Set 19

Urbanistica. G.V. Sanna: “L’approvazione di norme così pericolose non rappresenta un orizzonte sensato”.

“Ho molto resistito alle diverse sollecitazioni perché intervenissi e scrivessi sui temi del territorio e dell’urbanistica che in questi mesi stanno tenendo in apprensione il futuro della Sardegna.

Lo sconcerto e la rabbia davanti alla folle decisione del Governo regionale sardo di portare comunque avanti una legge urbanistica insensata e priva di qualunque cognizione di coerenza e modernizzazione, rispetto alla fase che si era aperta in Sardegna con l’approvazione del PPR, mi porta a fare alcune considerazioni per aiutare e stimolare i cittadini sardi a farsi sempre di più protagonisti della difesa dei beni comuni, a rigettare le false asserzioni che il consumo del territorio dovrebbe rispondere ad un bisogno di sviluppo, non altrimenti conseguibile, e altre idiozie di questo tenore a cui una persona di media intelligenza non crederebbe mai.

Oggi ho finalmente rotto gli indugi davanti alla farsa incommensurabile della mozione PD contro il MIBAC, segno evidente e clamoroso della sconfitta della politica regionale, che si nasconde dietro una azione apparentemente muscolare che susciterà, oltre il Tirreno, una quantità notevole di risate.

Tuttavia alcuni punti è bene siano chiari. Ognuno ha le proprie competenze, il MIBAC sul paesaggio e sui beni culturali, la Regione sull’Urbanistica. Se la Regione definisce correttamente il campo delle tutele che attengono al rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, in contradditorio con lo Stato, e si perviene così ad un accordo come è accaduto con il PPR, tutto ciò che sta dentro la disciplina concordata può essere gestito autonomamente in chiave urbanistica dalla Regione e nessun sovraintendente o sottosegretario potrà eccepire alcunché.

Ma se, come è accaduto con i Ptp, ed ora con questa proposta di legge, ma anche con i vari Piani casa, si cerca di aggirare e abbattere i vincoli sovraordinati con le norme urbanistiche, il PD e compagnia si mettano l’anima in pace, lo Stato ha il dovere di intervenire e tutelare il dettato Costituzionale.

So di dire delle cose spiacevoli, in particolar modo così percepite dal personale politico non proprio “tagliato” a trattare questa materia e in preda alla solita frenesia populista da consenso, ma così stanno le cose nel rapporto con lo Stato, anche a causa dell’aver perso l’ennesima occasione per affondare il confronto Stato-Regione in chiave di maggiori competenze e di reciproche affidabilità.

Paradossalmente, infatti, il terreno del confronto con lo Stato per completare e aggiornare la pianificazione paesaggistica della Sardegna, rappresenterebbe uno dei terreni privilegiati per far valere specificità e autonomie, allentare inutili totem e vincoli inattuali, ma anche per sviluppare indipendenze identitarie volte alla autonoma tutela dei beni comuni e alla loro traduzione in reali fattori di sviluppo.

Ma questo terreno è faticoso ed impopolare come lo fu quello del PPR, anche se ha avuto il merito di ribaltare un paradigma culturale in Sardegna in materia di territorio che prima non esisteva e che oggi pone i Sardi a parlare diversamente di tutele, di sviluppo, di risorse, di consumo indebito dei beni comuni e di biodiversità.

In Sardegna, invece, si preferisce fare gli stizzosi contro lo Stato dopo aver sprecato una legislatura a fare deroghe, dalla sanità all’urbanistica, inseguendo l’illusoria e sbagliata idea che allentare le regole significhi innalzare lo sviluppo.

Mentre in Europa qualche metropoli ha già deciso di bandire totalmente il traffico di macchine e camion dalle sue vie e dai suoi quartieri, da noi si vuole portare ad approvazione una legge urbanistica sostanzialmente basata su deroghe e agognata espressamente dai soliti predatori del territorio che, non paghi di aver in tempi ciecamente permissivi costruito nei trecento metri più delicati dell’ecosistema sardo, vantano ancora pretese su ciò che non gli appartiene.

