Feb 22

Il consiglio comunale di Oristano unito per tutelare l’immagine della Città e della Sartiglia.

Il comune di Oristano effettuerà un’indagine conoscitiva con il Ministero dell’Interno, il Coni e la Fise, per valutare se ciò che è accaduto in occasione dell’ultima Sartiglia abbia esulato il mandato normativo e ogni opportuna regola etica e consuetudinaria.

È un mandato forte quello che il consiglio comunale ha dato al sindaco, Andrea Lutzu, e alla giunta comunale, approvando all’unanimità un documento che impegna a effettuare ogni azione utile a capire cosa sia accaduto, ma anche a valutare l’opportunità di intraprendere ulteriori azioni a tutela dell’ente e della Sartiglia, patrimonio culturale della Sardegna e dell’Italia. E per dare ancora più forza a questa azione è stato deciso che la delibera del consiglio comunale sia inoltrata al Ministero dell’Interno.

Dalla riunione di ieri del consiglio comunale, convocata su richiesta dei gruppi di minoranza, è scaturita una forte critica per le azioni che hanno condizionato l’ultima Sartiglia, innescando la reazione dei cavalieri che per protesta hanno rinunciato a correre le pariglie di domenica 11 febbraio. E proprio nei confronti dei cavalieri si sono levate tante voci di solidarietà e sostegno, perché ritenuti vittime di soprusi.

La seduta si è aperta con un ricordo dell’aula per l’ex sindaco, Sandro Ladu, scomparso nei giorni scorsi. Poi è entrata subito nel vivo con l’intervento del sindaco, Andrea Lutzu, che ha toccato tutti gli aspetti dell’ultima edizione della giostra: sicurezza, biglietti e rimborsi, pubblico, incontri istituzionali, organizzazione. È stata una disamina a tutto campo che “…sebbene riguardasse aspetti ampiamente noti era utile e doveroso fosse fatta in consiglio comunale”.

Il sindaco è partito dalla notizia del giorno, quella dei rimborsi integrali dei biglietti per le pariglie annullate: “Non era mai accaduto prima che quando le pariglie non sono state corse ci sia stato un rimborso integrale. È stata una decisione che ho fortemente voluto e condiviso con la Fondazione”.

Sulle norme di sicurezza e sui controlli, il sindaco ha detto che “…è un problema che riguarda tutti. La “Circolare Gabrielli” si concentra sulle manifestazioni pubbliche e, soprattutto, su quelle con più di 10 mila spettatori. In tre giorni 100 mila persone hanno gravitato intorno ai percorsi della Sartiglia. Inevitabile, dunque, che si dovessero fare i conti con norme che dopo i fatti della scorsa estate di piazza San Carlo, a Torino, sono diventate molto più severe. La sicurezza è doverosa. Sono state convocate innumerevoli riunioni, commissioni di organismi di sicurezza, vertici, tavoli di confronto ai quali ho sempre partecipato. Il comune ha fatto la sua parte: abbiamo pagato i new jersey, aumentato di 25 mila euro il contributo alla Fondazione Sa Sartiglia, che a sua volta si è fatta carico del nuovo sistema di controllo elettronico degli accessi. È stato aumentato il numero delle ambulanze, degli addetti alla sicurezza, sono stati impiegati 50 addetti antincendio, attivata la piattaforma della protezione civile, messe in atto procedure antiterrorismo in accordo con tutte le Forze dell’ordine, e predisposto un piano sanitario che ha tenuto conto delle persone residenti nei percorsi. Lo Stato chiede ai sindaci, ai comuni e agli organizzatori di applicare le norme di sicurezza, ma chi paga il conto finale? I costi aumentano e le risorse sono sempre più scarse. Ciononostante abbiamo fatto tutto ciò che serviva”.

Sui controlli antidoping il sindaco ha ricordato che “…si era deciso di effettuare 28 controlli a campione sui cavalieri, che hanno dato esito negativo. Il problema è sorto con i controlli fatti durante la corsa alla stella, che sono stati intempestivi. Non si può pensare, infatti, di farli fare durante la corsa alla stella limitando le prerogative di Su Componidori, il cui ruolo è sacro per questa città. I controlli sono stati fatti nel momento sbagliato, e questo ha determinato grande tensione e l’annullamento delle pariglie. Nel successivo vertice in Prefettura, richiesto da me, abbiamo fatto capire che i controlli dovevano essere fatti o prima o dopo la corsa, poi è successo ciò che sappiamo”.

