Ott 26

Alcune precisazioni sul progetto di piazza Manno a Oristano.

Il progetto per la riqualificazione di piazza Manno, a Oristano, che alla sua presentazione aveva creato un’infinità di polemiche, potrà subire delle modifiche.

Lo si potrà fare sulla scorta delle indicazioni che la Soprintendenza formulerà dopo aver effettuato i sopralluoghi e le verifiche necessarie ad accertare i risultati degli scavi archeologici del 2001/2002.

Nel frattempo, il Comune procederà con la gara d’appalto nei tempi già programmati (e quindi entro marzo 2023), dividendo il progetto in due lotti nel caso in cui dalle verifiche archeologiche dovesse manifestarsi la necessità di una integrazione o varianti al progetto.

È quanto è emerso ieri durante l’incontro che il sindaco Massimiliano Sanna e l’assessore ai Lavori pubblici Simone Prevete, insieme ai tecnici comunali, hanno avuto con la Soprintendenza Archeologica di Cagliari e i progettisti.

“L’incontro è servito per fare il punto della situazione a seguito delle integrazioni documentali degli ultimi mesi – precisa il sindaco Sanna -. Sarà cura della Soprintendenza effettuare le verifiche sulla campagna di scavi del 2001/2002.

Dall’esito di queste verifiche conseguiranno le eventuali modifiche al progetto. Le indagini archeologiche si concentreranno nell’area dell’impianto di bonifica ambientale dell’ex distributore di carburanti e delle mura del carcere, quelle della Porta Mari nei cui pressi svettava la Torre di San Filippo”.

“Dall’incontro è emersa la necessità di adeguare il computo metrico al nuovo prezziario dei lavori pubblici approvato dalla Regione alla fine del mese di giugno, ma anche calcolare l’importo necessario per la riapertura degli scavi – aggiunge l’assessore Prevete -. Il Comune procede con la gara d’appalto, e le eventuali modifiche incideranno su quella porzione della piazza, cambiando solo parzialmente il progetto generale”.

“L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, si deve dimettere e la sanità sarda va commissariata”. Lo sostengono tutti i gruppi di opposizione del consiglio regionale che, dopo la manifestazione di sabato a Cagliari e i botta e risposta dei giorni scorsi, incalzano la maggioranza e la giunta di centrodestra. “Nieddu ha chiesto poteri straordinari per gestire la crisi della sanità sarda – ha detto Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd incontrando la stampa prima della seduta dell’Aula convocata per questa mattina -, allora significa che è incapace di governare con i poteri ordinari: a questo punto si dimetta e arrivi un commissario”. “In tutte le Regioni il problema della sanità è stato affrontato in prima persona dai rispettivi governatori – ha aggiunto Francesco Agus, alla guida dei Progressisti – l’unico che ha delegato tutto è stato il presidente Solinas. I problemi della sanità sono comuni a tutta la Sardegna”. Dai problemi dei pronto soccorso “…ormai al collasso perché intasati da accessi che potrebbero essere risolti smaltendo e liste d’attesa per le visite specialistiche”, ha specificato Agus, a reparti Covid “…ormai ipertrofici e sovradimensionati che tolgono posti letto ad altre specialistiche urgenti”. Il rappresentante dei dem, Ganau, ha ricordato che al momento la rete ospedaliera attuale è quella nata dalla riforma della precedente giunta Pigliaru, ma che non è applicata e che in quella norma “…non c’è mai stato alcun atto che intendesse chiudere ospedali: l’assessore smetta di guardare indietro”. Per quanto riguarda la carenza dei medici, sottolineata più volte dall’assessore Nieddu, Il capogruppo del Pd precisa che l’Isola ha l’indice più elevato per numero di medici in base alla popolazione e dà le cifre: “Nel 2018 erano presenti nel sistema sanitario regionale 4.116 medici, nel 2020 erano 4.031, mancano cioè solo 80 medici. Queste – si chiede Ganau – sono le cifre utilizzate per giustificare il disastro della sanità sarda?”. I colleghi dell’opposizione rincarano la dose. Per Michele Ciusa (M5S) “l’assessore si dovrebbe occupare di sanità e non di dirigenza sanitaria”, e Daniele Cocco (Leu-Demos-Possibile) ha insistito sull’assenza di atti programmatori da parte dell’Ares in questi quasi 4 anni.