Il più grande segno della nostra aspirazione autonomista o indipendentista, come è di attualità oggi, è proprio quello di dettare noi le regole su ciò che più direttamente ci appartiene come sardi, il territorio, il paesaggio e la storia, senza lasciare che l’internazionalizzazione o la mondializzazione della finanza e dell’economia che ci ha portato nuovi padroni in terra sarda, possa decidere sulle nostre teste.

Sarebbe il caso, appunto, di stringerci in un sentimento solidale, cittadini, associazioni e comitati, e chiedere insieme al Governo della Regione che prima di portare in approvazione la nuova legge urbanistica in Sardegna siano attivati gli strumenti previsti per la partecipazione dei cittadini e dei portatori di interessi diffusi alla nuova pianificazione che quella legge determina, e applicare l’articolo 9 della L.241/90 e l’articolo 18 della L.R.n.40 del 1990, che prevede espressamente l’istruttoria pubblica quale strumento di partecipazione prima di provvedere “…all’adozione di strumenti urbanistici, di piani commerciali e di piani paesistici, la localizzazione di centrali energetiche e ogni altro provvedimento che determini l’esecuzione di opere pubbliche, che incidano in modo rilevante sull’economia e sull’assetto del territorio”.

Ciò che è deroga non è regola, e poiché la legge urbanistica è la legge delle regole per eccellenza, l’approvazione di norme così pericolose non può rappresentare un orizzonte sensato ed attuabile.

Credo che la maggioranza di Governo in Sardegna farebbe bene a mostrarsi meno supponente e riflettere su gli effetti negativi e distorsivi di una cultura renziana che ha espropriato anche i nostri desideri di immaginarsi realizzabili”. (Gian Valerio Sanna, ex assessore regionale Urbanistica).

“L’attacco di una parte del Partito Democratico sardo al sottosegretario al ministero dei Beni e Attività Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, e al soprintendente Fausto Martino per un atto impugnato dal Governo avvilisce qualunque cittadino italiano; non sono infatti, questi, temi che possono essere considerati di esclusiva competenza delle regioni, come chiaramente ci ricorda la Costituzione”. Così il presidente del Fai, Andrea Carandini, che interviene sulla mozione del gruppo consiliare del Pd contro i due esponenti del Mibact. “La difesa dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico e artistico riguarda l’identità, la cultura e l’economia, non a breve termine, dell’intero Paese – ha detto Carandini -. È un tema di interesse generale, sul quale tutti i partiti e i movimenti italiani dovrebbero impegnarsi senza personalismi, riserve e rivendicazioni”. Secondo il numero uno del Fai, questa disputa “…deprime e non fa ben sperare. Osservo un forte contrasto fra il tono della lettera del presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, in risposta a una mia lettera aperta del 5 settembre, e quello di questo intervento di partito. Speriamo – ha concluso Carandini – che si risolva a vantaggio della salvezza della Sardegna”.

Il succo della tanto contestata mozione del Pd, presentata in consiglio regionale a seguito della impugnazione della legge omnibus su cui si fonda la nuova normativa per governare il territorio isolano, in sintesi è che le prerogative della Regione Sardegna in materia urbanistica non possono essere messe in discussione, né rallentate, se non nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione. L’atto impegna il presidente Pigliaru “…a rappresentare con urgenza al presidente del Consiglio dei ministri lo sdegno per l’inaccettabile atteggiamento assunto dagli uffici territoriali del Mibact nei confronti della Regione Sardegna, e a chiedere quali siano le ragioni di tale atteggiamento, e se le dichiarazioni della sottosegretaria Borletti Buitoni, nel merito di provvedimenti sui quali si deve pronunciare la Corte costituzionale corrispondano al parere del Cdm”.

