Lug 22

Perdisci (Cisl): “Coesione e Patto tra oristanesi per il rilancio della provincia”:

“Il Sole 24 ore, analizzando le previsioni demografiche sperimentali dell’Istat, ha evidenziato come, nella provincia di Oristano, sia previsto, entro il 2030, un calo del 13% della popolazione in età lavorativa, tra i 30 ed i 64 anni”.

Si tratta del dato peggiore dopo le province di Enna, Sud Sardegna e Potenza”.

Lo sostiene, in una nota, il segretario generale della Cisl per la provincia di Oristano, Alessandro Perdisci”.

“Sempre in base ai dati Istat, si stima che da qui al 2030 la popolazione residente di questa provincia diminuirà di circa 10 mila unità, portandosi dagli attuali 150.812 a poco più di 141 mila residenti, con l’età media della popolazione che passerà dagli attuali 49,1 ai 52 anni ed una diminuzione della popolazione 0-14 anni dal 9,5% al 8,1%”.

Secondo Perdisci questi  sono dati inquietanti che devono far riflettere.

“Come abbiamo ripetuto più volte – si legge ancora nella nota del segretario generale Ust Cisl -, la provincia Oristano si trova all’interno di un pericoloso declino economico e sociale, priva di una benché minima strategia economica e politica.

Per cercare di uscire da questa situazione è assolutamente necessario riprendere in mano il cammino di questa provincia, altrimenti non dovremmo fare altro che rassegnarci al fallimento di una intera generazione. E come Cisl lo abbiamo evidenziato nel nostro ultimo Congresso.

E’ più che mai urgente fermarsi un attimo a ragionare, e con questo intendiamo tutte le forze politiche, sociali ed economiche della provincia, per capire concretamente che tipo di strategie vogliamo mettere in campo, e, soprattutto, come fare affinché queste risultino vincenti, in quanto vi è l’assoluta necessità, di attivare un piano di rilancio.

Per farlo – sostiene Alessandro Perdisci – vi è la necessità di coesione, una sorta di Patto tra oristanesi, così da avviare una vera e propria vertenza di rilancio economico-sociale.

E’ ovvio però che questi dati evidenziano anche come sia più che mai necessario, da parte della Regione, rilanciare il tema delle aree interne, come dimensione economica e sociale in difficoltà, al fine di porre fine agli squilibri territoriali e alle persistenti diseconomie presenti nell’isola.

Per raggiungere questi obiettivi – conclude Perdisci – occorre, però, un chiaro obiettivo di governo, che preveda un attivo coinvolgimento delle rappresentanze economiche e sociali dell’isola. Solo in questo modo potremmo sperare di garantire un futuro a quest’Isola e a questo territorio”.

Nell’Area Marina Protetta della Penisola del Sinis caccia alle attrezzature da pesca fantasma che mettono in pericolo l’ecosistema. In acqua tecnologie innovative in collaborazione con pescatori, diving e Capitaneria di Porto. Gli interventi di pulizia del fondale, promossi dal Wwf Italia con l’Amp, partono oggi è si concluderanno il 27 luglio. In campo la strumentazione sonar per identificare con maggior rapidità gli oggetti da portare via. Previsto il coinvolgimento e contributo del team del Wwf Germania, da tempo impegnato a ripulire il Mar Baltico. La seconda parte della settimana sarà dedicata alla vera attività di recupero degli attrezzi segnalati nelle giornate precedenti. Grazie alla collaborazione di imbarcazioni da pesca professionali, impegnate in un percorso verso una maggiore sostenibilità e interessate a contribuire alla bonifica dell’ambiente marino, e del nucleo sommozzatori della Guardia Costiera coordinato dalla Capitaneria di Porto di Oristano, saranno rimossi gli attrezzi da pesca fantasma dai fondali. “Abbiamo accolto con entusiasmo – ha spiegato Massimo Marras, direttore Amp Sinis-Isola di Mal di Ventre – cla proposta di Wwf Germania per testare questa tecnica innovativa all’interno dell’Amp. Avremo modo di verificare la sua efficacia in diversi tipi di fondale e allo stesso tempo è un’occasione per coinvolgere i pescatori anche in questo tipo di attività meno “tradizionali”. Continuiamo a lavorare da tre anni in questa direzione e speriamo di mettere in campo ulteriori iniziative nel prossimo futuro. La collaborazione tra Amp, pescatori e altri portatori d’interesse è un fattore chiave per la conservazione del nostro patrimonio ittico e per la sostenibilità della pesca”.

I Carabinieri di Cabras, in collaborazione con i colleghi del Nas di Cagliari, hanno inflitto una sanzione di 5000 euro al titolare di un chiosco nella località balneare di Mari Ermi, perchè privo di “autorizzazione amministrativa per l’area comunale ad uso civico per il 2022”. Il locale è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri e rimarrà chiuso finchè non avrà la regolare autorizzazione.

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