Consiglio comunale Oristano: approvata mozione a sostegno dell’Università diffusa.

Il consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità una mozione a favore di una proposta di legge regionale per la razionalizzazione e valorizzazione del sistema dell’Università diffusa in Sardegna.
La mozione è stata illustrata dal primo firmatario, Antonio Iatalese (Udc): “La proposta di legge ci riguarda da vicino perché dal 1996 è attivo il Consorzio UNO che rappresenta un presidio formativo e culturale importante grazie al quale centinaia di giovani hanno potuto intraprendere un percorso universitario senza essere costretti a spostarsi a Cagliari e Sassari o spostarsi oltre mare. Parliamo di 2500 studenti formati, 1500 laureati in corsi connessi alle vocazioni produttive e culturali del territorio. Questo dimostra come l’università diffusa non sia un lusso, ma un investimento strategico. Oggi il sistema soffre di una criticità strutturale che deriva dalla mancanza di una cornice legislativa e dalla mancanza di finanziamenti certi che impediscono di programmare a lungo periodo”.
La mozione impegna il sindaco e la giunta a promuovere un’azione politica unitaria per la valorizzazione dell’università diffusa che riconosca e sostenga il ruolo di Oristano come città universitaria a misura di territorio. La proposta di legge dovrà prevedere strumenti concreti per il rafforzamento dell’offerta formativa, il potenziamento delle infrastrutture, il sostegno alla ricerca applicata e l’integrazione tra università e tessuto produttivo. Inoltre, dovrà coinvolgere attivamente Sardegna Ricerche, le Università di Cagliari e Sassari e le realtà imprenditoriali locali nella definizione dei modelli di sviluppo territoriale. Infine, dovrà promuovere un’azione condivisa a sostegno del sistema universitario decentrato. La mozione, ribadisce che su un tema strategico come questo non possono esserci divisioni politiche, ma solo responsabilità condivisa e unità di intenti.
“L’università a Oristano ha sofferto di diversi periodi di grande incertezza – ha detto Francesco Federico (Oristano democratica e possibile) -. Oristano ancora non si percepisce come città universitaria, mancano la mensa e la casa dello studente. È dunque necessaria una proposta politica unitaria sull’università decentrata”.
Vincenzo Pecoraro (Udc): “Questa proposta tocca uno dei pilastri del futuro della regione: il sistema universitario. Oggi, la frammentazione delle sedi, la scarsità di risorse, la duplicazione di corsi e servizi, la mancanza di una visione unitaria, rischiano di indebolire ciò che è stato costruito nel corso degli anni. Serve un modello più efficiente, integrato e produttivo. Bisogna razionalizzare e valorizzare tutte le realtà territoriali per formare al meglio in Sardegna i nostri giovani”.
Carla Della Volpe (PD): “Questo tema tocca in profondità il futuro della nostra città, della regione e dei nostri giovani. Razionalizzare non deve significare tagliare, significa organizzare meglio garantendo pari opportunità a tutti gli studenti sardi. È un tema fondamentale che deve essere sostenuto dall’intero consiglio comunale per la difesa e il rilancio dell’università diffusa come infrastruttura imprescindibile”.
Giulia Solinas (PSd’Az): “L’università diffusa è un tema strategico per la città e per l’intera Sardegna. Il modello attuale, con le sedi decentrate che hanno consentito a molti giovani di rimanere in Sardegna per formarsi, rischia di indebolirsi. A Oristano dobbiamo dare continuità e prospettiva al polo universitario. Con questa proposta, indispensabile e urgente, vogliamo lanciare un messaggio forte alla Regione per sostenere l’università diffusa”.
Sergio Locci (Aristanis): “Il Consorzio UNO ogni anno deve fare i conti con le risorse, stretto nella morsa dei due poli universitari di Cagliari e Sassari. Dobbiamo iniziare a pensare alle infrastrutture, agli alloggi per gli studenti. Ben venga una proposta di legge che dia certezze e possibilità di programmazione”.
Fulvio Deriu (FdI): “L’Università dovrebbe andare di pari passo con la politica: è inutile creare una formazione universitaria se poi mancano le idee per far rimanere nel territorio le persone formate. Occorre creare poli diffusi nella Sardegna per superare l’egemonia di Cagliari e Sassari”.
Umberto Marcoli (Alternativa sarda Progetto Sardegna): “Senza studio, senza sviluppo, senza economia e senza ragazzi non ci può essere stabilità, non ci può essere famiglia. Questa mozione rappresenta una possibilità di visione strategica per Oristano e il territorio che vede nell’università e nella ricerca il cuore pulsante dello sviluppo locale”.
