Ott 29

Il maltempo imperversa anche nell’Oristanese.

Anche nell’Oristanese, come nel resto dell’Isola, si è abbattuta una forte grandinata, con chicchi di ghiaccio che anche a Riola Sardo (foto) hanno imbiancato le strade.

Oltre a tuoni, fulmini, bombe d’acqua e pioggia incessante, per non farsi mancare niente, un forte vento ha spazzato via fioriere, tavoli e sedie lasciati all’aperto, mentre una tromba d’aria ha creato ingenti danni nelle campagne e nel centro abitato di Asuni, dove sono stati sradicati alberi, crollati dei muri e tetti scoperchiati (vedi foto sopra).

Danni a causa del vento anche a Oristano (nella foto un albero crollato in piazza Eleonora), dove il Comune, considerate le condizioni metereologiche avverse, la difficoltà di accesso ai vari siti e i possibili pericoli per l’incolumità dei cittadini, ha disposto la chiusura dei cimiteri e delle ludoteche comunali della città e delle frazioni. Domani l’ufficio tecnico verificherà la situazione per verificare le condizioni per l’eventuale riapertura.

Sempre a Oristano un albero è caduto su un’auto parcheggiata in via Santu Lussurgiu, davanti alla scuola Media n.2. (vedi foto sotto).

La strada statale 292 “Nord occidentale sarda”, che collega Oristano a Bosa, è stata chiusa al traffico per alcune ore per il crollo di un albero che ha ostruito entrambe le corsie di marcia, nel tratto tra Massama e Nuraxinieddu, quello dove si trova il cantiere per la riqualificazione dell’ingresso Nord di Oristano dalla statale 131 “Carlo Felice”.

Crolli di alberi sulle strade, a causa del maltempo che imperversa da stamattina sull’Oristanese, sono stati segnalati anche a Cabras (dove il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole), Donigala, Paulilatino e Terralba. La bufera di vento ha danneggiato anche la copertura di una serra Riola Sardo e un chiosco-bar sulla spiaggia di Torregrande, dove il lungumare è stato sommerso dall’acqua (vedi foto sotto).

Sempre a Torregrande, dove il maltempo sta creando notevoli difficoltà, il “Beach Bar”, un locale sulla spiaggia, è ora praticamente in mezzo al mare.

I Vigili del fuoco sono intervenuti, per vari allagamenti, in molti paesi dell’Oristanese, tra cui Oristano e Ghilarza. Grossi danni sono stati segnalati anche nel Montiferru tra Cuglieri, Santulussurgiu e Macomer.

Per quanto riguarda Oristano, visto che la Protezione civile ha previsto per martedì un leggero miglioramento delle condizioni meteo, con attenuazione del vento e delle precipitazioni, l’Ufficio stampa del Comune fa sapere che non sembrano sussistere le condizioni perchè il sindaco di Oristano ordini la chiusura delle scuole.

 

Lavoro per i giovani, rispetto e investimenti per l’ambiente, impegno politico e civile. Sono i punti fermi del messaggio che la Conferenza Episcopale rivolge ai sardi, e in particolare alle istituzioni, sia come analisi dei problemi più pressanti dell’isola, sia come esortazione ad agire per risolvere questi problemi. Il documento è stato illustrato a Sassari, nella biblioteca del Seminario arcivescovile, da monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, e monsignor Gianfranco Saba, arcivescovo di Sassari. Diversi i punti toccati dal messaggio, ma i vescovi sardi si sono voluti soffermare soprattutto sui giovani e sulla mancanza di opportunità di lavoro stabile: “Lavoro per i giovani significa per loro poter fare dei progetti e realizzare i loro sogni – ha spiegato monsignor Miglio -, ma significa anche non fermarsi a scrivere dei documenti e dei messaggi, ma incrementare delle buone pratiche, è necessario avviare iniziative che permettano ai giovani di lavorare. Ci sono molte cose da tenere presenti, per esempio i giovani laureati sono quelli che in Sardegna trovano meno opportunità e più spesso emigrano, con il problema anche della mancanza di una formazione mirata, affinché non siano obbligati a migrare”. Un altro ambito sottolineato nel messaggio dei vescovi sardi è la cura dell’ambiente, tema su cui sono sembrati avanti anni luce rispetto all’attuale, disastrosa giunta regionale targata Pd. “Investire sulla cura dell’ambiente – hanno detto i vescovi – significa anche creare posti di lavoro. E qui in Sardegna ci sono zone dove è importante intervenire per le bonifiche e quindi creare queste opportunità”. Nel documento si parla di lavoro, ma senza tralasciare tante altre problematiche dell’Isola, soprattutto in campo sociale, come la tossicodipendenza, l’alcoolismo e la ludopatia; ancora il disagio e le devianze giovanili, la dispersione scolastica, il calo demografico. “Un ultima parola che abbiamo scritto in questo messaggio – ha detto Miglio – è un invito alla partecipazione alla vita politica attiva. Un invito che rivolgiamo ai credenti cristiani ma, come persone interessate al bene comune della nostra società e della nostra regione, lo rivolgiamo a tutti: dobbiamo riuscire a sconfiggere l’astensionismo”.