Intanto, si allarga il fronte del No al demenziale disegno di legge sull’urbanistica varato dalla giunta Pigliaru e ora all’attenzione della commissione Governo del territorio del consiglio regionale. All’appello della Consulta Ambiente e Territorio per chiedere al governatore di confermare il livello di tutela previsto dal Ppr, da estendere anche alle zone interne, sospendendo l’iter di approvazione del ddl, hanno risposto ambientalisti, intellettuali e politici, oltre che alcune associazioni che si affiancano ai primi sottoscrittori: Wwf, Grig, Italia Nostra e Federparchi. Tra i firmatari della lettera che critica il disegno di legge, ritenuto “incostituzionale” e foriero di una “destabilizzazione della tutela del territorio dell’Isola, con effetti devastanti specialmente nella fascia costiera”, ci sono nomi noti e meno noti ai più come, fra gli altri, lo scrittore Luciano Marrocu; il senatore Luigi Manconi; il leader di Possibile, Giuseppe Civati; il regista Enrico Pau; l’ex direttore dell’Unione Sarda, Anthony Muroni; l’architetto Alan Batzella; il giornalista Giacomo Mameli; il regista documentarista Tullio Bernabei; gli ex direttore generale e presidente di Legambiente, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta; le associazioni VAS, Articolo 9, Green Italia e Mareamico. Nell’appello vengono definite insostenibili anche “…le critiche mosse da esponenti della giunta regionale al soprintendente Fausto Martino”, al quale viene espressa solidarietà e apprezzamento “per la benemerita azione che svolge in difesa dei beni culturali dell’Isola”.

Le zanzare hanno causato un nuovo caso di Febbre del Nilo in provincia di Oristano. A finire all’ospedale San Martino di Oristano è stato un’anziana di 85 anni, residente nella borgata di Tiria. L’anziana è stata ricoverata all’ospedale San Martino con una paresi e febbre alta. Negli ultimi mesi nell’Oristanese erano stati registrati altri due casi. Ad essere colpite erano state una cinquantenne di Zeddiani e una novantenne di Solarussa. Preso atto della situazione, il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha emesso un’ordinanza nel tentativo di limitare la presenza delle zanzare, in modo tale che si evitino un po’ dovunque i ristagni d’acqua.

Il comune di Oristano ha ottenuto un finanziamento di 297 mila euro dalla Regione per la manutenzione straordinaria del canale di San Giovanni e della rete di canali secondari che lo alimentano. Un complesso di opere di raccolta delle acque, che partendo da Silì sino alla zona industriale ha uno sviluppo complessivo di circa 35 chilometri. L’intervento rientra tra quelli che la Regione ha previsto a favore dei comuni e delle province sarde per la pulizia e la manutenzione dei corsi d’acqua, per il quale ha stanziato complessivamente 21 milioni di euro. “In linea con le finalità del bando regionale abbiamo presentato un progetto che sarà prezioso per contrastare e prevenire una delle principali cause di pericolosità idraulica dei corsi d’acqua”, hanno spiegato il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Meli. Nell’assegnazione dei contributi la Regione ha tenuto conto della lunghezza dei corsi d’acqua, della collocazione all’interno o all’esterno di un centro abitato, della vicinanza di infrastrutture come scuole e ospedali, del fatto che si tratti di corsi d’acqua aperti o coperto e infine della popolazione residente all’interno del territorio comunale in aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata. “Il finanziamento – ha evidenziato Meli -consentirà di intervenire con la manutenzione del canale di San Giovanni, che raccoglie le acque meteoriche e della rete di colo che cinge i centri abitati di Oristano e Silì e la borgata agricola di Tiria. Il complesso di opera di raccolta delle acque sarà ripulito dalla vegetazione e dai sedimenti e rifiuti che possono ostacolare il passaggio e il deflusso delle acque”.

