Bonarcado: incendio distrugge una casa, famiglia salva per miracolo ma ha perso tutto.

Poteva finire in tragedia l’incendio che all’alba di oggi ha devastato una casa in via Nuoro, nel centro storico di Bonarcado.
Sei persone (i genitori e i loro quattro bambini) sono riuscite a mettersi in salvo appena in tempo, mentre le fiamme divoravano l’abitazione.
L’allarme è scattato intorno alle 6.20, quando il fumo e le fiamme hanno svegliato la famiglia che stava ancora dormendo. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Vigili del fuoco del distaccamento di Abbasanta, allertati dalla sala operativa di Oristano, con il supporto di un’autobotte inviata dalla centrale.
Le operazioni di spegnimento sono andate avanti per ore. Una parte del tetto è crollata e i danni sono ingenti in entrambi i piani della casa. Le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento. I Vigili del fuoco hanno completato le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’abitazione solo nella tarda mattinata.
La famiglia ha perso tutto (mobili, effetti personali e persino i vestiti) ed è viva per miracolo. Sul posto è arrivata anche la sindaca di Bonarcado, Annalisa Mele, per rendersi conto di persona della situazione. “Siamo stati fortunati – ha detto la sindaca – poteva essere una tragedia per i bambini e i genitori. Le fiamme hanno distrutto tutta la casa e quanto vi era contenuto. Sono scappati giusto in tempo. Poi i Vigili del fuoco hanno spento le fiamme, ma non si è salvato niente. Ora cerchiamo di trovare una sistemazione e di raccogliere gli indumenti per questa prima emergenza”.
Il personale del Comune di Bonarcado si è subito attivato per garantire un alloggio temporaneo e il supporto necessario alla famiglia, offrendo assistenza ai genitori e ai quattro bambini rimasti senza casa.

Con la stagione antincendio ormai in chiusura, l’Ispettorato Forestale di Oristano traccia un bilancio positivo della Campagna Aib (antincendio boschivo) 2025. La provincia di Oristano, comprendente 86 dei 87 Comuni, ha registrato 288 incendi, inferiore dell’8,41% rispetto alla media degli ultimi 12 anni (314 incendi), e una superficie percorsa dal fuoco di circa 664 ettari, meno del 72% della media storica (2.407 ettari). “Bilancio ampiamente positivo, abbiamo contenuto significativamente le superfici e ridotto il numero di eventi in linea con la Mission della Regione Sardegna – ha dichiarato il direttore dell’Ispettorato Forestale di Oristano, Michele Chessa – La campagna Aib 2025 si è distinta per una gestione efficace grazie alla professionalità degli operatori e alla sinergia con tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile”. Tra le superfici coinvolte, 56 ettari erano bosco (-89% rispetto alla media di periodo), mentre i restanti 608 ettari erano colture e pascoli non boscati. Gli incendi maggiori (>1.000 m²) sono stati 90 eventi, per 650 ettari complessivi, di cui 56 ettari di bosco. Gli incendi minori (<1.000 m²) sono stati 198 eventi, per 14 ettari. Nel solo mese di ottobre, si è registrato un aumento di 87 nuovi eventi, legato a abbandono di abbruciamenti non autorizzati in giornate ventose. Le stazioni con il maggior numero di incendi sono state Oristano (90 eventi) e Marrubiu (77 eventi), prevalentemente di origine agricola. Gli incendi boschivi complessivi sono stati 15, per 56 ettari, e le superfici sottoposte a vincolo ammontano a 157 ettari. Tra gli incendi più estesi in provincia si segnalano: Terralba, Pauli Longas (21 settembre): 67,92 ha, agricolo; Arborea, Perd’è Mesu (22 luglio): 66 ha, agricolo/boschivo; Sedilo, Lionisa (9 luglio): 42,23 ha, pascolo: S. Nicolò d’Arcidano, Casa Porcedda (18 luglio): 41,90 ha, agricolo. A livello regionale, i più rilevanti sono stati: Dualchi (430 ha, di cui 160 boscati), Villacidro (370 ha, di cui 218 boscati) e Villasimius, Riu Trottu – Punta Molentis (91,81 ha, bosco mediterraneo). Chessa ha concluso: “I dati di quest’anno mostrano che il sistema Aib, pur reagendo con efficienza, è ancora concentrato sulla soppressione. Occorre spostare l’attenzione sulla prevenzione, sulla gestione del territorio e sulla consapevolezza collettiva: solo così potremo ridurre in modo stabile la pressione del fuoco sul paesaggio e sugli ecosistemi”. (Elia Sanna, Web news Sardegna – Telegram).