Durante il dibattito unanime è stata la considerazione sul danno enorme che hanno subito la città e la manifestazione. “Le norme devono essere applicate, ma non devono e non possono mutare la secolare tradizione della Sartiglia – ha detto Peppi Puddu (Udc) – . La Sartiglia non è tutto ma è un pezzo importante della nostra esistenza e deve essere tutelata da questo consiglio comunale. Non voglio additare né processare nessuno, ma occorre una puntuale verifica dei fatti. È sotto gli occhi di tutti: in questa città e provincia manca la vera politica, quella che, attraverso un coinvolgimento nazionale, doveva fare in modo che le norme venissero applicate con buon senso”.

“Quello che è accaduto quest’anno ci ha lasciato con l’amaro in bocca – ha aggiunto Efisio Sanna (Pd) -. Oggi non serve una caccia alla streghe, non sarebbe giusto per la città; tuttavia alcune problematiche vanno evidenziate. Le settimane che hanno preceduto la manifestazione non sono state le migliori dal punto di vista del marketing (polemiche, notizie non certe che possono aver influito da deterrente). Le tempistiche sulle modalità e la campionatura dei controlli sono state frutto di incontri, accordi, tavoli tecnici, ma evidentemente qualcosa non ha funzionato ed è forsefrutto della scarsa chiarezza. Questo ha influito su quanto è accaduto, e oggi è doveroso esprimere piena e totale solidarietà ai cavalieri, il vero anello debole, additati in termini non positivi. I cavalieri hanno subito una pubblicità negativa, ma meriterebbero più rispetto da parte di tutti”.

Per Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) “…le criticità di questa edizione della Sartiglia sono tante, ma la questione sicurezza va tenuta distinta dalle interferenze che hanno compromesso la buona riuscita della giostra. Sulla sicurezza non voglio puntare dito contro nessuno, tantomeno contro sindaco e giunta. Le misure di sicurezza, frutto dell’allarmismo che si è diffuso dopo i fatti di Torino, si sono rivelate non solo inadeguate a scongiurare eventuali pericoli terroristici ma, se possibile, idonee ad accrescere il pericolo di incidenti nelle aree destinate al pubblico. Ammesso e non concesso che servisse il numero chiuso, non si è vigilato, affinchè il pubblico non si concentrasse in alcuni punti; si è creato un pericolosissimo affollamento in alcuni parti della città e si sono creati recinti sovraffollati con difficoltà di deflusso. Perché il numero chiuso non era previsto anche per l’area giovani? Perché il piano di sicurezza ha riguardato solo alcune aree e si è applicato a intermittenza? Su quanto è successo durante la manifestazione, e ne ha compromesso la buona riuscita, è evidente che l’istituzione preposta all’ordine pubblico ha agito, forse per un eccesso di zelo, in modo inopportuno, intralciando il regolare svolgimento della manifestazione e, forse inconsapevolmente, mancando di rispetto alla sacralità di una tradizione secolare, non riconoscendo e sminuendo la figura de su Componidori, che in quel giorno è il signore indiscusso della città. Dico inconsapevolmente perché se questa istituzione avesse avuto conoscenza del ruolo che riveste su Componidori non avrebbe mai consentito che ci si rivolgesse con espressioni fortemente offensive e gli si intimasse di fargli togliere la maschera e scendere da cavallo per essere scortato, come è stato fatto ad altri cavalieri, alla stregua di comuni delinquenti, per fare i controlli antidoping. Non è mai accaduto che su Componidori e i cavalieri si esponessero, così come hanno fatto, di fronte a quello che hanno vissuto come un abuso e un’ingiustizia”.

