, da parte di tutti, delle norme di prevenzione. Continueremo a lavorare incessantemente per rafforzare l’organizzazione, garantendo tutte le misure di sicurezza indispensabili per tutelare la salute pubblica”.

“Il provvedimento del Governo è sostenuto fortemente dal presidente Anci Antonio Decaro, a cui va il nostro ringraziamento per aver ottenuto un cambio di rotta da parte dell’esecutivo, va a intercettare un bisogno reale: la crescente povertà e il disagio sociale scatenata dalla crisi da Covid19. È una misura tampone per 15/20 giorni e come tale va intesa. Non certo come misura strutturale. Pertanto un po’ di polemiche di queste ore si potevano evitare”. Lo afferma il presidente regionale dell’Anci, Emiliano Deiana, in merito all’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte. “Il criterio di riparto per il 75% sul numero di abitanti – osserva Deiana – penalizza i comuni sardi. Personalmente avevo suggerito e lo ribadisco per i prossimi provvedimenti di creare due fondi distinti: a) per le città metropolitane e le città medie; b) per il resto dei comuni. La misura emergenziale, come sindaci, dobbiamo essere bravi ad applicarla: si rischiano abusi ed eviterei la scena dei sindaci che consegnano la busta della spesa a casa dei bisognosi. Assai meglio affidarsi al terzo settore e agli enti di assistenza anche religiosi. Cosa peraltro prevista dall’ordinanza. La domanda vera che la politica nazionale e regionale deve porsi è: oggi chi sta soffrendo maggiormente? Il piccolo commerciante che ha chiuso poter decreto l’attività o altre categorie? Bisogna evitare, a tutti i costi, che prevalga l’invidia sociale e i conflitti. Per questo motivo è opportuno che la Regione spenda al meglio le risorse sulle povertà (Reis e Lavoras). Bisogna aiutare le categorie più colpite da questa crisi improvvisa: famiglie e imprese. Sul Reis 2019, ad esempio, abbiamo un sacco di milioni di non spesi per le regole arzigogolate che ci siamo inventati. Occorre – conclude il presidente dell’Anci Sardegna – metterle insieme a quelle del 2020 sburocratizzando le procedure e individuando le priorità (attività chiuse per decreto, mancato reddito, media del fatturato)”.

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