Nelle ultime 24 ore, a Oristano, si sono registrati 11 nuovi contagi e 9 guarigioni dal Covid. Il totale dei casi rilevati fino a questo momento in città sale a 11.420, i pazienti guariti sono 11.182, i casi attualmente positivi 167, e i decessi 64.
In Sardegna i nuovi casi confermati di positività al Covid sono 703 (di cui 597 diagnosticati con tampone antigenico). Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 3.004 tamponi.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 8 (+1); i pazienti ricoverati in area medica 89 (-4); i casi di isolamento domiciliare sono 7.794 (-171).
Si registra anche il decesso di due donne di 87 e 97 anni, residenti nella provincia di Sassari.
Dei 703 casi odierni, 64 sono riferiti alla provincia di Oristano, 201 all’Area Metropolitana di Cagliari, 235 alla provincia di Sassari, 73 a quella di Nuoro e 130 al Sud Sardegna.

“Imparare a prendersi cura di sé nei percorsi di remissione della malattia, riabilitazione, e reinserimento professionale in donne colpite da neoplasia mammaria”, questo il progetto promosso dalla Lilt di Oristano e finanziato dalla Regione per promuovere il benessere psicofisico nelle donne che sono state colpite da un tumore al seno. Lo scopo del progetto è quello di migliorare la percezione dei vissuti di malattia, le relazioni interpersonali, il benessere psicofisico generale e la riabilitazione legata anche al reinserimento professionale. ll cancro al seno è la patologia oncologica più diffusa al mondo nelle donne, ma grazie alla crescente attenzione globale, insieme ai miglioramenti nella diagnosi e nelle cure, un numero sempre crescente di donne riesce ad affrancarsi dalla malattia. Dopo aver superato la fase acuta della malattia e il tempo dei controlli che si allunga, nelle pazienti può sorgere un sentimento di paura che la malattia possa ricomparire. La sola remissione, infatti, non costituisce di per sé un elemento sufficiente per ritornare ad una condizione di benessere bio-psicosociale, e le pazienti possono vivere questa fase come una crisi vera e propria, con alti livelli di stress, ansia, depressione e iper-vigilanza. Sappiamo che la ricerca ha accertato che una riduzione dello stress, e un cambiamento degli stili di vita a rischio, possono portare a un significativo miglioramento dei percorsi di prevenzione delle recidive e della qualità della vita in generale, ed è partendo da questo presupposto che è nata l’idea di questo progetto. L’obiettivo è implementare il lavoro dei servizi sociosanitari, potenziando la rete di collaborazione per proporre percorsi di riabilitazione integrata sul cambiamento degli stili di vita a rischio. Nello specifico, dal mese di novembre, verranno proposti dei percorsi info-motivazionali di gruppo rivolti alle donne (e ai loro familiari) che hanno avuto un tumore al seno e che si trovano in remissione di malattia. Verrà offerta loro l’opportunità di partecipare a dei laboratori sui sani stili di vita, come 1) benessere psicofisico con la mindfulness; 2) sana alimentazione; 3) movimento e attività fisica; 4) scrittura creativa; 5) percorso di disassuefazione dal fumo. Il 4 novembre, dalle 17 alle 19, è previsto un incontro orientativo, dove verrà presentato il progetto e i vari percorsi a cui le donne potranno partecipare. Dopo questo primo incontro saranno poi attivati i percorsi specifici. Sarà possibile partecipare chiamando o inviando un messaggio al numero 3935171494. La Lilt precisa che a seconda del numero dei partecipanti verrà comunicato il luogo dell’incontro.

Nei cimiteri di Oristano e frazioni, in occasione della festività di Ognissanti e delle giornate dedicate ai defunti, fino a domenica 6 novembre, si osserverà l’orario di apertura continuato dalle 8 alle 18,30. Da lunedì 7 novembre l’orario sarà dalle 8 alle 17. Da oggi al 6 novembre, per favorire le visite, inoltre, sono sospesi i lavori edilizi all’interno dei cimiteri.

