Feb 22

Morte di Chiara Carta: giovedì 23 febbraio a Oristano lutto cittadino. Arrestata la madre.

Giovedì 23 febbraio, nella giornata in cui si celebreranno i funerali di Chiara Carta, a Oristano si osserverà il lutto cittadino.

Lo ha proclamato il sindaco, Massimiliano Sanna, interpretando il sentimento dell’intera comunità oristanese, profondamente scossa dalla drammatica notizia, che ha manifestato unanime desiderio di partecipazione al dolore che ha colpito i familiari della giovane Chiara.

I funerali si svolgeranno giovedì 23 febbraio, alle 15, nella Chiesa di San Pietro Apostolo, a Silì.

Intendendo manifestare in modo tangibile e solenne il dolore ed il cordoglio del Comune di Oristano per questa grave tragedia che ha colpito tutta la comunità, col lutto cittadino, il sindaco Sanna ha disposto con un’ordinanza l’esposizione a mezz’asta delle bandiere, poste nei palazzi del Comune, un minuto di raccoglimento negli uffici pubblici e nelle scuole alle ore 12, la chiusura al pubblico degli uffici comunali per tutta la durata dello svolgimento dei funerali, la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dall’amministrazione per la giornata del 23 febbraio e l’abbassamento delle serrande dalle ore 15 e fino alla conclusione della cerimonia funebre per i titolari di attività commerciali e per i pubblici esercizi, pur senza obbligo di sospensione delle attività.

Il sindaco Sanna invita i cittadini, le istituzioni pubbliche, le scuole, le organizzazioni politiche, sociali, culturali, sportive e produttive ed i titolari di attività private di ogni genere ad esprimere la loro partecipazione al lutto cittadino con la sospensione delle attività, in segno di raccoglimento e rispetto, durante la celebrazione delle esequie, dalle 15 fino alla conclusione del rito funebre.

Alle 21 di oggi ci Ca mille persone si sono date appuntamento davanti alla scuola media frequentata da Chiara, in piazza Manno, il cui ingresso è statoilluminata dalle candele. Erano presenti, oltre a tanti alunni, genitori e insegnanti, il sindaco Massimiliano Sanna, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Puddu,  l’arcivescovo Roberto Carboni,  e i cori Maurizio Carta ed Eleonora d’Arborea, che hanno interrotto il lungo silenzio, mentre dei palloncini bianchi volavano sopra la piazza.

Intanto, è stata formalmente indagata per omicidio volontario aggravato Monica Vinci, la madre di Chiara Carta che sabato scorso ha ucciso la figlia 13enne con 30 coltellate nella loro abitazione di Silì.

Il Gip del Tribunale di Oristano, Federica Fulgheri, ha infatti firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, accogliendo la richiesta del Pm Valerio Bagattini.

Il provvedimento è stato notificato all’indagata all’ospedale San Martino di Oristano, dove si trova ricoverata (ed è ora piantonata) dopo il tentativo di suicidio.

Non appena le sue condizioni di salute lo consentiranno, Monica Vinci sarà trasferita nella casa circondariale di Uta, e verrà interrogata dal magistrato.

Dietro all’omicidio c’è una storia di disagio psichico della donna, problemi economici e una separazione difficile dal padre di Chiara, Piero Carta, 53 anni, agente della Polizia locale di Oristano.

Vista la giornata di lutto cittadino, la conferenza stampa di presentazione della “Mezza Maratona del Giudicato” e la presentazione del libro di Maria Francesca Chiappe, previste per giovedì 23 sono state rinviate a venerdì 24 febbraio.