Andrea Riccio (Capitale Oristano) ha espresso solidarietà ai due Componidori e ai cavalieri. “Hanno vissuto giornate e situazioni surreali – ha detto Riccio -; non è possibile che su Componidori, che è un semidio, abbia dovuto trattare con le Forze dell’ordine. La manifestazione è stata dissacrata, non si è capito che questa non è una manifestazione sportiva, ma storica, e questo, forse, non è stato spiegato a chi doveva tutelarla. Al di là di chi si è speso per realizzare una bella Sartiglia, come il sindaco (che però ha commesso anche degli errori), pur spendendosi per realizzare una grande festa, ho visto una sorta di accanimento, voglia di intervenire non in maniera costruttiva. Se un terrorista avesse voluto non avrebbe incontrato grandissime difficoltà. Si sono applicate le norme ma è mancato il buonsenso”.

Per Vincenzo Pecoraro (Partito dei Sardi) “…i fatti accaduti l’11 febbraio quest’anno hanno offeso l’intera città. Immaginiamo cosa sarebbe accaduto se fosse successo a Siena, se avessero interrotto il Palio per fare i test antidoping: sarebbe andata a fuoco la città. Il palio è per i senesi è stessa cosa che la Sartiglia è per gli oristanesi. Il clima che abbiamo respirato in questi giorni di festa ha (spero solo per un attimo) rovinato i rapporti che abbiamo sempre avuto tra istituzioni. Questo consiglio deve dimostrare unità come nelle occasioni più importanti per lamentare il sopruso che abbiamo subito. A Santulussurgiu i controlli sono stati fatti con l’alcoltest, da noi è stato chiamato il “Nado” che esercita controlli per atleti super professionisti e che vigila sull’assunzione di sostanze dopanti vietate. Tra queste rientra, ad esempio il Bentelan, farmaco di uso comune che si utilizza anche per gli asmatici. Controlli che vanno bene per gare di rilievo nazionale e internazionale, non certo per la Sartiglia. A noi non interessa se un cavaliere ha bevuto un Campari o una Vernaccia, ma che si dimostri un cavaliere abile e corretto. Ribelliamoci, uniti, contro un sopruso ed evitiamo che si ripetano certi teatrini”.

“Sicuramente qualcosa non né andato bene – ha detto Antonio Iatalese (Forza Italia) -. È mancato il buonsenso da parte di chi doveva garantire la sicurezza; di certo non da parte del sindaco, il cui operato ho avuto modo di apprezzare. Sono ridicole tutte queste norme imposte dai governi nazionali: dopo ogni attentato diciamo che i terroristi non cambieranno il nostro modo di vivere, ma in realtà sta succedendo proprio questo, e lo abbiamo visto anche con la Sartiglia. Ai varchi io non ho visto le difficoltà di cui si è parlato, però è vero che la dove si creano assembramenti si possono creare possibili situazioni di pericolo”. Iatalese ha apprezzato la decisione di rimborsare i biglietti delle pariglie, pur ritenendo che non fosse necessario. “Per lo “spazio giovani” – ha affermato Iatalese – abbiamo cercato di fare qualcosa di più, di coinvolgere i ragazzi, ma c’è un problema più profondo che va discusso seriamente. Infine concordo con chi ha detto che i commercianti sono stati penalizzati a favore degli ambulanti”.

Secondo Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) “…questa Sartiglia, per come si è posta rispetto alle nuove norme, impone che tutto il sistema venga rivisto. Questo è stato un anno di collaudo. Faremo tesoro di tutte le criticità messe in evidenza, che non sono imputabili al sindaco, ai cavalieri o alla Fondazione, ma a un’organizzazione che deve trovare una nuova dimensione. Dov’erano i nostri rappresentanti politici quando prima della Sartiglia si stavano manifestando i problemi organizzativi di cui tutti eravamo a conoscenza? I nostri politici hanno abbandonato il sindaco e il territorio, lasciandoci a combattere contro un uomo solo che rappresentava il governo e che ha condizionato fortemente l’andamento di una giostra tradizionale, che fa cultura, tradizione, rispetto della socialità. Si è creato uno stato di polizia. In questa solitudine delle istituzioni ciò che si doveva fare per tutelare la sicurezza non si è fatto. Si è fatto, invece, tanto per non evitare un atteggiamento prevaricatore che non aveva ragione di essere e che ha esposto i nostri concittadini e, brutalmente, i cavalieri a una gogna che non meritavano. Hanno fatto bene a non correre le pariglie. Se avessimo una reale forza politica non avremmo subito questa abiura, e non mi riferisco certo al sindaco. Oggi dobbiamo essere orgogliosi di un consiglio comunale che dimostra unità. Apprezzo la decisione della Fondazione di rimborsare i biglietti”.