Giovedì 27 ottobre, alle 21.30, il Giardino del Museo Antiquarium Arborense, a Oristano, ospita il dopo cena culturale “Francesco Abate vs Momo Zucca”, con la presentazione dei due libri di Raimondo Zucca “Vita di un direttore di museo scritta da lui medesimo” e “Carlo Alberto archeologo in Sardegna: gli idoli bugiardi”. Sarà un simpatico duetto per raccontare la storia del direttore ottocentesco del Museo di Antichità dell’Università di Cagliari, Gaetano Cara, coinvolto in accuse di traffici illegali di reperti archeologici, scavati con il danaro del Regno di Sardegna, e di falsificazione di circa 330 idoli sardo-fenici spartiti tra il Museo cagliaritano e la collezione privata del re Carlo Alberto. Il curatore dell’opera Raimondo Zucca è riuscito a trovare una miriade di documenti (autentici) in archivi italiani sulle storie straordinarie di questo personaggio della Cagliari del XIX secolo. Documenti che costituiscono il solido apparato critico del manoscritto “Vita d’un direttore di museo scritta da lui medesimo”. I 330 idoli sardo-fenici sono ora nell’Antiquarium Arborense di Oristano e nel Museo archeologico di Torino nel quadro della mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna”, a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, del Comune di Oristano e dei Musei Reali di Torino.

Venerdì 28 ottobre, alle 18, al Centro servizi culturali Unla di Oristano, si terrà la presentazione del libro “La guerra di Pasca” di Cosimo Filigheddu (Il Maestrale Edizioni). Lorena Piras dialogherà con l’autore, voce narrante Savina Dolores Massa. Iniziativa in collaborazione con Il Maestrale e la Libreria Canu di Oristano

Il Museo Diocesano Arborense di Oristano, venerdì 28 ottobre, alle 18.30, inaugura la mostra “Aurum Urens” dell’artista Michele Ardu. Un intenso percorso tra fotografie e sculture, già ospitato presso i Magazzini del Sale all’interno del Palazzo Pubblico di Siena, che si concentra sull’inestimabile valore della natura distrutta dagli incendi e su ciò che rimane dopo l’inarrestabile passaggio delle fiamme. Una collezione di legni selvatici sopravvissuti, ognuno scolpito principalmente dal fuoco, che mette a nudo il dramma della distruzione, ma anche la dignità della lotta per la vita e la luce splendente della rinascita. “Nelle opere di Michele Ardu il tema ambientale è dettato con chiarezza anche dal legame viscerale con la Sardegna, importante motivo d’ispirazione e fonte di energia creatrice, cui si sono aggiunte, nei lunghi periodi trascorsi all’estero, feconde occasioni di contaminazione con altre culture. Sono temi già presenti nella sua prima serie fotografica “In Re Quieta”, del 2016, dove racconta la relazione ancestrale tra l’uomo ed il cavallo, nuovamente declinati in Aurum Urens, che rappresenta gli effetti devastanti del gigantesco rogo scoppiato nel Montiferru nell’estate del 2021, con la conseguente inestimabile perdita subita della Natura offesa dal fuoco. L’incendio ha distrutto oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati, case e aziende agricole, che Ardu ha sentito l’urgenza di raccontare, non solo per i suoi legami biografici, ma soprattutto per sostenere con i linguaggi espressivi che gli sono propri, politiche ecologiche di tutela del territorio. Più in generale, Michele Ardu mostra con le sue opere, che ciò che nasce dal raffronto fra la tradizione e l’osservazione del presente, fa germogliare una profonda analisi sul senso dell’esistere, che non abbia più al suo centro l’Uomo.” (F. Campana). Percorrendo le terre incendiate, tra i resti degli alberi secolari bruciati, Michele Ardu sceglie con cura alcuni dei legni sopravvissuti, raccogliendo vere e proprie reliquie naturali antiche che hanno affrontato la devastazione del fuoco. Da questi legni l’artista crea sculture d’Oro Bruciato e le lavora con pazienza e passione, esaltando ogni ruga, cicatrice e bruciatura. Dopo secoli di vita sugli stessi acri di terra, questi boschi si dirigono ora a Musei di tutto il mondo e nuove case. Continuano a vivere in questo nuovo modo cercando di proteggere altre foreste viventi, raccontando la preziosità e la fragilità della Natura. La mostra, che ha il patrocinio della presidenza della Regione, del Corpo Forestale e dell’Associazione Culturale Oristano e Oltre, sarà aperta la mattina del 28 novembre dall’Arcivesco Roberto Carboni e dal presidente della Regione Christian Solinas, e sarà visitabile il mercoledì dalle 10 alle 13, il giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, fino al 29 gennaio 2023.

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