Accusa e difesa affilano le armi nell’inchiesta per corruzione che vede indagati il presidente della Regione Christian Solinas, il suo consulente Christian Stevelli, il dirigente Roberto Raimondi e l’imprenditore Roberto Zedda. Mentre la Procura di Cagliari è pronta a volare a Tirana con una rogatoria per vederci chiaro sulle docenze e sulla laurea honoris causa, che sarebbero state promesse al presidente della Regione da Raimondi, attraverso l’intermediazione di Stevelli, in cambio della sua nomina alla direzione generale di Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, il pool degli avvocati difensori dà battaglia sul decreto di sequestro di smartphone, pc e altri supporti informatici a Solinas e agli tre indagati. E’ stata infatti presentata un’istanza al Tribunale del Riesame per ottenere il dissequestro, con decisone che avverrà nei prossimi dieci giorni. Ma c’è un’altra contromossa delle difese: questa mattina tutti gli avvocati, tranne quello di Raimondi, hanno presentato riserva di incidente probatorio sull’esame delle apparecchiature sequestrate. L’obiettivo è che sia un giudice e non un pm a valutare il materiale probatorio, cristalizzandone l’esito in vista di un eventuale giudizio. Due i filoni d’inchiesta, basati anche su intercettazioni telefoniche, coordinate dal pm Giangiacomo Pilia. La prima riguarda il compromesso di vendita all’imprenditore Zedda di un ex abazia a Capoterra (e la caparra incassata) di proprietà di Solinas, un’operazione che sarebbe servita al governatore come garanzia per accendere il mutuo per l’acquisto della sua villa al quartiere del Sole, vicino al Poetto di Cagliari. Secondo la Procura, la plusvalenza di circa mezzo milione di euro sarebbe stata la tangente pagata all’imprenditore per ottenere una serie di appalti pubblici dalla Regione e dagli enti controllati. Il secondo filone, invece, si riferisce alla nomina di Raimondi come dg di Eni Cb-Med. Stando alle accuse, in cambio della nomina, Solinas avrebbe ottenuto alcune docenze a contratto nelle università in cui lavora Raimondi (Tirana e Unilink di Roma) con anche la promessa di una laurea honoris causa nell’ateneo albanese. Intanto, considerato che erano iscritti a due logge massoniche, sono stati sospesi dal gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, i due dirigenti della Regione Sardegna, Christian Stevelli e Roberto Raimondi, indagati per corruzione e riciclaggio dalla Procura di Cagliari. La sospensione è legata proprio al loro coinvolgimento nell’inchiesta. Stefano Bisi, lo stesso che aveva sospeso Alfonso Tamburello, il medico trapanese indagato nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro, ha firmato il decreto che sospende i due a tempo indeterminato da ogni attività massonica. Stevelli, consulente di Solinas, risulta iscritto alla loggia “Concordia” dell’Oriente di Cagliari. Raimondi, invece, è affiliato alla loggia “Bruno Bellucci” di Perugia. Economista e manager, lo scorso settembre è stato nominato a capo della direzione generale del programma Eni Cbc Bacino del Mediterraneo.

Sono state 50 le patenti ritirate da Polizia Stradale di Oristano in poco meno di un mese. Ritiro dovuto per aver superato i limiti di velocità o per guida in stato di ebbrezza. In una occasione, gli agenti della Polstrada hanno dovuto inseguire un’auto che non si era fermata all’alt. Una volta raggiunta la macchina i poliziotti hanno constatato che alla guida si trovava una giovane neopatentata in stato di ebbrezza alcolica. Il tasso alcolemico, che per un neopatentato dev’essere pari a zero, era invece quattro volte superiore a quello consentito. Non solo. La giovane guidava nonostante la sua patente di guida fosse già stata sospesa, visto che, poco tempo prima, era già stata sorpresa alla guida di una macchina in stato di ebbrezza, peraltro dopo aver causato un incidente stradale.

Il nuovo anno si apre all’insegna dei rincari in Sardegna, con i prezzi al dettaglio che continuano a crescere più velocemente rispetto al resto d’Italia. Lo afferma l’Adiconsum Sardegna, che ha rielaborato i dati definitivi sull’inflazione diffusi dall’Istat. “La Sardegna è la terza regione d’Italia con l’inflazione più alta – spiega il presidente Giorgio Vargiu -. A gennaio i prezzi sono saliti dell’11,5%, contro una media nazionale del +10%, con una frenata rispetto a dicembre determinata tuttavia unicamente dalla riduzione del prezzi energetici. Questo significa che, considerata la spesa per consumi annua delle famiglie residenti in regione, un nucleo sardo si ritrova a spendere oggi in media +2.851 euro all’anno a causa degli aumenti dei prezzi. La situazione più preoccupante è quella relativa agli alimentari, voce di spesa primaria delle famiglie – prosegue Vargiu -. I prezzi di cibi e bevande salgono a gennaio in media del 13,4% in Sardegna, contro una media nazionale del 12,6%. Tradotto in soldoni, solo per mangiare una famiglia sarda si ritrova a spendere oggi +615 euro all’anno. I cittadini della Sardegna continuano ad essere fortemente penalizzati sul fronte dei prezzi al dettaglio – denuncia Vargiu -. Ribadiamo la nostra richiesta al Governo di intervenire con urgenza per calmierare i listini e sostenere le famiglie, adottando misure realmente efficaci, a partire dal taglio dell’Iva su alimentari e generi di prima necessità, perché con una inflazione a questi livelli il rischio concreto è di spingere migliaia di famiglie sarde verso la soglia di povertà”.

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