Per Francesco Federico (Indipendente) “…quanto è successo non ha fatto bene all’immagine della città. La gestione “spazio giovani” poteva essere migliore, così come troppi stand e ambulanti non consentono di offrire il meglio del centro storico e questo va a discapito anche degli esercenti del centro storico”.

“Ciò che è successo ha danneggiato l’immagine della città a causa dell’ingerenza delle istituzioni nella manifestazione storica della città – ha rimarcato Luca Faedda (Forza Italia) -. Nei prossimi mesi capiremo se questa sarà una consuetudine o se è stato un evento eccezionale. Ora però dobbiamo capire come dobbiamo comportarci in futuro e come comportarci anche con le altre istituzioni. Auspico un documento condiviso, che dia forza all’istituzione comunale e alla Fondazione Sartiglia. In piena campagna elettorale dalla politica, da tutti, mi sarei aspettato una presa di posizione seria, e invece c’è stato un silenzio che non va bene”.

Maria Obinu (Pd): “Dopo quanto è successo, nelle prime ore ho ritenuto il sindaco uno dei massimi responsabili di quanto accaduto, perché avrebbe dovuto avere un ruolo più importante per contrastare chi stava ostacolando la manifestazione. Oggi mi rendo conto che forse si sarebbe dovuto fare qualcosa di più stringente nelle settimane precedenti. Credo che a monte di tutto ci sia un errore: l’adesione al Coni dell’associazione cavalieri. Lo sciopero ha messo alla luce problemi che hanno radici profonde e che riguardano essenzialmente il funzionamento della Fondazione Sartiglia”.

Sulla solitudine dell’istituzione comunale è ritornato Angelo Angioi (Forza Italia): “Mi sarebbe piaciuto vedere un’interrogazione in Parlamento o in consiglio regionale. Non c’è stato niente. Siamo stati lasciati soli e non solo sulla Sartiglia”.

Dello stesso avviso Danilo Atzeni (Un’altra Oristano), secondo cui il comune è stato lasciato solo. “Credo che questa esperienza – ha sostenuto Ateni – serva per creare i presupposti per migliorare e portare la manifestazione a livelli più elevati”.

“Il documento approvato dal consiglio comunale da forza alle azioni che il comune intenderà assumere nei prossimi mesi per tutelare l’immagine dell’istituzione, della città e della Sartiglia. Ringrazio il consiglio comunale per il contributo che ha dato, la minoranza per aver chiesto la convocazione della seduta e la maggioranza per averla sostenuta”. La posizione è stata espressa, questa mattina, dal sindaco Andrea Lutzu nel corso di una conferenza stampa, convocata a palazzo Campus Colonna. “L’unanimità di intenti raggiunta, al di là di qualche critica che si è sollevata, è di grande importanza perché traduce il sentimento che si respira in città – ha detto il sindaco -. Tutti vogliamo che quanto è successo quest’anno non si ripeta più. La sacralità della Sartiglia va difesa, nel rispetto assoluto delle leggi, ma va difesa. Il consiglio ha dimostrato di voler stare a fianco al sindaco in questa battaglia, dandomi più forza nella richiesta di spiegazioni per quanto è successo. Lo faremo nelle prossime settimane con il Ministero dell’Interno, con il Coni e con la Fise (Federazione italiana sport equesti). Credo che siano stati commessi errori da più parti – ha proseguito Lutzu -. Ma sul fronte della sicurezza è andato tutto bene e questo, oggi, è un grande risultato. E credo sia importante rimarcare che la decisione di rimborsare per intero i biglietti delle pariglie di domenica 11 febbraio, sebbene non fosse dovuto, sia un atto che significa che Comune e Fondazione vogliono investire sull’immagine della manifestazione e della città. Stiamo facendo più di quanto preveda il regolamento, ma crediamo sia una cosa giusta per gli spettatori che hanno pagato un biglietto, per l’immagine della Sartiglia e il buon nome di Oristano che vogliamo tutelare in ogni modo”.

