Nov 07

Per riportare gli italiani alla politica ci vuole una nuova politica.

“La vittoria delle destre nelle elezioni Siciliane e la sconfitta cocente del Partito Democratico dimostrano come sia definitivamente tramontata una stagione politica fondata su un centro-sinistra che, avendo imitato la destra, è stato inevitabilmente superato dall’originale.

È per questo che il PD di Renzi non ha più né i numeri, né la credibilità, per porsi come interlocutore politico a Sinistra. Diverso per il M5S, la cui affermazione, se dovesse essere confermata a livello nazionale, cambierebbe definitivamente i rapporti di forza nel panorama politico, facendo non solo tramontare il mantra del “voto utile” del PD, ma prefigurandone altri ben più utili e rappresentativi, nonché nuove maggioranze possibili nel futuro Parlamento, fondate sull’attuazione della Costituzione e alternative alla “grande coalizione” Renzi-Berlusconi che – a questo punto – potrebbe non avere più i numeri per governare.

Il primo e più allarmante dato che, però, arriva delle elezioni siciliane è la crescita, ormai costante, dell’astensionismo, che ha superato la soglia critica del 50%: la maggioranza assoluta degli aventi diritto non vota perché non si riconosce nella proposta politica o perché ha perso ogni fiducia nelle istituzioni così come rappresentate.

Da qui bisogna ripartire per costruire, per le prossime elezioni politiche, un progetto nuovo e una lista unitaria civica e di Sinistra che ambisca a rappresentare i cittadini prima ancora che le singole forze. Una politica dei pochi, che rinunci a dare voce ai più, non può essere, infatti, coerente con il progetto di attuazione della Costituzione, che è il mandato consegnato dagli italiani dopo il voto referendario del 4 dicembre. Men che meno con una forza che ambisca a rappresentare una seria alternativa per il futuro del Paese. Per invertire la rotta rispetto alle politiche degli ultimi governi serve la mobilitazione di tanti e di tutti coloro che hanno pagato il prezzo della crisi senza averne determinato le  cause.

Il risultato della Sinistra e di Claudio Fava – cui va riconosciuto l’importante merito di aver riportato nell’assemblea siciliana una rappresentanza che mancava da tempo – è il primo dei “Cento passi” che abbiamo davanti, ma non basta. Dobbiamo avere il coraggio di costruire insieme un progetto più ambizioso e più ampio, in cui la “maggioranza invisibile” del Paese possa identificarsi.

 L’obiettivo che ci siamo prefissi, fin dal 18 Giugno, per le prossime elezioni e per la stagione che si dovrà aprire a partire da esse, è creare uno spazio pubblico in cui confrontarsi tutti, per unire le forze in un progetto politico più grande della somma dei singoli pezzi. Un percorso capace di costruire “la via italiana” per il cambiamento, già verificatosi in Spagna con Podemos e nel Regno Unito con Corbyn: combattere le profonde diseguaglianze e le scandalose ingiustizie che offendono la vita delle persone e impediscono il realizzarsi di una democrazia compiuta nel nostro Paese. Per farlo è imprescindibile la più ampia partecipazione dei cittadini e di quei movimenti, comitati e associazioni che lavorano da anni nei territori sui bisogni e per i diritti delle persone.

Per questo rilanciamo con forza l’obiettivo di una lista unica, civica e di Sinistra, che trovi solide basi in un programma innovativo e senza compromessi, in un metodo trasparente e condiviso per la scelta di candidati e leadership. Un progetto che parli delle persone, delle loro priorità, delle loro vite, del diritto a costruire insieme un mondo nuovo, più giusto e più uguale.

Il testo che oggi è stato reso pubblico è solo il punto di partenza per un percorso che dovrà immediatamente allargarsi a tutte le forze che vorranno condividerlo e migliorarlo (a partire dall’Altra Europa e da Rifondazione Comunista), e che dovrà darsi regole chiare per le decisioni assembleari su programma, leadership e candidature.

E’ il tempo del coraggio, non della paura. Le persone non aspettano altro: tornare ad essere protagoniste di una nuova stagione politica, di un nuovo “umanesimo sociale” fondato sul primato della dignità e dei diritti sui mercati e sui poteri economici. Il momento è, più che mai, adesso”. (Anna Falcone e Tomaso Montanari www.perlademocraziaeluguaglianza.it).

