Feb 01

Approvato l’atto aziendale della Asl di Oristano. Aeroporto di Fenosu verso la riapertura?

È stato approvato dalla giunta regionale l’atto aziendale dell’Azienda socio-sanitaria locale di Oristano, documento che ne disegna l’architettura e la struttura organizzativa e ne delinea le direttrici di sviluppo.

“L’atto aziendale proposto dalla Asl 5 è stato sostanzialmente recepito in maniera integrale dalla Regione – spiega il direttore generale Angelo Serusi –. La filosofia del documento abbandona la logica “ospedalocentrica” per abbracciare quella della “rete” e creare una forte integrazione fra ospedale e territorio. In quest’ottica si inquadrano la creazione della rete riabilitativa e quella delle cure palliative, che connetterà ospedale, hospice, domicilio del paziente, strutture residenziali e ambulatori. Si tratta di tasselli fondamentali per costruire un unico sistema in cui i servizi ospedalieri e territoriali lavorino in stretta connessione con lo scopo di garantire ai pazienti una maggiore continuità assistenziale”.

Il documento dà un forte impulso al potenziamento delle strutture ospedaliere. “Su questo versante – afferma il direttore sanitario Antonio Maria Pinna – fra le novità più rilevanti che riguardano il San Martino di Oristano c’è l’istituzione della struttura complessa di Neurologia che, ampliando le attività già presenti, pone le basi per la creazione della stroke unit, dedicata alla presa in carico dei pazienti con ictus ed emorragie cerebrali. Questa struttura si porrà in continuità con quella di Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione, che a sua volta vedrà estendersi il suo raggio d’azione, con un ampliamento dei servizi sul versante territoriale”. Previsti anche il potenziamento dell’Endoscopia digestiva, che a regime diventerà una struttura complessa, dell’Emodinamica e della Senologia, che acquistano il rango di strutture semplici dipartimentali, oltre che l’istituzione dell’Otorinolaringoiatria, attualmente non presente nel presidio ospedaliero pubblico.

Il neonato atto aziendale assegna un ruolo e un peso specifico anche agli ospedali Delogu di Ghilarza e Mastino di Bosa, dove non solo vengono riconfermati i reparti di Medicina e Lungodegenza, ma viene anche istituita la struttura complessa di week surgery, nella quale si svolgerà attività chirurgica di media e bassa intensità: un’organizzazione che permetterà sia di decongestionare il San Martino, a cui saranno destinati gli interventi di maggiore complessità, sia di ridurre i tempi d’attesa per le operazioni meno complesse, che rappresentano la percentuale più rilevante di bisogni chirurgici. A Ghilarza verrà mantenuto e potenziato il Centro per le diagnosi e la cura delle demenze senili e dell’Alzheimer: una struttura che, valorizzando l’esperienza maturata, intende porsi come punto di riferimento per tutto il Centro Sardegna.

“Prevista in breve tempo a Ghilarza, e successivamente a Bosa ed Ales, l’istituzione degli Ospedali di Comunità, strutture ospedaliere a forte vocazione territoriale dedicate alla presa in carico dei pazienti che necessitano di cure a media-bassa intensità e fungono da raccordo tra il domicilio e l’ospedale per acuti, dotati di personale medico, infermieristico e riabilitativo e di servizi diagnostici quali il laboratorio analisi, la radiologia, la telemedicina cardiologica e di specialisti ambulatoriali – specifica il responsabile dell’ufficio per l’integrazione ospedale-territorio Alessandro Baccoli -. Sempre con l’obiettivo di potenziare le strutture sanitarie extraospedaliere, l’atto aziendale in armonia col Pnrr e i nuovi decreti ministeriali prevede la creazione di dieci Case della Comunità, dislocate a Oristano, Tramatza, Samugheo, Ghilarza, Santulussurgiu, Bosa, Ales, Terralba, Laconi e Cabras, nelle quali saranno raccolti i servizi sanitari territoriali di base, come medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, guardia medica, e l’introduzione dell’infermiere di comunità, professionista che si farà carico di specifici fabbisogni di salute: una nuova figura che verrà presto sperimentata attraverso dei progetti pilota”.

Sul piano organizzativo, la regia della sanità territoriale sarà affidata al Dipartimento delle attività territoriali, che coordinerà i tre distretti di Oristano, Ales-Terralba e Bosa-Ghilarza, per garantire un governo più efficace, unitario ed omogeneo dei servizi extra-ospedalieri.

Il nuovo atto aziendale riporta poi alla Asl oristanese il Dipartimento di Prevenzione, finora condiviso con le Asl di Nuoro e Lanusei nell’Area Centro, e lo arricchisce di due strutture semplici dipartimentali, quella dedicata a Salute e Ambiente, che mira alla protezione della salute umana dai fattori di inquinamento ambientale, e quella per la Prevenzione e promozione della salute, nella quale saranno incardinati gli screening oncologici.