Due multe da 6.666 euro ciascuna per altrettanti gestori di locali pubblici per aver somministrato superalcolici dopo le 3 di notte, cinque sanzioni amministrative, la revoca della licenza a un locale che faceva entrare più clienti del consentito e due denunce per disturbo della quiete pubblica. Ma anche una bacchettata per i sindaci di Oristano, Cabras, Abbasanta e Santa Giusta, ai quali all’inizio della stagione aveva scritto una lettera per sollecitare norme più rigide in materia di vendita e somministrazione di bevande alcoliche. Questo il bilancio del questore di Oristano, Giovanni Aliquò, per i controlli estivi sul commercio. Sul territorio della Provincia di Oristano sono stati effettuati 41 sopralluoghi e 75 verifiche, dall’inizio dell’estate ad oggi, per constatare il rispetto delle direttive in materia di sicurezza dei locali pubblici e di vendita di alcolici. “I sindaci hanno risposto positivamente per sagre e feste popolari, vietando la vendita di bevande in contenitori di vetro, ma non ho avuto alcuna notizia di ordinanze che anticipassero a prima delle 3 di notte la somministrazione di alcolici nei locali di intrattenimento”, ha precisato il Questore durante uan conferenza stampa. Aliquò ha anche aggiunto che, con tutta probabilità, si sostituirà ai sindaci ed emanerà un’ordinanza in tal senso: “Perché le direttive ministeriali – ha sottolineato il Questore di Oristano – valgono anche per l’inverno, e non lasciano dubbi sulla necessità di garantire a tutti i costi le condizioni di sicurezza”.

Sabato 23 e domenica 24 settembre, a partire dalle 16, il lungomare di Torregrande si trasforma in una grande palestra a cielo aperto e ospita “Fitness e Sport … in mostra”. La manifestazione a carattere sportivo promozionale, organizzata dal Coni e dall’assessorato allo Sport del comune di Oristano, rientra nel ricco programma del “Settembre oristanese” con lo scopo di offrire ai cittadini una vetrina sulle molteplici opportunità e proposte agonistiche, amatoriali, salutistiche e ricreative che la città di Oristano offre per il prossimo anno sportivo. Le Federazioni sportive attraverso le società, gli enti di promozione sportiva e le palestre private, avranno a disposizione una importante e irripetibile occasione di visibilità per le rispettive offerte sportive e ginnico – salutistiche. Sabato 23 settembre saranno protagoniste le numerose palestre che operano in città, mentre domenica sarà la volta delle Federazioni Sportive e degli Enti di promozione attraverso le società affiliate. Particolare attenzione, grazie all’attività del Comitato paralimpico, sarà rivolta alle attività e al coinvolgimento dei disabili. Questo il programma: Sabato 23 settembre, ore 16: Spazio espositivo interno alla Torre, con mostra fotografica sui gesti dello sport Oristanese; atleti oristanesi in attività ex atleti potranno rivivere le emozioni che gli scatti di Francesco Pinna hanno saputo fermare. Sul lungomare, invece, stand espositivi dove le diverse palestre operanti in città potranno proporre al pubblico presente le specificità delle rispettive attività attraverso materiale promozionale, divulgativo, gadget e dimostrazioni pratiche delle diverse discipline. Il pubblico sarà coinvolto dagli istruttori in lezioni di danza sportiva, ginnastica aerobica, Body building, Spinning, Ginnastica in acqua, ecc. Nel piazzale della Torre, sul palco allestito dal comune di Oristano, esibizioni di danza, ballo ginnico-sportivo, e lezioni di danza sportiva con il coinvolgimento del pubblico. Domenica 24 Settembre, ore 16: Esibizioni di “aquiloneria”, in spiggia, rivolta ai bambini e ragazzi; presso “Eolo beach” attività delle discipline nautiche (windsurf, Kite Surf), Beach volley con la collaborazione della Fipav e Beach Tennis. Spiaggia antistante la Torre dimostrazione di canoa e canottaggio. Sull’intero lungo mare, inoltre, numerosi campi di gioco ospiteranno partite e dimostrazioni tecniche di beach rugby, beach-soccer e tiro con l’arco. Attività di atletica leggera a cura della Fidal con il coinvolgimento dei Centri di avviamento allo sport, dei ragazzi e degli atleti del Comitato paralimpico. Torneo di Beach rugby a cura della Fir, tennistavolo con la Fitet, attività promozionali di tennis presso i campi del Tennis Club 70. Prova di Orienteering a cura della Fiso. Nella piazza della Torre esibizioni di Boxe, Judo, Taekwondoo, ginnastica aerobica ed artistica e altre discipline a cura delle rispettive federazioni e società. La cerimonia di chiusura della manifestazione si svolgerà alla presenza delle autorità, dei testimonial sportivi e con uno spettacolo di danza sportiva.