Oristano riprende il cammino della partecipazione con gli altri comuni del territorio per concorrere alla programmazione territoriale. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione del gruppo “Coraggio e libertà”, presentata in aula da Anna Maria Uras, che impegna il sindaco e la giunta ad attivare un confronto con la Regione per tutelare gli interessi dei cittadini e delle imprese, con i comuni dell’oristanese e con i portatori di interesse, al fine di identificare le priorità e sviluppare una proposta di programmazione territoriale che coinvolga il tessuto economico e produttivo del territorio. La proposta ha ottenuto il consenso unanime da parte dell’aula. Il sindaco Andrea Lutzu, in particolare, ha informato di avere già incontrato l’Assessore regionale alla programmazione, Raffaele Paci, e annunciato di aver calendarizzato una riunione con i sindaci delle Unioni dei comuni per lavorare a una proposta condivisa da presentare al tavolo della Programmazione territoriale. Il Consiglio comunale, nell’ultima seduta, ha approvato all’unanimità altre due mozioni, presentate da Patrizia Cadau del Movimento 5 Stelle. La prima, che riguardava la modifica del regolamento del canone per l’occupazione degli spazi e delle aree pubbliche, prevede l’adeguamento alla normativa nazionale, stabilendo una nuova regolamentazione per l’esenzione di partiti e forze politiche dal pagamento della Cosap, per favorire l’attività politica e riavvicinare i cittadini alla politica.  La seconda mozione riguardava l’adesione del comune di Oristano alla campagna nazionale dell’Anci “365 giorni No alla violenza contro le donne”, promossa nel 2012 dalla città di Torino e sostenuta dall’Associazione dei comuni italiani. La campagna è rivolta alle istituzioni, coinvolgendo i sindaci in prima persona quali testimonial per una presa di posizione forte e chiara contro ogni forma di violenza contro le donne. Dopo gli interventi di Maria Obinu (Pd), Anna Maria Uras (Coraggio e libertà), Antonio Iatalese (Forza Italia), l’assessore Pupa Tarantini ha ricordato che all’assemblea generale dell’Aicc  il comune di Oristano ha lanciato un progetto per dire no alla violenza 365 giorni all’anno, attraverso un simbolo visibile come le scarpette rosse in ceramica: “L’idea è stata accolta e fatta propria dall’assemblea delle città della ceramica che la riproporranno per rendere costante il loro impegno contro la violenza alle donne”. Durante la seduta, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Federica Pinna, sono state approvate, all’unanimità, due delibere per un intervento di demolizione e ricostruzione (con un bonus volumetrico del 30%) di un edificio in un piccolo lotto di via Ricovero, e per la monetizzazione (per un importo di 24 mila 650 euro) degli standard della lottizzazione De Murtas e più, attraverso la retrocessione delle aree cedute dai lottizzanti al comune (un lotto di 105 metri quadri). In apertura di seduta, la giunta comunale ha risposto alle interpellanze e  interrogazioni. Il sindaco Lutzu ha risposto all’interpellanza dei consiglieri del fuoriuscito dal Pd, Francesco Federico, Federico, e di Obinu e Sanna sull’assunzione di un segretario, spiegando che pur trattandosi di un incarico fiduciario, che poteva essere affidato anche senza un bando, per massima trasparenza, e in linea con quanto previsto dalle norme, si è preferito fare un avviso pubblico per il quale sono pervenute 81 domande. “Il regolamento sull’ordinamento degli uffici, approvato dalla passata amministrazione, prevede il ricorso a personale esterno a supporto degli organi di vertice dell’amministrazione – ha spiegato Lutzu -. Peraltro non era possibile sguarnire altri servizi dell’ente di personale, considerando che già soffrono di gravi carenze. Anche la scorsa amministrazione ha utilizzato procedure analoghe per l’assunzione di personale, dipendenti validi che sono ancora in servizio e dei quali anche io mi avvalgo con grande soddisfazione”. Il sindaco Luztu ha quindi risposto all’interrogazione dei due soli consiglieri rimasti al Pd in consiglio comunale, Obinu e Sanna, e a Francesco Federico sull’annullamento degli spettacoli la scorsa estate.  Sul caso dell’annullamento della partita del Cagliari alla Tharros “…non credo che il comune abbia fatto una brutta figura – ha detto Lutzu -, ma soprattutto non accetto che lo dica chi ha governato prima di me fino a pochi giorni prima di quella partita. La risposta migliore la daremo entro poche settimane, rendendo agibile la struttura per 2000 persone. Il “Settembre Oristanese” è stato caratterizzato da numerosi eventi, il raduno di aeromodellismo è stato annullato perché gli organizzatori non avevano il permesso da parte dell’Enac, mentre la rassegna di musica degli anni ’60 e ’70 è stata spostata a Santa Giusta perché gli organizzatori hanno ottenuto un contributo maggiore da quel comune”. Infine, l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, ha risposto all’interpellanza di Patrizia Cadau (M5S) sulla presenza di una discarica abusiva, anche con presenza di amianto, vicino al fiume Tirso, a Silì. “Abbiamo immediatamente allertato la polizia locale e il settore ambiente – ha sostenuto Licheri -, che hanno fatto un sopralluogo verificando la presenza di quattro piccole discariche. Abbiamo anche individuato alcuni responsabili, a cui è stata comminata una sanzione; è stata presentata una denuncia contro ignoti, e sono state recuperate le risorse per procedere alla bonifica, che contiamo di fare il più velocemente possibile”.

Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, è stato eletto all’unanimità presidente del Comitato del distretto socio-sanitario di Oristano, nel corso della riunione tenutasi nella sala conferenze dell’ospedale San Martino. L’organismo, composto dai sindaci dei comuni appartenenti allo stesso distretto, verifica l’andamento delle attività socio-sanitarie distrettuali, formula pareri obbligatori rispetto ad esse, ed esprime osservazioni e proposte sull’organizzazione e la gestione dei servizi e delle strutture presenti nel territorio di propria competenza. Tredici i sindaci che, direttamente o tramite delega, hanno partecipato all’elezione, presieduta dal direttore della Assl, Mariano Meloni. Il primo cittadino di Oristano prenderà il posto rimasto vacante dopo la conclusione del mandato dell’ex sindaco di Solarussa, Enrico Marceddu, e andrà ad affiancare, nell’azione di indirizzo e verifica rispetto alle attività sanitarie del territorio, il sindaco di Bosa, riconfermato nel luglio scorso alla presidenza della Conferenza territoriale socio-sanitaria di Oristano (organismo che raccoglie tutti i comuni della provincia) e i sindaci di Gonnosn, Mauro Steri, e di Paulilatino, Domenico Gallus, rispettivamente alla guida dei Comitati di distretto socio-sanitario di Ales-Terralba e di Ghilarza-Bosa.

Gli artigiani sardi di Confartigianato sono insoddisfatti dalla manovra finanziaria della Regione: pochi fondi, troppa burocrazia e nessun passo coraggioso verso il mondo della piccola impresa. “Attendiamo, ormai da troppo tempo, un chiaro segnale di apertura, di riconoscimento reale del valore delle imprese artigiane per il tessuto economico dell’isola, che si deve tradurre in atti concreti e in poste di bilancio”. E’ questo il giudizio, in sintesi, che emerge dal documento presentato a Confartigianato Imprese Sardegna in audizione presso la commissione Programmazione e Bilancio del consiglio regionale. “Siamo consapevoli del momento di difficoltà della finanza pubblica regionale – è scritto nel documento consegnato dall’associazione artigiana – ma riteniamo tuttavia che si possa fare un passo più coraggioso verso il mondo delle piccole imprese e, soprattutto verso le imprese artigiane”. Il malessere del comparto artigiano regionale, 35.358 imprese attive registrate al 30 settembre 2017, 709 in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, e circa ottomila in meno rispetto all’anno boom del 2008, è certificato anche dall’andamento dei primi 9 mesi di quest’anno, con 1.159 iscrizioni e ben 1.799 cancellazioni, con un saldo negativo di 640 imprese. Alle imprese artigiane sono state destinate pochissime risorse, 35 milioni di euro, cifra tra l’altro in larga parte soggetta alle regole dei fondi europei che, a causa delle loro interpretazioni, appaiono sempre più come zavorra che vòlano per le imprese”.

 

3 comments

    • Che ce vado on 8 novembre 2017 at 13:53
    • Rispondi

    Parole vane se poi votano continuamente degli impresentabili!

    • Roby on 8 novembre 2017 at 16:05
    • Rispondi

    Azzeriamo tutto e cambiamo pagina con interpreti diversi. C’è solo questa possibilità per rivoltare il Paese.

    • Dario on 8 novembre 2017 at 16:57
    • Rispondi

    La proposta di Montanari e Falcone per una lista civica unitaria è condivisibile. Le perplessità sorgono quando si vuole aprire a Rifondazione, Possibile, Mdp e frattaglie varie, al cui interno militano personaggi e personaggetti che con la vecchia politica sono andati a braccetto per anni pensando soprattutto al loro interesse personale e che nulla hanno a che fare con una visione nuova della politica.

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