Altra innovazione proposta dal documento sulla base delle indicazioni regionali è quella relativa all’istituzione del Dipartimento di Psicologia delle cure primarie, che promuoverà attività di prevenzione, sostegno e tutela del benessere psicologico dell’individuo e della collettività.

“La nuova organizzazione della sanità ospedaliera e territoriale ha l’ambizione di creare i presupposti per la costruzione di un’azienda attrattiva per nuovi professionisti che intendano mettersi in gioco, crescere e investire sulle nostre strutture – commenta il manager della Asl 5 Serusi –. Con l’atto aziendale abbiamo gettato le basi perché ci sia una visione e una prospettiva di sviluppo della sanità sul territorio, sia valorizzando le ottime competenze esistenti sia puntando ad acquisirne di nuove. Disporre, attraverso questo documento, di una strutturazione formale nella quale incardinare e valorizzare nuove professionalità è un passaggio fondamentale per dare gambe al nostro disegno”.

“L’aeroporto di Fenosu deve riaprire entro l’estate: lo scalo può essere un punto di riferimento per i canadair e il traffico merci”. Lo ha detto il prefetto di Oristano. Fabrizio Stelo, parlando dell’ambizioso progetto in stand-by da anni per le difficoltà di finanziamento, al tavolo riunito in Prefettura, al quale hanno partecipato i vertici regionali e nazionali i dell’Enac, la direzione aeroportuale Sardegna, il responsabile di Aeronike Spa, la società di gestione dell’aeroporto di Fenosu (Sogeaor), i comandanti dei Vigili del fuoco e del 7° Reparto volo. “La posizione baricentrica di Fenosu rispetto agli altri scali operativi in Sardegna – ha sottolineato Stelo – consente un notevole risparmio dei tempi di attivazione e di intervento dei mezzi di soccorso aereo, oltre a rappresentare una chance importante per le imprese sia locali sia del continente interessate ad incrementare il loro business nel territorio e con un enorme potenziale in termini di ricadute su sviluppo, indotto e occupazione”. “Ci sono ancora poche verifiche e qualche dettaglio operativo da affinare e probabilmente entro l’estate l’aeroporto potrà riaprire”, hanno detto i tecnici dell’Enac e di Sogeaor, in riferimento alle esigenze della Protezione civile, dei Canadair e dei mezzi di soccorso del 118. “E’ solo un primo passo ma è stato compiuto – ha chiarito il prefetto -. Se vogliamo dare un futuro di vero sviluppo alla nostra provincia, occorre costruire forti alleanze fra tutti coloro che sono chiamati a governare il territorio per condividere obiettivi e strategie comuni. Invito tutti a cogliere la sfida e provare a risolvere i problemi contingenti, abbandonando i particolarismi e il piccolo cabotaggio”.

Nuovo record di visitatori al Museo di Cabras e a Tharros. Nel primo mese dell’anno sono stati 2.954 i biglietti staccati tra il Museo civico, l’antica Città di Tharros e la torre di San Giovanni, con un aumento di oltre il 52% rispetto al gennaio 2022 e del 63% rispetto allo stesso mese del 2020, ultimo dato pre-pandemia. “Si tratta di numeri importanti, che confermano l’attenzione dei visitatori per la storia antica e le proposte del Parco archeologico naturale del Sinis, e che paiono confermare la bontà degli investimenti in promozione effettuati nel corso del 2022 – fa sapere la Fondazione Mont’e Prama in una nota -. Il rinnovo dell’allestimento e l’auspicata apertura della nuova ala del Museo, con il ritorno delle statue di Mont’e Prama da Cagliari, e i lavori di messa in sicurezza e accessibilità programmati a Tharros e nell’ipogeo di San Salvatore, fanno presagire a un 2023 in grado di migliorare ancora i numeri e la qualità delle visite da mettere a disposizione del pubblico”. Intanto, con l’approvazione della legge finanziaria regionale, salgono a 23 i milioni di euro reperiti dalla Fondazione per il sistema Cabras/Sinis in appena 14 mesi, attraverso programmi europei, statali e regionali. Si tratta di 10,5 milioni di euro destinati a lavori pubblici e infrastrutturazione del museo e dei siti archeologici, 2 milioni per nuovi scavi e campagne di restauro, 10 milioni per attività legate alla promozione e alla comunicazione. I fondi ordinari (circa 1,2 milioni all’anno) vengono invece utilizzati per le spese di funzionamento (dipendenti, collaboratori e Cooperativa di gestione), manutenzioni, utenze e programmi di didattica.

 

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