Sempre a Torregrande, domenica 24 settembre, alle 10, sul prolungamento del lungomare, si terrà il 1° Raduno Aeromodellistico. La manifestazione, organizzata dall’Ulcor (Ultralight club Oristano), in collaborazione con il comune, prevede una dimostrazione di volo di aerei radiocomandati e un passaggio di ultraleggeri.

Incontri letterari e di approfondimento, musica, arte e cucina nel cuore della Sardegna, tra le colline del Barigadu, in provincia di Oristano. A Neoneli, dal 28 settembre al 1° ottobre, torna Licanìas, festival culturale e enogastronomico, giunto all’ottava edizione, promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’agenzia Altrove. Tanti gli ospiti, tra scrittori, musicisti, chef, studiosi del cibo e del vino, in arrivo nel paese di 700 abitanti, Borgo Autentico d’Italia e Città del Vino. E tanti gli appuntamenti in programma, compresa la gara di cucina, con la presenza di otto chef impegnati nella preparazione di ricette originali a base di fregola, la caratteristica pasta di semola di grano duro. Festival inclusivo, Licanìas mira a radicarsi nel territorio: rientra in questa prospettiva una serie di laboratori didattici e altri momenti dedicati ai bambini e agli adolescenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di Neoneli, ma anche dei vicini centri di Ula Tirso, Nughedu Santa Vittoria e Ardauli. Non solo: il ricavato delle degustazioni e della vendita del merchandising verrà utilizzato per coprire interamente i costi di trasporto degli studenti delle scuole superiori, già garantiti dal comune all’85%. Si inizia giovedì 28 settembre, a Casa Cherchi, con un omaggio a Mario Soldati, tra letteratura e vino, in compagnia di Daniele Cernilli (ideatore e direttore responsabile della rivista online Doctor Wine), Dario Cappelloni (che ha lavorato 15 anni al Gambero Rosso), e Gianmatteo Baldi (general manager dell’azienda vinicola Sella&Mosca). Cernilli e Cappelloni sono rispettivamente curatore e vice della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2018 di Doctor Wine, che verrà presentata in anteprima nel successivo appuntamento, in programma in Casa Cherchi.

 

 

 

13 comments

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    • Donato on 19 settembre 2017 at 17:07
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    Come mai i geni della Regione Sarda non hanno pensato a quanto è sottolineato nell’articolo? Capisco Erriu che è un politico di seconda-terza fascia, ma come può una cosa così rilevante sfuggire a Pigliaru e agli altri professoroni? La verità è che complessivamente si tratta di una Giunta di frilli, di cui i Sardi vorrebbero liberarsi al più presto.

    • Carla on 19 settembre 2017 at 18:14
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    Il presidente della Regione fa l’ambientalista in Europa e il cementificatore in Sardegna. Che faccia tosta!

    • Francesco on 19 settembre 2017 at 19:25
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    Condivido al 100% l’articolo di Gianvalerio e in particolare le cosiderazioni sul Pd e sul governo regionale.

    • drastico on 19 settembre 2017 at 19:51
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    l’ambiente, il paesaggio e la salvaguardia delle coste sono argomenti troppo seri per essere affrontati da un esecutivo di incompetenti.

    • Romeo on 19 settembre 2017 at 20:09
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    Mai avrei pensato a un voltafaccia di Pigliaru e del PD così clamoroso. Svendere le coste della Sardegna al Qatar porterà forse dei vantaggi a qualche predatore amico ma sicuramente farà perdere le elezioni a Pigliaru e al Partito democratico.