Francesca Marchi (Sinistra Futura): “Il Consorzio UNO è un organismo di diritto privato, non è un università né un ente di ricerca, ha il compito di fare da raccordo, sostegno e piattaforma logistica e organizzativa con le università statali. Non gli si possono attribuire funzioni che non gli competono. Si creerebbe solo confusione. Non possiamo ignorare la cornice all’interno della quale si possono intraprendere azioni in tema di università. Il nostro compito è intervenire per facilitare la presenza universitaria e a questo proposito la lancio l’idea di realizzare la mensa universitaria nella caserma in via di dismissione di viale Repubblica”.
Gianfranco Porcu (Forza Italia): “La peculiarità dell’università diffusa è la qualità che sa assicurare a differenza, talvolta, nelle grandi sedi. Il dinamismo di queste realtà favorisce la qualità, il dialogo tra le varie componenti universitarie e all’esterno con il mondo produttivo. Oggi si pone però il tema dell’autonomia gestionale, la sicurezza finanziaria pluriennale consentirebbero di programmare l’attività”.
Il sindaco Massimiliano Sanna: “Oggi discutiamo una mozione che tocca un tema fondamentale per il futuro della nostra città e, più in generale, per la Sardegna: il ruolo dell’università diffusa e, nello specifico, del polo universitario di Oristano. La nostra comunità conosce bene il valore del Consorzio UNO che fin dalla sua nascita ha rappresentato una scelta strategica di crescita per dare risposte concrete a centinaia di giovani, offrendo loro la possibilità di formarsi qui, senza dover necessariamente emigrare verso i grandi centri metropolitani. Non si tratta soltanto di un’opportunità formativa: è un presidio culturale, sociale ed economico che contrasta lo spopolamento, rafforza il capitale umano e alimenta le prospettive occupazionali dei nostri ragazzi”. “L’università diffusa – ha proseguito – ha dato benefici notevoli alla città. Oristano non creato concorrenza a Cagliari e Sassari, ma si è ritagliata uno spazio importante individuando corsi specifici su tematiche legate al nostro territorio: ambiente, turismo agroalimentare, cultura. I numeri sono importanti e stanno crescendo. Le difficoltà ci sono, dal punto di vista normativo e nelle risorse, e vanno risolte. La mozione va in questa direzione e non vuole essere solo un atto politico, ma un atto di responsabilità verso la nostra città e la Sardegna”.
Il consiglio comunale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, Ivano Cuccu, ha poi approvato (15 voti a favore, 7 astenuti) la presa d’atto dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e dell’aggiornamento del Puc per la sistemazione e il potenziamento della viabilità di servizio dell’argine sinistro del Tirso, in corrispondenza del ponte del Rimedio. L’assessore Cuccu ha spiegato che si tratta del recepimento all’interno del Puc di un’opera pubblica della Regione assegnata al Consorzio di Bonifica per la costruzione di una pista ai piedi dell’argine per attività di sorveglianza e pulizia.
Approvazione definitiva, infine, (13 voti a favore) per il piano di lottizzazione “Entu Estru Holding srl– Esse 5 srl”, tra la Circonvallazione Ovest, via Carboni, via Lussu e Città Giardino, per il quale non sono pervenute osservazioni. L’assessore all’Urbanistica, Ivano Cuccu, ha ricordato i numeri: un comparto in zona urbanistica C3, su un’area di 15.859 mq con la realizzazione di una volumetria di 14.273 mc, realizzazione e cessione di 2.671 mq di standard dei quali 957 mq per istruzione e interesse comune, 1.016 mq per verde e 697 mq per parcheggi. Il comparto in zona urbanistica G1_1 si estende per circa 7.944 mq con la realizzazione di una volumetria di 31.778 mc, la cessione gratuita al Comune di 2.342 mq, dei quali 1.545 mq già ceduti gratuitamente per la realizzazione della Circonvallazione Ovest, e 797 mq di area residua da destinare a parcheggio.