Il comune di Oristano ha aderito a “M’illumino di meno” la grande festa del risparmio energetico, giunta alla 14esima edizione e promossa dal programma radiofonico di Radio Due-Caterpillar. Grazie a questa iniziativa, ogni anno, in tutta Italia, si spengono simbolicamente le luci di monumenti, piazze e vetrine commerciali, con l’intento di promuovere e sostenere la lotta alla spreco, la salvaguardia dell’ambiente e la divulgazione di buone pratiche di risparmio. Venerdì 15 febbraio, dalle 18.45 alle 19.45, il comune farà spegnere le luci di piazza Eleonora. “Dal 2005, ogni anno, la trasmissione di Radio2, Caterpillar, chiede ai suoi ascoltatori di spegnere tutte le luci che non sono proprio indispensabili – ha spiegato l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Licheri -. Quest’anno l’iniziativa si ripete con l’idea di festeggiare il “Protocollo di Kyoto” sui cambiamenti climatici. “M’illumino di meno” è un’iniziativa simbolica e concreta molto partecipata: si spengono sempre le piazze italiane, i monumenti – la Torre di Pisa, il Colosseo, l’Arena di Verona -, i palazzi simbolo dell’Italia – Quirinale, Senato e Camera – e tante case dei cittadini. Si sono spenti per “M’illumino di Meno” anche la Torre Eiffel, il Foreign Office e la Ruota del Prater di Vienna. In decine diusei si organizzano visite guidate a bassa luminosità, nelle scuole si discute di efficienza energetica, in tanti ristoranti si cena a lume di candela, in piazza si fa osservazione astronomica approfittando della riduzione dell’inquinamento luminoso. Oristano partecipa spegnendo per un’ora le luci di piazza Eleonora, il cuore della città”.

Entro l’anno Oristano potrà contare su una rete capillare rete di stazioni di ricarica per auto elettriche. Nei giorni scorsi, a Cagliari, è stato firmato l’Accordo di programma tra la Regione e i le principali città dell’isola, tra le quali Oristano, che era presente con l’assessore ai Trasporti e alla viabilità, Pupa Tarantini. “La Sardegna, con uno stanziamento di 15 milioni di euro, è tra le regioni italiane che più sta investendo nella mobilità elettrica – ha spiegato il sindaco, Andrea Lutzu -. In tutta l’isola sono previste 650 stazioni di ricarica. A Oristano ne sono previste una cinquantina, un numero adeguato a coprire adeguatamente il territorio comunale, a soddisfare le esigenze, ma soprattutto a incentivare l’utilizzo di auto elettriche”. Il progetto, in linea con il Piano energetico regionale, predisposto dall’assessorato regionale dell’Industria, prevede di abbattere del 50%, entro il 2030, le emissioni inquinanti. Oristano, così come gli altri comuni che hanno aderito all’iniziativa, oltre all’installazione delle colonnine di ricarica, avrà la possibilità di acquistare veicoli elettrici da inserire nel proprio parco mezzi. È prevista inoltre la realizzazione di infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità. È prevista l’installazione di stazioni di ricarica di varie tipologie: Fast Charging (con potenza di alimentazione maggiore di 22 kW), Quick Charging (con potenza di alimentazione compresa tra 7‐22 kW), Slow Charging (con potenza di alimentazione compresa tra 3‐7 kW). Sono previsti interventi di integrazione con reti elettriche per Smart Grid. Le colonnine saranno installate nei principali ingressi, nei pressi dei centri commerciale (nord e sud), via Tharros, piazza Roma, piazza e via Mariano IV, piazza Cova, via Cagliari, nei parcheggi del Palazzo di Giustizia, piazza Giovanni Paolo II, parcheggio multipiano di via Carducci, piazza Manno, piazza Ungheria (stazione ferroviaria), via Iglesias, piazzale San Martino, via Costa, via Beatrice d’Arborea, piazza Italia, via Donizetti, via Brunelleschi, via del Porto, nel piazzale del porticciolo turistico d Torregrande, nella piazza della Torre di Torregrande.