    • Tore on 19 settembre 2017 at 20:26
    • Rispondi

    Mitico Erriu! E’ riuscito ad essere più impopolare dell’ex “ferroviere” Deiana.
    C’è voluto davvero del fegato per affidare un assessorato tanto delicato a un dilettante del genere.
    Bravo Pigliaru, complimenti!

    • Giampiero on 19 settembre 2017 at 22:13
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    Bravo GV Sanna. Mai banale. Altra cuba rispetto agli attuali inquilini della Regione.

    • Ignazio on 20 settembre 2017 at 9:53
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    Pigliaru, Erriu, l’ingegner Solinasa, persone altamente competenti…

    • Nino on 20 settembre 2017 at 10:39
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    Manichedda, prendi esempio da Gianvalerio Sanna. Cosa aspetti a mandare a quel paese il Pd e tutta la sua cricca? Tra i danni arrecati alla Sanità e quelli all’Urbanistica non vedo nessuna differenza. O sei ancora legato a doppio filo al Pd, dato che non hai preso una posizione chiara sul dannoso ddl di Erriu?

    • Maurizio on 20 settembre 2017 at 11:20
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    Non capisco che cosa altro deve fare Pigliaru contro la Sardegna per stabilire che questa giunta sia peggiore di quella di Cappellacci. Sembrava impossibile eguagliare i danni del delfino sardo di Berlusconi, eppure Pigliaru e i suoi assessori ci sono riusciti. Non bastavano i danni che avevano fatto Paci e Deiana, adesso ci si è messo di mezzo anche lo scadente delfino di Fadda. Pessimi!

    • Giorgio on 20 settembre 2017 at 11:47
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    Per Nino: Maninchedda non ha le palle per aprire una crisi di governo. Lo ha detto e ripetuto in mille modi che non aprirà mai una crisi, anche se il PdS non voterà tutto ciò che Pigliaru propone. A che cosa serve questo ridicolo atteggiamento lo ha capito solo lui. Quindi non disturbate più Maninchedda e il Partito dei Sardi, è tempo sprecato. Anzi, Maninchedda ha detto di lasciarli in pace. Sono sicuro che i “veri” indipendentisti e la maggioranza dei sardi lo prenderanno in parola e lo lasceranno in pace anche alle prossime Regionali.

    • kaisaros on 21 settembre 2017 at 19:51
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    Tizio è una persona fortunata. Ha ricevuto in eredità una grossa somma di denaro. Chissà come se la spassa, quanti sfizi potrà levarsi, quanti capricci soddisfare. Invece il suo tenore di vita è quasi quello di un morto di fame. Perché quel denaro se lo tiene chiuso in banca, limitandosi a lucrare una miseria d’interesse. Però guai a toccarli quei soldi, a provare a investirli, a farli produrre. La Sardegna ha ricevuto in dono dal Padreterno un patrimonio paesagistico e naturalistico di valore inestimabile. Invece di investirlo ci limitiamo a lucrare la miseria che possono fruttare parcheggi in mezzo alla polvere, illegali ticket di accesso alle spiagge, tasse di soggiorno e altra amenità di questo genere. La Sardegna ha le potenzialità per diventare la California del Mediterraneo, ed in quest’ottica la tutela dell’ambiente (patrimonio primario) assume una rilevanza fondamentale. Tutela che non significa cementificazione selvaggia, ma neanche riserva indiana senza possibilità di fruizione. Per fare tutto ciò bisogna che ci siano persone intelligenti, dotate di idee, capaci di programmare a medio e lungo termine. Dubito, purtroppo che la nostra classe dirigente annoveri uomini e donne con queste caratteristiche.

    • Miki on 21 settembre 2017 at 20:33
    • Rispondi

    A nessuna persona intelligente verrebbe in mente di far costruire, com’è avvenuto in passato, o incrementare le volumetrie entro i 300 metri dal mare, come vorrebbe la giunta Pigliaru. Questo è da dementi e con lo sviluppo non ha niente a che vedere. Qui non si tratta di riserva indiana ma di salvaguardare un bene inestimabile.

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