Una Maratona per la Pace, con iniziative in tutta l’Isola. Anche la Cisl sarda aderisce alla campagna nazionale, lanciata dalla segretaria confederale Daniela Fumarola, e promuove momenti pubblici di riflessione, preghiera e testimonianza civile, in collaborazione con comunità locali, istituzioni, associazioni e realtà religiose. La prima tappa è prevista per domani, giovedì 30 ottobre, alle 10, a Sassari, con un seminario sulla comunicazione non violenta, nella sede del sindacato. “Sono otto tappe – spiega il segretario generale, Pier Luigi Ledda – che compongono un cammino condiviso, che si concluderà lunedì 10 novembre, al Nuraghe Losa di Abbasanta, alle 15, con una grande manifestazione regionale. Parteciperanno delegazioni provenienti da tutta l’Isola, rappresentanti delle istituzioni sarde, delle comunità religiose e della società civile. Dopo un corteo verso il Nuraghe e un girotondo simbolico attorno al monumento, segno di unità e fraternità, la manifestazione si concluderà con un momento di riflessione comune all’interno della struttura”. Dopo il 30 ottobre a Sassari, il 31 sarà la volta di Tortolì, con un momento di riflessione e preghiera per la pace, nella Cattedrale Sant’Andrea (alle 17). A Sanluri, Oristano, Iglesias e in Gallura tappe diverse ma nello stesso giorno, il 5 novembre. Nel centro del Medio Campidano, alle 15.30, piantumazione simbolica di un ulivo e lettura pubblica di testi per la pace; a Oristano, alle16,“Parco della Pace” ai Frati Cappuccini, con messa a dimora di un ulivo e coinvolgimento di istituzioni e cittadini; nella cittadina mineraria, alle 9.30, presso la sede della Cisl territoriale, si terrà un incontro sui temi della pace e della coesione sociale, con la partecipazione della Pastorale del Lavoro; la Cisl della Gallura organizza iniziative (piantumazione di ulivi e gesti simbolici di pace) nei centri principali : Olbia, Tempio, La Maddalena, Palau, Arzachena e tanti altri comuni. Il 7 novembre, a Cagliari, ci sarà una fiaccolata, “Uniti sotto la bandiera della pace”, alla scalinata della Basilica di Bonaria, con inizio alle 18.30. Il giorno seguente, sabato 8 novembre, iniziativa al Monte Ortobene, a Nuoro, con la marcia per la pace, a partire dalle 10. “La Maratona per la Pace non è un’iniziativa isolata – sottolinea ancora il segretario Ledda -, è parte di un percorso nazionale che si sta svolgendo in tutta Italia, e che culminerà con una grande assemblea nazionale, a Roma, il 15 novembre, per riaffermare che la pace non è mai un dono scontato ma una responsabilità condivisa. Vogliamo dare voce a una Sardegna che crede nella pace, nella convivenza e nella solidarietà. La pace si costruisce giorno per giorno, con gesti concreti, responsabilità e comunità unite”. E come gesto concreto anche la Sardegna sostiene la raccolta fondi nazionale a favore della Croce Rossa Italiana, destinata alle popolazioni vittime delle guerre.

“Una sedia con la scritta posto occupato. Per rappresentare simbolicamente le donne vittime della violenza maschile che hanno lasciato un vuoto nella vita di tutti i giorni”. In una lettera, inviata questa mattina alle Istituzioni, ai Comuni della Sardegna, agli Enti strumentali , alle Università, ai Partiti politici, al mondo dell’associazionismo, il Difensore civico regionale, Marco Enrico, invita ad occupare una sedia, in bella evidenza, all’interno di ogni spazio pubblico, con al di sopra un cartello, in lingua italiana e nella limba sarda comuna, con la scritta “Posto Occupato” per ricordare chi avrebbe potuto occupare un posto nella società e non ha potuto farlo perché uccisa da una mano criminale. Il Difensore civico ha sottolineato la caratterizzazione dell’iniziativa attraverso l’inserimento dell’idioma della limba sarda comuna, allo scopo di valorizzare la nostra lingua come veicolo di comunicazione di valori civili, sociali e culturali. “I dati allarmanti sulla violenza sulle donne rendono necessario un corale impegno non solo legislativo, ma anzi, e forse soprattutto, di carattere culturale e simbolico, finalizzato a mantenere sempre alta l’attenzione su un fenomeno barbaro e vile – scrive Marco Enrico nella lettera -, che ha come sfortunate protagoniste tante vittime silenziose, il ricordo delle quali non può e non deve essere cancellato”. In questo contesto si inserisce l’iniziativa “Posto Occupato”, nata a livello nazionale per restituire simbolicamente spazio e memoria a tutte le donne la cui vita è stata spezzata dalla violenza maschile. “E’ un gesto simbolico – spiega il Difensore civico – che consiste nel sistemare, all’interno di ogni spazio pubblico, nelle sedi Istituzionali, convegni, assemblee, spettacoli, eventi culturali di ogni genere, una sedia vuota con sopra il cartello, che chiarisce il significato dell’iniziativa e il fondamentale messaggio che essa si prefigge di trasmettere. Quella sedia vuota rappresenta simbolicamente il posto di una donna che non c’è più, ma che avrebbe potuto occupare quella sistemazione nell’ambito della vita di tutti i giorni”. Nel sito Istituzionale del Difensore civico https://www.consregsardegna.it/posto-occupato/, è stata creata una pagina dedicata accedendo alla quale, chiunque potrà dichiarare di voler aderire al progetto e scaricare il modello del cartello. “Anche in occasione del 25 novembre vogliamo riempire la Sardegna di “sedie occupate” – conclude il Difensore civico – per promuovere un clima intellettuale di rispetto e di prevenzione. Aspettiamo l’adesione di tutti, soprattutto delle Istituzioni, mobilitiamoci ad ogni livello per non dimenticare”.

