Mar 21

L’ultima di Solinas: “Gli operatori della sanità potranno vivere negli ospedali”.

Provo a spiegarvela con semplicità. Il governo Conte ha stabilito con un decreto legge lo scorso 9 marzo che per gli operatori della sanità non vale la regola che vale per tutti noi, ovvero che chi entra in contatto con persone infette si deve mettere in quarantena.

Gli operatori della sanità vanno in quarantena solo se hanno i sintomi o sono positivi al tampone.

In Sardegna viviamo però una situazione incredibile: la gran parte dei contagiati appartiene alle professioni sanitarie! Quindi che si fa? Per rispettare il decreto Conte e per “garantire il mantenimento dei servizi essenziali di cura e di assistenza alla popolazione sarda e di tutelare, al contempo, gli stessi operatori, i pazienti e i familiari degli operatori”, la giunta Solinas lo scorso 17 marzo ha adottato una delibera (la13/24), con la quale innanzitutto si fissano in maniera precisa di quali protezioni devono essere adottati dagli operatori sanitari in tutti i contesti possibili.

Ma la delibera dice anche altro:

– “Considerato che agli operatori in argomento (asintomatici e con tampone negativo) è richiesta la prosecuzione dell’attività lavorativa, sebbene con le cautele e le precauzioni riportate dettagliatamente nell’allegato alla presente deliberazione, al fine della maggiore tutela della popolazione generale e in particolare dei familiari, le direzioni sanitarie aziendali, in collaborazione con le direzioni di presidio ospedaliero, potranno allestire dei moduli abitativi in spazi attigui alle strutture ospedaliere o dedicare allo scopo porzioni degli stabilimenti ospedalieri, atti ad ospitare i predetti operatori”.

Avete capito bene: gli operatori sanitari ospedalieri potranno non tornare a casa ma vivere direttamente in zone dell’ospedale a loro dedicate o in strutture messe in piedi dalla Protezione Civile.

– “Al fine di allestire i suddetti moduli abitativi è dato mandato alla Direzione generale della Protezione Civile di garantire alle Direzioni sanitarie delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale il supporto tecnico, logistico e operativo necessario sia per l’allestimento dei moduli abitativi, sia per garantire gli approvvigionamenti quotidiani”.

Questa delibera è stata adottata quattro giorni fa.

Domanda: i sindacati sono stati consultati? E soprattutto, la Regione quando pensava di dare notizia di questa novità, spiegandone tutte le implicazioni possibili? (Vito Biolchini, www.sardegnasoprattuto.com).

I trasferimenti e gli spostamenti tra comuni diversi sono vietati. Lo stabilisce un’ordinanza del Ministro della Salute che di concerto con il Ministro dell’Interno ha adottato ulteriori misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus sull’intero territorio nazionale. L’ordinanza, che entra in vigore dal 22 marzo, dispone che “…allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.

A oggi sono 330 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 2.297 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 81, di cui 16 in terapia intensiva, mentre 240 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende due pazienti guariti, più altri tre guariti clinicamente. Salgono a quattro i decessi. Sul territorio, dei 330 casi positivi complessivamente accertati, 45 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+2 rispetto all’ultimo aggiornamento) e 251 (+35) a Sassari. Invariati i numeri per il Sud Sardegna (8), Oristano (4) e Nuoro (22). Intanto, prosegue l’opera di controllo nelle zone costiere da parte degli agenti del Corpo Forestale, per vigilare sul rispetto delle regole di isolamento e di autodenuncia da parte delle persone che occupano le case al mare. Oggi sono stati effettuati 636 controlli, 184 in area Cagliari, 12 Iglesias, 45 Oristano, 148 Sassari, 88 Tempio, 84 Nuoro, 75 Lanusei. Sono state sanzionate 10 persone, segnalate alla Magistratura. Sempre oggi, il presidente della Regione, Christian Solinas, ha accolto con soddisfazione l’annuncio del sottosegretario alla Difesa Calvisi che medici dell’Esercito e della Brigata Sassari contribuiranno con il loro lavoro a fronteggiare, in alcuni ospedali sardi, l’emergenza Covid. “Un primo segnale importante di attenzione – ha detto il presidente Solinas -, verso la nostra richiesta di un impegno della Brigata Sassari anche per il presidio del territorio a garanzia della sicurezza dei cittadini. I medici militari opereranno a supporto dei nostri sanitari e potranno rappresentare un aiuto prezioso soprattutto in quelle realtà del nord Sardegna dove è venuta a mancare la presenza dei sanitari in quarantena. Stiamo cercando di mettere in campo tutte le forze possibili e di integrare le risorse di tutte le istituzioni del Paese per fronteggiare al meglio l’emergenza”.

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