Gli agenti della Stazione Forestale di Marrubiu hanno scoperto e sequestrato un’area privata di circa 5.000 metri quadrati, nelle campagne di Arborea, adibita a deposito incontrollato e smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali. L’ispezione è stata decisa dalla Procura della Repubblica di Oristano con la partecipazione dei tecnici dell’Arpas di Oristano e Cagliari. L’attività investigativa ha interessato un podere agricolo della Piana di Arborea dove il proprietario, titolare di un’impresa edile, aveva allestito un’area destinata al deposito e allo smaltimento irregolare di materiali provenienti dai cantieri di costruzione. Nel corso delle verifiche sono stati rinvenuti rifiuti di diversa tipologia, tra cui materiale inerte e macerie edilizie, scarti ferrosi e plastici, tubazioni, elettrodomestici fuori uso, onduline in amianto, batterie esauste, bombole e vari contenitori dismessi. È stato inoltre accertato che parte dei materiali veniva periodicamente incenerita in appositi manufatti in calcestruzzo, con la conseguente emissione di fumi ed esalazioni potenzialmente nocive per l’ambiente e la salute pubblica. Il proprietario, un settantenne residente in zona, è stato denunciato per violazione delle norme sulla gestione e lo smaltimento illecito di rifiuti.

Tra innalzamento dei mari, rischi di inondazioni, erosione, pressione demografica e urbanistica nel 2100 saranno diverse le aree sotto il livello del mare: l’Italia rischia di perdere circa il 20% delle proprie spiagge al 2050 e il 40% entro il 2100; 800 mila persone sono a rischio ricollocazione. E’ la fotografia che emerge dal Rapporto della Società geografica italiana “Paesaggi sommersi”, presentato oggi. A rischio l’Alto Adriatico, in misura minore, la costa intorno al Gargano, diversi tratti della costa tirrenica tra Toscana e Campania, e, le aree di Cagliari e Oristano. A rischio anche la metà delle infrastrutture portuali, più del 10% delle superfici agricole, buona parte delle paludi, delle lagune e le zone costiere cosiddette anfibie, a cominciare dal Delta del Po e dalla Laguna di Venezia. In dettaglio, sottolinea il Rapporto, vanno affrontate le questioni delle difese costiere, con le barriere artificiali che proteggono ormai più di un quarto delle coste basse, ma aggravano l’erosione e la vulnerabilità e saranno sempre più costose e meno efficaci; la pressione turistica, con i comuni costieri offrono il 57% dei posti letto turistici, ma questo sviluppo incontrollato sta esacerbando la crisi; la salinizzazione dei terreni agricoli: nell’estate del 2023, il cuneo salino ha risalito il Delta del Po per oltre 20 chilometri, minacciando l’agricoltura e la disponibilità di acqua potabile. Inoltre le aree protette, cruciali per la biodiversità, che tutelano il 10% delle acque e delle coste italiane, raramente dispongono di un piano di gestione adeguato. Nel complesso porti e infrastrutture connesse si estendono in Italia per 2.250 km, e rischiano di essere pesantemente compromesse, con gravi effetti sulla qualità dei sistemi logistici.

