Mar 29

La politica a Oristano: come siamo caduti in basso!

Che il mondo della politica sia “strano” lo sanno un po’ tutti, anche i cittadini più disinteressati che al solo sentire  nominare la parola “politica” vengono colti da conati di vomito, tremore e  convulsioni varie. E non hanno tutti i torti, visto che i suoi altrettanto strani interpreti (prim’attori o comparse che siano) hanno fatto di tutto perché la “politica” (oggi più che mai) venisse considerata una cosa sporca da cui stare alla larga.

La truppa trasversale di politici indagati, rinviati a giudizio o condannati ha poi fatto il resto. I  cittadini si sono, infatti,  così abituati a truffaldini e pregiudicati nel mondo della politica che hanno cambiato il famoso detto “piove, governo ladro”, in “piove, governo onesto!”. Oggi, infatti, sono gli onesti le vere mosche bianche nella politica che conta, e sono loro a destare scalpore e a suscitare scandalo.

Quando a essere accusati di aver usato i soldi pubblici per i propri sollazzi personali, cosi com’è avvenuto in occasione della vicenda dei soldi ai gruppi del consiglio regionale, sono un folto gruppo di supponenti e, secondo i giudici, disonesti consiglieri,  a cui il ruolo ha evidentemente dato alla testa, tanto da pensare di essere non solo furbi ma addirittura intoccabili e immuni da qualsiasi controllo, significa che la politica ha veramente toccato il fondo. Ma per questi politicanti di piccolo cabotaggio non basta che i giudici li abbiano condannati a pene pesanti per aver disposto a proprio piacimento del danaro riservato a fini istituzionali, e anzichè provare vergogna e allontanarsi definitivamente dalla politica alla chetichella  (così come dignità suggerirebbe) continuano a blaterare, a sputare le loro personali sentenze, a organizzare liste e a manovrare leccaculo e burattini di antica fedeltà, come se niente fosse successo.

Questi “personagetti”, che cambiano parere e collocazione politica a seconda di come tira il vento, trincerandosi dietro frasi tipo “si tratta solo del primo grado di giudizio”, “la sentenza non è ancora passata in giudicato”, “la condanna diventa definitiva dopo la decisione della Cassazione”, nascondendosi dietro il loro ego smisurato non hanno mai preso nella benchè minima considerazione il fatto che una cosa è l’iter legale della vicenda giudiziaria, un’altra la questione morale; ipotesi quest’ultima sconosciuta alla maggior parte dei nostri statisti del pianerottolo.

Mi accorgo che la questione potrebbe portarci molto lontano, ma il succo del discorso è che oggi troviamo truffaldini e farlocchi della politica a manca, al centro e a destra (se, come abbiano ribadito più volte, ha ancora un senso fare oggi queste distinzioni), a dimostrazione che in questi anni il decadimento inarrestabile della politica è stato traversale.

La scomparsa delle scuole politiche di democristiana e comunista memoria ha, infatti, portato (spesso con risultati catastrofici) ai vertici dei partiti, movimenti, enti e istituzioni, politici improvvisati, imprenditori prestati alla politica, docenti universitari, luminari, tecnici vari e quant’altro il convento poteva raccattare, per la stragrande maggioranza totalmente digiuni di politica.

Questa ondata di new entry, di simil-politici, di neofiti, spinti dalla voglia di non lavorare e conquistare potere (e denaro) col minor sforzo possibile, si sono buttati nell’agone senza provare il benchè minimo senso del pudore e della decenza. Consci che il proprio deficitario bagaglio politico per alcuni, e politico-culturale per altri, mai li avrebbe portati a raggiungere livelli elevati, hanno cercato la stessa, identica scorciatoia, legandosi al padrino politico locale, regionale e nazionale al quale portare voti in cambio di un “aiutino” nello spianare la strada verso l’empireo.

La scuola del “do ut des”, do perché tu dia, ha fatto dovunque un’infinità di proseliti, e Oristano non fa certo eccezione. Il risultato del marchettificio della politica, a qualsiasi livello, è oggi davanti ali occhi di tutti: pochi politici di spessore e una moltitudine di peones del pensiero politico. Peones che, avendo appreso alla perfezione dal rispettivo nume tutelare l’arte di come contrabbandare la cura del proprio orticello e del proprio interesse personale in nome del “bene della comunità”, sono poi arrivati a occupare posti apicali che mai si sarebbero sognati di raggiungere senza la spinta del capobastone.