L’amministrazione comuale di Oristano ha pubblicato il bando di concorso per l’aggiornamento della graduatoria generale valevole ai fini dell’assegnazione in locazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, destinati alla generalità dei cittadini e alle categorie speciali (anziani, giovani coppie, portatori di handicap), siti nel territorio del comune di Oristano. Il modello di domanda e il relativo bando sono disponibili presso l’ufficio Relazioni con il pubblico (Urp) del Comune di Oristano nei giorni e orari di apertura al pubblico, presso Informacittà, ovvero presso l’Azienda regionale edilizia abitativa (Area) di Oristano, via Tempio 11. Il Bando e l’intera modulistica è disponibile sul sito istituzionale www.comune.oristano.it. Le domande devono essere trasmesse in busta chiusa secondo le seguenti modalità: consegnate a mano all’Ufficio Protocollo del comune dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, e il martedì dalle 16 alle 18; spedite per raccomandata con ricevuta di ritorno; inviate per posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale@pec.comune.oristano.it . Termine di presentazione delle domande: per i residenti in Italia entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul Buras (22 febbraio 2018); per i residenti nell’area europea entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul Buras (22 febbraio 2018); per i residenti nei paesi extraeuropei entro 90 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sul Buras (22 febbraio 2018). Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Politiche della Casa del Comune di Oristano – 1° piano, palazzo degli Scolpi, piazza Eleonora 44. Tel. 0783/791218. Responsabile procedimento Roberta Vinci.

Si svolgerà domenica 25 febbraio, a Oristano, il convegno regionale dei catechisti, promosso e organizzato dall’Ufficio catechistico regionale. Il tema, “Catechisti in Sardegna: il coraggio del primo annuncio”, intende aiutare le comunità cristiane dell’Isola a prendere sempre più consapevolezza della necessità di un rinnovato annuncio della fede, anche a partire dai percorsi di iniziazione cristiana abitualmente strutturati nelle parrocchie. La partecipazione di circa 600 iscritti, provenienti da tutte le diocesi della Sardegna, esprime la decisa attenzione con cui le parrocchie e le diocesi accompagnano la trasmissione della fede nelle nuove generazioni. Il convegno si aprirà alle 10, nella Cattedrale di Oristano, con la “lectio divina” sul brano della tempesta sedata: la comunità di ieri e di oggi è chiamata a mettere la sua fiducia nel Signore, anche nelle faticose ed innovative sfide che l’annuncio e la catechesi sono chiamate attualmente ad affrontare. Buona parte della mattina sarà affidata a Luca Diotallevi, nella restituzione in chiave pastorale e propositiva dell’indagine commissionata nel 2018 dalla Conferenza Episcopale Sarda su “Attori, strutture e culture della catechesi nelle diocesi della Sardegna”. La prima parte del pomeriggio, in vari punti d’incontro nel centro della città, sarà dedicata a laboratori di confronto sui diversi ambiti dell’iniziazione cristiana nella fascia 7-14 anni: famiglia e catechesi, comunicazione nella catechesi, prassi catechistiche in ambito associativo, catechesi e liturgia, catechesi pre-battesimale, catechesi con le persone disabili, catechesi e Insegnamento della Religione, arte e catechesi, catechesi e Bibbia, ispirazione catecumenale nella catechesi, catechesi e carità, catechesi e preadolescenza. La giornata si concluderà in Cattedrale, alle 17, con la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Ignazio Sanna, Arcivescovo di Oristano, nonchè presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Conferenza Episcopale Italiana.

11 comments

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    • drastico on 23 febbraio 2018 at 9:39
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    ho seguito il consiglio comunale sulla sartiglia. a me è sembrata una passerella dell’opposizione e nulla di più. molta aria fritta e poca sostanza.

    • Adriano S. on 23 febbraio 2018 at 10:27
    • Rispondi

    “Le norme devono essere applicate, ma non devono e non possono mutare la secolare tradizione della Sartiglia”, così si è espresso un consigliere, dimostrando una volta di più quella confusione di cui un po’ tutti siamo vittime.