E’ stata un successo, l’iniziativa di piazza promossa da Asl 5 Oristano, Areus e Croce Rossa Italiana per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e del riconoscimento tempestivo dell’ictus, in occasione dello World Stroke Day. Già dalle prime ore del mattino decine di persone si sono messe in fila per ricevere informazioni dal personale sanitario sulla patologia e sottoporsi al controllo di glicemia, pressione e saturazione effettuato dai volontari della Croce Rossa. “L’ictus è una delle patologie tempo-dipendenti – ha affermato il commissario straordinario della Asl 5 di Oristano, Federico Argiolas –. Chiamare tempestivamente i soccorsi quando si avvertono i primi sintomi dell’ictus è fondamentale, perché solo così si riducono i danni ed è più rapido il recupero, ma più importante ancora è evitare che l’evento si verifichi, e questo avviene attraverso stili di vita sani, come una alimentazione corretta ed equilibrata, un’attività fisica costante, evitare il fumo”. Ma quali sono i campanelli d’allarme in grado di segnalare l’ictus? “E’ importante fare molta attenzione a una serie di sintomi, riassunti nell’acronimo inglese “befast” (balance, eye, face, arm, speech, time): l’improvvisa perdita di equilibrio, l’annebbiamento della vista o il “vedere doppio”, la bocca che “cade” o appare storta, la difficoltà a muovere braccia e gambe o quella nell’articolare le parole – ha spiegato il direttore della Neurologia dell’ospedale San Martino di Oristano, Bastianino Murgia -. In presenza di questi sintomi occorre immediatamente chiamare il 118, senza perdere un solo minuto. “L’ictus può avere conseguenze fisiche, cognitive e comunicative significative ed in questo senso anche la fase successiva a quella acuta è importante – ha dichiarato il direttore della Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione dell’ospedale di Oristano, Andrea Montis -. Una presa in carico precoce del paziente migliora sensibilmente il recupero funzionale”. Al San Martino è attivo un team riabilitativo coordinato dal fisiatria, fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, educatore professionale, neuropsicologo e psicologo, che accompagna il paziente e la sua famiglia nel percorso riabilitativo. Coinvolta nell’evento anche Areus: “Laddove il fattore tempo è decisivo per salvare una vita o una funzione vitale, Areus non può non essere presente, in quanto l’emergenza-urgenza è la sua missione principale» ha affermato il direttore sanitario Stefano Sau, che ha anche fornito i dati dell’attività Areus sull’ictus. Le centrali operative di Cagliari e Sassari da gennaio a oggi hanno rilevato un numero di soggetti colpiti da ictus di 30-40 casi mensili. Sono stati 350 i casi di ictus presi in carico dalla centrale operativa di Cagliari e 395 quelli gestiti dalla centrale operativa di Sassari. Il trasporto in ospedale è stato eseguito per la gran parte dai mezzi di soccorso avanzato, mentre oltre 70 sono stati i pazienti trasporti con l’elisoccorso. Ma Areus partecipa anche al programma Ems Angels Award, che prevede un monitoraggio della qualità di vita dei pazienti colpiti da ictus cerebrale. Fondamentale è stato anche il contributo dei volontari del Comitato provinciale della Croce Rossa italiana, che oltre all’allestimento del gazebo, hanno effettuato i controlli di glicemia, pressione e saturazione sulla popolazione. “Siamo qui perché la prevenzione deve arrivare prima ancora della chiamata dell’ambulanza – ha osservato il presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana, Fabrizio Piras –, e perché il nostro compito è servire la comunità”.

La Protezione civile regionale ha emesso un bollettino di allerta per temporali e conseguente rischio idrogeologico sulle aree di Montevecchio Pischinappiu, Tirso e Logudoro, in pratica sulla Sardegna centro-occidentale, a partire dall’Oristanese.
L’avviso di criticità ordinaria (codice giallo) del Centro funzionale decentrato di Protezione civile è valido dalle 9 alle 23:59 del 30 ottobre.
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