L’impoverimento del livello politico generale col passare degli anni è stato così rilevante che alcuni di questi peones, da autentici Carneade della politica, sono diventati addirittura dei capetti in salsa paesana, con una propria scalcinata corrente e con tanto di delfini e vice delfini di  modestissima caratura, per il solo fatto di aver esercitato al meglio rispetto agli altri lingua e adulazione.

E’ chiaro che da “maestri” politicamente pedestri non possano che scaturire allievi d’infimo livello (e gli esempi anche a Oristano abbondano), il cui obiettivo principale non è quello di spremere le meningi per creare un nuovo progetto politico che porti fuori dalla merda la propria comunità ma solo ed esclusivamente quello di raggiungere un posto al sole nel più breve tempo possibile, secondo la  strada tracciata dal proprio padrino o padrone.

La valorizzazione degli individui basata sul riconoscimento del merito è una caratteristica che l’attuale politica ha in profondo orrore, e basta dare uno sguardo fugace a chi oggi è a capo di partiti, movimenti, enti e istituzioni per rendersi conto della veridicità della nostra affermazione.

Dunque, invece di andare a scandagliare l’età di chi fa politica, la storia passata al servizio del ras di turno ed altre amenità di tale caratura sarebbe certamente più utile spingere i cittadini per bene a porsi, davanti alla scelta di chi li dovrà governare, una domanda severa a se stessi: davvero questo tizio che voto lo conosco così bene da meritare senza riserve il mio consenso? Se non si dovesse trovare risposta è sempre meglio stare a casa che andare a combinare altri guai!

4 comments

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    • Giovanni on 29 marzo 2017 at 15:16
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    Rileggo nuovamente il blog di Angelo Porcheddu. Una carenza che si è sentita in questo periodo nel quale sono in corso le manovre politiche, sia alla luce del sole che sotterranee, in vista delle elezioni comunali del prossimo giugno.
    Per un po’ avevo temuto che lo stop del ” blog pig” fosse dovuto ad un haker pagato da qualche politico per mettere il bavaglio ad un organo di informazione democratico che ha il pregio di raccontare la verità della cronaca politica locale e regionale.
    Bentornato e buon lavoro.

    • Che ce vado on 29 marzo 2017 at 16:40
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    Ben tornato! Nel frattempo i nostri dipendenti hanno continuato a combinare guai e a presenziare ovunque, con continue lezioni sul nulla!
    Pare che lo sport più praticato sarà il calcetto…al poletto!

    • drastico on 29 marzo 2017 at 22:11
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    pig è tornato e si è fatto sentire. a oristano è l’unico giornalista che si occupa di politica a non fare sconti a nessuno dicendo cose sensate. bisogna anche dire che tra tanti frilli pig ha vita facile.

    • Salvatore S. on 30 marzo 2017 at 15:44
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    Caro Pig, prima di tutto ben tornato. Condivido quanto hai scritto sulla caduta a precipizio del livello politico. Per stare a Oristano, la Giunta Tendas e la maggior parte del Consiglio comunale è l’esatta fotografia di quanto sia scaduto il livello generale dei politici che, secondo me, non ha mai toccato in passato una simile mediocrità. Si sperava in qualcosa di nuovo che potesse rivitalizzare la Città, ma con il ritorno alle coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra non cambierà nulla. Capisco che sarebbe da pazzi riprorre una sindaco di Centrosinistra, ma a Oristano non si può mai dire. Tra i candidati a sindaco Martinez è pieno di buona volontà e ha entusiasmo, ma nelle tremende condizioni in cui la giunta Tendas ha lasciato Oristano questo non basta, perchè prima che Martinez capisca i meccanismi della macchina comunale sarà già finita la consiliatura. Lo stesso discorso vale per il M5Stelle, per l’avvocato Puddu e per tutti quelli che non hanno esperienza amministrativa. Non so chi scenderà in campo per Unidos, anche se non credo che a Oristano avrà successo. Speriamo bene!

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