La Polizia di Stato e l’Ufficio Scolastico regionale, con il contributo della Fondazione Sardegna, hanno organizzato, per l’anno scolastico 2018/2019, la seconda edizione del progetto: “Pretendiamo la legalità, a scuola con il Commissario Mascherpa”. Il progetto, che è finalizzato alla promozione della cultura della legalità, è rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, per stimolare la riflessione sull’importanza della legalità e della sicurezza nella vita di tutti i giorni. Per illustrare meglio gli aspetti e le finalità del progetto, si terrà martedì 30 ottobre, alle 10, presso la Questura di Oristano (6° piano), una conferenza stampa, a cui paarteciperanno con la partecipazione del Sig. il Questore di Oristano, Capo di Gabinetto, e i rappresentanti udella Fondazione di Sardegna e dell’Ufficio Scolastico regionale.

Venerdì 2 novembre, alle 18.30, presso la pinacoteca “Carlo Contini” di Oristano sarà inaugurata la mostra “Pietro Sedda, L’Opera al Nero 1998-2018”, a cura di Ivo Serafino Fenu, con la complicità di Francesca Alfano Miglietti (Fam). Prodotta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, col contributo della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con la Fondazione Sa Sartiglia, è la prima grande antologica dedicata all’artista oristanese, Pietro Sedda, tra i più apprezzati tatuatori in ambito internazionale e, contestualmente, artista visivo raffinato e renitente a farsi imbrigliare nell’establishment del Contemporaneo. Una vicenda artistica, la sua, che ha il corpo come soggetto e oggetto d’indagine. Con oltre 80 opere tra pitture, polimaterici, disegni, fotografie e video, molte delle quali inedite, la mostra ripercorre vent’anni dell’attività artistica di Sedda. Un’opera al nero quella di Pietro Sedda: segno nigro che unisce le sue prime opere pittoriche di fine anni Novanta, aggressivamente espressionistiche e prossime a certo graffitismo metropolitano, ai tatuaggi di oggi, che segna i corpi e che, al di là del dato estetico e della sua reale presenza nelle opere, diventa epifania di una condizione mentale ed esistenziale. Pietro Sedda nasce a Cagliari nel 1969, cresce a Oristano dove si diploma presso l’Istituto d’Arte nel 1989, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Brera, a Milano, dove si laurea in Scenografia nel 1995. Dopo le prime esperienze individuali in campo artistico e nel design di interni, sul finire degli anni ’90, assieme a Francesco Toreno e Lavinia Flora, forma il gruppo Craftwork e partecipa a numerose mostre in Sardegna e nella Penisola. Nel 2000 inventa il suo alter ego Pietrolio (di nero vestito, con una maschera di pelle dall’inquietante sorriso dipinto) in sella a una piccola bicicletta, sempre nera, compie una serie di incursioni non autorizzate nelle inaugurazioni di mostre altrui: invasioni funzionali alla promozione delle sue opere in un’operazione di vero e proprio parassitismo estetico scientemente programmato. Nel 1999 inizia a tatuare, dapprima alcuni amici e, l’anno seguente apre il suo primo studio a Oristano. Si sposta poi, nel 2004, a Londra, e successivamente a Urbino (2006), per poi approdare nel 2010 a Milano, dove attualmente vive e lavora. Qui apre lo studio di tatuaggio “The Saint Mariner”, guadagnandosi la fama di uno dei più rappresentativi esponenti del settore in campo internazionale. Superata la breve parentesi segnata dall’esperienza legata al personaggio Pietrolio, Pietro Sedda, presegue nella sua attività d’artista con un approccio quanto mai inclusivo e polimorfo, collaborando in veste di artista visivo con numerosi marchi e aziende. Tra le collaborazioni più recenti quella con il salone milanese GUM, per cui ha disegnato il packaging in edizione limitata di alcuni prodotti per la cura della barba, quella con la casa automobilistica BMW, per la quale ha “tatuato” cinque esemplari della X2 Rebel Edition e quella l’azienda di design danese Fritz Hansen. In occasione del rilancio della sedia 3130 nella versione originale con le gambe in legno, meglio nota come “Grand Prix” e progettata nel 1957 da Arne Jacobsen, il designer Diego Grandi propone infatti a Pietro Sedda di tatuarne 9 esemplari (7 in legno e 2 in pelle) da vendere all’asta, poi protagonisti dell’evento di beneficenza “Fantastic wood – Short novels for chairs”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.