    • Giuseppe on 23 febbraio 2018 at 11:04
    • Rispondi

    L’unica cosa interessante l’ha detta Annamaria Uras quando ha detto dov’erano i nostri consiglieri regionali e la nostra deputata quando ci sono state le polemiche sulla Sartiglia, grazie all’intervento a gamba tesa del Questore. I due condidati del Pd Antonio Solinas e Caterina Pes forse avevano altro – come sempre – a cui pensare, ma hanno dimostrato ancora una volta che per Oristano questi due politici – anche se questa riferita a loro è una parola grossa – non hanno mai fatto niente. Per carità!

    • Sergio on 23 febbraio 2018 at 11:22
    • Rispondi

    Non c’era bisogno di questo, me è un motivo in più per NON votare PD!

    • Carlo on 23 febbraio 2018 at 11:43
    • Rispondi

    Caterina Pes si è fatta un pò di pubblicità con quella questione su Facebook. Antonio Solinas si sta facendo pubblicità con tre parole: umile, concreto, sardo! Ah ah ah ah ah ah ah. Quando le ho lette mi sono sfasciato dalle risate. Sarà anche sardo, ma umile e concreto con lui c’entrano come i cavoli a merenda, e c’è anche chi le pubblica! Ma vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? Finchè ci saranno candidati come questi voterò sempre Movimento Cinque Stelle. Non conosco neppure chi abbia candidato a Oristano il M5s ma non mi interessa, sono sicuro che sarà sempre meglio di queste due nullità politiche!!!

    • Matteo on 23 febbraio 2018 at 12:09
    • Rispondi

    La decisione di rendere i soldi a chi aveva acquistato i biglietti per le pariglie della domenica è stata una grande cosa. Bravo Lutzu.

    • Zacca strada on 23 febbraio 2018 at 14:35
    • Rispondi

    Per favore basta parlare del questore. Questo burocrate ha avuto anche troppo spazio sui giornalacci locali che non si occupano più di cose serie ma di cretinate. La Vecchia, il Bugiardino e Laccalink non sanno più cosa scrivere, a parte camion che intralciano la strada, investimenti sulle strisce, cornicioni che cadono, gatti salvati dai pompieri e interviste con la lingua fuori. Con tutti i problemi di Oristano, non essendo più abituati a scrivere di cose serie pubblicano qualsiasi cosa leggano su facebook, che per loro è l’unica fonte di verità. Il questore per questo è stato una manna. Negli ultimi mesi non hanno scritto altro: il questore che intralcia la Sartiglia, il questore che se ne frega di Cavalieri e Fondazione Sartiglia, il questore che chiama Cumponidori e Cavalieri a fare pipì per forza durante la Sartiglia, il questore che brinda con i Cumponidori a Marrubiu, il Consiglio comunale contro il questore, il questore a colloquio con i Cunponidori, ecc., ecc., ecc. Che pena!

    • Simone on 23 febbraio 2018 at 15:21
    • Rispondi

    Mi ha fatto piacere che in consiglio comunale abbiano citato i mosaici sui muri dell’abitazione dell’architetto Loddo. Un bel “regalo” dell’architetto alla città. Putroppo i mosaici nei giorni della Sartilglia sono stati in parte coperti dalle bancarelle dei “caddozzoni”, anche se ho visto tanti turisti che scattavano foto e selfie in quella zona. Peccato davvero che i “caddozzoni” non siano stati spostati in qualche altra parte della città per fare ammirare meglio i mosaici.

    • Ignazio on 23 febbraio 2018 at 17:38
    • Rispondi

    Umile x i 10.000 € al mese, concreto per le assunzioni fatte al C.I., sardo perché di Ula.

    • Michele on 23 febbraio 2018 at 20:01
    • Rispondi

    E’ chiaro che due schiappe della politica come Pes e Solinas poteva candidarle soltanto il Pd. Mi chiedo se veramente non provano un po’ di vergogna a chiedere voti ai cittadini di cui se ne sono sempre fregati.

    • Pietro on 23 febbraio 2018 at 21:16
    • Rispondi

    Sono due incapaci prestati alla politica. Dov’erano Caterina Pes e Antonio Solinas quando Oristano aveva bisogno di loro? Due che hanno fatto carriera politica non per merito proprio ma grazie a Soru e Cabras. Siccome se voto Pd mi si cancara la mano, allora come mi ha suggerito il santino di Antonio Solinas di tracciare un segno, per non sbagliare traccio un segno non sul Pd ma sul simpolo del M5S.

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