Feb 02

“Paolo Pili: fra onore, cronaca e storia”: il suo patrimonio inventariato dall’Archivio di Stato.

La vita e il lavoro di uno dei protagonisti della politica e del cooperativismo sardo sono stati al centro dell’incontro “Paolo Pili: fra onore, cronaca e storia”.

Durante l’incontro, questa mattina, a Oristano, è stata annunciata, fra l’altro, un’interessante novità: la creazione di un inventario del fondo archivistico di una delle figure di spicco del Novecento in Sardegna.

Il convegno, organizzato dall’Archivio di Stato, con il patrocinio di diverse istituzioni, tra cui il Ministero della Cultura, il Comune di Oristano, la Fondazione Oristano e l’Università di Sassari, è stato ospitato all’Hospitalis Sancti Antoni.

Ad annunciare la svolta nella gestione del ricco patrimonio su Paolo Pili è stata Michela Poddigue, direttrice dell’Archivio di Stato di Oristano. “Ora possiamo dirlo: avremo un inventario completo, grazie al lavoro dell’ex direttrice dell’Archivio, Carla Ferrante – ha detto Poddigue -. Per questo dobbiamo ringraziare i figli, Raimondo e Battistina, e la famiglia Pili per averci donato questi importanti documenti”.

Sarà realizzato, infatti, un inventariato consultabile, uno strumento che consentirà di accedere direttamente ai documenti, fondamentale per valutare la figura di Pili e farla conoscere.
“Viene certificato finalmente tutto il lavoro prodotto dallo studioso – ha aggiunto Michela Poddigue – perché la storia e i documenti scritti non mentono e non si possono manipolare. Recentemente sono venute da noi le due sorelle, Maria Grazia e Maria Luisa Pili, che avevano interesse a verificare quanto ricco possa essere l’archivio. Adesso dobbiamo individuare un dipendente dell’Archivio di Stato che si dedichi al riordino dei documenti, per divulgarli in maniera molto più completa”.

I documenti raccolti da Pili nel corso della sua vita arrivano fino al 1930, e sono arricchiti dalla testimonianza del suo viaggio in America. “Non solo – ha aggiunto Michela Poddigue -, visto che ci sono anche le lettere che scambiava con Emilio Lussu e con Camillo Bellieni. Poi ancora tutta la bibliografia, con i lavori per la nascita delle cooperative, per la promozione del formaggio e della Vernaccia, prodotti che lui ha portato in America per farli conoscere. E poi, soprattutto, la sua attività politica: da questi documenti emerge la figura a tutto tondo di Pili”.

Il convegno è stato anche un’occasione per presentare la ristampa del libro “Grande cronaca, minima storia”, edito da Carlo Delfino, in cui Paolo Pili ricostruisce con rigore documentario il sardo-fascismo. A quasi ottant’anni dalla prima edizione, questa ristampa ne rende accessibili le origini e le prospettive.

La giornata di lavoro è stata suddivisa in due sessioni. La prima, coordinata dal docente Maurizio Casu, ha visto gli interventi di studiosi ed esperti, tra cui Caterina Pes, presidente della Fondazione Gramsci di Ghilarza, che ha raccontato il viaggio di Paolo Pili in America, tra cooperativismo e sviluppo rurale. Poi gli interventi di Gianluca Arca e Giuseppe Pulina.

Nella seconda sessione, coordinata da Michela Poddigue, sono intervenuti Carla Ferrante, già direttrice degli Archivi di Stato di Cagliari e Oristano; Antonello Carboni, curatore d’arte, e Antonello Angioni, con un’analisi sull’autonomismo e il cooperativismo nel pensiero del politico sardo. (dalla pagina Facebook di Elia Sanna).

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