Il Plus di Oristano ha riaperto i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse per aziende ospitanti disponibili ad accogliere tirocinanti del progetto Includis 2024. Possono partecipare datori di lavoro pubblici o privati disponibili a far svolgere il tirocinio a persone con disabilità. La presentazione della manifestazione di interesse dovrà essere effettuata utilizzando la modulistica allegata all’avviso pubblico. Non è previsto un termine di scadenza al fine di garantire la massima partecipazione e la continua disponibilità dell’opportunità. Le domande vanno inviate a mezzo Pec all’indirizzo istituzionale@pec.comune.oristano.it. Per informazioni e chiarimenti si può contattare l’Ufficio Plus: plus.oristano@comune.oristano.it, telefono 0783 791477 – 257/230, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13.

“Un minuto è vita” è lo slogan dell’evento di informazione e sensibilizzazione promosso dalla Asl 5 di Oristano, in collaborazione con Areus e Croce Rossa Italiana, mercoledì 29 ottobre, in piazza Eleonora, in occasione della “Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale”. Dalle 10 alle 18, il personale medico e infermieristico delle Unità operative di Neurologia, diretta da Bastianino Murgia, e di Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione, guidata da Andrea Montis, dell’ospedale San Martino di Oristano, insieme agli operatori Areus (Azienda regionale emergenza urgenza) e ai volontari della Croce Rossa, saranno in piazza con uno stand informativo, dove offriranno dimostrazioni pratiche, consulenze personalizzate, screening di base con controllo di pressione, glicemia e saturazione, e distribuiranno opuscoli informativi per sensibilizzare la popolazione all’importanza della prevenzione, insegnare a riconoscere tempestivamente i sintomi dell’ictus, far conoscere i percorsi di cura e riabilitazione. L’ictus è un danno cerebrale improvviso che si verifica a causa della chiusura o della rottura di un’arteria che porta sangue al cervello e rappresenta una delle principali cause di morte e di disabilità a livello mondiale. In Italia sono circa 120.000 le persone che ne sono colpite ogni anno e di queste circa 45.000 sviluppano disturbi neurologici come la spasticità, una condizione invalidante che comporta difficoltà nei movimenti. “Un minuto è vita – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa –, perché l’ictus è una patologia tempo-correlata: riconoscere tempestivamente i sintomi dell’ictus e allertare subito i soccorsi è essenziale per accrescere le probabilità di sopravvivenza e ridurre il rischio di invalidità permanente”. Per identificare rapidamente i sintomi dell’ictus viene utilizzato un metodo, riassunto nell’acronimo inglese “BEFAST”, che consente di effettuare alcuni semplici test quando si sospetta che una persona stia subendo un danno cerebrale: B: (Balance=equilibrio): chiedere alla persona di stare in equilibrio; E: (Eyes = occhi): chiedere alla persona se vede bene o ha disturbi della vista; F (Face = Faccia): chiedere alla persona di sorridere e osservare se un angolo della bocca non si solleva o “cade” e la bocca appare “storta”; A (Arms = braccia): chiedere alla persona di alzare entrambe le braccia e osservare se presenta difficoltà/incapacità a sollevare un braccio o a mantenerlo alzato allo stesso livello dell’altro; S (Speech = linguaggio): chiedere alla persona di ripetere una frase semplice e valutare se il suo modo di parlare risulti strano (parole senza senso) o biascicato; T (Time = Tempo): se è presente uno qualunque di questi segni, bisogna chiamare immediatamente il 118. La prevenzione rappresenta, ancora una volta, l’arma più efficace per ridurre i casi di ictus e si basa sull’adozione e sul mantenimento di stili di vita salutari: non fumare; praticare regolarmente un’adeguata attività fisica; limitare il consumo di alcol; seguire una sana alimentazione, varia ed equilibrata, prediligendo il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce, limitando l’assunzione di sale, carne rossa, grassi di origine animale e zuccheri, mantenere un peso corporeo ottimale, tenere sotto controllo pressione, glicemia e ritmo cardiaco (fibrillazione atriale).
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